SN 7.4: Bilangika Sutta – Bilangika

1. Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava nel santuario degli Scoiattoli, nel boschetto di bambù a Rajagaha.

2. Il Bramano Bilangika Bharadvaja aveva udito che il Bramano dei Bharadvaja aveva abbandonato la vita mondana per intraprendere la via ascetica dell’asceta Gotama.

3. Allora il Bramano Bilangika Bharadvaja, irritato e dispiaciuto, si recò dal Beato, si sedette a lato rimanendo in silenzio.

4. Il Beato conoscendo i pensieri e il processo di pensieri del Bramano Bilangika dei Bharadvaja gli recitò questa stanza:

“Se si hanno pensieri impuri
su di uomo virtuoso e puro
si fa del male a se stessi,
come gettare della polvere minuta controvento.”

5. Allora il Bramano Bilangika Bharadvaja disse al Beato: “Proprio come se si rivoltasse ciò che era capovolto, rivelare ciò che era nascosto, mostrare la via a chi si era smarrito, o recare una luce nell’oscurità in modo che chi ha occhi possa vedere le forme, allo stesso modo il Maestro Gotama — con vari metodi — ha reso chiaro il Dhamma. Io prendo rifugio nel Maestro Gotama, nel Dhamma, e nella comunità dei monaci. Possa io ottenere l’abbandono della vita mondana alla presenza del Maestro Gotama, e l’ordinazione come monaco.”

Il Bramano Bilangika Bharadvaja abbandonò la vita mondana alla presenza del Beato, ed ottenne l’ordinazione come monaco.

Non molto tempo dopo la sua ordinazione — dimorando solitario, appartato, vigile, attento e risoluto — raggiunse la suprema meta della santa vita, ciò per cui i giovani di buona famiglia abbandonano la vita mondana per intraprendere la via della vita ascetica. Ottenne la perfetta conoscenza: "La nascita è distrutta, la vita santa vissuta, lo scopo raggiunto. Non rimane altro da compiere in questo mondo."

E così Bilangika Bharadvaja divenne uno degli arahant.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.