SN 11.9: Araññayatana-isi Sutta – Veggenti nella foresta
1. Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava presso Savatthi, nel Boschetto di Jeta, al monastero di Anathapindika.
2. Monaci, in tempi passati, molti retti e virtuosi monaci, vivevano insieme in capanne di foglie nella foresta.
3. Allora Sakka, re dei deva, e Vepacitti, signore dei Titani, si avvicinarono a questi monaci virtuosi.
4. Vepacitti, signore dei Titani, entrò nell’eremo attraverso l’ingresso principale indossando i suoi enormi sandali, con la spada sguainata e il parasole aperto,e, senza alcun rispetto verso i retti e virtuosi monaci, andò via.
5. Invece, monaci, Sakka, re dei deva, entrò nell’eremo attraverso l’ingresso principale senza indossare i suoi enormi sandali, lasciando fuori spada e parasole, e, dopo aver onorato i retti e virtuosi monaci, andò via.
6. Questi retti e virtuosi monaci recitarono questi versi a Sakka, re dei deva:
“Egli turbò i saggi di Gandhara e il suo corpo nell’aria scomparve.
Colui con mille occhi, appena uscito, è il re di deva impuri.”
(Sakka:)
7. "Saggi di Gandhara, possa il suo corpo nell’aria dissolversi.
Signori, io desidero il profumo da un bellissimo fiore in capo ad una
ghirlanda.
Deva non ospitate deprimenti percezioni.”