Samyutta Nikaya - Raccolta dei discorsi riuniti
Il Samyutta Nikaya, terza divisione del Suttapitaka, comprende 2,889 sutta raggruppati in cinque sezioni (vagga): Sagathavagga - La sezione dei versi [samyutta 1-11] , Nidanavagga - La sezione delle cause [samyutta 12-21], Khandavagga - La sezione degli aggregati [samyutta 22-34], Salayatanavagga - La sezione dei sei sensi [samyutta 35-44], Mahavagga - La grande sezione [samyutta 45-56]. Ogni vagga è diviso ancora in samyutta, ciascuno dei quali comprende un gruppo di sutta su degli argomenti correlati. I samyutta sono chiamati secondo l'argomento dei sutta che comprendono.
Sagathavagga - La sezione dei versi
[samyutta 1-11]
1. Devatasamyutta - Deva
- SN 1.1: Ogha-tarana sutta - Attraversare la corrente -- Il Buddha spiega come ha attraversato "la corrente" della brama.
- SN 1.2: Nimokkha Sutta – Liberazione -- Cos'è la solitudine, la liberazione e il distacco degli esseri?
- SN 1.3: Upaneyya Sutta - Destinato -- La vita è breve ...
- SN 1.4: Accenti Sutta – La morte -- Il tempo passa ...
- SN 1.5: Katichinda Sutta – Le cose da recidere -- Cosa bisogna recidere e cosa sviluppare.
- SN 1.6: Jagara Sutta – Sui fattori del risveglio -- Quando e dove appare la purezza?
- SN 1.7: Appativideta Sutta – Senza visione profonda -- E' tempo di essere svegli.
- SN 1.8: Susamuttha Sutta – L’oblio delle verità sublimi -- E' fondamentale la presenza mentale.
- SN 1.9: Maanakaamo Sutta - Vana presunzione -- Senza saggezza non saremo capaci di superare il regno della morte
- SN 1.10: Arañña sutta - La foresta -- Perché i monaci che vivono nella solitudine della foresta hanno l'aria così felice?
- SN 1.11: Nandana Sutta – Nel parco Nandana -- Tutto è impermanente, anche le dimore celesti.
- SN 1.12: Nandati Sutta – Il piacere -- Dove vi è piacere vi è anche dolore.
- SN 1.13: Natthiputtasama sutta - Non c'è amore come l'amore per il proprio bambino -- Non c'è amore come l'amore per il proprio bambino
- SN 1.14: Khattiya sutta - I re in quanto nobili fra gli uomini -- Fra i bipedi il re è il migliore.
- SN 1.15: Sanamana sutta - Rumori della foresta -- A mezzogiorno, quando gli uccelli si riposano, la foresta sembra gridare
- SN 1.16: Niddatandi sutta - Torpore e indolenza -- Perché i monaci sono così sereni?
- SN 1.17: Dukkara sutta - Difficoltà della pratica -- È difficile per chi non è saggio compiere la pratica di un monaco.
- SN 1.18: Hiri Sutta - Coscienza/Il senso della vergogna -- Ce ne sono pochi che si comportano sempre con attenzione.
- SN 1.19: Kutika sutta - Il paragone della capanna -- Un deva fa domande al Sangha.
- SN 1.20: Samiddhi sutta - Samiddhi -- Un deva critica la vita ascetica del Sangha.
- SN 1.21: Sattiya Sutta – Il paragone della spada -- Con presenza mentale si deve distruggere la brama.
- SN 1.22: Phusati Sutta – Venire a contatto -- Recando dolore a chi non reca dolore si avrà dolore.
- SN 1.23: Jati Sutta – Il groviglio della brama -- Il volgo è intrappolato in questo groviglio della brama.
- SN 1.24: Manonivarana Sutta – Il controllo della mente -- Se si controlla la mente la sofferenza non sorge.
- SN 1.25: Araham Sutta - L'arahat -- L'arahat è libero da ogni vincolo.
- SN 1.26: Pajjotta Sutta – La luce -- Quante luci illuminano il mondo?
- SN 1.27: Sara Sutta – Il flusso -- Dove si ferma il flusso?
- SN 1.28: Mahaddhana Sutta – La grande ricchezza -- Alcuni abbandonano brama ed avidità per distaccarsi dal mondo?
- SN 1.29: Catucakka Sutta – Le quattro ruote -- Recidere passioni, legami e sradicare completamente la brama,
- SN 1.30: Enijangha Sutta – Come un’antilope -- Bisogna abbandonare le basi dei sensi.
- SN 1.31: Sabbhi Sutta – Sulla virtù -- Seguendo il Dhamma si brilla di luce propria.
- SN 1.32: Macchari Sutta – L’avarizia -- Conviene essere generosi.
- SN 1.33: Sadhu Sutta – Il bene -- Conviene sempre fare del bene.
- SN 1.34: Na Santi Sutta – Non esistono -- Eliminando la brama si elimina il dolore.
- SN 1.35: Ujjhanasanni Sutta – Le colpe -- Il perdono è del saggio.
- SN 1.36: Saddha Sutta – Fede -- Con la presenza mentale raggiunge la meta suprema.
- SN 1.37: Samava Sutta – L’assemblea celeste -- Prendendo rifugio nel Buddha si migliora.
- SN 1.38: Sakalika Sutta - La scheggia di pietra -- Devadatta nemico del Buddha.
- SN 1.39: Pathama Pajjunnadhitu Sutta – La figlia di Pajjunna -- Ponete da parte la calunnia verso i saggi.
- SN 1.40: Dutiva Pajjunnadhitu Sutta – La figlia di Pajjunna (2) -- Abbandonate il male e sviluppate la presenza mentale.
- SN 1.41: Aditta sutta - La casa incendiata -- Un deva rende visita al Buddha e recita dei versi sulla generosità.
- SN 1.42: Kindada sutta - Un donatore -- Il Buddha spiega ad un deva il valore dei diversi tipi di doni.
- SN 1.43: Anna Sutta – Il cibo offerto -- Bisogna offrire del cibo con fede e generosità.
- SN 1.44: Ekamula Sutta – La radice -- Il saggio supera l’abisso.
- SN 1.45: Anoma Sutta – I degni epiteti -- Il suo nome è Anoma …
- SN 1.46: Acchara Sutta – Il giardino celeste -- Si ottiene la completa estinzione con il veicolo del Dhamma.
- SN 1.47: Vanaropa Sutta – I frutti piantati -- Quale saggezza cresce costantemente?
- SN 1.48: Jetavana Sutta – Il monastero Jetavana -- Il saggio penetra il Dhamma.
- SN 1.49: Macchara Sutta – L’avarizia -- Quali frutti raccoglieranno gli avari?
- SN 1.50: Ghatikara Sutta - Ghatikara (simile a Majjhima Nikaya 81)
- SN 1.51: Jara Sutta – Sull’invecchiamento -- Cosa è soggetto all'invecchiamento?
- SN 1.52: Ajarasa Sutta – Ciò che non è soggetto ad invecchiamento -- Cosa non è soggetto all'invecchiamento?
- SN 1.53: Mitta Sutta – L'amico -- Chi è l'amico?
- SN 1.54: Vatthu Sutta – La ricchezza -- Qual è la più grande ricchezza?
- SN 1.55: Pathama Jana Sutta – La rinascita
- SN 1.56: Pathama Jana Sutta – La rinascita (2)
- SN 1.57: Pathama Jana Sutta – La rinascita (3) -- Cosa stimola l'uomo (ad una nuova rinascita)?
- SN 1.58: Uppatha Sutta – Il falso sentiero -- Cosa rende manifesto il falso sentiero?
- SN 1.59: Dutiya Sutta – Il complice -- Chi è il complice per un uomo? Cosa lo disciplina?
- SN 1.60: Kavi Sutta – Il poeta -- Qual è l’origine delle stanze?
- SN 1.61: Nama Sutta - Nome -- Cosa ha inquinato tutto?
- SN 1.62: Citta Sutta - Mente -- Che cosa inganna il mondo?
- SN 1.63: Tanha Sutta - Brama -- Tutto nasce dalla brama.
- SN 1.64: Samyojana Sutta - Catene -- Quali sono le catene nel mondo?
- SN 1.65: Badhana Sutta - Legami -- Cosa tiene legato il mondo?
- SN 1.66: Attahala Sutta - Afflitto -- Da cosa è aggredito il mondo?
- SN 1.67: Uddita Sutta - La trappola -- Da cosa il mondo è intrappolato?
- SN 1.68: Pihita Sutta - Ostacoli -- Da che cosa il mondo è ostacolato?
- SN 1.69: Iccha sutta - Il desiderio -- Un sunto dell'insegnamento del Buddha.
- SN 1.70: Loka Sutta - Mondo -- Su cosa sorge il mondo?
- SN 1.71: Ghatva sutta - Uccidere -- Il Buddha descrive la sola cosa che merita di essere uccisa.
- SN 1.72: Ratha Sutta - Cocchio -- Come si riconosce il cocchio?
- SN 1.73: Vitta Sutta - Tesoro -- In questo mondo, qual è la migliore ricchezza dell’uomo?
- SN 1.74: Vutthi Sutta - Pioggia -- Quale migliore realtà va verso l’alto?
- SN 1.75: Bhita Sutta - Paura -- Perché il popolo ha paura?
- SN 1.76: Najirati Sutta - Ciò che non si deteriora -- Cosa si deteriora, cosa non si deteriora e qual è il falso sentiero?
- SN 1.77: Issariya Sutta - Sovranità -- Qual è la guida nel mondo?
- SN 1.78: Kama Sutta - Amore -- Cosa non si deve donare per il proprio beneficio?
- SN 1.79: Patheyya Sutta - Provviste per un viaggio -- Quali sono le provviste per il viaggio?
- SN 1.80: Pajjoto Sutta - Fonte di luce -- Qual è la luce nel mondo?
- SN 1.81: Arana Sutta – Senza conflitto -- Chi sono coloro che si sono allontanati dal mondo?
2. Devaputtasamyutta - I figli dei Deva
- SN 2.1: Pathamakassapa Sutta – Kassapa (1) -- Bisogna praticare la retta parola, il rispetto, l’ascetismo, la solitudine e la pace mentale.
- SN 2.2: Dutiyakassapa Sutta – Kassapa (2) -- Il monaco deve liberare ed unificare la mente.
- SN 2.3: Magha Sutta – Magha -- Quale distruzione piace a Gotama?
- SN 2.4: Magadha Sutta – Magadha -- Come si manifesta il mondo?
- SN 2.5: Damali Sutta – Damali -- Il Bramano che ha compiuto ciò che doveva non ha più doveri.
- SN 2.6: Kamada Sutta - Il lamento di Kamada -- Il Buddha rassicura un deva che il risveglio è possibile.
- SN 2.7: Pañcalacanda Sutta - Il figlio del deva Pañcalacanda -- Trovare la strada verso il Nibbana.
- SN 2.8: Tayano Sutta - Tayana -- Le buone azioni non recano rimorso.
- SN 2.9: Candima sutta - La preghiera di protezione della Divinità della Luna
- SN 2.10: Suriya sutta - La preghiera di protezione della Divinità del Sole -- Il Buddha interviene per liberare delle divinità.
- SN 2.11: Candimasa Sutta - Candimasa -- Il saggio con presenza mentale ottiene l'unificazione della mente.
- SN 2.12: Vendu Sutta - Vendu -- Chi mi ascoltano non sarà mai sotto il dominio della morte.
- SN 2.13: Dighalatthisu Sutta - Dighalatthi -- Un monaco con una retta mente si distacca dal Tutto.
- SN 2.14: Nandano Sutta - Nandana -- Cos'è la virtù?
- SN 2.15: Candana Sutta - Candana -- Come si supera la corrente?
- SN 2.16: Vasudatta Sutta – Vasudatta -- Il monaco, con piena presenza mentale, disperde il desiderio dei sensi.
- SN 2.17: Subrahma Sutta – Subrahma -- Un deva chiede aiuto al Buddha.
- SN 2.18: Kakudha Sutta – Kakudha -- Gioisce l’asceta?
- SN 2.19: Uttara sutta - Uttara, il figlio del deva -- Fare del bene e compiere azioni meritevoli porta grandi frutti.
- SN 2.20: Anathapindika Sutta - Anathapindika -- Anathapindika il figlio dei deva, recita questa stanza alla presenza del Beato.
- SN 2.21: Siva Sutta - Siva -- Siva il figlio dei deva recita questa stanza alla presenza del Beato.
- SN 2.22: Khema Sutta - Khema -- Khema il figlio dei deva recita dei versi al Buddha.
- SN 2.23: Seri Sutta - Seri -- Il merito offre beneficio nell’altro mondo.
- SN 2.24: Ghatikaro Sutta - Ghaticara -- Ghaticara il figlio dei deva recita dei versi al Beato
- SN 2.25: Jantu Sutta - Jantu -- Felice è stata la vita nei tempi passati, per i discepoli di Gotama.
- SN 2.26: Rohitassa Sutta - A Rohitassa -- Non c'è bisogno di andare troppo lontano per porre fine al dolore.
- SN 2.27: Nanda Sutta - Nanda -- Abbandonate il mondo materiale per amor di quiete.
- SN 2.28: Nandivasala Sutta – Nandivasala -- Come dobbiamo proseguire?
- SN 2.29: Susima Sutta – Susima -- Si dovrebbe essere soddisfatti del venerabile Sariputta.
- SN 2.30: Nanatitthiyasavakasu Sutta – Varie sette -- Asama il figlio dei deva recita questi versi al Buddha.
3. Kosalasamyutta - Il Re Pasenadi del Kosala
- SN 3.1: Dahara sutta - Giovane -- Il Buddha ricorda al re Pasenadi che l'età non è la misura della saggezza.
- SN 3.2: Purisa Sutta - Una persona -- Avidità, odio ed illusione sono le cattive intenzioni dell’uomo.
- SN 3.3: Jaramarana Sutta - Vecchiaia e morte -- Il Dhamma della mente non decade.
- SN 3.4: Piya sutta - Caro -- Scegliete allora con cura le vostre azioni.
- SN 3.5: Atta-rakkhita sutta - Proteggi te stesso -- Chi ha una retta condotta fisica, verbale e mentale è sempre protettto.
- SN 3.6: Appaka sutta - Pochi -- Il Buddha ricorda al re Pasenadi le trappole della ricchezza e del lusso.
- SN 3.7: Atthakarana sutta - In giudizio -- Il re Pasenadi scopre ciò che spinge le persone a mentire.
- SN 3.8: Mallika Sutta - Mallika -- Non c'è nessuno più caro di noi stessi.
- SN 3.9 – Yaññia Sutta – Sacrificio -- I sacrifici non portano buoni frutti.
- SN 3.10 – Bandhana Sutta – Schiavitù -- Le catene di ferro, di legno e di giunco non sono molto forti.
- SN 3.11 – Sattajatila Sutta – I sette asceti -- Per conoscere la virtù bisogna frequentare i virtuosi.
- SN 3.12 – Pancaraja Sutta – Discorso sui cinque re -- Qual è il massimo piacere dei sensi?
- SN 3.13 - Donapaka Sutta – Un pesante pasto -- Come il Re Pasenadi del Kosala cura la sua salute.
- SN 3.14: Sangama sutta - Una battaglia (1)
- SN 3.15: Sangama sutta - Una battaglia (2) -- Due storie su battaglie combattute da re rivali.
- SN 3.16: Dhata Sutta –La figlia -- La figlia della nobile regina Malika.
- SN 3.17: Appamada sutta - La presenza mentale -- L'unica pratica che offre la vera sicurezza.
- SN 3.18: Kalyanamitta Sutta – La buona amicizia -- Il Dhamma si unisce alla buona e profonda amicizia.
- SN 3.19: Apputaka sutta - La retta azione -- Il Buddha consiglia il buon uso della ricchezza.
- SN 3.20: Aputtaka Sutta – Senza eredi (2) -- Volete donare generosamente come questo ricco capofamiglia?
- SN 3.21: Puggalo Sutta - I tipi di persone -- Vi sono quattro tipi di persone al mondo.
- SN 3.22: Ayyika Sutta - Il nonno -- Nessuno può andare oltre la morte.
- SN 3.23: Loka sutta - Il mondo -- Tre cose che conducono al dolore e alla sofferenza.
- SN 3.24: Issattha sutta - L'indole dell'arciere -- A chi fare dei doni per avere le più alte ricompense?
- SN 3.25: Pabbatopama Sutta – La similitudine della montagna -- Il Buddha ci insegna la pratica del Dhamma per sconfiggere vecchiaia e morte.
4. Marasamyutta - Mara
- SN 4.1: Tapokamma Sutta - Pratica austera -- Senza sviluppare le austerità, come può un essere umano purificarsi?
- SN 4.2: Hatthirajavanna Sutta - Il re elefante -- Nel creare forme benigne o maligne, si va incontro a lunghe esistenze.
- SN 4.3: Subhau Sutta - Bellezza -- Chi controlla il corpo e la mente sconfigge il Maligno.
- SN 4.4: Pathamamarapasa Sutta – Le catene di Mara (1) -- Tutti gli esseri sono incatenati dalle catene della Morte, ma non il Buddha.
- SN 4.5: Pathamamarapasa – Le catene di Mara (2) -- Deva e uomini sono incatenati da catene, non il Risvegliato.
- SN 4.6: Sappa Sutta – Il serpente -- Nulla temono i Risvegliati perché non hanno catene.
- SN 4.7: Sapati Sutta – Sonno -- Perché dormi? E cosa sogni?
- SN 4.8: Nandana sutta - Delizia -- Il dolore di una persona viene dalle acquisizioni.
- SN 4.9: Pathama-ayu Sutta – La durata di vita -- La vita degli esseri umani è breve e non deve essere disprezzata.
- SN 4.10: Duthiya-ayu Sutta – La durata di vita (2) -- La vita degli esseri umani gira come la ruota di un carro.
- SN 4.11: Pasana Sutta – Il macigno -- I Risvegliati perfettamente liberati non muteranno
- SN 4.12: Kinnusiha Sutta – Il leone -- I grandi eroi ruggiscono sicuri di sé nelle assemblee.
- SN 4.13: Sakalika sutta - La scheggia di pietra -- Il Buddha, scampato ad un attentato alla sua vita, riceve una visita importuna di Mâra.
- SN 4.14: Patirupa Sutta – Ciò che è giusto -- I Tathagata sono completamente liberati dal piacere e dal dispiacere
- SN 4.15: Manasa Sutta – Mentale -- Il Buddha non ha alcun desiderio.
- SN 4.16: Patta Sutta – Ciotole per l’elemosina -- Distaccatevi dai cinque aggregati.
- SN 4.17: Chapassayatana Sutta – Le sei basi del Contatto - -Forme, suoni, sapori, contatti ed idee sono rappresentazioni terrificanti del mondo.
- SN 4.18: Pinda Sutta - Elemosine -- Il maligno ha offeso il Tathagata.
- SN 4.19: Kassaka sutta - Il contadino -- Mâra proclama il suo dominio sul mondo dei sensi.
- SN 4.20: Rajja sutta - Governare -- Mâra cerca di persuadere il Buddha a diventare un sovrano potente.
- SN 4.21: Sambahula Sutta – Monaci -- I piaceri dei sensi sono effimeri e sono colmi di angoscia e sofferenza.
- SN 4.22: Samiddhi Sutta – Samiddhi -- Il Maligno cerca di distrarre il Sangha.
- SN 4.23: Godhika Sutta – Godhika -- Mara il Maligno cerca di corrompere Godhika
- SN 4.24: Sattavassanubandha Sutta – Sette anni di ricerca -- Mediti nella foresta perché sei vinto dalla sofferenza?
- SN 4.25: Maradhitu Sutta – Le figlie di Mara -- Il Maligno viene consolato dalle figlie.
5. Bhikkhunisamyutta - Monache
- SN 5.1: Alavika sutta - Sorella Alavika -- Il Maligno:Perchè perdi il tuo tempo a meditare?
- SN 5.2: Soma sutta - Sorella Soma -- Le donne possono realizzare il risveglio?
- SN 5.3: Gotami sutta - Sorella Gotami -- Il Maligno:Perchè stare da sole nella foresta?
- SN 5.4: Vijaya sutta - Sorella Vijaya -- Il Maligno: Perchè non abbandonare la meditazione per andare a divertirsi?
- SN 5.5: Uppalavanna sutta - Sorella Uppalavanna -- Il Maligno: Perchè non lasciare la foresta per andare a vivere in un luogo più sicuro?
- SN 5.6: Cala sutta - Sorella Cala -- Il Maligno: Cosa determina la rinascita?
- SN 5.7: Upacala sutta - Sorella Upacala -- Il Maligno: Perchè non accontentarsi di una rinascita felice tra gli dei?
- SN 5.8: Sisupacala sutta - Sorella Sisupacala -- Seguire la via del Dhamma non implica aderire ad una filosofia determinata.
- SN 5.9: Sela sutta - Sorella Sela -- Il Maligno cerca di confondere la Ven. Sela con domande inopportune.
- SN 5.10: Vajira sutta - Sorella Vajira -- Meditando avete trovato pensieri affascinanti, ma speculativi?
6. Brahmasamyutta - Divinità brahmiche
- SN 6.1: Ayacana sutta - La richiesta -- Appena dopo il suo Risveglio, il Buddha riceve la visita di Brahma Sahampati.
- SN 6.2: Garava sutta - Riverenza -- Poco dopo il suo Risveglio, il Buddha ricerca di un altro essere ...
- SN 6.3: Brahmadeva Sutta - Brahmadeva -- Il figlio di una Bramana di nome Brahmadeva abbandona la casa per diventare un asceta.
- SN 6.4: Baka Brahma Sutta – Baka-Brahma -- Ci sono settantadue azioni meritorie che ci fanno superare nascita e morte.
- SN 6.5: Apara Ditthi Sutta – Le false visioni di un Brahma -- Brahma: Il mondo di Brahma non è permanente.
- SN 6.6: Pamadam Sutta – Un mondo di Brahma -- I poteri psichici del Beato sono di gran lunga superiori.
- SN 6.7: Kokalika Sutta – Kokalika (1) -- Coloro che pensano di essere illimitati sono stolti come le persone comuni.
- SN 6.8: Tissako Sutta – Tissaka -- Coloro che pensano di essere senza limiti, pensano in modo saggio?
- SN 6.9: Tudu Brahma Sutta – Brahma Tudu -- Accumulando cattiva sorte non si trova piacere.
- SN 6.10: Kokalika Sutta – Kokalika (2) -- Non usate parole offensive.
- SN 6.11: Sanamkumaro Sutta – Brahma Sanankumara -- Chi è dotato di conoscenza e condotta, è il migliore fra deva ed uomini.
- SN 6.12: Devadatta Sutta – Devadatta -- L'onore distrugge l'uomo superficiale.
- SN 6.13: Andhakavinda Sutta – La solitaria foresta -- Brahma Sahampati recita dei versi al Buddha in meditazione.
- SN 6.14: Arunavati Sutta – Arunavati -- Il regno del re Aruna.
- SN 6.15: Parinibbana sutta - La completa Liberazione -- Quattro testimoni oculari raccontano la scomparsa del Buddha.
7. Brahmanasamyutta - Bramani
- SN 7.1: Dhanañjani Sutta – Dhanañjani -- Recidendo la rabbia non si soffre.
- SN 7.2: Akkosa sutta – L’insulto -- Qual è la migliore reazione quando qualcuno è in collera con voi?
- SN 7.3: Asurindaka Sutta – Asurinda -- Lo stolto crede di aver vinto dicendo aspre parole.
- SN 7.4: Bilangika Sutta – Bilangika -- Se si hanno pensieri impuri si fa del male a se stessi,
- SN 7.5: Ahimsaka Sutta – Ahimsaka -- E’ un bene non recare danno.
- SN 7.6 – Jata sutta – Il groviglio -- Chi può districare questo groviglio?
- SN 7.7: Suddhika Sutta – Suddhika -- Se si coltiva il retto sforzo si ottiene la somma purezza.
- SN 7.8: Aggika Sutta – Aggika -- Chi ha distrutto i suoi desideri e placato i suoi dubbi sarà colmo di merito.
- SN 7.9: Sundarika Sutta – Sundarika -- Non chiedere della nascita, ma chiedi della condotta.
- SN 7.10: Bahudhitara Sutta – Figlie -- La felicità del Buddha.
- SN 7.11: Kasi-Bharadvaja sutta – A Bharadadvaja in procinto di arare -- Un fattore sostiene che i monaci non fanno niente di utile.
- SN 7.12: Udaya sutta – Rompere il ciclo -- Chi possiede la conoscenza non rinascerà.
- SN 7.13: Devahita Sutta – Devahita -- Il Beato si ammala.
- SN 7.14: Maha-sala sutta – Il ricco -- Trattate bene i vostri genitori.
- SN 7.15: Manatthaddha Sutta – Manatthaddha -- L’orgoglio è dannoso, non è d’aiuto a nessuna persona in questo mondo.
- SN 7.16: Paccanika Sutta – Paccanika -- Coloro che hanno pensieri avversi non possono comprendere le rette parole.
- SN 7.17: Navakammika sutta – Il capomastro -- Quale lavoro utile, in meditazione ai piedi di un albero, si può compiere?
- SN 7.18: Katthaharaka sutta – I raccoglitori di legna -- Alcuni raccoglitori di legna incontrano il Buddha.
- SN 7.19: Matuposaka Sutta – La madre aiutata -- Chi guadagna rettamente ed aiuta i propri genitori acquisisce molto merito.
- SN 7.20: Bhikkhaka Sutta – Il mendicante -- Chi è distaccato da merito e demerito e conduce la santa vita è chiamato monaco.
- SN 7.21: Sangaravo Sutta – Sangarava -- E' possibile acquisire purezza attraverso l’acqua
- SN 7.22: Khomadussa Sutta – Khomadussa -- Dopo aver distrutto brama, odio ed ignoranza vi sarà pace.
8. Vangisasamyutta – Il Ven. Vangisa
- SN 8.1: Nikkhanta Sutta – Rinuncia -- Come dissolvere l'inquietudine.
- SN 8.2: Arati Sutta – Inquietudine -- Come sconfiggere la brama.
- SN 8.3: Pesala Sutta – Saggi -- Distruggete l’orgoglio e ciò da cui sorge.
- SN 8.4: Ananda sutta – Ananda (Insegnamenti a Vangisa) -- Come vincere il desiderio.
- SN 8.5: Subhasita Sutta – Ben esposto -- Le rette parole sono nobili.
- SN 8.6: Sariputta Sutta – Sariputta -- Sariputta con profonda saggezza è esperto nel sentiero e nel non-sentiero.
- SN 8.7: Pavarana Sutta – Pavarana -- 500 monaci, colmi di purezza, si sono riuniti.
- SN 8.8: Parosahassa Sutta – Più di mille -- Più di mille monaci seguono il Perfetto che espone il Dhamma.
- SN 8.9: Kondañña Sutta – Kondañña -- L’anziano monaco Kondanna ha raggiunto l’illuminazione dopo il Beato.
- SN 8.10: Moggallana Sutta – Moggallana -- Il saggio che ha superato la sofferenza siede accanto al Grande Essere.
- SN 8.11: Gaggara Sutta – Gaggara -- Le qualità del Grande Saggio.
- SN 8.12: Vangisa Sutta – Vangisa -- Il Ven. Vangisa ha raggiunto la condizione di Arahat.
9. Vanasamyutta – La foresta
- SN 9.1: Viveka Sutta – La solitudine -- Un deva viene in aiuto di un monaco con la mente smarrita.
- SN 9.2: Upatthana Sutta – Partecipazione -- Perché dormire quando si è colpiti dalla freccia?
- SN 9.3: Kassapagotta Sutta – Kassapagotta -- Un deva suscita rimorso in un monaco.
- SN 9.4: Carika Sutta – Un numero -- Un deva recita dei versi ad alcuni monaci.
- SN 9.5: Anando Sutta – Ananda -- Un deva recita dei versi al Ven. Ananda.
- SN 9.6: Anuruddha Sutta – Anuruddha -- Un deva, amico del Ven. Anuruddha in una vita precedente, gli rende visita.
- SN 9.7: Nagadatta Sutta – Nagadatta -- Un deva rimprovera il Ven. Nagadatta.
- SN 9.8: Kulagharani Sutta – La casalinga -- Un deva rimprovera un monaco che trascorre troppo tempo con una famiglia.
- SN 9.9: Vajjiputta Sutta – Vajjian -- Ascoltate i consigli di questo deva.
- SN 9.10: Sajjihaya Sutta – Recitare -- Un deva esorta un monaco a recitare il Dhamma.
- SN 9.11: Ayoniso-manasikara Sutta – Distrazione -- Un monaco, roso dai suoi pensieri, viene esortato da un deva.
- SN 9.12: Majjhanhika Sutta – Durante il giorno -- Un deva parla ad un monaco.
- SN 9.13: Pakatindraya Sutta – Schiavi dei sensi -- Un deva rimprovera dei monaci arroganti.
- SN 9.14: Gandhatthena Sutta – Ladro di profumi -- Nel sogno una divinità vi avverte quando siete sul punto di far del male.
10. Yakkhasamyutta – Demoni Yakkha
- SN 10.1: Indaka Sutta – Indaka -- Uno yakka recita dei versi al Beato.
- SN 10.2: Sakkanama Sutta – Sakkanama -- Lo yakka di nome Sakka recita questa stanza al Buddha.
- SN 10.3: Suciloma Sutta – Suciloma -- Due yakka, Khara e Suciloma incontrano il Buddha.
- SN 10.4: Manibhadda Sutta – Manibhadda -- Lo yakkha Manibhadda recita dei versi al Buddha.
- SN 10.5: Sanu Sutta – Sanu -- Il figlio di una discepola laica di nome Sanu viene rapito da uno yakkha.
- SN 10.6: Piyankara Sutta – Piyankara -- La madre di Piyankara recitò questi versi per quietare il proprio figlio.
- SN 10.7: Punabbasu Sutta – Punabbasu -- La madre dello yakkha Punabbasu così rallegra i suoi figli.
- SN 10.8: Sudatta Sutta- Sudatta -- Anathapindika, il ricco benefattore incontra per la prima volta il Buddha.
- SN 10.9: Pathamasukka Sutta – Sukka (1)
- SN 10.10: Pathamasukka Sutta – Sukka (2) -- Uno yakkha seguace della monaca Sukka recita alcuni versi.
- SN 10.11: Cira Sutta – Cira -- Uno yakkha seguace della monaca Cira recita dei versi.
- SN 10.12: Alavaka Sutta – Lo yakkha Alavaka -- Uno yakkha sfida il Buddha con indovinelli e minaccia di picchiarlo.
11. Sakkasamyutta – Sakka, il re dei deva
- SN 11.1: Suvira Sutta – Suvira -- Se esiste qualcosa senza sforzo ed immortale quello è il sentiero che conduce al Nibbana.
- SN 11.2: Susima Sutta – Susima (uguale al sutta precedente cambia solo il protagonista)
- SN 11.3: Dhajagga Sutta- La cima dello stendardo -- Siete paralizzati per la paura a volte? Il Buddha offre un antidoto.
- SN 11.4: Vepacitti Sutta – Vepacitti (o la Pazienza) -- Chi non istiga la rabbia nell’altro vince una battaglia.
- SN 11.5: Subhasita-jaya Sutta – La vittoria -- Due divinità ci spiegano come reagire ad una persona in collera.
- SN 11.6: Kulavaka Sutta – Il nido d’uccello -- In tempi passati vi fu una battaglia fra deva e Titani.
- SN 11.7: Nadubbhiya Sutta – Non si deve trasgredire -- Mentendo e biasimando i Nobili si fa del male.
- SN 11.8: Verocana-asurinda Sutta – Verocana, signore degli Asura -- Uomo, sforzati, fino a realizzare la meta.
- SN 11.9: Araññayatana-isi Sutta – Veggenti nella foresta -- Dei retti e virtuosi monaci recitano dei versi a Sakka, re dei deva.
- SN 11.10: Samuddaka Sutta – Veggenti (venuti) dall’Oceano -- Dei retti e virtuosi monaci recitano questa stanza al Titano Sambara.
- SN 11.11: Vatapada Sutta – Voti (le promesse solenni) -- La pratica delle sette regole di condotta.
- SN 11.12: Deva Sutta – I nomi di Sakka -- Le vite preceenti di Sakka, re dei deva.
- SN 11.13: Mahali Sutta – Mahali -- Le pratiche con cui Sakka ha raggiunto la condizione di Sakka.
- SN 11.14: Dalidda Sutta – Povero -- La storia di un pover uomo vissuto a Rajagaha.
- SN 11.15: Ramaneyyaka Sutta – Un luogo di piacere -- Cos’è un luogo di piacere?
- SN 11.16: Yajamana Sutta – Elemosine -- Il Sangha della retta condotta colmo di saggezza e virtù.
- SN 11.17: Buddhavandana Sutta – Venerazione del Buddha - Sakka, re dei deva, e Brahma Sahampati recitano dei versi al Beato.
- SN 11.18: Gahatthavandana Sutta – Il culto del capofamiglia (o il culto di Sakka 1) -- Sakka, re dei deva, si rivolge al suo auriga Matali.
- SN 11.19: Satharavendana Sutta – La venerazione del maestro (o La venerazione di Sakka 2) -- Sakka, re dei deva venera il Buddha.
- SN 11.20: Samghavandana Sutta - Chi venera Sakka -- Sakka, re dei deva, venera il Sangha dei monaci.
- SN 11.21: Chetva Sutta - Annientata -- La rabbia ha una radice avvelenata e una punta di miele.
- SN 11.22: Dubbanniya Sutta - Ripugnante -- Uno spirito ripugnante salì sul trono di Sakka, e i deva si indignarono. Era lo spirito della rabbia.
- SN 11.23: Sambarimaya Sutta - La magia Sambara -- Quando Vepacitti si ammalò, Sakka visitò il suo vecchio avversario, che implorava di essere guarito. Ma Sakka chiese prima di insegnargli un potente incantesimo.
- SN 11.24: Accaya Sutta - Violazione -- Due monaci litigano e il Buddha ricorda al Sangha le sagge parole di Sakka sul non lasciare che la rabbia rovini l'amicizia.
- SN 11.25: Akkodha Sutta - Non vi arrabbiate -- Il Buddha ricorda le parole di Sakka su come la rabbia schiacci le persone come una valanga.
Nidanavagga – La sezione delle cause
[samyutta 12-21]
12. Nidanasamyutta – La coproduzione condizionata
- SN 12.1: Paticcasamuppada Sutta - Origine dipendente -- L'origine e la cessazione della sofferenza.
- SN 12.2: Paticca-samuppada-vibhanga Sutta- Analisi delle coproduzioni -- Un riassunto della catena causale della coproduzione condizionata.
- SN 12.3: Patipada Sutta – I due sentieri -- L’errato sentiero e il retto sentiero
- SN 12.4: Vipassi Sutta – Vipassi -- Come sfuggire alla sofferenza.
- SN 12.5: Sikhi Sutta – Sikhi
- SN 12.6: Vessabhu Sutta – Vessabhu
- SN 12.7: Kakusandha Sutta – Kakusandha
- SN 12.8: Konagamana Sutta – Konagamana
- SN 12.9: Kassapa Sutta – Kassapa
- (stesso schema di SN 12.4)
- SN 12.10: Maha Sakyamuni Gotamo Sutta – Gotama il Grande Saggio dei Sakya -- Come sfuggire da questa sofferenza di nascita e morte.
- SN 12.11: Ahara Sutta – Nutrimento -- I quattro nutrimenti che sorreggono gli esseri viventi nati o in procinto di nascere.
- SN 12.12: Phagguna Sutta – A Phagguna -- I quattro nutrimenti.
- SN 12.13: Samanabrahmana Sutta – Asceti e Bramani (1) -- Differenza tra bramani.
- SN 12.14: Samanabrahmana Sutta – Asceti e Bramani (2) -- Differenza tra asceti e bramani.
- SN 12.15: Kaccayanagotta Sutta – Per Kaccayana Gotta -- Come la coproduzione condizionata si applica per sviluppare la retta visione.
- SN 12.16: Dhammakathiko Sutta – Il Maestro del Dhamma -- Chi è il vero Maestro del Dhamma?
- SN 12.17: Acela Sutta – L’asceta nudo -- Esiste la sofferenza? Da chi è creata? (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 12.18: Timbaruka - Timbaruka -- Cosa genera il piacere e il dolore?
- SN 12.19: Bala-pandita Sutta – Lo stolto e il saggio -- Qual è la differenza tra uno stolto ed un saggio?
- SN 12.20: Paccaya Sutta – Condizioni -- Quando si vede e si comprende chiaramente la coproduzione condizionata, le visioni erronee spariscono. (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 12.21: Dasabala Sutta - I Dieci Poteri (1) -- I dieci poteri e le quattro basi della sicurezza in se stessi.
- SN 12.22: Dasabala Sutta – I dieci poteri (2) -- I dieci poteri del Tathagata.
- SN 12.23: Upanisa Sutta – Le cause -- La fine delle impurità mentali ha luogo quando si comprende la coproduzione condizionata. (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 12.24: Aññatitthiya Sutta - Seguaci di altre Dottrine -- A Sāriputta gli viene chiesto da vari asceti dell'origine della sofferenza.
- SN 12.25: Bhumija Sutta – A Bhumija -- Qual è l'origine del piacere e del dolore?
- SN 12.26: Upavāṇa Sutta - Upavāṇa -- Questo sutta riprende la stessa struttura del SN 12.24,
- SN 12.27: Paccaya Sutta - Condizioni -- L’origine dipendente è formulata nelle quattro nobili verità.
- SN 12.28: Bhikkhu Sutta - Un monaco -- Un monaco che comprende l'origine dipendente è un novizio che è realizzato nella visione.
- SN 12.29: Samanabrahmana Sutta - Asceti e Bramani -- Un asceta o un bramano che comprende l’origine dipendente realizza la meta della vita ascetica.
- SN 12.30: Dutiyasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e Bramani (2) -- Un asceta che comprende l'origine dipendente può benissimo sfuggire a ogni tipo di condizione.
- SN 12.31: Bhutamidam Sutta – Nascita dei fenomeni -- La differenza tra una persona ordinaria ed un'altra che pratica il Dhamma? (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 12.32: Kalara Sutta - Kalara il Khattiya -- Un monaco di nome Kaḷāra il Khattiya informa Sariputta che il monaco Moḷiyaphagguna ha lasciato la vita ascetica. Quindi riferisce al Buddha che Sariputta aveva affermato di aver posto fine a tutti gli influssi impuri. Il Buddha chiama Sariputta per chiarire le sue affermazioni, e Sariputta spiega tutto in base all'origine dipendente.
- SN 12.33: Nanavatthu Sutta - Rami della conoscenza -- Un'analisi dei 44 contesti per lo sviluppo della visione profonda relativa all'origine dipendente.
- SN 12.34: Dutiyañanavatthu Sutta - Fonti della conoscenza (2) -- Le settantasette fonti della conoscenza.
- SN 12.35: Avijjapaccaya Sutta – Dall’ignoranza -- Vi è qualcosa o qualcuno che determina la coproduzione condizionata?
- SN 12.36: Dutiyaavijjapaccaya Sutta - L’ignoranza è una condizione (2) -- Simile al sutta precedente.
- SN 12.37: Natumha Sutta - Non è vostro -- Il corpo non è vostro, ma è il vecchio kamma, generato dalle scelte nelle vite precedenti.
- SN 12.38: Cetana Sutta – Intenzione
- SN 12.39: Dutiyacetana Sutta - Intenzione (2)
- SN 12.40: Tatiyacetana Sutta - Intenzione (3)
- Le intenzioni o le scelte sono la forza che spinge la coscienza da una vita all’altra.
- SN 12.41: Pañcabhayavera Sutta - Le cinque tremende violazioni (1) -- Quali sono le cinque tremende violazioni che sono state placate?
- SN 12.42: Dutiyapancaverabhaya Sutta - Pericoli e minacce (2) -- Un nobile discepolo laico ha eliminato la paura derivante dalla violazione dei precetti, possiede i quattro fattori dell'entrata-nella-corrente e comprende l'origine dipendente.
- SN 12.43 - Dukkha Sutta - Sofferenza -- L’origine e la cessazione della sofferenza.
- SN 12.44: Loka Sutta – Il mondo -- Come il mondo nasce e sparisce secondo la legge della coproduzione condizionata.
- SN 12.45: Natika Sutta - A Natika -- Il Buddha illustra che l'origine e la fine del mondo sono dovute all'esperienza sensoriale, la quale dà origine a bramosia e sofferenza. Un monaco lo ascolta e il Buddha lo esorta a ricordare quell’insegnamento.
- SN 12.46: Aññatra Sutta – Un bramano -- Quando compio un'azione (karma), sono la stessa persona di quando ne ottengo i risultati, o sono una persona diversa?
- SN 12.47: Janussoni Sutta — Janussoni -- Il bramano Janussoni chiede al Buddha se tutto esiste o non esiste. Il Buddha rifiuta entrambe le opinioni in quanto estreme.
- SN 12.48: Lokayatika Sutta – Il cosmologo -- La differenza dei vari esseri.
- SN 12.49: Ariyasavaka Sutta - Un nobile discepolo -- Un nobile discepolo non si interroga sull'origine dipendente, o come viene compresa, diversamente dagli altri.
- SN 12.50: Dutiyaariyasavaka Sutta - Un Nobile Discepolo (2) -- Sutta è identico al precedente.
- SN 12.51: Parivamaasana Sutta - Analisi -- Come giungere alla completa distruzione della sofferenza.
- SN 12.52: Upadana Sutta – Attaccamento -- Il Buddha utilizza un meraviglioso paragone col fuoco per descrivere la natura dell'attaccamento.
- SN 12.53: Samyojana Sutta – Catene -- La brama aumenta quando ci soffermiamo su realtà piacevoli che stimolano i legami.
- SN 12.54: Dutiyasaṃyojana Sutta – Catene (2) — Simile al precedente.
- SN 12.55: Mahārukkha Sutta - Un grande albero -- Quando si dimora sull'appagamento in realtà che fanno sorgere attaccamento, la brama aumenta.
- SN 12.56: Dutiyamahārukkha Sutta - Un grande albero (2) -- La brama aumenta quando ci si sofferma su cose piacevoli che stimolano l'attaccamento, il Buddha lo spiega con la similitudine di un albero.
- SN 12.57: Taruṇarukkha Sutta - Un alberello -- La brama aumenta quando ci soffermiamo su realtà piacevoli che stimolano le catene. Il Buddha lo spiega con la similitudine di un alberello.
- SN 12.58: Nāmarūpa Sutta - Nome e forma -- Il corpo fisico e mentale rinasce quando ci si sofferma su realtà piacevoli che stimolano le catene. Il Buddha lo spiega con la similitudine di un albero.
- SN 12.59: Viññāṇa Sutta - Coscienza -- La coscienza rinasce quando ci soffermiamo su realtà piacevoli che stimolano le catene.
- SN 12.60: Nidāna Sutta - Cause -- Quando Ānanda suggerisce che l'origine dipendente è semplice, il Buddha lo rimprovera. L'apertura di questo Sutta è simile a Digha Nikaya 15 Mahānidāna.
- SN 12.61: Assutava Sutta – Non istruito -- L’attaccamento della mente alla falsa idea di un sé.
- SN 12.62: Dutiyaassutavā Sutta - Non istruito (2) -- Una persona ordinaria potrebbe liberarsi dall'attaccamento al proprio corpo, ma non alla propria mente. Tuttavia, sarebbe meglio avere attaccamento al corpo, poiché è meno mutevole della mente. Ma un nobile discepolo riflette sull'origine dipendente.
- SN 12.63: Puttamansa Sutta – La carne di un figlio -- Le sofferenze inerenti ad ogni cosa sul corpo-e-mente che dipende dal suo nutrimento.
- SN 12.64: Atthi Raga Sutta – Dove c’è avidità -- I quattro fattori ai quali la mente si attacca abitualmente.
- SN 12.65: Nagara Sutta – La città -- Il Risveglio del Buddha. (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 12.66: Sammasa Sutta - Analisi — Il modo giusto per indagare dentro di sé è vedere come la sofferenza sia creata dalla brama e dall'attaccamento, stimolati da esperienze piacevoli.
- SN 12.67: Nalakalapiyo Sutta – Covoni di canne -- La relazione tra coscienze e nome-e-forma. (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 12.68: Kosambi Sutta: A Kosambi -- La legge della coproduzione condizionata.
- SN 12.69: Upayanti Sutta - Flusso -- Come i fiumi che scorrono verso l'oceano, i fattori dell'origine dipendente portano alla sofferenza.
- SN 12.70: Susima Sutta - Susima -- L'asceta errante Susima prende rifugio nel Buddha.
- SN 12.71: Jaramarana Sutta - Vecchiaia e morte -- Colui che non comprende vecchiaia e morte non è un vero asceta.
- SN 12.72–81: Jatisuttadidasaka - Rinascita, attaccamento, ecc. -- Chi non comprende i vari fattori dell'origine dipendente non è un vero asceta.
- SN 12.82: Satthu Sutta - Il maestro
- SN 12.83–92: Dutiyasatthusuttādidasaka - Il maestro (2) -- Chi non comprende i vari fattori dell'origine dipendente dovrebbe affidarsi un maestro.
- SN 12.93–213: Sikkhāsuttādipeyyālaekādasaka - La pratica, ecc. -- Chi non conosce realmente o non comprende vecchiaia e morte deve esercitarsi per conoscere realmente vecchiaia e morte.
13. Abhismayasamyutta – Realizzazione
- SN 13.1: Nakhasikha Sutta – L’estremità dell’unghia
- SN 13.2: Pokkharani Sutta – Il lago
- SN 13.3: Sambhejjaudaka Sutta – Dove confluiscono le acque
- SN 13.4: Dutiyasambhejjaudaka Sutta - Dove confluiscono le acque (2)
- SN 13.5: Pathavi Sutta – La Terra (1)
- SN 13.6: Dutiyapathavi Sutta – La Terra (2)
- SN 13.7: Samudda Sutta – L’oceano
- SN 13.8: Samudda Sutta – L’Oceano (2)
- SN 13.9: Pabbatupama Sutta – La montagna (1)
- SN 13.10: Dutiyapabbata Sutta – La montagna (2)
- SN 13.11: Tatiyapabbata Sutta – La montagna (3)
14. Dhatusamyutta – Elementi
- SN 14.1: Dhatunanatta Sutta - Il Discorso sulla Diversità degli Elementi -- Cos’è la diversità degli elementi?
- SN 14.2: Phassananatta Sutta – La diversità del contatto -- La diversità degli elementi fa sorgere la diversità dei contatti
- SN 14.3: Nophassananatta Sutta – La non diversità dei contatti -- La diversità dei contatti non fa sorgere la diversità degli elementi.
- SN 14.4: Vedanananatta Sutta – La Diversità delle Sensazioni -- La diversità dei contatti fa sorgere la diversità delle sensazioni.
- SN 14.5: Dutiyavedanananatta Sutta – La Diversità delle Sensazioni (2) -- La diversità dei contatti fa sorgere la diversità delle sensazioni.
- SN 14.6: Bahiradhatunanatta Sutta – La Diversità Esterna degli Elementi -- Cos’è la diversità degli elementi?
- SN 14.7: Saññananatta Sutta – La Diversità delle Percezioni -- La diversità degli elementi fa sorgere la diversità delle percezioni.
- SN 14.8: Nopariyesanananatta Sutta – Nessuna Diversità delle Ricerche -- La diversità delle percezioni fa sorgere la diversità delle intenzioni.
- SN 14.9: Bahiraphassananatta Sutta – La Diversità dei Contatti -- La diversità delle percezioni fa sorgere la diversità delle intenzioni.
- SN 14.10: Dutiyabahiraphassananatta Sutta - Nessuna Diversità dei Contatti -- La diversità degli elementi fa sorgere la diversità delle percezioni.
- SN 14.11: Sattadhatu Sutta – Sette proprietà -- Ci sono queste sette proprietà.
15. Anatamaggasamyutta – Samsara e trasmigrazione
- SN 15.1: Tinakattha Sutta - Foglie e rami -- Da un inconoscibile inizio deriva la trasmigrazione.
- SN 15.2: Pathavi Sutta – La Terra -- La trasmigrazione degli esseri.
- SN 15.3: Assu Sutta – Lacrime -- Le infinite trasmigrazioni degli esseri.
- SN 15.4: Khira Sutta – Il latte materno -- Le continue trasmigrazioni degli esseri.
- SN 15.5: Pabbata Sutta – Una montagna -- Quanto è lungo un eone?
- SN 15.6: Sasapa Sutta - Un seme di senape -- Difficile calcolare un eone.
- SN 15.7: Savaka Sutta - Discepoli -- Quanti eoni sono passati?
- SN 15.8: Ganga Sutta - Il Gange -- Non è facile calcolare quanti eoni sono passati.
- SN 15.9: Danda Sutta – Il bastone -- Rimbalziamo da una nascita all'altra come un bastone rimbalza al suolo.
- SN 15.10: Puggala Sutta - Una sola persona -- Una persona trasmigrando per un eone accumula una quantità di ossa pari a questo Monte Vepulla.
- SN 15.11: Duggata Sutta – Caduto in miseria -- La sofferenza trasmigra da una vita ad un'altra.
- SN 15.12: Sukhita Sutta – Felice -- Quando incontrate una persona fortunata ricordatevi che lo eravate anche voi.
- SN 15.13: Timsamatta Sutta - Trenta monaci -- Trenta monaci provenienti da Pava si recano dal Buddha.
- SN 15.14-19: Opacizza Sutta – Madre -- E' difficile incontrare qualcuno che non sia stato un vostro parente.
- SN 15.20: Vepullapabbata Sutta - Il monte Vepulla -- Una volta il monte Vepulla era conosciuto come Pacinavamsa.
16. Kassapasamyutta – Il Ven. Maha Kassapa
- SN 16.1: Santuttha Sutta - Soddisfatti -- Kassapa è soddisfatto di qualsiasi veste.
- SN 16.2: Anottapi Sutta – Negligenza -- Chi è inetto ed incapace non raggiungerà mai il Nibbana.
- SN 16.3: Candupama Sutta - Come la Luna -- I monaci devono frequantare le famiglie con il corpo e la mente distaccati.
- SN 16.4: Kulupaka Sutta - Visitare le famiglie -- Quale monaco è degno di far visita alle famiglie.
- SN 16.5: Jinna Sutta – Vecchio -- Il Ven. Maha Kassapa spiega perchè ha scelto di continuare a meditare solitario nella foresta.
- SN 16.6: Ovada Sutta - Esortazione -- Il Ven. Kassapa espone un discorso sul Dhamma.
- SN 16.7: Dutiyaovada Sutta - Esortazione (2) -- Per chi non ha fede per gli stati positivi non prova nessuna vergogna
- SN 16.8: Tatiyaovada Sutta - Esortazione (3) -- Alcune ideee errate dei monaci novizi su quelli anziani.
- SN 16.9: Jhanabhiñña Sutta – Jhana e Visione Profonda -- L'esperienza meditativa dei jhana.
- SN 16.10: Upassaya Sutta – Gli alloggi delle monache -- Il Ven. Ananda e il Ven. Mahakassapa visitano le dimore delle monache.
- SN 16.11: Civara Sutta - Le vesti -- Il Buddha ha stbilito una regola del mangiare in gruppo presso le famiglie?
- SN 16.12: Parammarana Sutta - L’Illuminato dopo la morte -- Cosa è stato dichiarato dal Buddha?
- SN 16.13: Saddhammappatirupaka Sutta - La falsificazione del vero Dhamma -- Quando gli essere senzienti sono in declino e il vero Dhamma inizia a scomparire.
17. Labhasakkarasamyutta – Guadagni e tributi
- SN 17.1: Daruna Sutta - Perverso
- SN 17.2: Balisa Sutta - Esca
- SN 17.3: Kumma Sutta – Una tartaruga
- SN 17.4: Dighalomika Sutta – Una pecora dal folto mantello
- SN 17.5: Pilahaka Sutta – Lo sterco del coleottero
- SN 17.6: Asani Sutta – Un fulmine
- SN 17.7: Diddha Sutta – Una freccia avvelenata
- SN 17.8: Sigala Sutta – Lo sciacallo
- SN 17.9: Verambha Sutta – Venti di burrasca
- SN 17.10: Sagathaka Sutta – In versi
- SN 17.11: Suvannapati Sutta - Una ciotola d’oro
- SN 17.12: Rupiyapati Sutta – Una ciotola d’argento
- SN 17.13–20: Suvannanikkhasuttadiatthaka – La moneta d’oro, ecc.
- SN 17.21-30: Tatiya Vagga - Una donna, ecc.
- SN 17.31-40: Catuttha Vagga - Scisma, ecc.
18. Rahulasamyutta – Il ven. Rahula
- SN 18.1-10: Pathama Vagga - L'occhio, ecc. -- L'impermanenza dei sensi.
- SN 18.11: Cakkhu Sutta – L’occhio, ecc. -- Le tre caratteristiche degli organi interni dei sensi.
- SN 18.12–20: Rupadisuttanavaka - I nove discorsi sulla vista, ecc. -- Le caratteristiche dei sensi, degli aggregati e degli elementi
- SN 18.21: Anusaya Sutta - Predisposizione -- Rahula chiede come vedere in modo che la presunzione non si verifichi più.
- SN 18.22: Apagata Sutta - Mente libera -- Come si fa comprendere e a vedere che non esiste un sé?
19. Lakkhanasamyutta – Il Ven. Lakkhana
- SN 19.1-10: Pathama Vagga - Uno scheletro, ecc.
- SN 19.11-21: Dutiya Vagga - Con tutta la testa, ecc.
20. Opammasamyutta – Paragoni
- SN 20.1: Kuta Sutta - Un tetto a picco -- Tutte le qualità nocive sono radicate nell’ignoranza e tendono all’ignoranza
- SN 20.2: Nakhasikha Sutta – La punta dell’unghia — Il Buddha offre un paragone per la preziosità di questa nascita umana.
- SN 20.3: Kula Sutta - Famiglie — Come una famiglia con pochi uomini e molte donne è facilmente attaccabile, gli esseri non umani possono attaccare un monaco senza amore.
- SN 20.4: Okkha Sutta – Offerte -- Lo straordinario potere di metta.
- SN 20.5: Satti Sutta – Il discorso della lancia -- Si deve coltivare l'amore universale.
- SN 20.6: Dhanuggaha Sutta – L’arciere -- La vita passa rapidamente!
- SN 20.7: Ani Sutta – Il piolo -- Non tutti gli insegnamenti che si sentono in giro sono quelli originali del Buddha.
- SN 20.8: Kalingara Sutta – Blocchi di legno -- La pratica ascetica del Licchavi.
- SN 20.9: Naga Sutta - Un elefante -- Come ricevere rettamente le offerte.
- SN 20.10: Bilara Sutta - Un gatto -- Un monaco non segue i consigli degli altri monaci.
- SN 20.11: Singala Sutta – Uno sciacallo -- Si può rinascere anche come sciacallo.
- SN 20.12: Dutiyasingala Sutta - Uno sciacallo (2) -- Non dimentichiamo ciò che è stato fatto per noi.
21. Bhikkhusamyutta – Monaci
- SN 21.1: Kolita Sutta – Discorso sul Nobile Silenzio -- Il Nobile silenzio. (Traduzione a cura di Diana Petech.)
- SN 21.2: Upatissa Sutta – Upatissa -- Nulla può rattristare un arahat.
- SN 21.3: Ghata Sutta - Il sacco -- Il Venerabile Mahamoggallana tiene dei discorsi sul Dhamma.
- SN 21.4: Nava Sutta - Un novizio -- La retta pratica di un novizio.
- SN 21.5: Sujata Sutta - Sujata -- Le qualità del Venerabile Sujata.
- SN 21.6: Lakundakabhaddiya Sutta - Lakuntaka Bhaddiya -- Il potere spirituale del Venerabile Lakuntaka Bhaddiya
- SN 21.7: Visakha Sutta - Visakha, il figlio di Pancali -- I discorsi sul Dhamma del Venerabile Visakha.
- SN 21.8: Nando Sutta – Nanda -- Il Buddha esorta Nanda alla vita ascetica.
- SN 21.9: Tissa Sutta - Tissa -- Alcuni monaci offendono Tissa.
- SN 21.10: Theranama Sutta – Thera il monaco -- Il monaco Thera deve perfezionare la sua pratica ascetica.
- SN 21.11: Mahakappina Sutta - Mahakappina -- Il Buddha elogia il Venerabile Mahakappina.
- SN 21.12: Sahayaka Sutta - Amici -- Il vero Dhamma ha unito alcuni monaci.
Khandavagga – La sezione degli aggregati
[samyutta 22-34]
22. Khandhasamyutta – Gli aggregati dell’attaccamento
- SN 22.1: Nakulapita Sutta – A Nakulapita -- Bisogna essere sani con la mente e non con il corpo.
- SN 22.2: Devadaha Sutta – A Devadaha -- Il Ven. Sariputta spiega il miglior modo di diffondere gli insegnamenti del Buddha.
- SN 22.3: Haliddakani Sutta – A Haliddakani -- Il Ven. Maha Kaccana spiega ad un capofamiglia la vita di un monaco libero da ogni brama.
- SN 22.4: Dutiyahaliddikani Sutta - Haliddakani (2) -- Come deve essere una mente ben liberata.
- SN 22.5: Samadhi Sutta - Lo sviluppo della meditazione -- L'origine e la cessazione dei cinque aggregati.
- SN 22.6: Patisallana Sutta - Solitudine -- La meditazione aiuta a comprendere la sofferenza.
- SN 22.7: Upadaparitassana Sutta - L’inquietudine dell’attaccamento -- Come l’attaccamento conduce all’inquietudine.
- SN 22.8: Dutiyaupadaparitassana Sutta - L’inquietudine dell’attaccamento (2) -- Una persona comune identifica il suo sé con i cinque aggregati.
- SN 22.9: Kalattayaanicca Sutta – Impermanenza -- L'impermanenza dei cinque aggregati.
- SN 22.10: Kalattayadukkha Sutta - Sofferenza -- La forma passata, presente e futura è sofferenza.
- SN 22.11: Kalattayaanatta Sutta - Non-sé -- Chi segue la pratica buddhista non si fa condizionare dagli aggregati.
- SN 22.12-21: Anicca Vagga - Impermanenza, sofferenza, non-Sé
- SN 22.22: Bhara Sutta - Il fardello -- Il Buddha descrive i fardelli che portiamo e come ce ne possiamo liberare.
- SN 22.23: Pariñña Sutta -Comprensione -- La vera comprensione significa la fine dell'avidità, dell'avversione e dell'ignoranza.
- SN 22.24: Abhijana Sutta - Retta conoscenza -- Per porre fine alla sofferenza bisogna conoscere gli aggregati.
- SN 22.25: Chandaraga Sutta - Desiderio e avidità -- Dobbiamo distruggere tutti i cinque aggregati.
- SN 22.26: Assada Sutta - Appagamento -- Qual è l’appagamento, lo svantaggio e la fuga dagli aggregati?
- SN 22.27: Dutiyaassada Sutta - Appagamento (2) -- Lati positivi e negativi dei cinque khandha.
- SN 22.28: Tatiyaassada Sutta - Appagamento (3) -- Vantaggi e svantaggi dei cinque aggregati.
- SN 22.29: Abhinandana Sutta - Provare piacere -- Se provi piacere con gli aggregati, ti piace soffrire.
- SN 22.30: Uppada Sutta – Sorgere - Il sorgere degli aggregati è il sorgere della sofferenza.
- SN 22.31: Aghamala Sutta - La radice della sofferenza -- Gli aggregati sono sofferenza, il desiderio per loro è la radice della sofferenza.
- SN 22.32: Pabhangu Sutta - Effimero -- Gli aggregati sono effimeri, ma il loro passaggio non è effimero.
- SN 22.33: Natumhaka Sutta - Non è vostro
- SN 22.34: Dutiyanatumhaka Sutta - Non è vostro (2) -- Abbandonate i cinque aggregati.
- SN 22.35: Aññatarabhikkhu Sutta – Un monaco -- Cosa sono e come eliminare i cinque aggregati.
- SN 22.36: Bhikkhu Sutta – Un monaco (2) -- Come ci definiamo in termini di aggregati?
- SN 22.37: Ananda Sutta – Ananda -- Bisogna conoscere i cinque aggregati.
- SN 22.38: Dutiyaānanda Sutta – Ananda (2) [sutta simile al precedente]
- SN 22.39: Anudhamma Sutta – In linea con il Dhamma
- SN 22.40: Anudhamma Sutta – In linea con il Dhamma (2)
- SN 22.41: Anudhamma Sutta – In linea con il Dhamma (3)
- SN 22.42: Anudhamma Sutta – In linea con il Dhamma (4) -- Coltivare il disincanto in linea con il Dhamma.
- SN 22.43: Attadipa Sutta – Un’isola di voi stessi -- Siate di voi stessi un'isola – le ultime parole del Buddha.
- SN 22.44: Patipada Sutta - Pratica -- Il sentiero che conduce all'origine e alla cessazione dell'identità.
- SN 22.45: Anicca Sutta – Impermanenza -- Gli aggregati sono sofferenza e soggetti al cambiamento.
- SN 22.46: Dutiyaanicca Sutta – Impermanenza (2) -- Conoscendo i cinque aggregati si raggiunge il Nibbana.
- SN 22.47: Samanupassana Sutta – Concetti -- Il Buddha parla dei concetti sul sè.
- SN 22.48: Khandha Sutta – Aggregati -- Il Buddha riassume i cinque aggregati.
- SN 22.49: Sona Sutta - Sona -- Il Buddha esorta un capofamiglia di nome Sona a conoscere a fondo i cinque aggregati.
- SN 22.50: Dutiyasona Sutta – Sona (2) -- Ogni vero asceta comprende i cinque aggregati.
- SN 22.51: Nandikkhaya Sutta - La fine del piacere -- Retta visione è vedere gli aggregati come sono in realtà.
- SN 22.52: Dutiyanandikkhaya Sutta - La fine del piacere (2) -- Meditando sui cinque aggregati si ottiene la liberazione.
- SN 22.53: Upaya Sutta – Attaccamento -- Il risveglio si raggiunge quando si abbandona la brama per ogni aggregato.
- SN 22.54: Bija Sutta – I sistemi di procreazione -- Quando il desiderio viene totalmente distrutto si ottiene la Liberazione.
- SN 22.55: Udana Sutta - Una retta affermazione -- La non identificazione porta a tagliare le catene.
- SN 22.56: Upadanaparipavatta Sutta – Prospettive -- I cinque aggregati dell'attaccamento.
- SN 22.58: Buddha Sutta – Illuminato -- La differenza tra un Buddha e i suoi seguaci.
- SN 22.56: Upadanaparipavatta Sutta – Prospettive -- Le definizioni di ognuno dei cinque aggregati.
- SN 22.57: Sattatthana Sutta – I sette piani -- Per essere pienamente realizzati, bisogna meditare sui cinque aggregati.
- SN 22.59: Anattalakkhana Sutta – Sul non-sè -- Il Buddha spiega la caratteristica del non-sè.
- SN 22.60: Mahali Sutta – Mahali -- Purana Kassapa afferma che non c'è una causa per cui gli esseri siano inpuri o puri.
- SN 22.61: Aditta Sutta – Fuoco -- I cinque aggregati sono fuoco.
- SN 22.62: Niruttipatha Sutta – L’ambito del linguaggio -- Vi sono tre ambiti del linguaggio.
- SN 22.63: Upadiyamana Sutta – Quando vi è l’attaccamento -- Quando vi è l'attaccamento si è schiavi di Mara.
- SN 22.64: Maññamana Sutta – Identità -- Quando vi è identità si è schiavi di Mara.
- SN 22.65: Abhinandamana Sutta – Piacere -- Quando vi è piacere si è schiavi di Mara.
- SN 22.66: Anicca Sutta - Impermanenza -- Bisogna abbandonare il desiderio per ogni khandha.
- SN 22.67: Dukkha Sutta - Sofferenza - I cinque aggregati sono sofferenza.
- SN 22.68: Anatta Sutta - Non-Sè -- Abbandonare i cinque aggregati perchè sono non-sé.
- SN 22.69: Anattaniya Sutta - Non appartenente al Sè -- Abbandonare il desiderio per tutto ciò che non appartiene al sé.
- SN 22.70: Rajanayasanahita Sutta - Non sorge -- Si deve abbandonare il desiderio per gli aggregati.
- SN 22.71: Radha Sutta - Radha -- Come abbandonare la presunzione.
- SN 22.72: Suradha Sutta - Suradha -- Contemplare gli aggregati come non-sé per abbandonare la presunzione.
- SN 22.73: Assāda Sutta - Gratificazione -- Solo un nobile discepolo comprende veramente l'origine, la cessazione, la gratificazione, il pericolo e la fuga dai cinque aggregati.
- SN 22.74: Samudaya Sutta - Origine -- Solo un nobile discepolo comprende veramente l'origine, la cessazione, la gratificazione, il pericolo e la fuga dai cinque aggregati.
- SN 22.75: Dutiyasamudaya Sutta - Origine (2) -- Solo un nobile discepolo comprende realmente l'origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga dei cinque aggregati.
- SN 22.76: Arahanta Sutta - Arahant -- Chi si è liberato dopo aver veramente compreso gli aggregati è un Arahant. E' il migliore degli esseri, anche fino all’esistenza più alta. Una serie di versi esalta gli Arahant.
- SN 22.77: Dutiyaarahanta Sutta - Arahant (2) — Sutta simile al precedente.
- SN 22.78: Sīha Sutta - Il leone -- Quando un leone esce dalla sua tana e ruggisce, gli animali sono terrorizzati. Allo stesso modo, quando il Buddha insegna l'impermanenza degli aggregati, anche i deva hanno paura.
- SN 22.79: Khajjanaya Sutta - Divorato -- Ricordare i cinque aggregati collegati. [Traduzione a cura di Riccardo Grosso]
- SN 22.80: Piṇḍolya Sutta - Mendicanti -- Durante la permanenza a Kapilavatthu il Buddha allontanò il Sangha per comportamento scorretto. Poi decise di sostenerli per il bene dei novizi. Ricorda loro che il loro sostentamento è considerato umile, e che bisogna abbandonare i cattivi pensieri e le false visioni e comprendere gli aggregati come impermanenti.
- SN 22.81: Pālileyya Sutta - A Pārileyya -- Abbandonando i monaci litigiosi a Kosambi, il Buddha si ritirò nella foresta di Pārileyyaka. Ānanda porta alcuni monaci per ricevere un insegnamento, e uno di loro si chiede come comprendere in modo da porre fine agli influssi impuri in questa stessa vita.
- SN 22.82: Puṇṇama Sutta - Plenilunio -- A Sāvatthi, il Buddha risponde a una serie di dieci domande sugli aggregati.
- SN 22.83: Ananda Sutta - Ananda -- Con l'attaccamento esiste "Io sono", non senza attaccamento.
- SN 22.84: Tissa Sutta - Tissa -- Il venerabile Tissa, cugino del Beato, dice ai monaci che è insoddisfatto del Dhamma. Quando il Buddha lo viene a sapere chiama Tissa e gli chiede degli aggregati.
- SN 22.85: Yamaka Sutta – A Yamaka -- Una falsa visione del Ven. Yamaka.
- SN 22.86: Anuradha Sutta – Per Anuradha -- Non è importante conoscere il destino del Tathagata dopo la morte.
- SN 22.87: Vakkali Sutta - Vakkali -- Il Venerabile Vakkali è malato e chiede al Buddha di visitarlo. Il Buddha lo fa, ma dice che non ha senso vedere il suo corpo fisico, come lo vede chi vede il Dhamma. Più tardi, Vakkali viene portato alla Roccia Nera a Isigili, dove dichiara di non avere attaccamento agli aggregati e si toglie la vita. Il Buddha dice che ha raggiunto il Nibbana.
- SN 22.88: Assaji Sutta - Assaji -- Il venerabile Assaji è malato e chiede al Buddha di visitarlo. Il Buddha lo fa e apprende che Assaji ha difficoltà a mantenere la sua meditazione. Il Buddha lo incoraggia a contemplare l'impermanenza degli aggregati.
- SN 22.89: Khemaka Sutta - Khemaka -- Il venerabile Khemaka è malato e alcuni monaci anziani chiedono a Dāsaka di comunicargli la loro preoccupazione. Segue una serie di scambi mediati da Dāsaka finché alla fine Khemaka, nonostante la sua malattia, va a trovare gli altri monaci. Gli anziani chiedono di determinare la conoscenza del Dhamma da parte di Khemaka, e affermano che anche se ha abbandonato le cinque catene inferiori, ha ancora un attaccamento residuo ai cinque aggregati.
- SN 22.90: Channa Sutta – A Channa -- Il Ven. Channa grazie ad un insegnamento del Ven. Ananda realizza il Dhamma.
- SN 22.91: Rāhula Sutta - Rāhula -- Rāhula chiede come meditare per abbandonare l'orgoglio. Il Buddha lo esorta a comprendere gli aggregati come non-sé.
- SN 22.92: Dutiyarāhula Sutta - Rāhula (2) -- Rāhula chiede come meditare per abbandonare l’orgoglio ed essere libero. Il Buddha lo esorta a comprendere gli aggregati come non-Sé.
- SN 22.93: Nadī Sutta - Un fiume -- Se si ha attaccamento verso gli aggregati come un Sé, si andrà incontro ad una sciagura, come un uomo travolto da un fiume in piena, aggrappato all'erba o ai giunchi.
- SN 22.94: Puppha Sutta - Fiori -- Il Buddha non disputa con il mondo; il mondo disputa con lui. Ha compreso i cinque aggregati e li spiega. Come un loto, nato nella palude, ma si eleva al di sopra di essa.
- SN 22.95: Phena Sutta – La schiuma -- Il Buddha attraverso alcune parabole spiega la vacuità degli aggregati.
- SN 22.96: Gomayapiṇḍa Sutta - Un pezzo di sterco di vacca -- Niente negli aggregati ha la minima stabilità o permanenza. In una vita passata, il Buddha era un grande re con vaste proprietà, ma tutte quelle condizioni sono passate.
- SN 22.97: Nakhasikhā Sutta - Un’unghia -- Un monaco chiede se qualcosa negli aggregati abbia il più piccolo frammento di stabilità o permanenza. Il Buddha risponde usando la similitudine di un po' di sporco sotto un’unghia.
- SN 22.98: Suddhika Sutta - Versione breve -- Un monaco chiede se qualcosa negli aggregati possiede un po' di stabilità o permanenza.
- SN 22.99: Gaddulabaddha Sutta - Un guinzaglio -- La trasmigrazione non ha un inizio conoscibile; anche gli oceani, le montagne e questa grande terra periranno. Ma come un cane al guinzaglio che corre intorno a un palo, gli esseri rimangono attaccati agli aggregati.
- SN 22.100: Dutiyagaddulabaddha Sutta - Un guinzaglio (2) -- Un cane al guinzaglio legato a un palo rimarrà sempre legato a quel palo. Allo stesso modo, gli esseri rimangono legati agli aggregati in questo ciclo infinito di trasmigrazione.
- SN 22.101: Vāsijaṭa Sutta - Il manico dell’ascia (o la nave) -- Contemplare gli aggregati porta alla liberazione, ma ciò non potrebbe essere subito evidente. Il Buddha lo illustra con le similitudini di una gallina che cova le sue uova, l'usura del manico di un'ascia e il marciume del sartiame di una nave.
- SN 22.102: Aniccasaññā Sutta - La percezione dell’impermanenza -- La percezione dell'impermanenza elimina la brama, l'ignoranza e l'orgoglio. Tutto questo viene spiegato tramite una serie di similitudini.
- SN 22.103: Anta Sutta - Lati -- Gli aggregati considerati alla luce delle quattro nobili verità, espressi come "parti" o “lati".
- SN 22.104: Dukkha Sutta - Sofferenza -- Gli aggregati considerati come sofferenza alla luce delle quattro nobili verità.
- SN 22.105: Sakkāya Sutta - Identità -- Gli aggregati considerati alla luce delle quattro nobili verità in termini di identità.
- SN 22.106: Pariññeyya Sutta - Da comprendere totalmente -- Gli aggregati devono essere pienamente compresi per poter porre fine agli influssi impuri, e un arahant è colui che ha raggiunto questa meta.
- SN 22.107: Samaṇa Sutta - Asceti (1) -- Soltanto il vero asceta comprende pienamente i cinque aggregati.
- SN 22.108: Dutiyasamaṇa Sutta - Asceti (2) -- Solo un vero asceta comprende pienamente i cinque aggregati.
- SN 22.109: Sotāpanna Sutta - Colui-che-è-entrato-nella-corrente -- Chi ha compreso pienamente i cinque aggregati è “colui-che-è-entrato-nella-corrente”.
- SN 22.110: Araham Sutta – Arahat -- Chi è un arahat?
- SN 22.111: Chandappahāna Sutta - Abbandonare il desiderio -- Bisogna abbandonare il desiderio per gli aggregati, solo così cesseranno.
- SN 22.112: Dutiyachandappahāna Sutta - Abbandonare il desiderio (2) -- Abbandonate il desiderio per gli aggregati ed essi saranno distrutti.
- SN 22.113: Avijjā Sutta - Ignoranza - Una persona ordinaria non istruita non comprende gli aggregati.
- SN 22.114: Vijjā Sutta - Conoscenza -- La conoscenza è comprendere gli aggregati.
- SN 22.115: Dhammakathika Sutta - Colui che espone il Dhamma -- Chi espone il vero Dhamma insegna ad abbandonare gli aggregati.
- SN 22.116: Dutiyadhammakathika Sutta - Colui che espone il Dhamma (2) -- Chi espone il vero Dhamma insegna ad abbandonare gli aggregati.
- SN 22.117: Bandhana Sutta - Catene -- Una persona non risvegliata è legata sia internamente che esternamente agli aggregati e invecchia nella schiavitù.
- SN 22.118: Paripucchita Sutta - Domande
- SN 22.119: Dutiyaparipucchita Sutta - Domande (2) -- Il Buddha interroga i monaci sugli aggregati.
- SN 22.120: Saṃyojaniya Sutta- Realtà inclini ad essere incatenate -- Gli aggregati sono le realtà che ostacolano, la brama è l’ostacolo.
- SN 22.121: Upadana Sutta – L’attaccamento -- A quali fenomeni ci si attacca?
- SN 22.122: Silavant Sutta – Virtuosi -- Il Ven. Sariputta spiega come meditare sui cinque aggregati.
- SN 22.123: Sutavanta Sutta - Istruito -- Mahākoṭṭhita chiede su cosa dovrebbe concentrarsi un monaco istruito, e Sāriputta risponde che se si concentra sugli aggregati come impermanenti, ecc. "Colui-che-è-entrato-nella-corrente" che contempla nello stesso modo può diventare un “colui-che-non-ritorna", un “colui-che-ritorna-una-sola-volta" e un perfetto.
- SN 22.124: Kappa Sutta - A Kappa -- Il Venerabile Kappa chiede al Buddha come meditare per abbandonare la presunzione. Il Buddha gli dice di contemplare gli aggregati in termini di non-Sé.
- SN 22.125: Dutiyakappa Sutta - A Kappa (2) -- Il Venerabile Kappa chiede al Buddha come vedere in modo da abbandonare la presunzione ed essere liberato. Il Buddha gli dice di contemplare gli aggregati in termini di non-Sé.
- SN 22.126: Samudayadhamma Sutta – Responsabile del sorgere — ll Buddha spiega a un monaco che l’ignoranza è il non comprendere gli aggregati in termini di sorgere e cessare, mentre la conoscenza è il comprendere gli aggregati.
- SN 22.127: Dutiyasamudayadhamma Sutta – Responsabile del sorgere (2) — Sāriputta spiega a Mahākoṭṭhita che l’ignoranza è il non comprendere gli aggregati in termini di sorgere e cessare.
- SN 22.128: Tatiyasamudayadhamma Sutta – Responsabile del sorgere (3) — Sāriputta spiega a Mahākoṭṭhita che la conoscenza è la comprensione degli aggregati in termini di sorgere e cessare.
- SN 22.129: Assāda Sutta – Gratificazione — Sāriputta spiega a Mahākoṭṭhita che l’ignoranza è il non comprendere gli aggregati in termini di gratificazione, pericolo e fuga.
- SN 22.130: Dutiyaassāda Sutta – Gratificazione (2) — Sāriputta spiega a Mahākoṭṭhita che la conoscenza è il comprendere gli aggregati in termini di gratificazione, pericolo e fuga.
- SN 22.131: Samudaya Sutta - Origine
- SN 22.132: Dutiyasamudaya Sutta - Origine (2)
- SN 22.133: Koṭṭhika Sutta - A Koṭṭhita
- SN 22.134: Dutiyakoṭṭhika Sutta - A Koṭṭhita (2)
- SN 22.135: Tatiyakoṭṭhika Sutta - A Koṭṭhita (3)
- Sutta simili ai precedenti.
- SN 22.136: Kukkuḷa Sutta - Pula che brucia -- Gli aggregati sono come carboni ardenti.
- SN 22.137: Anicca Sutta - Impermanenza -- Rinunciare al desiderio per ciò che è impermanente, cioè gli aggregati.
- SN 22.138: Dutiyaanicca Sutta - Impermanenza (2) -- Rinunciare alla brama di ciò che è impermanente, cioè gli aggregati.
- SN 22.139: Tatiyaanicca Sutta - Impermanenza (3) -- Rinunciare al desiderio e alla brama di ciò che è impermanente, cioè gli aggregati.
- SN 22.140: Dukkha Sutta - Sofferenza -- Rinunciare al desiderio per ciò che è sofferenza, cioè gli aggregati.
- SN 22.141-145 - Sofferenza, Non-Sé, … -- Bisogna abbandonare brama e desiderio per ciò che è sofferenza e non-Sé, cioè gli aggregati.
- SN 22.146: Nibbidābahula Sutta - Completo disincanto -- Colui che ha intrapreso l'ascetismo dovrebbe dimorare pieno di disincanto per gli aggregati.
- SN 22.147: Aniccānupassī Sutta - Contemplare l’impermanenza -- Colui che ha intrapreso l'ascetismo dovrebbe contemplare l’impermanenza degli aggregati.
- SN 22.148: Dukkhānupassī Sutta - Contemplare la sofferenza -- Colui che ha intrapreso l'ascetismo dovrebbe contemplare la sofferenza negli aggregati.
- SN 22.149: Anattānupassī Sutta - Contemplare il non-Sé -- Colui che ha intrapreso l'ascetismo dovrebbe contemplare il non-Sé negli aggregati.
- SN 22.150: Ajjhatta Sutta - In se stessi -- Il piacere e il dolore sorgono dentro di noi a causa dell’attaccamento per gli aggregati.
- SN 22.151: Etaṁmama Sutta — Questo è mio -- Le idee di "io" e " mio " sorgono a causa dell'attaccamento agli aggregati.
- SN 22.152: Soattā Sutta - Questo è il mio Sé -- L’idea che il sé sia identico al cosmo nasce dall'attaccamento agli aggregati.
- SN 22.153: Nocamesiyā Sutta - Non è mio -- Anche le forme sottili di identificazione del sé sorgono a causa dell’attaccamento agli aggregati.
- SN 22.154: Micchādiṭṭhi Sutta - Falsa visione -- La falsa visione sorge a causa dell’attaccamento agli aggregati.
- SN 22.155: Sakkāyadiṭṭhi Sutta - Identità -- La visione dell’identità sorge a causa dell’attaccamento agli aggregati.
- SN 22.156: Attānudiṭṭhi Sutta - La visione del Sè -- La visione del Sè sorge a causa dell’attaccamento agli aggregati.
- SN 22.157: Abhinivesa Sutta - Ostinazione -- Ostacoli, ostinazione e catene sorgono a causa dell’attaccamento agli aggregati.
- SN 22.158: Dutiyaabhinivesa Sutta - Ostinazione (2) -- (Simile al sutta precedente.)
- SN 22.159: Ānanda Sutta - Ānanda -- Il Buddha consiglia ad Ānanda di contemplare gli aggregati durante la meditazione.
23. Radhasamyutta – Il Ven. Radha
- SN 23.1: Mara Sutta - Mara -- Radha chiede al Buddha di Mara e il Buddha spiega i cinque aggregati.
- SN 23.2: Satta Sutta – Incatenato -- Come distruggere l'attaccamento verso i cinque aggregati.
- SN 23.3: Bhavanetti Sutta – Attaccamento alla rinascita -- Come sorge l'attaccamento alla rinascita.
- SN 23.4: Pariññeyya Sutta - Pienamente compresi -- Gli aggregati devono essere pienamente compresi, porre fine agli influssi impuri è la piena comprensione di essi, e un arahant è colui che ha raggiunto tutto questo.
- SN 23.5: Samaṇa Sutta - Asceti e Bramani -- Soltanto un vero asceta comprende pienamente i cinque aggregati.
- SN 23.6: Dutiyasamaṇa Sutta – Asceti e Bramani (2) — (Simile al sutta precedente.)
- SN 23.7: Sotāpanna Sutta - Sotāpanna -- Colui che comprende realmente questi cinque aggregati è un sotapanna, ‘colui-che-è-entrato-nella-corrente’.
- SN 23.8: Arahanta Sutta - Un Perfetto -- Chi comprende realmente questi cinque aggregati e si libera da essi è un perfetto.
- SN 23.9: Chandarāga Sutta – Desiderio e brama
- SN 23.10: Dutiyachandarāga Sutta – Desiderio e brama (2) — Rinunciate al desiderio per gli aggregati ed essi finiranno.
- SN 23.11: Māra Sutta – Māra — Rādha chiede al Buddha di Māra, e il Buddha spiega in termini dei cinque aggregati.
- SN 23.12: Māradhamma Sutta - A Sāvatthī -- Rādha chiede al Buddha quali sono le realtà simili a Māra, e il Buddha spiega in termini dei cinque aggregati.
- SN 23.13: Anicca Sutta - Impermanenza -- Rādha chiede al Buddha dell'impermanenza, e il Buddha spiega in termini dei cinque aggregati.
- SN 23.14: Aniccadhamma Sutta - Di natura impermanente -- Rādha chiede al Buddha cosa sia di natura impermanente, e il Buddha lo spiega in termini di cinque aggregati.
- SN 23.15: Dukkha sutta - Sofferenza -- Rādha chiede al Buddha della sofferenza, e il Buddha spiega in termini dei cinque aggregati.
- SN 23.16: Dukkhadhamma Sutta - Ciò che reca sofferenza -- Rādha chiede al Buddha cosa sia di natura dolorosa, e il Buddha lo spiega in termini di cinque aggregati.
- SN 23.17: Anatta Sutta - Non-Sé -- Rādha chiede al Buddha del non-Sé, e il Buddha lo spiega in termini di cinque aggregati.
- SN 23.18: Anattadhamma Sutta - Di natura non-Sé -- Rādha chiede al Buddha cosa sia di natura non-Sé, e il Buddha lo spiega in termini dei cinque aggregati.
- SN 23.19: Khayadhamma Sutta - Incline alla cessazione -- Rādha chiede al Buddha cosa è incline alla cessazione e il Buddha lo spiega in termini di cinque aggregati.
- SN
23.20: Vayadhamma Sutta - Soggetto a svanire -- Rādha chiede al
Buddha cosa è soggetto a svanire, e il Buddha lo spiega in termini di
cinque aggregati.
SN 23.21: Samudayadhamma Sutta - Soggetto a sorgere - Rādha chiede al Buddha cosa sia soggetto a sorgere, e il Buddha lo spiega in termini dei cinque aggregati.
SN 23.22: Nirodhadhamma Sutta - Soggetto a cessare -- Rādha chiede al Buddha cosa sia soggetto a cessare, e il Buddha lo spiega in termini dei cinque aggregati.
SN 23.23–33: Mārādisuttaekādasaka - Undici discorsi su Māra, ecc. -- Rādha chiede al Buddha un insegnamento prima di andare in ritiro, e il Buddha dice che dovrebbe abbandonare il desiderio, spiegando in termini dei vari insegnamenti come in SN 23.11-21.
SN 23.34: Nirodhadhamma Sutta - Soggetto a cessare -- Rādha chiede al Buddha un insegnamento prima di andare in ritiro, e il Buddha dice che dovrebbe abbandonare il desiderio, spiegando cosa sia soggetto a cessare in termini dei cinque aggregati.
SN 23.35–45: Mārādisuttaekādasaka - Undici discoursi su Māra, ecc. -- Simile a SN 23.23–33.
SN 23.46: Nirodhadhamma Sutta - Soggetto a cessare - Simile a SN 23.34.
24. Ditthisamyutta – Teorie
- SN 24.1: Vata Sutta – Venti -- I cinque aggregati sono sofferenza.
- SN 24.2: Etammama Sutta - Questo è mio -- La visione dell’io e del mio deve essere abbandonata conoscendo gli aggregati.
- SN 24.3: Soatta Sutta - Questo è il mio Sé -- Da cosa nasce la teoria che il sé sia identico al cosmo?
- SN 24.4: Nocamesiyā Sutta - Potrebbe non essere mio -- La visione del "potrei non essere" è abbandonata contemplando gli aggregati, come ciò che è visto, sentito, pensato e conosciuto, come impermanenti.
- SN 24.5: Natthidinna Sutta - Non c'è scopo nel donare -- Si rinuncia alla visione del nichilismo vedendo gli aggregati, così come ciò che è visto, sentito, pensato e conosciuto come impermanenti.
- SN 24.6: Karoto Sutta - Azioni -- La visione del nichilismo etico viene abbandonata vedendo gli aggregati, così come ciò che viene visto, sentito, pensato e conosciuto, come impermanenti.
- SN 24.7: Hetu Sutta – Cause
- SN 24.8: Mahādiṭṭhi Sutta – L’ampia visione
- SN 24.9: Sassatadiṭṭhi Sutta – Il cosmo è eterno
- SN 24.10: Asassatadiṭṭhi Sutta – Il cosmo non è eterno
- SN 24.11: Antavā Sutta – Il mondo è finito
- SN 24.12: Anantavā Sutta – Il mondo è infinito
- SN 24.13: Taṁjīvaṁtaṁsarīraṁ Sutta – L’anima e il corpo sono identici
- SN 24.14: Aññaṁjīvaṁaññaṁsarīraṁ Sutta – L’anima e il corpo sono realtà diverse
- SN 24.15: Hotitathāgato Sutta – Un Tathagata esiste
- SN 24.16: Nahotitathāgato Sutta – Un Tathagata non esiste
- SN 24.17: Hoticanacahotitathāgato Sutta – Un Tathagata sia esiste sia non esiste
- SN 24.18: Nevahotinanahotitathāgato Sutta – Un Tathagata né esiste né non esiste — Alcune realtà vengono abbandonate vedendo gli aggregati, così come ciò che è visto, sentito, pensato e conosciuto, come impermanenti.
- SN 24.19: Vāta Sutta – Venti — Il Buddha menziona una strana visione secondo la quale tutti i fenomeni mutevoli del mondo sono in realtà fermi e immobili.
- SN 24.20–35: Etaṁmamādi Sutta - Questo è mio, ecc. -- Simili ai sutta da SN 24.2 a SN 24.17.
- SN 24.36: Nevahotinanahoti Sutta - Né esiste né non esiste -- La visione che il Tathagata non esista o non esista dopo la morte nasce dall'attaccamento ai cinque aggregati, che sono sofferenza.
- SN 24.37-44: Dutiyagamanavagga - Il Sè ha forma, ecc.
- SN 24.45: Navāta Sutta - Venti -- Simile a SN 24.19.
- SN 24.46–69: Etaṁmamādi Sutta - Questo non è mio, ecc. -- Simili ai sutta da SN 24.20 a SN 24.43.
- SN 24.70: Adukkhamasukhī Sutta - Il Sè né è felice né è sofferenza
25. Okkantikasamyutta – Ciò che sorge
- SN 25.1/25.10: Okkanta-samyutta – Ciò che sorge -- Le impurità della mente.
26. Uppadasamyutta – Nascite
- SN 26.1-10 - Uppada Vagga -- La nascita degli aggregati conduce alla sofferenza.
27. Kilesasamyutta – Veleni
- SN 27.1/27.10: Uppakilesa Samyutta – Veleni -- I veleni mentali.
28. Sariputtasamyutta – Il Ven. Sariputta
- SN 28.1: Vivekaja Sutta - In solitudine -- Esperienze jhaniche del Ven. Sariputta..
29. Nagasamyutta – Naga
- SN 29.1-50: Naga Vagga – Naga -- Il mondo dei Naga.
30. Supannasamyutta -Garuda
- SN 30.1-46: Supanna Vagga - Fenici -- Il mondo dei Supanna.
31. Gandhabbakayasamyutta – I deva Gandhabba
32. Valahakasamyutta -Valaha
- SN 32.1-57: Valahaka Vagga - I deva Valahaka -- I deva Vahalaka possono vivere nel freddo, nel caldo, nei temporali, nel vento o nella pioggia.
33. Vagghagottasamyutta – Il Ven. Vacchagotta
- SN 33.1-55: Vacchagotta Vagga - Vacchagotta -- Il sorgere di false teorie nel mondo.
34. Jhanasamyutta– Jhana
- SN 34.1-55: Jhana Vagga - Jhana -- I sutta sui jhana, assorbimenti mentali.
Salayatanavagga – La sezione dei sei sensi
[samyutta 35-44]
35. Salayatanasamayutta – I sei sensi
- SN 35.1: Ajjhattanicca Sutta - Impermanenza interiore -- I sei campi dei sensi interiori sono impermanenti, sofferenti e non-sé.
- SN 35.2: Ajjhattadukkha Sutta - Sofferenza interiore -- I sei campi dei sensi interni sono sofferenza e non-sé.
- SN 35.3: Ajjhattanatta Sutta - Non-Sè interiore -- I sei campi dei sensi interni sono non-Sé.
- SN 35.4: Bāhirānicca Sutta - Le realtà esteriori sono impermanenti
- SN 35.5: Bāhiradukkha Sutta – Le realtà esteriori sono sofferenza
- SN 35.6: Bāhirānatta Sutta – Le realtà esteriori sono non-Sé -- I sei campi di senso esterni sono impermanenti, sono sofferenza e non-Sé. Quando un nobile discepolo li comprende realmente in questo modo, diventa distaccato e liberato.
- SN 35.7: Ajjhattāniccātītānāgata Sutta – Le realtà interiori sono impermanenti nei Tre Tempi
- SN 35.8: Ajjhattadukkhātītānāgata Sutta – Le realtà interiori sono sofferenza nei Tre Tempi
- SN 35.9: Ajjhattānattātītānāgata Sutta – Le realtà interiori sono non-Sé nei Tre Tempi
- SN 35.10: Bāhirāniccātītānāgata Sutta – Le realtà esteriori sono impermanenti nei Tre Tempi, ecc.
- SN 35.11: Bāhiradukkhātītānāgata Sutta – Le realtà esteriori sono sofferenza nei Tre Tempi
- SN 35.12: Bāhirānattātītānāgata Sutta – Le realtà esteriori sono non-Sé nei Tre Tempi-- Nel passato, nel futuro e nel presente, i sei campi di senso esterni sono impermanenti, sono sofferenza e non-Sé.
- SN 35.13: Paṭhamapubbesambodha Sutta - Prima del mio risveglio -- Il Buddha non affermò il suo perfetto risveglio finché non ebbe compreso appieno la gratificazione, lo svantaggio e la fuga dai sei campi di senso interni.
- SN 35.14: Dutiyapubbesambodha Sutta - Prima del mio Risveglio (2) -- Identico al sutta precedente per le sei basi di senso esterne.
- SN 35.15: Paṭhamaassādapariyesana Sutta - Alla ricerca della gratificazione -- Il Buddha si mise alla ricerca della gratificazione, dello svantaggio e della fuga per quanto riguarda i sei campi di senso interni.
- SN 35.16: Dutiyaassādapariyesana Sutta - Alla ricerca della gratificazione (2) -- Il Buddha si mise alla ricerca della gratificazione, dello svantaggio e della fuga per quanto riguarda i sei campi dei sensi esterni.
- SN 35.17: Paṭhamanoceassāda Sutta - Se non ci fosse gratificazione -- Gli esseri sono attaccati ai sei campi di senso interni a causa della gratificazione, respinti a causa degli svantaggi, e trovano la fuga perché c'è una fuga.
- SN 35.18: Dutiyanoceassāda Sutta - Se non ci fosse gratificazione (2) -- Gli esseri sono attaccati ai sei campi di senso esterni a causa della gratificazione, respinti a causa degli svantaggi, e trovano la fuga perché c'è una fuga.
- SN 35.19: Paṭhamābhinanda Sutta - Piacere -- Se si prova piacere nei sei campi di senso interni, si prova piacere nella sofferenza.
- SN 35.20: Dutiyābhinanda Sutta - Piacere (2) -- Se godete dei sei campi sensoriali esteriori, godete della sofferenza.
- SN 35.21: Paṭhamadukkhuppāda Sutta - Il sorgere della sofferenza -- Il sorgere dei sei campi sensoriali interni è il sorgere della sofferenza.
- SN 35.22: Dutiyadukkhuppāda Sutta - Il sorgere della sofferenza (2) -- Come sutta precedente rivolto alle sei basi di senso esterni.
- SN 35.23: Sabba Sutta – Il Tutto -- Cos'è il Tutto.
- SN 35.24: Pahanaya Sutta – Da abbandonare -- Cosa bisogna abbandonare durante la pratica.
- SN 35.25: Abhiññāpariññāpahāna Sutta - Da abbandonare (2) -- Il "tutto" costituito dai sei campi di senso interni ed esterni dovrebbe essere abbandonato tramite la conoscenza.
- SN 35.26: Paṭhamaaparijānana Sutta - Senza una piena conoscenza (1) -- Senza comprendere il "tutto" costituito dai sei campi di senso interni ed esterni ed esserne distaccati, è impossibile essere liberi dalla sofferenza.
- SN 35.27: Dutiyaaparijānanasutta - Senza una piena conoscenza (2) -- Simile al sutta precedente.
- SN 35.28: Adittapariyaya sutta – Il sermone del fuoco -- Il Buddha illustra i suoi insegnamenti con la metafora del fuoco.
- SN 35.29: Addhabhūta Sutta - Afflitto -- Il "tutto" costituito dai sei campi di senso interni ed esterni, e i fenomeni condizionati, è afflitto.
- SN 35.30: Samugghātasāruppa Sutta - Adatto ad estirpare -- Il modo di sradicare tutte le idee è quello di non pensare in relazione ai sei campi di senso.
- SN 35.31: Paṭhamasamugghātasappāya Sutta - La pratica che conduce allo sradicamento (1) -- La pratica per sradicare tutte le identità è quello di non concepire in relazione ai sei campi di senso.
- SN 35.32: Dutiyasamugghātasappāya Sutta - La pratica che conduce allo sradicamento (2) -- Il modo per sradicare tutte le idee è indagare i sei campi di senso come impermanenti, ecc.
- SN 35.33–42: Jātidhammā Sutta - Soggetto a rinascere, ecc. -- Il "tutto" costituito dai sei campi sensoriali interni ed esterni è soggetto a rinascere, all’invecchiamento, ecc.
- SN 35.43–51: Aniccādisuttanavaka - Impermanente, ecc. -- Il "tutto" costituito dai sei campi di senso interni ed esterni è impermanente, ecc.
- SN 35.52: Upassaṭṭha Sutta - Inquieto -- Il "tutto" costituito dai sei campi di senso interni ed esterni è inquieto.
- SN 35.53: Avijjāpahāna Sutta - Abbandonare l’ignoranza -- Un monaco chiede al Buddha come abbandonare l'ignoranza. Il Buddha dice che bisogna considerare i sei campi di senso interni ed esterni come impermanenti.
- SN 35.54: Saṁyojanappahāna Sutta - Abbandonare le catene -- Un monaco chiede al Buddha come vedere in modo da abbandonare le catene. Il Buddha dice che bisogna vedere i sei campi di senso interni ed esterni come impermanenti.
- SN 35.55: Saṁyojanasamugghāta Sutta - Sradicare le catene -- Un monaco chiede al Buddha come vedere in modo da sradicare le catene. Il Buddha dice che uno dovrebbe vedere i sei campi di senso interni ed esterni come non-Sé.
- SN 35.56: Āsavapahāna Sutta - Abbandonare gli influssi impuri, ecc. -- Un monaco chiede al Buddha come vedere in modo da abbandonare gli influssi impuri. Il Buddha dice che si dovrebbero vedere i sei campi di senso interni ed esterni come impermanenti.
- SN 35.57: Āsavasamugghāta Sutta - Sradicare gli influssi impuri -- Un monaco chiede al Buddha come vedere in modo da sradicare gli influssi impuri. Il Buddha dice che si dovrebbero vedere i sei campi di senso interni ed esterni come non-Sé.
- SN 35.58: Anusayapahāna Sutta - Abbandonare le tendenze -- Un monaco chiede al Buddha come vedere in modo da abbandonare le tendenze sottostanti. Il Buddha dice che si dovrebbero vedere i sei campi di senso interni ed esterni come impermanenti.
- SN 35.59: Anusayasamugghāta Sutta - Sradicare le tendenze -- Un monaco chiede al Buddha come vedere in modo da sradicare le tendenze sottostanti. Il Buddha dice che si dovrebbero vedere i sei campi di senso interni ed esterni come impermanenti.
- SN 35.60: Sabbupādānapariññā Sutta - La piena comprensione di ogni attaccamento -- Per comprendere appieno l'attaccamento, bisogna conoscere come l'esperienza dei sensi dia origine alla sensazione.
- SN 35.61: Paṭhamasabbupādānapariyādāna Sutta - La cessazione di ogni attaccamento (1) -- Per porre fine all'attaccamento, bisogna comprendere come l'esperienza dei sensi dia origine alla sensazione.
- SN 35.62: Dutiyasabbupādānapariyādāna Sutta - La cessazione di ogni attaccamento (2) -- Per porre fine all'attaccamento bisogna analizzare i sei campi di senso come impermanenti, ecc.
- SN 35:63: Migajāla Sutta - A Migajāla -- Quale persona vive in solitudine, quale persona non vive in solitudine.
- SN 35.64: Dutiyamigajāla Sutta - Migajāla (2) -- Il venerabile Migajāla chiede un insegnamento per il suo ritiro. Il Buddha gli insegna che i sensi sono piacevoli, ma se si prova attaccamento ad essi si soffre.
- SN 35.65: Paṭhamasamiddhimārapañhā Sutta - Samiddhi (1) -- Il venerabile Samiddhi chiede al Buddha cosa sia Māra. Il Buddha dice che Māra è presente finché esistono i sensi.
- SN 35.66: Samiddhisattapañhā Sutta - Samiddhi (2) -- Il venerabile Samiddhi chiede al Buddha cosa sia un "essere senziente". Il Buddha dice che Māra è presente finché esistono i sensi.
- SN 35.67: Samiddhidukkhapañhā Sutta - Samiddhi (3) -- Il venerabile Samiddhi chiede al Buddha cosa sia la sofferenza. Il Buddha dice che Māra è presente finché esistono i sensi.
- SN 35.68: Samiddhilokapañhā Sutta - Samiddhi (4) -- Il venerabile Samiddhi chiede al Buddha cosa sia il mondo. Il Buddha dice che Māra è presente finché esistono i sensi.
- SN 35.69: Upasena Sutta – Upasena -- Il Ven. Upasena, mortalmente ferito da un serpente velenoso, muore sereno senza attaccamenti.
- SN 35.70: Upavāṇasandiṭṭhika Sutta - Upavaṇa -- L'insegnamento che può essere realizzato in questa stessa vita è il desiderio dei sensi, e abbandonare questo desiderio.
- SN 35.71: Paṭhamachaphassāyatana Sutta - Le sei basi del contatto (1) -- Chi non comprende l'origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga dai sei sensi non è un vero monaco. Un monaco parla, dicendo di non comprendere queste realtà, così il Buddha lo insegna di nuovo.
- SN 35.72: Dutiyachaphassāyatana Sutta - Le sei basi del contatto (2) -- Chi non comprende l'origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga dai sei sensi non è un vero monaco.
- SN 35.73: Tatiyachaphassāyatana Sutta - Le sei basi del contatto (3) -- Chi non comprende l'origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga dai sei sensi non è un vero monaco
- SN 35.74: Gilana Sutta – Il malato
- SN 35.75: Gilana Sutta – Il malato (2) -- Un monaco malato ascoltando un insegnamento del Buddha sul non-Sè ottiene la perfetta liberazione.
- SN 35.76: Rādhaanicca Sutta - Radha (1)
- SN 35.77: Rādhadukkha Sutta - Radha (2)
- SN 35.78: Rādhaanatta Sutta - Radha (3) -- Il Buddha consiglia di abbandonare il desiderio per l'esperienza dei sensi, che è impermanente, sofferenza, non-Sé.
- SN 35.79: Paṭhamaavijjāpahāna Sutta - Abbandonare l'ignoranza (1) -- Attraverso l'abbandono dell'ignoranza, sorge la conoscenza. Per fare questo, bisogna contemplare i sei sensi come impermanenti.
- SN 35.80: Avijja Sutta – Ignoranza -- Che cosa bisogna abbandonare per sradicare l’ignoranza?
- SN 35.81: Sambahulabhikkhu Sutta - Monaci -- Alcuni monaci chiedono al Buddha se è corretto dire che la vita ascetica è vissuta per porre fine alla sofferenza.
- SN 35.82: Loka Sutta – Il mondo -- Ogni cosa al mondo divide un'inevitaibile e triste caratteristica.
- SN 35.83: Phaggunapañhā Sutta - La domanda di Phagguna -- I Buddha del passato non possono essere descritti in base ai sei sensi.
- SN 35.84: Palokadhamma Sutta - Logoramento -- Il Buddha dice a Ānanda che nella pratica del nobile il "mondo" costituito dalle sei esperienze di senso è soggetto a decadere.
- SN 35.85: Suñña Sutta – Il vuoto -- Tutte le cose al mondo sono prive di un sé.
- SN 35.86: Saṁkhittadhamma Sutta - Il Dhamma in breve -- Ānanda chiede un insegnamento da portare in ritiro. Il Buddha gli insegna che i sensi sono impermanenti, ecc.
- SN 35.87: Channa Sutta - Channa -- Sāriputta e Mahācunda visitano Channa, che è malato. Channa dice che non ha bisogno di nessuna cura, ma soffre così tanto che desidera togliersi la vita, insistendo sul fatto che lo farà in modo irreprensibile. Sāriputta cerca di dissuaderlo e lo interroga attentamente sull'attaccamento ai sei sensi. Più tardi Channa si toglie la vita, e il Buddha confermò che, nonostante i dubbi di Sāriputta, era davvero irreprensibile.
- SN 35.88: Punna Sutta – A Punna -- Che fareste se foste pichiati o pugnalati?
- SN 35.89: Bāhiya Sutta - Bāhiya -- Il venerabile Bāhiya chiede un insegnamento da portare in ritiro. Il Buddha gli insegna che i sensi sono impermanenti, ecc.
- SN 35.90: Paṭhamaejā Sutta - Inquietudine (1) -- Essere inquieti dal desiderio è doloroso, così il Buddha vive non agitato, non identificandosi con nessun aspetto dell'esperienza sensoriale.
- SN 35.91: Dutiyaejā Sutta - Inquietudine (2) -- Essere agitati dal desiderio è doloroso, così il Buddha vive senza essere agitato, non identificandosi con nessun aspetto dell'esperienza sensoriale, o addirittura con l'intera portata degli aggregati, degli elementi e dei sensi.
- SN 35.92: Paṭhamadvaya Sutta - La diade (1) -- La diade è l'organo di senso interno con il suo corrispondente stimolo di senso esterno.
- SN 35.93: Dvaya Sutta - La diade (2) -- La coscienza nasce dalla diade dell'organo di senso interno con il suo corrispondente stimolo di senso esterno. Tutte queste realtà sono condizionate, impermanenti e in permanente dissolvimento.
- SN 35.94: Adantaagutta Sutta - Incustodite -- I sei campi di contatto portano alla sofferenza se lasciati incustoditi, ma se custoditi portano alla felicità. Una lunga serie di versi illustra questo.
- SN 35.95: Malunkyaputta Sutta - A Maluakyaputta -- Ogni aggregato è sofferenza. [Traduzione a cura di Riccardo Grosso]
- SN 35.96: Parihānadhamma Sutta - Declino -- Quando un monaco tollera i pensieri malvagi che nascono dai sensi, è soggetto a decadere. Se non li tollera, non è passibile di declino. Quando tali pensieri non sorgono più, hanno padroneggiato i sensi.
- SN 35.97: Pamādavihārī Sutta - Dimorare con negligenza -- Quando si vive senza controllo sui sensi, si è negligente. Se si ha controllo, si è diligenti.
- SN 35.98: Saṁvara Sutta - Controllo -- Il non controllarsi è godere dei sensi, il controllarsi è non godere di essi.
- SN 35.99: Samadhi Sutta – Concentrazione -- La pratica della concentrazione per sviluppare la conoscenza dell'impermanenza dei sensi.
- SN 35.100: Paṭisallāna Sutta - Solitudine -- Sviluppare la solitudine per comprendere veramente il processo dell'esperienza sensoriale.
- SN 35.101: Na Tumhaka Sutta – Non a voi -- I sensi sono vuoti, non hanno nessun sé.
- SN 35.102: Dutiyanatumhāka Sutta - Non è vostro (2) -- Abbandonate ciò che non è vostro: il processo dell'esperienza sensoriale.
- SN 35.103: Udaka Sutta - Uddaka -- L’ex maestro del Buddha, Uddaka Rāmaputta, sosteneva di essere un maestro della conoscenza, un vincitore universale, e di aver sconfitto una grave sofferenza.
- SN 35.104: Yogakkhemi Sutta - Rifugio -- Chi ha rinunciato al fascino dei sensi è giunto al rifugio.
- SN 35.105: Upādāya Sutta - A causa dell'attaccamento -- Il piacere e il dolore sorgono dentro di noi a causa dell’attaccamento ai sensi.
- SN 35.106: Dukkhasamudaya Sutta - L'origine della sofferenza -- L’origine e la fine della sofferenza sono spiegate in termini di esperienza sensoriale che dà origine al desiderio.
- SN 35.107: Lokasamudaya Sutta - L'origine del mondo -- L’origine e la fine del mondo sono spiegate in termini di esperienza sensoriale che dà origine al desiderio e alla sofferenza.
- SN 35.108: Seyyohamasmi Sutta - Sono il migliore -- La presunzione nasce dall'attaccamento ai sensi.
- SN 35.109: Saṁyojaniya Sutta - Realtà da controllare -- I campi di senso interiori sono le realtà che vincolano, il desiderio è il vincolo.
- SN 35.110: Upādāniya Sutta - Realtà inclini a creare attaccamento -- I campi di senso interni sono le realtà che creano attaccamento, il desiderio è l’attaccamento.
- SN 35.111: Ajjhattikāyatanaparijānana Sutta - Completa conoscenza (1)
- SN 35.112: Bāhirāyatanaparijānana Sutta - Completa conoscenza (2) -- Senza comprendere i sei campi di senso interiori ed essere distaccati nei loro confronti, è impossibile essere liberi dalla sofferenza.
- SN 35.113: Upassuti Sutta - In ascolto -- L’origine e la fine del mondo si spiegano in termini di esperienza sensoriale che dà origine al desiderio e alla sofferenza.
- SN 35.114: Paṭhamamārapāsa Sutta - Mara -- Un monaco che brama i sensi è sotto il dominio di Māra.
- SN 35.115: Mārapāsa Sutta - Il potere di Māra -- Se non vengono abbandonate le sei basi sensoriali si cade nella trappola di Mara, il maligno.
- SN 35.116: Loka Sutta - Cosmo -- Come arrivare alla fine del cosmo internamente.
- SN 35.117: Kāmaguṇa Sutta - Lacci della sensualità -- La dimensione da sperimentare dove le basi sensoriali interne cessano e la percezione delle basi sensoriali esterne svanisce.
- SN 35.118: Sakka Sutta - A Sakka -- Perché alcuni esseri raggiungono la liberazione nella vita presente e altri no?
- SN 35.119: Pañcasikha Sutta - La domanda di Pañcasikha -- Il gandhabba Pañcasikha chiede al Buddha perché alcuni diventano risvegliati in questa stessa vita, mentre altri no.
- SN 35.120: Sāriputtasaddhivihārika Sutta - Sāriputta -- Un monaco informa Sāriputta che uno dei suoi amici ha lasciato la vita ascetica. Sāriputta attribuisce questo fatto alla mancanza di controllo dei sensi.
- SN 35.121: Rāhulovāda Sutta - Esortazione a Rahula -- Rendendosi conto che suo figlio Rāhula era maturo per il risveglio, il Buddha gli espone un insegnamento personale.
- SN 35.122: Saṁyojaniyadhamma Sutta - Realtà vincolanti -- Simile a SN 35.109, ma relativo alle sei basi di senso esterne.
- SN 35.123: Upādāniyadhamma Sutta - Mara (1) -- I campi di senso esterni sono le realtà con attaccamento, il desiderio è l’attaccamento.
- SN 35.124: Vesālī Sutta - A Vesali -- Nella Grande Foresta, il capofamiglia Ugga di Vesalī chiede al Buddha perché alcuni diventano risvegliati in questa stessa vita, mentre altri non lo fanno.
- SN 35.125: Vajjī Sutta - Tra i Vajjia -- Ad Hatthigāma, il capofamiglia Ugga di Hatthigāma chiede al Buddha perché alcuni si risvegliano in questa stessa vita, mentre altri no.
- SN 35.126: Nāḷanda Sutta - A Nalanda -- A Nālandā, il capofamiglia Upāli chiede al Buddha perché alcuni raggiungono il risveglio in questa stessa vita, mentre altri no.
- SN 35.127: Bharadvaja Sutta – Bharadvaja -- Il Ven. Pendola Bharadvaja spiega come si mantiene la castità.
- SN 35.128: Soṇa Sutta - Soṇa -- A Rājagaha, il capofamiglia Soṇa chiede al Buddha perché alcuni raggiungono il risveglio in questa stessa vita, mentre altri no.
- SN 35.129: Ghosita Sutta - Ghosita -- Il capofamiglia Ghosita chiede a Ānanda della diversità degli elementi, ed egli risponde in termini degli elementi dell'esperienza sensoriale.
- SN 35.130: Hāliddikāni Sutta - Haliddakani -- Il capofamiglia Hāliddakāni chiede a Mahākaccāna la relazione tra la diversità degli elementi e la diversità dei contatti, ed egli risponde in termini di elementi dell'esperienza sensoriale.
- SN 35.131: Nakulapitu Sutta - Nakulapita -- A Suṁsumāragira, il capofamiglia Nakulapitā chiede al Buddha perché alcuni raggiungono il risveglio in questa stessa vita, mentre altri no.
- SN 35.132: Lohicca Sutta - Lohicca -- I discepoli del brahmano Lohicca fanno baccano mentre raccolgono legna da ardere vicino alla capanna di Mahākaccāna.
- SN 35.133: Verahaccāni Sutta - Verahaccani -- Un discepolo della brahmana della famiglia Verahaccāni le raccomanda l'insegnamento del Venerabile Udāyı̄, così lei lo invita a pranzo.
- SN 35.134: Devadaha Sutta - A Devadaha -- Non tutti i monaci hanno completato il loro percorso con i sei sensi, ma alcuni di loro sì.
- SN 35.135: Khana Sutta – L’opportunità -- E' una fortuna vivere la vita santa.
- SN 35.136: Paṭhamarūpārāma Sutta - Piacere con le forme (1) -- Gli dei e gli umani si dilettano nei sei sensi, mentre il Buddha no. Questo insegnamento è spiegato con dei versi.
- SN 35.137: Dutiyarūpārāma Sutta - Piacere nelle forme (2) -- Identico al sutta precedente, ma senza i versi.
- SN 35.138: Paṭhamanatumhāka Sutta - Non vostro (1) -- Lasciate andare ciò che non è vostro: i sei campi sensoriali interni.
- SN 35.139: Dutiyanatumhāka Sutta - Non vostro (2) — Identico al sutta precedente, ma relativo alle sei basi esterne.
- SN 35.140: Ajjhattaaniccahetu Sutta - Impermanente con causa interna -- Poiché le cause dei sei campi di senso interni sono impermanenti, come possono i sensi essere permanenti?
- SN 35.141: Ajjhattadukkhahetu Sutta - Sofferenza con causa interna -- Poiché le cause e le condizioni dei sei campi sensoriali interni sono sofferenza, come possono i sensi essere liberi dalla sofferenza?
- SN 35.142: Ajjhattānattahetu Sutta - Non-Sé con causa interna -- Dal momento che le cause dei sei campi di senso interni non sono un Sé, come possono i sensi essere un Sé?
- SN 35.143: Bāhirāniccahetu Sutta - Impermanente con causa, ecc. -- Identico ai sutta precedenti, ma relativo alle sei basi di senso esterne.
- SN 35.144: Bāhiradukkhahetu Sutta - Esterni e le cause sono sofferenza -- Poiché le cause dei sei campi di senso esterni sono sofferenza, come possono i sensi essere liberi dalla sofferenza?
- SN 35.145: Kamma Sutta – Azione-- Il vecchio e il nuovo kamma.
- SN 35.146: Kammanirodha Sutta - La cessazione dell'azione-- I sei campi di senso interni non sono vostri, ma sono vecchi kamma, generati da scelte nelle vite passate.
- SN 35.147: Aniccanibbānasappāya Sutta - L'impermanente come mezzo per il Nibbana-- Il modo adatto per realizzare il Nibbana è contemplare il processo dell'esperienza sensoriale come impermanente.
- SN 35.148: Dukkhanibbānasappāya Sutta - La sofferenza come mezzo per il Nibbana-- La pratica adatta per realizzare il Nibbana è contemplare il processo dell'esperienza sensoriale come sofferenza.
- SN 35.149: Anattanibbānasappāya Sutta - Il non-Sé come mezzo per il Nibbana-- La pratica adatta per realizzare il Nibbana è contemplare il processo dell'esperienza sensoriale come non-Sé.
- SN 35.150: Nibbānasappāyapaṭipadā Sutta - Una pratica favorevole al Nibbana -- La pratica adatta per realizzare il Nibbana è contemplare il processo dell'esperienza dei sensi come impermanente, sofferenza e non-sé.
- SN 35.151: Antevāsika Sutta - Un discepolo -- Chi ha un “discepolo" e un "maestro" dimora nella sofferenza.
- SN 35.152: Atthinukhopariyaayo Sutta – Vi è un fondamento? -- Il Buddha offre un metodo per raggiungere l'Illuminazione.
- SN 35.153: Indriya Sutta - Facoltà -- Cosa significa consumato nelle facoltà? Il Buddha risponde a tale domanda fatta da un monaco.
- SN 35.154: Indriyasampanna Sutta - Realizzato nelle facoltà -- Si è realizzati nelle facoltà sensoriali quando si è liberati dall'attaccamento ad esse.
- SN 35.155: Dhammakathikapuccha Sutta - Un oratore del Dhamma -- Un oratore del Dhamma è qualcuno che insegna a liberarsi dai sensi.
- SN 35.156: Ajjhattanandikkhaya Sutta - Campi sensoriali interni e la fine del piacere -- La retta visione è vedere i campi sensoriali interni come sono, impermanenti, e ciò conduce alla liberazione.
- SN 35.157: Bāhiranandikkhaya Sutta - Campi sensoriali esterni e la fine del piacere -- La retta visione è vedere i campi sensoriali esterni come sono, impermanenti, e ciò conduce alla liberazione.
- SN 35.158: Ajjhattaaniccanandikkhaya Sutta - La concentrazione, i campi sensoriali interni e la fine del piacere -- Concentrandosi rettamente sui campi di senso interiori, si comprende la loro natura e si diventa liberi.
- SN 35.159: Bāhiraaniccanandikkhaya Sutta - La concentrazione, i campi sensoriali esterni e la fine del piacere -- Come sutta precedente relativo ai campi di senso esterni.
- SN 35.160: Jīvakambavanasamādhi Sutta - Sulla concentrazione nel boschetto di mango di Jīvaka -- Un monaco deve sviluppare la concentrazione (samādhi) per comprendere realmente l'origine e la cessazione del processo dell'esperienza dei sensi.
- SN 35.161: Jīvakambavanapaṭisallāna Sutta - In ritiro al boschetto di mango di Jīvaka -- Un monaco dovrebbe fare uno sforzo in solitudine per comprendere veramente l'origine e la fine del processo dell'esperienza dei sensi.
- SN 35.162: Koṭṭhikaanicca Sutta - A Koṭṭhita sull’impermanenza -- Mahākoṭṭhita chiede un insegnamento da portare in ritiro. Il Buddha dice di abbandonare il desiderio per ciò che è impermanente, cioè il processo dell'esperienza dei sensi.
- SN 35.163: Koṭṭhikadukkha Sutta - A Koṭṭhita sulla sofferenza -- Mahākoṭṭhita chiede un insegnamento da portare in ritiro. Il Buddha dice di abbandonare il desiderio per ciò che è sofferenza, cioè il processo dell'esperienza dei sensi.
- SN 35.164: Koṭṭhikaanatta Sutta - A Koṭṭhita sul non-Sé -- Mahākoṭṭhita chiede un insegnamento da portare in ritiro. Il Buddha dice di abbandonare il desiderio per ciò che è non-Sé, cioè il processo dell'esperienza dei sensi.
- SN 35.165: Micchādiṭṭhipahāna Sutta - Abbandonare alla falsa visione -- La falsa visione sorge a causa dell'attaccamento il processo dell'esperienza dei sensi.
- SN 35.166: Sakkāyadiṭṭhipahāna Sutta - Abbandonare la visione dell'identità -- La visione dell'identità sorge a causa dell'attaccamento al processo dell'esperienza sensoriale.
- SN 35.167: Attānudiṭṭhipahāna Sutta - Abbandonare la visione del Sè -- La visione del Sè sorge a causa dell’attaccamento al processo dell'esperienza sensoriale.
- SN 35. 168-227: Saṭṭhipeyyālavagga – Sessanta testi abbreviati -- I campi sensoriali interni ed esterni sono impermanenti, sofferenza e non-Sé. Quindi bisogna comprenderli con retta conoscenza.
- SN 35.228: Paṭhamasamudda Sutta - L'oceano (1)
- SN 35.229: Dutiyasamudda Sutta - L'oceano (2) -- Nell’insegnamento del Buddha l'"oceano" sono le gioie degli stimoli sensuali.
- SN 35.230: Bāḷisikopama Sutta - La similitudine del pescatore -- I piaceri sensoriali sono come un amo con l’esca.
- SN 35.231: Khīrarukkhopama Sutta - L'albero di lattice -- Come un albero che produce linfa quando viene tagliato, finché il desiderio è presente sarà attivato dai sensi.
- SN 35.232: Koṭṭhika Sutta - Koṭṭhita
- SN 35.233: Kāmabhū Sutta - Kāmabhū -- I campi di senso interni ed esterni sono vincoli reciprochi? No; è il desiderio che è il vincolo, come il giogo che lega due buoi. Chi non ha desiderio sperimenta ancora i sensi, ma senza vincoli.
- SN 35.234: Udāyī Sutta - Udāyī -- Udāyı̄ fa notare ad Ānanda che il Buddha ha insegnato che il corpo non è un Sé; e allora la coscienza? Ānanda spiega allora come la coscienza sorga in funzione delle condizioni.
- SN 35.235: Ādittapariyāya Sutta - Esposizione sul fuoco -- Sarebbe meglio che gli organi di senso fossero trafitti da punte arroventate piuttosto che legarsi ad una piacevole esperienza sensoriale.
- SN 35.236: Paṭhamahatthapādopama Sutta - La similitudine delle mani e dei piedi (1) -- Finché esiste questo corpo c'è sofferenza dovuta ai sensi.
- SN 35.237: Dutiyahatthapādopama Sutta - La similitudine delle mani e dei piedi (2) -- Finché esiste questo corpo c'è sofferenza dovuta ai sensi.
- SN 35.238: Āsīvisopama Sutta - Il paragone delle vipere -- Il Buddha lega una serie di potenti similitudini - vipere, assassini, un villaggio desolato e altro ancora - in una lunga parabola sui pericoli dell'esistenza e sulla possibilità di fuga.
- SN 35.239: Rathopama Sutta - Il paragone del carro -- Quando un monaco possiede tre qualità, vive felicemente: il controllo dei sensi, la moderazione nel mangiare e la vigilanza.
- SN 35.240: Kummopama Sutta - Il paragone della tartaruga -- Una parabola di uno sciacallo che non riesce a mangiare una tartaruga che rimane immobile, con le membra ritratte, come un monaco a guardia dei sensi.
- SN 35.241: Paṭhamadārukkhandhopama Sutta - La parabola del grande tronco (1) -- Il Buddha fa la parabola di un grande tronco che galleggia a valle e che, se si allontana dai molti ostacoli, alla fine raggiunge l’oceano.
- SN 35.242: Dutiyadārukkhandhopama Sutta - La parabola del grande tronco (2) -- Il Buddha fa la parabola di un grande tronco che galleggia a valle e che, se si allontana dai molti ostacoli, alla fine raggiunge l’oceano.
- SN 35.243: Avassutapariyāya Sutta - Influssi impuri -- Il Buddha viene invitato a insegnare in una nuova sala a Kapilavatthu. A notte fonda, dopo aver insegnato ai Sakyan, il Buddha invita Moggallāna a esporre il Dhamma.
- SN 35.244: Dukkhadhamma Sutta - Stati che causano sofferenza -- Il Buddha definisce le cose che causano sofferenza come i cinque aggregati, ed esorta i monaci ad essere liberi dal desiderio dei sei sensi, dando una serie di vivide similitudini.
- SN 35.245: Kiṁsukopama Sutta - L'albero Kiṁsuka -- Un monaco va da una serie di maestri e chiede come si purifica la visione. Insoddisfatto di tutte le loro risposte, si lamenta con il Buddha, che illustra il suo dilemma con la famosa similitudine dell'albero Kiṁsuka.
- SN 35.246: Vīṇopama Sutta - La similitudine del liuto -- Si dovrebbero controllare i sensi come un contadino che sorveglia un campo. Il Buddha fa la parabola di un uomo stregato quando sente per la prima volta un liuto.
- SN 35.247: Chappāṇakopama Sutta - La similitudine dei sei animali -- I sensi sono come un serpente, un coccodrillo, un uccello, un cane, uno sciacallo e una scimmia, tutti legati insieme, che tirano di qua e di là. La consapevolezza è come un palo che li tiene a terra.
- SN 35.248: Yavakalāpi Sutta - Il covone d'orzo -- I sei sensi sono come un covone d'orzo colpito con sei bastoni; e il desiderio di rinascita è un settimo bastone. Il Buddha continua a parlare dell'astuta trappola dei deva; ma la trappola di Māra, la presunzione, è ancora più sottile.
36. Vedanasamyutta – Sensazione
- SN 36.1: Samadhi Sutta – Concentrazione -- Come la conoscenza della natura delle sensazioni conduce al Nibbana.
- SN 36.2: Sukha Sutta – Gioia -- Come la conoscenza della natura delle sensazioni conduce alla fine del desiderio.
- SN 36.3: Pahana sutta – Distacco -- La vera libertà si trova abbandonando le tendenze nascoste della mente.
- SN 36.4: Patala Sutta – L’abisso -- Controllare il dolore con la presenza mentale.
- SN 36.5: Datthaba Sutta – Da conoscere -- Dietro le più felici e piacevoli sensazioni si nasconde un dolore persistente.
- SN 36.6: Sallatha Sutta – La freccia -- Dinanzi al dolore fisico lo stolto aggrava la situazione con il dolore mentale.
- SN 36.7: Gelañña Sutta – Nella stanza dei malati -- Il Buddha visita un'infermeria ed offre dei consigli ai monaci.
- SN 36.8:Gelañña Sutta - Nella stanza dei malati (2) -- Sutta simile al precedente.
- SN 36.9: Anicca Sutta – Impermanenza -- L'impermanenza delle sensazioni.
- SN 36.10: Phassamulaka Sutta – Radicato nell’impronta sensuale -- Come l'impronta sensuale fa nascere le sensazioni.
- SN 36.11: Rahogata Sutta – L’eremita -- La retta pratica dei jhana conduce al Nibbana.
- SN 36.12: Akasa Sutta – In aria -- Le sensazioni vanno e vengono come i venti.
- SN 36.13: Dutiyaākāsa Sutta - Nel cielo (2) -- Le sensazioni sorgono nel corpo come il vento che soffia nel cielo.
- SN 36.14: Agara Sutta – La casa ospitale -- Le sensazioni vanno e vengono come gli ospiti della casa.
- SN 36.15: Santaka Sutta – Per Ananda -- L'origine, il pericolo e la cessazione delle sensazioni.
- SN 36.16 - Santaka Sutta - Per Ananda (2)
- SN 36.17 - Atthaka Sutta - Ottuplice
- SN 36.18 - Atthaka Sutta - Ottuplice (2)
- (Stessi argomenti del sutta SN 36.15)
- SN 36.19: Pañcakaṅga Sutta - Pañcakaṅga -- Il piacere più eccelso consiste nel raggiungimento dei jhana.
- SN 36.20: Bhikkhu Sutta - Un monaco -- Il Buddha ha insegnato diversi tipi di sensazione, validi in diversi contesti.
- SN 36.21: Sivaka Sutta – A Sivaka -- Non tutto è opera del Kamma. (Traduzione a cura del Sangha di Piacenza.)
- SN 36.22: Atthasatapariyaya Sutta – 108 sensazioni -- I diversi tipi di sensazione.
- SN 36.23: Bhikkhu Sutta – Ad un monaco -- Cosa sono le sensazioni.
- SN 36.24 - Pubbe Sutta - Conoscenza del passato
- SN 36.25 - Nana Sutta - Conoscenza
- SN 36.26 - Sambahulabhikkhu Sutta - Per alcuni monaci
- SN 36.27 - Samanabrahmana Sutta - Asceti e bramani
- SN 36.28 - Samanabrahmana Sutta - Asceti e bramani (2)
- SN 36.29 - Samanabrahmana Sutta - Asceti e bramani (3)
- (Questi sutta sono simili al SN 36.15, cambiano solo gli interlocutori.)
- SN 36.30: Suddhika Sutta - Sensazioni -- Ci sono tre sensazioni: dolorosa, piacevole, neutra.
- SN 36.31: Niramisa Sutta – Al di là del mondo -- I diversi gradi di gioia e liberazione che possono essere raggiunti.
37. Matugamasamyutta – Destini di donne
- SN 37.1: Matugama Sutta - Una donna -- Cinque qualità che deve possedere una donna.
- SN 37.2: Purisa Sutta - Un uomo -- Cinque qualità che rendono un uomo gradevole o sgradevole alle donne.
- SN 37.3: Āveṇikadukkha Sutta - Sofferenza particolare -- Cinque tipi di sofferenza a cui solo le donne sono soggette, non gli uomini.
- SN 37.4: Tīhidhammehi Sutta - Tre qualità -- Una donna egoista, invidiosa e lussuriosa ha una cattiva rinascita.
- SN 37.5: Kodhana Sutta - Irritabile
- SN 37.6: Upanāhī Sutta - Ostilità
- SN 37.7: Issukī Sutta - Gelosia
- SN 37.8: Maccharī Sutta - Avarizia
- SN 37.9: Aticārī Sutta - Adulterio
- SN 37.10: Dussīla Sutta - Immoralità
- SN 37.11: Appassuta Sutta - Ignorante
- SN 37.12: Kusīta Sutta - Pigrizia
- SN 37.13: Muṭṭhassati Sutta - Inconsapevole
- SN 37.14: Pañcavera Sutta - Cinque minacce -- Una donna con cinque cattive qualità ha una cattiva rinascita.
- SN 37.15: Akkodhana Sutta - Amare
- SN 37.16: Anupanāhī Sutta - Senza ostilità
- SN 37.17: Anissukī Sutta - Senza gelosia
- SN 37.18: Amaccharī Sutta - Senza avarizia
- SN 37.19: Anaticārī Sutta - Non adultere
- SN 37.20: Susīla Sutta - Moralità
- SN 37.21: Bahussuta Sutta - Istruite
- SN 37.22: Āraddhavīriya Sutta - Piene di energia
- SN 37.23: Upaṭṭhitassati Sutta - Consapevoli -- Una donna con cinque buone qualità ha una buona rinascita.
- SN 37.24: Pañcasīla Sutta - Cinque precetti -- Una donna che osserva i cinque precetti ha una buona rinascita.
- SN 37.25: Visārada Sutta - Consapevole -- Una donna con cinque poteri vive consapevole in casa.
- SN 37.26: Pasayha Sutta - Sotto il suo controllo -- Una donna con cinque poteri vive in casa con il marito sotto il suo controllo.
- SN 37.27: Abhibhuyya Sutta - Sottomesso -- Una donna con cinque poteri vive in casa con il marito sottomesso.
- SN 37.28: Eka Sutta - Uno -- Un uomo con un solo potere ha una donna sotto il suo controllo: l’autorità.
- SN 37.29: Aṅga Sutta - Poteri -- Una donna può essere completa con cinque poteri.
- SN 37.30: Nāsenti Sutta - Allontanata -- Una donna priva di uno qualsiasi dei cinque poteri può essere allontanata da una famiglia.
- SN 37.31: Hetu Sutta - Causa -- Non è per la bellezza, la ricchezza, i parenti o i figli che una donna ha una buona rinascita, ma per la condotta morale.
- SN 37.32: Ṭhāna Sutta - Realtà -- Per una donna che non ha acquisito dei meriti, cinque cose sono difficili da ottenere.
- SN 37.33: Pañcasīlavisārada Sutta - Vivere con consapevolezza -- Una donna con cinque qualità vive con consapevolezza in casa.
- SN 37.34: Vaḍḍhī Sutta - Crescita -- Una donna che cresce nella fede, nella morale, nella conoscenza, nella generosità e nella saggezza acquisisce il massimo.
38. Jambhukhadakasamyutta – Jambhukhadaka, l’asceta errante
- SN 38.1: Nibbānapañhā Sutta - Una domanda sul Nibbana -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta del Nibbana e del sentiero per realizzarlo.
- SN 38.2: Arahattapañhā Sutta - Una domanda sulla condizione di arahant -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta della condizione di arahant e del sentiero per realizzarla.
- SN 38.3: Dhammavādīpañhā Sutta - Discorso etico -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta chi sono nel mondo i seguaci del Dhamma.
- SN 38.4: Kimatthiya Sutta - Qual è lo scopo -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta lo scopo del sentiero spirituale.
- SN 38.5: Assāsappatta Sutta - Salvezza -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta chi ha raggiunto la salvezza.
- SN 38.6: Paramassāsappatta Sutta - La salvezza suprema -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta chi ha raggiunto la salvezza suprema.
- SN 38.7: Vedanāpañhā Sutta - Una domanda sulla sensazione -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sia la sensazione.
- SN 38.8: Āsavapañhā Sutta - Una domanda sugli influssi impuri -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sia un influsso impuro.
- SN 38.9: Avijjāpañhā Sutta - Una domanda sull'ignoranza -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sia l'ignoranza.
- SN 38.10: Taṇhāpañhā Sutta - Una domanda sulla brama -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sia la brama.
- SN 38.11: Oghapañhā Sutta - Una domanda sui flussi -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sono i flussi.
- SN 38.12: Upādānapañhā Sutta - Una domanda sull'attaccamento -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sia l’attaccamento.
- SN 38.13: Bhavapañhā Sutta - Una domanda sugli stati di esistenza -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta dei tre regni di rinascita.
- SN 38.14: Dukkha Sutta – Sofferenza -- Il Ven. Sariputta descrive tre tipi di sofferenza e come comprenderli pienamente.
- SN 38.15: Sakkāyapañhā Sutta - Una domanda sull'identità -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa sia l’identità.
- SN 38.16: Dukkarapañhā Sutta - Una domanda su ciò che è difficile da fare -- L’asceta errante Jambukhādaka chiede a Sāriputta cosa è difficile fare in questo Dhamma e Disciplina.
39. Samandakasamyutta – Samandaka, l’asceta errante
- SN 39.1–15: Sāmaṇḍaka Sutta - Con Sāmaṇḍaka sul Nibbana -- Parlano di questa realtà chiamata ’nibbana'. Cos'è il nibbana?
- SN 39.16: Dukkara Sutta - Difficile da fare -- L’asceta errante Sāmaṇḍaka chiede a Sāriputta cosa è difficile fare in questo Dhamma e Disciplina.
40. Mogallanasamyutta – Il Ven. Mogallana
- SN 40.1: Paṭhamajhānapañhā Sutta - Una domanda sul primo jhana -- Moggallāna parla ai monaci di un momento in cui la sua pratica del primo jhana stava vacillando.
- SN 40.2: Dutiyajhānapañhā Sutta - Una domanda sul secondo jhana -- Moggallāna parla ai monaci di un momento in cui la sua pratica del secondo jhana stava vacillando.
- SN 40.3: Tatiyajhānapañhā Sutta - Una domanda sul terzo jhana -- Moggallāna parla ai monaci di un momento in cui la sua pratica del terzo jhana stava vacillando.
- SN 40.4: Catutthajhānapañhā Sutta - Una domanda sul quarto jhana -- Moggallāna parla ai monaci di un momento in cui la sua pratica del quarto jhana stava vacillando.
- SN 40.5: Ākāsānañcāyatanapañhā Sutta - Una domanda sulla dimensione dello spazio infinito -- Moggallāna parla ai monaci di un momento in cui la sua pratica della dimensione dello spazio infinito stava vacillando.
- SN 40.6: Viññāṇañcāyatanapañhā Sutta - Una domanda sulla dimensione della coscienza infinita -- Moggallāna parla ai monaco di un tempo in cui la sua pratica della dimensione della coscienza infinita stava vacillando.
- SN 40.7: Ākiñcaññāyatanapañhā Sutta - Una domanda sulla dimensione della vacuità -- Moggallāna parla ai monaco di un tempo in cui la sua pratica della dimensione della vacuità stava vacillando.
- SN 40.8: Nevasaññānāsaññāyatanapañhā Sutta - Una domanda sulla dimensione della nè-percezione-nè-non-percezione -- Moggallāna parla ai monaco di un tempo in cui la sua pratica della dimensione della nè-percezione-nè-non-percezione stava vacillando.
- SN 40.9: Animitto Sutta – Senza segni -- Il Ven. Moggallana descrive gli stati mentali raggiunti con l'ottavo jhana.
- SN 40.10: Sakka Sutta - Sakka -- Moggallāna sale al paradiso dei Trentatré per rivolgersi a Sakka, il signore dei deva, e al suo vasto seguito.
- SN 40.11: Candana Sutta - Candana, ecc. -- Il dialogo in SN 40.10 si ripete con altri deva.
41. Cittasamyutta – Citta, il capofamiglia
- SN 41.1: Saṁyojana Sutta - Il legame -- Il capofamiglia Citta ascolta una conversazione tra i monaci sulla distinzione tra i legami e le realtà che sono legate.
- SN 41.2: Paṭhamaisidatta Sutta - Isidatta (1) -- Il capofamiglia Citta invita alcuni monaci a casa sua per un pasto.
- SN 41.3: Isidatta Sutta – Isidatta -- Qual è l'origine del sè?
- SN 41.4: Mahakapāṭihāriya Sutta - La manifestazione di Mahaka -- Il capofamiglia Citta invita alcuni monaci nel suo fienile per un pasto.
- SN 41.5: Paṭhamakāmabhū Sutta - Kāmabhū (1) -- Il venerabile Kāmabhū chiede a Citta di spiegare un enigmatico verso.
- SN 41.6: Dutiyakāmabhū Sutta - Kāmabhū (2) -- Citta chiede a Kāmabhū i diversi tipi di processi (saṅkhāra) in una serie di domande che portano alla più profonda delle esperienze di meditazione.
- SN 41.7: Godatta Sutta - Godatta -- Il venerabile Godatta chiede a Citta se la liberazione infinita, del nulla, del vuoto e dell'assenza di segni sono diverse o solo parole diverse per indicare la stessa realtà.
- SN 41.8: Nigaṇṭhanāṭaputta Sutta - Nigaṇṭha Nāṭaputta -- La guida janista Mahāvīra, conosciuto come Nigaṇṭha Nātaputa nella tradizione buddhista, incontra Citta.
- SN 41.9: Acelakassapa Sutta - Kassapa, l'asceta nudo -- Citta incontra l'asceta nudo Kassapa, un suo vecchio amico, e gli chiede quali benefici abbia ottenuto dalla vita spirituale.
- SN 41.10: Gilana Sutta – Malato -- Le ultime ore di Citta, il capofamiglia.
42. Gamanisamyutta – Capi
- SN 42.1: Caṇḍa Sutta - Irritabile -- Un noto capovillaggio per la sua natura irritabile si reca dal Buddha e chiede come abbandonare la propria collera.
- SN 42.2: Talaputa Sutta – Talaputa, l’attore -- Attori ascoltate: far divertire gli altri non è sempre una buona occupazione.
- SN 42.3: Yodhajiva Sutta – Yodhajiva, il guerriero -- Il Buddha mette in guardia un guerriero che crede di ottenere una buona rinascita.
- SN 42.4: Hatthāroha Sutta - Un guerriero (domatore di elefanti) -- Hatthāroha il capo guerriero domatore di elefanti chiede al Buddha se i guerrieri ottengono una buona rinascita.
- SN 42.5: Assāroha Sutta - Un guerriero (domatore di cavalli) -- Assāroha il guerriero domatore di cavalli chiede al Buddha se è vero che i guerrieri hanno una buona rinascita.
- SN 42.6: Paccha-bhumika Sutta – (Bramani) delle Terre Occidentali -- Scegliete con cura le vostre azioni.
- SN 42.7: Desanā Sutta - Dhamma -- Perché il Buddha insegna il Dhamma con piena attenzione ad alcuni e non con piena attenzione ad altri?
- SN 42.8: Saṅkha Sutta - La tromba di conchiglia -- Il modo saggio di soddisfare la consapevolezza di essersi comportati in modo poco saggio in passato.
- SN 42.9: Kula Sutta - Famiglie -- Per quale motivo i monaci vanno a chiedere l'elemosina anche in tempo di carestia?
- SN 42.10: Maṇicūḷaka Sutta - Maṇicūḷaka-- Perché il Buddha proibì ai monaci di acconsentire a regali di denaro o di chiedere denaro.
- SN 42.11: Bhadraka Sutta - Bhadraka -- Il capovillaggio Bhadraka chiede al Buddha l'origine e la fine della sofferenza.
- SN 42.12: Rāsiya Sutta - Rāsiya -- Il capovillaggio Rāsiya chiede se il Buddha rifiuta completamente tutte le forme di ascetismo.
- SN 42.13: Pāṭaliya Sutta - Pāṭaliya -- Il capovillaggio Pāṭaliya chiede se il Buddha conosce la magia. Lui dice di sì, ma questo non fa di lui un mago.
43. Asankhatasamyutta – Il Nibbana
- SN 43.1: Kāyagatāsati Sutta - Consapevolezza sul corpo
- SN 43.2: Samathavipassanā Sutta - Quiete e visione profonda
- SN 43.3: Savitakkasavicāra Sutta - Pensiero ed analisi
- SN 43.4: Suññatasamādhi Sutta - Concentrazione sul vuoto
- SN 43.5: Satipaṭṭhāna Sutta - Fondamenti della presenza mentale
- SN 43.6: Sammappadhāna Sutta - Retti sforzi
- SN 43.7: Iddhipāda Sutta - Basi dei poteri psichici
- SN 43.8: Indriya Sutta - Facoltà spirituali
- SN 43.9: Bala Sutta - Poteri
- SN 43.10: Bojjhaṅga Sutta - Fattori dell'illuminazione
- SN 43.11: Maggaṅga Sutta - L'Ottuplice Sentiero
- SN 43.12: Asaṅkhata Sutta - L’incondizionato
- SN 43.13: Anata Sutta - Il disincanto
- SN 43.14–43: Anāsavādi Sutta - Il non contaminato, ecc.
- SN 43.44: Parāyana Sutta - La meta
44. Avyakatasamyutta – Non dichiarato
- SN 44.1: Khemā Sutta - Khema -- Durante il suo soggiorno nel Toraṇavatthu, il re Pasenadi desidera visitare un maestro spirituale, e la monaca Khemā gli viene altamente consigliata.
- SN 44.2: Anurādha Sutta - Anurādha -- Il venerabile Anurādha viene interrogato da alcuni asceti erranti sull’esistenza dopo la morte del Tathagata.
- SN 44.3: Paṭhamasāriputtakoṭṭhika Sutta - Sāriputta e Koṭṭhita (1)
- SN 44.4: Dutiyasāriputtakoṭṭhika Sutta - Sāriputta e Koṭṭhita (2)
- SN 44.5: Tatiyasāriputtakoṭṭhika Sutta - Sāriputta e Koṭṭhita (3)
- SN 44.6: Catutthasāriputtakoṭṭhika Sutta - Sāriputta e Koṭṭhita (4) -- Mahākoṭṭhita chiede a Sāriputta se un Tathagata esiste dopo la morte.
- SN 44.7: Moggallāna Sutta - Moggallana -- L’asceta errante Vacchagotta pone a Moggallāna le dieci domande metafisiche.
- SN 44.8: Vacchagotta Sutta - Vacchagotta -- Identico al sutta precedente
- SN 44.9: Kutūhalasālā Sutta - La sala delle riunioni -- L’asceta errante Vacchagotta riferisce al Buddha una conversazione tra gli asceti riguardo al luogo di rinascita di un perfetto.
- SN 44.10: Ananda Sutta – Ad Ananda -- Il Buddha non dà una risposta alla domanda se esiste o non esiste un Sè.
- SN 44.11: Sabhiyakaccāna Sutta - Sabhiya Kaccāna -- L’asceta errante Vacchagotta chiede al venerabile Sabhiya Kaccāna se esiste un Tathagata dopo la morte. Egli risponde che le basi per descrivere un Tathagata non sono più valide. Vacchagotta è colpito dal fatto che un monaco così giovane capisca questa sottile questione.
Mahavagga – La grande sezione
[samyutta 45-56]
45. Maggasamyutta – Il Nobile Ottuplice Sentiero
- SN 45.1: Avijja Sutta – Ignoranza -- La chiara conoscenza conduce alle rette visioni ed a tutti i fattori dell'ottuplice sentiero.
- SN 45.2: Upaddha Sutta – Ad Ananda -- Avere delle persone ammirevoli è importante per la vita santa.
- SN 45.3: Sariputa Sutta – L’amicizia -- Uguale al precedente.
- SN 45.4: Janussoni Brahmana Sutta – Il bramano Janussoni -- I diversi nomi per l'Ottuplice Nobile Sentiero.
- SN 45.5: Kimatthiya Sutta - Qual è lo scopo -- Quando vi viene chiesto qual è lo scopo del sentiero spirituale, dovreste rispondere che è la fine della sofferenza.
- SN 45.6: Paṭhamaaññatarabhikkhu Sutta - Un monaco (1) -- Un monaco chiede quale sia lo scopo del sentiero spirituale e il Buddha risponde che è la fine della sofferenza.
- SN 45.7: Dutiyaaññatarabhikkhu Sutta - Un monaco (2) -- Un monaco chiede spiegazioni sul Nibbāna e sull’immortale.
- SN 45.8: Magga-vibhanga Sutta - Un’analisi della via -- Un riassunto del Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 45.9: Sūka Sutta - Una spiga -- Un monaco con una falsa visione svilupperà il sentiero nel modo sbagliato, danneggiandosi come se afferrasse una punta acuminata nel modo sbagliato.
- SN 45.10: Nandiya Sutta - Nandiya -- L’asceta errante Nandiya chiede cosa conduce al nibbana.
- SN 45.11: Paṭhamavihāra Sutta - Dimorare (1) -- Il Buddha entra in meditazione per quindici giorni. Quando emerge, descrive la sua meditazione sulla condizionalità dell'ottuplice sentiero, che era simile a una pratica fatta poco dopo il risveglio.
- SN 45.12: Dutiyavihāra Sutta - Dimorare (2) -- Il Buddha si ritira per tre mesi. Quando riemerge, descrive la sua meditazione sulla condizionalità dell'ottuplice sentiero, che era simile a una pratica fatta poco dopo il risveglio.
- SN 45.13: Sekkha Sutta - Un novizio -- Un novizio chiede cosa sia un novizio.
SN 45.14: Paṭhamauppāda Sutta - Sorgere (1) -- L’ottuplice sentiero non sorge se non da un Tathagata.
SN 45.15: Dutiyauppāda Sutta - Sorgere (2) -- L’ottuplice sentiero non sorge che dagli insegnamenti di un Beato.
SN 45.16: Paṭhamaparisuddha Sutta - Purificate (1) -- Gli otto fattori puri del sentiero non sorgono che all’apparizione di un Tathagata.
SN 45.17: Dutiyaparisuddha Sutta - Purificate (2) -- Gli otto fattori puri del sentiero non sorgono che alla Disciplina di un Perfetto.
SN 45.18: Paṭhamakukkuṭārāma Sutta - Il parco del gallo (1)
SN 45.19: Dutiyakukkuṭārāma Sutta - Il parco del gallo (2)
SN 45.20: Tatiyakukkuṭārāma Sutta - Il parco del gallo (3) -- In un breve discorso, evidentemente ambientato poco dopo la scomparsa del Buddha, il venerabile Bhadda chiede a Ānanda della vita empia, o del sentiero non spirituale. Si tratta del falso ottuplice sentiero.
SN 45.21: Micchatta Sutta - Il falso sentiero -- Il falso ottuplice sentiero è uno stato errato; il nobile ottuplice sentiero è uno stato giusto.
SN 45.22: Akusaladhamma Sutta - Qualità negative -- I fattori del falso ottuplice sentiero sono qualità negative; quelli del nobile ottuplice sentiero sono qualità positive.
SN 45.23: Paṭhamapaṭipadā Sutta - Pratica (1) -- Il falso ottuplice sentiero è il sentiero errato; il nobile ottuplice sentiero è il retto sentiero.
SN 45.24: Dutiyapaṭipadā Sutta - Pratica (2) -- Indipendentemente dal fatto che si sia un laico o un monaco, il Buddha elogia il retto sentiero, non quello errato. Il falso ottuplice sentiero è il sentiero errato; il nobile ottuplice sentiero è il retto sentiero.
SN 45.25: Paṭhamaasappurisa Sutta - Una retta persona (1) -- Una persona immorale pratica il falso ottuplice sentiero; una retta persona pratica il retto ottuplice sentiero.
SN 45.26: Dutiyaasappurisa Sutta - Una retta persona (2) -- Una persona immorale pratica il falso ottuplice sentiero, e una persona peggiore ha una falsa conoscenza e una falsa liberazione; una retta persona è l'opposto.
SN 45.27: Kumbha Sutta - Vasi -- Chi non ha l'ottuplice sentiero è facile che venga rovesciato, come un vaso senza supporto.
SN 45.28: Samādhi Sutta - Concentrazione -- L'ottuplice sentiero è il prerequisito necessario per la retta concentrazione (samādhi).
SN 45.29: Vedanā Sutta - Sensazione -- L'ottuplice sentiero si sviluppa per comprendere le tre sensazioni.
SN 45.30: Uttiya Sutta - Uttiya -- Il Buddha insegnò l'ottuplice sentiero per abbandonare i cinque tipi di stimoli sensuali. - SN 45.31: Paṭhamapaṭipatti Sutta - Pratica (1) -- Il falso ottuplice sentiero è una pratica errata; il nobile ottuplice sentiero è una retta pratica.
- SN 45.32: Dutiyapaṭipatti Sutta - Pratica (2) -- Praticare il falso ottuplice sentiero è errato; praticare il retto sentiero del risveglio è corretto.
- SN 45.33: Viraddha Sutta - Ignorato -- Ignorando l'ottuplice sentiero, si ignora il sentiero che conduce alla fine della sofferenza.
- SN 45.34: Pāraṅgama Sutta - Raggiungere la riva lontana -- L'ottuplice sentiero conduce dalla riva vicina a quella lontana.
- SN 45.35: Paṭhamasāmañña Sutta - La vita ascetica (1) -- L'ottuplice sentiero è la vita ascetica. I suoi frutti sono l’entrata nella corrente , il ritornare una sola volta, il non ritorno e la condizione di arahant.
- SN 45.36: Dutiyasāmañña Sutta - La vita ascetica (2) -- L'ottuplice sentiero è la vita ascetica. I suoi frutti sono la fine della brama, dell'odio e dell'ignoranza.
- SN 45.37: Paṭhamabrahmañña Sutta - La vita brahmanica (1) -- L'ottuplice sentiero è il brahmanesimo. I suoi frutti sono l’entrata nella corrente, il ritornare una sola volta, il non ritorno e la condizione di arahant.
- SN 45.38: Dutiyabrahmañña Sutta - La vita brahmanica (2) -- L'ottuplice sentiero è il brahmanesimo. I suoi frutti sono la fine della brama, dell'odio e dell'ignoranza.
- SN 45.39: Paṭhamabrahmacariya Sutta - Il sentiero spirituale (1) -- L'ottuplice sentiero è il sentiero spirituale. I suoi frutti sono l’entrata nella corrente, il ritornare una sola volta, il non ritorno e la condizione di arahant.
- SN 45.40: Dutiyabrahmacariya Sutta - Il sentiero spirituale (2) -- L'ottuplice sentiero è il sentiero spirituale. I suoi frutti sono la fine della brama, dell'odio e dell'ignoranza.
- SN 45.41: Rāgavirāga Sutta - L'eliminazione della brama -- Se gli altri vi chiedono perché seguite il sentiero spirituale, rispondete che è per eliminare la brama.
- SN 45.42–47: Saṁyojanappahānādisuttachakka -- Se altri vi chiedono perché seguite il sentiero spirituale, dite che è per eliminare le catene, ecc.
- SN 45.48: Anupādāparinibbāna Sutta - Estinzione tramite il non attaccamento -- Se gli altri vi chiedono perché seguite il sentiero spirituale, dite che è per estinguervi completamente senza alcun residuo.
- SN 45.49: Kalyāṇamitta Sutta - Buoni amici (1) -- Come l'alba precede il sole, la buona amicizia precede l'ottuplice sentiero.
- SN 45.50–54: Sīlasampadādisuttapañcaka - Cinque discorsi sulla realizzazione della morale, ecc. (1) -- Come l'alba precede il sole, la morale, l'entusiasmo, la fiducia, la retta visione e la perseveranza precedono l'Ottuplice Sentiero.
- SN 45.55: Yonisomanasikārasampadā Sutta - Realizzazione della retta attenzione (1) -- Come l'alba precede il sole, la retta attenzione precede l'ottuplice sentiero.
- SN 45.56: Dutiyakalyāṇamitta Sutta - Buoni amici (2) -- Come l'alba precede e anticipa il sorgere del sole, la buona amicizia precede e anticipa il nobile ottuplice sentiero.
- SN 45.57–61: Dutiyasīlasampadādisuttapañcaka - Cinque discorsi sulla realizzazione della morale, ecc. (2)
- SN 45.62: Dutiyayonisomanasikārasampadā Sutta - Realizzazione della retta attenzione (2) -- Come l'alba precede il sole, la retta attenzione precede l'ottuplice sentiero.
- SN 45.63: Kalyāṇamitta Sutta - Buon amico -- Chi ha un buon amico certamente può sviluppare e coltivare il Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 45.64–69: Sīlasampadādisuttapañcaka - Realizzazione nella virtù, ecc.
- SN 45.70: Dutiyakalyāṇamitta Sutta - Buon amico (2) -- La buona amicizia è molto utile per il sorgere del Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 45.71–76: Dutiyasīlasampadādisuttapañcaka - Realizzazione nella virtù, ecc.
- SN 45.77: Kalyāṇamitta Sutta - Buoni amici -- La buona amicizia dà origine al nobile ottuplice sentiero.
- SN 45.78–82: Sīlasampadādisuttapañcaka - Cinque discorsi sulla realizzazione nella morale, ecc.
- SN 45.83: Yonisomanasikārasampadā Sutta - Realizzazione nella retta attenzione -- Un monaco realizzato nella retta attenzione può sviluppare e coltivare il nobile ottuplice sentiero.
- SN 45.84: Dutiyakalyāṇamitta Sutta - Buoni amici (2) -- Un monaco con buoni amici può sviluppare e coltivare il nobile ottuplice sentiero.
- SN 45.85–89: Dutiyasīlasampadādisuttapañcaka - Cinque discorsi sulla realizzazione nella morale, ecc.
- SN 45.90: Dutiyayonisomanasikārasampadā Sutta - Realizzazione nella retta attenzione (2) -- Un monaco realizzato nella retta attenzione può sviluppare e coltivare il nobile ottuplice sentiero.
- SN 45.91: Paṭhamapācīnaninna Sutta - Verso Oriente (1)
- SN 45.92-96: Chaṭṭhapācīnaninna Sutta - Verso Oriente (2-6) -- Un monaco che sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero tende verso il Nibbāna.
- SN 45.97-102: Paṭhamasamuddaninna Sutta - L’oceano -- Un monaco che sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero tende verso il Nibbāna.
- SN 45.103-138: Identici ai sutta precedenti.
- SN 45.139: Tathāgata Sutta - Il Tathagata -- Tutte le qualità positive sono radicate nell’attenzione e si incontrano nell’attenzione, ed è noto che l’attenzione sia la migliore di tutte.
- SN 45.140: Pada Sutta - Impronte -- Tutte le qualità positive sono radicate nell’attenzione e si incontrano nell’attenzione, e si dice che l'attenzione sia la migliore di tutte.
- SN 45.141–145: Kūṭādi Sutta - Il picco del tetto
- SN 45.146–148: Candimādi Sutta - La Luna, ecc.
- SN 45.149: Bala Sutta - Impegnativo -- Un monaco basato sulla virtù, stabilito sulla virtù sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 45.150: Bīja Sutta - Semi -- Un monaco, basato sulla virtù, stabilito sulla virtù, sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 45.151: Nāga Sutta - Naga -- Un monaco, basato sulla virtù, stabilito sulla virtù, sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero, raggiungendo così la grandezza e la perfezione degli stati salutari.
- SN 45.152: Rukkha Sutta - L'albero
- SN 45.153: Kumbha Sutta - Il vaso -- Un monaco che sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero perde gli stati malvagi non salutari.
- SN 45.154: Sūka Sutta - La spiga -- Un monaco con una retta visione, con un retto sviluppo del sentiero, trafigge l'ignoranza.
- SN 45.155: Ākāsa Sutta - Il cielo — Come nel cielo soffiano diversi venti così un monaco sviluppa e coltiva il Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 45.156: Paṭhamamegha Sutta - Tempeste (1)
- SN 45.157: Dutiyamegha Sutta - Tempeste (2) -- Un monaco che sviluppa e coltiva l'ottuplice sentiero nobile disperde e placa le qualità cattive e non salutari.
- SN 45.158: Nāvā Sutta - Una nave -- Quando un monaco sviluppa e coltiva il nobile ottuplice sentiero in modo che le sue catene cedono e marciscono facilmente.
- SN 45.159: Agantuka Sutta – Per ogni viaggiatore -- Gli stati che devono essere abbandonati,e coltivati attraverso la conoscenza più alta.
- SN 45.160: Nadī Sutta - Un fiume — Se un monaco sviluppa e coltiva il nobile ottuplice sentiero non tornerà mai più ad una vita ordinaria.
- SN 45.161: Esanā Sutta - Ricerche -- Ci sono queste tre ricerche.
- SN 45.162: Vidhā Sutta - Discriminazioni -- Ci sono queste tre discriminazioni.
- SN 45.163: Āsava Sutta - Impurità — Ci sono queste tre impurità.
- SN 45.164: Bhava Sutta - Esistenza — Ci sono questi tre tipi di esistenza.
- SN 45.165: Dukkhatā Sutta - Sofferenza — Ci sono questi tre tipi di sofferenza.
- SN 45.166: Khila Sutta - Aridità — Ci sono questi tre tipi di aridità.
- SN 45.167: Mala Sutta - Corruzioni -- Ci sono queste tre corruzioni.
- SN 45.168: Nīgha Sutta - Problemi -- Ci sono questi tre tipi di problemi.
- SN 45.169: Vedanā Sutta - Sensazioni — Ci sono queste tre sensazioni.
- SN 45.170: Taṇhā Sutta - Sete — Ci sono questi tre tipi di sete.
- SN 45.171: Ogha Sutta – Flussi -- Questo sutta elenca le varie correnti che si devono attraversare e come bisogna farlo.
- SN 45.172: Yoga Sutta - Attaccamenti -- Ci sono questi quattro attaccamenti.
- SN 45.173: Upādāna Sutta - Attaccamento -- Ci sono questi quattro tipi di attaccamento.
- SN 45.174: Gantha Sutta - Legami -- Ci sono questi quattro legami.
- SN 45.175: Anusaya Sutta - Tendenze -- Ci sono queste sette tendenze basilari.
- SN 45.176: Kāmaguṇa Sutta - Tipi di sensualità -- Ci sono questi cinque tipi di sensualità.
- SN 45.177: Nīvaraṇa Sutta - Ostacoli -- Ci sono questi cinque ostacoli.
- SN 45.178: Upādānakkhandha Sutta - Aggregati dell'attaccamento -- Ci sono questi cinque aggregati dell'attaccamento.
- SN 45.179: Orambhāgiya Sutta - Catene inferiori — Ci sono cinque catene inferiori.
- SN 45.180: Uddhambhāgiya Sutta - Catene superiori -- Ci sono cinque catene superiori.
46. Bojjhangasamyutta – I sette fattori del Risveglio
- SN 46.1: Himavanta Sutta – Lo Himavanta -- Un sunto dei sette fattori del Risveglio.
- SN 46.2: Kāya Sutta - Il corpo -- Come il corpo dipende dal cibo, i fattori del risveglio dipendono dal nutrimento.
- SN 46.3: Sīla Sutta - Virtù -- In questo sutta i fattori del risveglio sono descritti nel contesto dell'ascolto degli insegnamenti e della riflessione su di essi.
- SN 46.4: Vattha Sutta - Vestiti — I vari fattori del risveglio possono essere indossati in momenti diversi della giornata, come un uomo che indossa vestiti dai colori vivaci quando vuole.
- SN 46.5: Bhikkhu Sutta - Un monaco — Si chiamano fattori del risveglio perché conducono al risveglio.
- SN 46.6: Kuṇḍaliya Sutta - Kuṇḍaliya — L’asceta errante Kuṇḍaliya fa notare che alcuni asceti discutono per vincere i dibattiti. Ma il Buddha dice che il suo sentiero è per la liberazione.
- SN 46.7: Kūṭāgāra Sutta - La sala con il tetto a pinnacolo — I fattori del risveglio conducono al nibbana, come le travi che sorreggono la punta del tetto.
- SN 46.8: Upavāna Sutta - Upavāna — Sāriputta chiede a Upavāṇa come si possa meditare e comprendere i fattori del risveglio.
- SN 46.9: Paṭhamauppanna Sutta - Il sorgere (1) — I fattori del risveglio non sorgono se non alla comparsa di un Tathagata.
- SN 46.10: Dutiyauppanna Sutta - Il sorgere (2) — I fattori del risveglio non sorgono se non alla comparsa di un Beato.
- SN 46.11: Pāṇa Sutta - Creature viventi — Così come le creature viventi si basano sulla terra, i fattori del risveglio si basano sulla morale.
- SN 46.12: Paṭhamasūriyūpama Sutta - La similitudine del sole (1)
- SN 46.13: Dutiyasūriyūpama Sutta - La similitudine del sole (2) — Come l'alba anticipa il sole, così la retta attenzione anticipa i fattori del risveglio.
- SN 46.14: Gilana Sutta – L’ammalato -- I sette fattori del Risveglio conducono alla perfetta conoscenza.
- SN 46.15: Dutiyagilāna Sutta - L’ammalato (2) — Quando Mahāmoggallāna era malato, il Buddha gli insegnò i fattori del risveglio, spronandolo a una rapida guarigione.
- SN 46.16: Gilana Sutta – Malato -- I sette fattori del Risveglio.
- SN 46.17: Pāraṅgama Sutta - La riva lontana — I fattori del risveglio conducono dalla riva vicina a quella lontana.
- SN 46.18: Viraddha Sutta - Negligenza — Chi trascura i fattori del risveglio trascura il sentiero che porta alla fine della sofferenza.
- SN 46.19: Ariya Sutta - Nobili — I fattori del risveglio sono nobili e conducono al nibbana.
- SN 46.20: Nibbidā Sutta - Disincanto — I fattori del risveglio portano al disincanto.
- SN 46.21: Bodhāya Sutta - Risveglio — Si chiamano fattori del risveglio perché conducono al risveglio.
- SN 46.22: Bojjhaṅgadesanā Sutta - Insegnamento — Una semplice spiegazione dei fattori del risveglio.
- SN 46.23: Ṭhāniya Sutta - Una base — Concentrarsi frequentemente sulle singole realtà tende a promuovere qualità simili, sia buone (fattori del risveglio) che cattive (ostacoli).
- SN 46.24: Ayonisomanasikāra Sutta - Falsa attenzione — La falsa attenzione fa crescere gli ostacoli, mentre la retta attenzione fa crescere i fattori del risveglio.
- SN 46.25: Aparihāniya Sutta - Non declino — I fattori del risveglio proteggono dal declino.
- SN 46.26: Taṇhakkhaya Sutta - La distruzione della brama — I fattori del risveglio conducono alla distruzione della brama.
- SN 46.27: Taṇhānirodha Sutta - La cessazione della brama — I fattori del risveglio conducono alla cessazione della brama.
- SN 46.28: Nibbedhabhāgiya Sutta - Il sentiero penetrante — I fattori del risveglio conducono al sentiero penetrante.
- SN 46.29: Ekadhammasutta - Una cosa — Nulla è efficace quanto i fattori del risveglio per liberarsi dalle catene.
- SN 46.30: Udāyisutta - Udayī — Il venerabile Udāyı̄ celebra i suoi progressi sul sentiero, ottenendo la fede come capofamiglia, e realizzando il Dhamma. Ora sviluppa i fattori del risveglio per la cessazione della sofferenza.
- SN 46.31: Paṭhamakusala Sutta - Salutare (1) — Le qualità salutari sono radicate nella diligenza, che favorisce i fattori del risveglio.
- SN 46.32: Dutiyakusala Sutta - Salutare (2) — Le qualità salutari sono radicate nella retta attenzione, che favorisce i fattori del risveglio.
- SN 46.33: Upakkilesa Sutta - Impurità — Gli ostacoli inquinano la mente come le impurità nell'oro.
- SN 46.34: Anupakkilesa Sutta - Nessuna impurità — I fattori del risveglio purificano la mente e conducono al nibbana.
- SN 46.35: Yonisomanasikāra Sutta - Retta attenzione — Una falsa attenzione favorisce gli ostacoli; una retta attenzione corretta favorisce i fattori del risveglio.
- SN 46.36: Buddhi Sutta – Crescita — I fattori del risveglio conducono alla crescita e al non declino.
- SN 46.37: Āvaraṇanīvaraṇa Sutta - Ostacoli — Gli ostacoli sporcano la mente, i fattori del risveglio la purificano.
- SN 46.38: Nīvaraṇa Sutta – Ostacoli (2) — Quando si concentra la propria presenza mentale sull'ascolto del Dhamma, gli ostacoli vengono abbandonati e si sviluppano i fattori del risveglio.
- SN 46.39: Rukkha Sutta - Alberi — Come alcuni grandi alberi con piccoli semi crescono e rovinano altri alberi, così gli ostacoli crescono e rovinano la mente.
- SN 46.40: Nīvaraṇa Sutta – Ostacoli — Gli ostacoli causano la cecità, i fattori del risveglio causano la visione.
- SN 46.41: Vidhā Sutta – Discriminazioni — Chi abbandona i tre tipi di discriminazione lo fa grazie ai fattori del risveglio.
- SN 46.42: Cakkavatti Sutta - Un monarca che gira la ruota — Come un Monarca che gira la Ruota manifesta sette tesori, un Tathagata manifesta i sette fattori del risveglio.
- SN 46.43: Mārasutta - Māra — I fattori del risveglio sconfiggono l'esercito di Māra.
- SN 46.44: Duppañña Sutta – Stolto — Uno stolto è colui che non ha sviluppato i fattori del risveglio.
- SN 46.45: Paññavanta Sutta – Saggio — Un saggio è colui che ha sviluppato i fattori del risveglio.
- SN 46.46: Dalidda Sutta - Povero — Una persona che non ha sviluppato i fattori del risveglio è definita 'povera'.
- SN 46.47: Adalidda Sutta – Ricco — Chi ha sviluppato i fattori del risveglio viene definito 'ricco'.
- SN 46.48: Ādicca Sutta - Il sole — Come l'alba precede il sorgere del sole, così la buona amicizia precede i fattori del risveglio.
- SN 46.49: Ajjhattikaṅga Sutta – Interiore — Nessun fattore interiore aiuta i fattori del risveglio come la retta attenzione.
- SN 46.50: Bāhiraṅga Sutta – Esteriore — Nessun fattore esteriore aiuta i fattori del risveglio quanto la buona amicizia.
- SN 46.51: Ahara Sutta – Nutrimento -- Come nutrire o affamare le buone e le cattive tendenze della mente.
- SN 46.52: Pariyāya Sutta - Quale sentiero? — Alcuni asceti erranti affermano ad alcuni monaci buddhisti che anche loro insegnano i cinque ostacoli e i sette fattori del risveglio: qual è la differenza? Il Buddha lo spiega con una trattazione analitica e dettagliata che, a suo dire, è al di là delle possibilità degli asceti erranti.
- SN 46.53: Aggi Sutta – Fuoco — Quando la mente è impura non è opportuno coltivare alcuni fattori del risveglio.
- SN 46.54: Mettāsahagata Sutta - Colmo d'amore — Alcuni asceti erranti affermano ad alcuni monaci buddhisti che anche loro insegnano i cinque ostacoli e le quattro meditazioni di Brahmā: qual è la differenza? Il Buddha spiega il legame dettagliato tra le meditazioni Brahmā e i fattori del risveglio, che insieme conducono al nibbana.
- SN 46.55: Saṅgārava Sutta - Saṅgārava — Il brahmano Saṅgārava chiede perché a volte i versi vengono ricordati e altre volte no. Il Buddha risponde che ciò è dovuto alla presenza dei fattori di impedimento o del risveglio. Egli fornisce una serie di similitudini che illustrano ciascuno degli impedimenti con diverse ciotole d'acqua.
- SN 46.56: Abhaya Sutta - Un luogo senza paura — Il principe Abhaya riporta l'opinione di Pūraṇa Kassapa secondo cui non esiste una causa per l'ignoranza o la conoscenza e chiede l'opinione del Buddha. Il Buddha risponde che la causa dell'ignoranza sono gli ostacoli e la causa della conoscenza sono i fattori del risveglio.
- SN 46.57: Aṭṭhikamahapphala Sutta - Uno scheletro
- SN 46.58: Puḷavaka Sutta - Mangiato dai vermi
- SN 46.59: Vinīlaka Sutta - Esangue
- SN 46.60: Vicchiddaka Sutta – Buona volontà
- SN 46.61: Uddhumātaka Sutta – Gonfio
- SN 46.62: Mettā Sutta – Gentilezza amorevole
- SN 46.63: Karuṇā Sutta - Compassione
- SN 46.64: Muditā Sutta - Empatia
- SN 46.65: Upekkhā Sutta - Equanimità
- SN 46.66: Ānāpāna Sutta - Inspirazione e espirazione
- SN 46.67: Maraṇa Sutta - Ripugnante
- SN 46.68: Maraṇa Sutta - La morte
- SN 46.69: Āhārepaṭikūla Sutta - Repellente
- SN 46.70: Anabhirati Sutta - Il disgusto (o tutto il mondo)
- SN 46.71: Anicca Sutta - Impermanenza
- SN 46.72: Dukkha Sutta - Sofferenza
- SN 46.73: Anatta Sutta - Non-Sé
- SN 46.74: Pahāna Sutta - Abbandono
- SN 46.75: Virāga Sutta - Distacco
- SN 46.76: Nirodha Sutta - Cessazione — Una serie di sutta sui benefici su vari oggetti di meditazione.
- SN 46.77–88: Gaṅgāpeyyālavagga - Testi abbreviati sul Gange
- SN 46.89–98: Appamādavagga – Diligenza -- Il Buddha pienamente risvegliato è il migliore di tutti gli esseri senzienti.
- SN 46.99–110: Balakaraṇīyavagga - Lavoro duro
- SN 46.111–120: Esanāvagga - Ricerche -- Ci sono queste tre ricerche.
- SN 46.121–129: Oghādi Sutta - Diluvi, ecc. -- Ci sono questi tre diluvi.
- SN 46.130: Uddhambhāgiya Sutta - Catene superiori -- Ci sono queste tre catene superiori.
- SN 46.131–142: Punagaṅgāpeyyālavagga - Un altro capitolo di testi abbreviati sul Gange, ecc. -- (Come in SN 45.103-114.)
- SN 46.143–152: Punaappamādavagga - Un altro capitolo sulla diligenza -- (Come in SN 45,139-148.)
- SN 46.153–164: Punabalakaraṇīyavagga - Un altro capitolo sul duro lavoro -- (Come in SN 45.149-160.)
- SN 46.165–174: Punaesanāvagga - Un altro capitolo sulle ricerche -- (Come in SN 45.161-170.)
- SN 46.175–184: Punaoghavagga - Un altro capitolo sui diluvi -- (Come in SN 45.171-180.)
47. Satipatthanasamyutta – I fondamenti della presenza mentale
- SN 47.1: Ambapāli Sutta - Ambapali — Nel boschetto di mango di Ambapālī, il Buddha insegna ai monaci il sentiero della concentrazione', i quattro fondamenti della presenza mentale.
- SN 47.2: Sati Sutta - Presenza mentale -- Nel boschetto di mango di Ambapālī, il Buddha insegna ai monaci i quattro fondamenti della presenza mentale e la pratica della concentrazione.
- SN 47.3: Bhikkhu Sutta - Un monaco — Quando un monaco chiede un insegnamento da seguire durante il ritiro, il Buddha gli rivolge un rimprovero inaspettato. Evidentemente il monaco si era comportato male, ma ora, insiste, è sincero. Il Buddha cede e insegna i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, ben fondati sulla morale.
- SN 47.4: Sāla Sutta - A Sala — I monaci appena ordinati dovrebbero praticare i quattro tipi di meditazione di consapevolezza; i novizi li stanno praticando e gli arahant hanno perfezionato la pratica.
- SN 47.5: Akusalarāsi Sutta - Realtà salutari — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza sono un insieme completo di ciò che è utile.
- SN 47.6: Sakunagghi Sutta – Il falco -- I fondamenti della presenza mentale.
- SN 47.7: Makkaṭa Sutta - La scimmia — La parabola della scimmia stupida che rimane intrappolata nel catrame quando si avventura fuori dal suo territorio originario. E qual è il territorio originario di un monaco? I quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.8: Suda Sutta – Il cuoco -- La meditazione è come la cucina.
- SN 47.9: Gilāna Sutta - Malato -- Il Buddha decide di trascorrere il suo ultimo ritiro per la stagione delle piogge a Vesālī, nel Beluvagāmaka. Durante il ritiro si ammala gravemente, ma in seguito si riprende. Ānanda si chiede chi guiderà il Saṅgha quando il Buddha morirà, ma il Buddha risponde che dovranno essere loro stessi il proprio rifugio, fondato sui quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.10: Bhikkhunupassaya Sutta – Sulla meditazione diretta e non diretta -- Istruzioni sulla meditazione diretta e indiretta.
- SN 47.11: Mahāpurisa Sutta - Un grande uomo — Sāriputta chiede al Buddha cosa sia un grande uomo e il Buddha risponde che è qualcuno la cui mente è stata liberata sviluppando i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.12: Nālanda Sutta - Nālandā — Sāriputta afferma con coraggio che nessuno è mai stato, o sarà mai, più illuminato del Buddha. Ammette di non poter leggere la mente di tutti i Buddha, ma comprende un principio del Dhamma: tutti coloro che si risvegliano lo fanno abbandonando i cinque ostacoli, praticando i quattro tipi di meditazione di consapevolezza e sviluppando i sette fattori del risveglio.
- SN 47.13: Cunda Sutta – Cunda -- Il trapasso di Sariputta.
- SN 47.14: Ukkacela Sutta - Ukkacelā — Dopo la scomparsa di Sāriputta e Moggallāna (la cui morte effettiva non è riportata nel canone), il Buddha dice che il Saṅgha sembra vuoto; tuttavia non è triste.
- SN 47.15: Bāhiya Sutta - Bāhiya — Quando il venerabile Bāhiya chiede un insegnamento da seguire durante il ritiro, il Buddha insegna i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, ben fondati sulla morale.
- SN 47.16: Uttiya Sutta - Uttiya — Quando il venerabile Uttiya chiede un insegnamento da seguire durante il ritiro, il Buddha insegna i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, ben fondati sulla morale.
- SN 47.17: Ariya Sutta - Nobile — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza portano alla fine della sofferenza.
- SN 47.18: Brahma Sutta - Brahmā — Subito dopo il risveglio del Buddha, Brahmā Sahampati sostiene la riflessione del Buddha secondo cui i quattro tipi di meditazione di consapevolezza sono il sentiero per la liberazione.
- SN 47.19: Sedaka Sutta – Il discorso di Sedaka -- La meditazione è un'impresa egoistica?
- SN 47.20: Janapadakalyāṇī Sutta - La più bella ragazza del paese — Una parabola che propone una sfida impossibile: camminare tra un'artista popolare e la folla che si accalca per vederla, portando una ciotola d'olio piena fino all'orlo, mentre un uomo con una spada sguainata aspetta di tagliarti la testa se ne versi una goccia. Questa è la presenza mentale!
- SN 47.21: Sīla Sutta - Morale — Il venerabile Bhadda chiede ad Ānanda quali sono le virtù morali incoraggiate dal Buddha: qual è il loro scopo? Sviluppare i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.22: Ciraṭṭhiti Sutta - Lunga durata — Il venerabile Bhadda chiede a Ānanda a quali condizioni il vero insegnamento dura a lungo o non dura a lungo dopo la scomparsa del Buddha. Ānanda risponde che dipende dalla pratica dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.23: Parihāna Sutta - Declino — Il venerabile Bhadda chiede ad Ānanda quali sono le condizioni in cui il vero Dhamma decade. Ānanda risponde che dipende dalla pratica dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.24: Suddha Sutta - Versione semplice — Un semplice insegnamento sui quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.25: Aññatarabrāhmaṇa Sutta - Un brahmano — Un brahmano chiede al Buddha a quali condizioni il vero insegnamento dura a lungo o non dura a lungo dopo la morte del Buddha. Il Buddha risponde che dipende dalla pratica dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.26: Padesa Sutta - In parte — Sāriputta chiede ad Anuruddha cosa rende una persona un novizio. È una persona che ha sviluppato in parte i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.27: Samatta Sutta - Completamente — Sāriputta chiede ad Anuruddha cosa caratterizza un adepto. È una persona che ha sviluppato pienamente i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.28: Loka Sutta - Il mondo — Anuruddha afferma di aver sviluppato le varie conoscenze dirette praticando i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.29: Sirivaḍḍha Sutta - Sirivaḍḍha — Quando il capofamiglia Sirivaḍḍha è malato, Ānanda gli fa visita e lo incoraggia a praticare la meditazione di consapevolezza. Ma lui l'ha già sviluppata e ha abbandonato le cinque catene inferiori.
- SN 47.30: Mānadinna Sutta - Mānadinna — Quando il capofamiglia Mānadinna è malato, Ānanda gli fa visita e lo incoraggia a praticare la meditazione di consapevolezza. Ma lui l'ha già sviluppata e ha abbandonato le cinque catene inferiori.
- SN 47.31: Ananussuta Sutta - Mai udite — La piena conoscenza della meditazione di consapevolezza non era stata insegnata prima del Buddha.
- SN 47.32: Virāga Sutta - Distacco — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza portano alla quiete.
- SN 47.33: Viraddha Sutta - Negligenza — Chi ha trascurato i quattro tipi di meditazione di consapevolezza ha trascurato il nobile sentiero.
- SN 47.34: Bhāvita Sutta - Sviluppo — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza conducono dalla riva vicina a quella lontana.
- SN 47.35: Sati Sutta - Mentalmente presente — La presenza mentale o presenza mentale consiste nell'osservare il sorgere e il cessare di sensazioni, pensieri e percezioni.
- SN 47.36: Aññā Sutta - Conoscenza finale — Quando si sviluppano i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, ci si può aspettare la condizione di arahant o il non-ritorno.
- SN 47.37: Chanda Sutta - Desiderio — Sviluppando i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, il desiderio viene abbandonato.
- SN 47.38: Pariññāta Sutta - Piena comprensione — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza conducono alla realizzazione dell'immortale.
- SN 47.39: Bhāvanā Sutta - Sviluppo — Lo sviluppo dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.40: Vibhaṅga Sutta - Analisi — Il Buddha insegna una semplice analisi sui quattro fondamenti della presenza mentale e un'analisi avanzata, che prevede di contemplarli come impermanenti.
- SN 47.41: Amata Sutta - Immortale — Sviluppate i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, non lasciate che l'immortale sia perduto.
- SN 47.42: Samudaya Sutta - L’origine — Le cause dell'origine e della cessazione dei fenomeni mentali su cui si fondano i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.43: Magga Sutta - Il sentiero — Il Buddha racconta ai monaci come, subito dopo il suo risveglio, Brahmā Sahampati sostenne la considerazione del Buddha secondo cui i quattro tipi di meditazione di consapevolezza sono il sentiero della liberazione.
- SN 47.44: Sati Sutta - Consapevole — Siate consapevoli sviluppando i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.45: Kusalarāsi Sutta - Qualità positive — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza sono un insieme di qualità positive.
- SN 47.46: Pātimokkhasaṁvara Sutta - Il codice monastico — Quando un monaco chiede un insegnamento da seguire durante il ritiro, il Buddha insegna i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, ben fondati sul codice delle regole monastiche.
- SN 47.47: Duccarita Sutta - Cattiva condotta — Quando un monaco chiede un insegnamento da seguire durante il ritiro, il Buddha insegna i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, fondati su una buona condotta fisica, verbale e mentale.
- SN 47.48: Mitta Sutta - Amici — Dovete incoraggiare i vostri amici a praticare i quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 47.49: Vedanā Sutta - Sensazioni — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza aiutano a comprendere le tre sensazioni.
- SN 47.50: Āsava Sutta - Influssi impuri — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza aiutano ad abbandonare gli influssi impuri.
- SN 47.51–62: Gaṅgāpeyyālavagga - Il fiume Gange, ecc. — Un monaco che sviluppa e coltiva i quattro fondamenti della presenza mentale si inclina, si dirige e tende verso il Nibbāna.
- SN 47.63–72: Appamādavagga - Il Tathagata, ecc.
- SN 47.73–84: Balakaraṇīyavagga - Strenuo, ecc.
- SN 47.85–94: Esanāvagga - Ricerche, ecc.
- SN 47.95–104: Oghavagga - 47.95–104
48. Indriyasamyutta – Le cinque facoltà mentali
- SN 48.1: Suddhika Sutta - Versione breve -- Le cinque facoltà sono fede, energia, presenza mentale, concentrazione e saggezza.
- SN 48.2: Paṭhamasotāpanna Sutta - Un sotapanna (1) — Chi comprende la gratificazione, il pericolo e la fuga dalle cinque facoltà è un sotāpanna.
- SN 48.3: Dutiyasotāpanna Sutta - Un sotapanna (2) — Chi comprende l'origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga dalle cinque facoltà è un sotāpanna.
- SN 48.4: Paṭhamaarahanta Sutta - Un arahant (1)
- SN 48.5: Dutiyaarahanta Sutta - Un arahant (2) — Chi è liberato, dopo aver compreso la gratificazione, il pericolo e la fuga dalle cinque facoltà, è un arahant.
- SN 48.6: Paṭhamasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (1)
- SN 48.7: Dutiyasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (2) — Un vero asceta comprende le cinque facoltà alla luce delle quattro nobili verità.
- SN 48.8: Daṭṭhabba Sutta - Dove si vede — Ciascuna delle cinque facoltà deve essere vista in un particolare insieme di insegnamenti.
- SN 48.9: Paṭhamavibhaṅga Sutta - Analisi (1) — Il Buddha dà una breve spiegazione di ciascuna delle cinque facoltà.
- SN 48.10: Indriya-vibhanga Sutta – Analisi delle facoltà mentali -- Un riassunto delle cinque facoltà mentali.
- SN 48.11: Paṭilābha Sutta - Guadagno — Il Buddha spiega le cinque facoltà in termini di guadagno.
- SN 48.12: Paṭhamasaṁkhitta Sutta - In breve (1) — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono traguardi inferiori.
- SN 48.13: Dutiyasaṁkhitta Sutta - In breve (2) — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono risultati inferiori. Una differenza di facoltà conduce a una differenza di frutti.
- SN 48.14: Tatiyasaṁkhitta Sutta - In breve (3) — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono risultati minori. Le facoltà non sono inutili.
- SN 48.15: Paṭhamavitthāra Sutta - In dettaglio (1) — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono risultati minori.
- SN 48.16: Dutiyavitthāra Sutta - In dettaglio (2) — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono risultati minori. Una differenza di facoltà conduce a una differenza di frutti.
- SN 48.17: Tatiyavitthāra Sutta - In dettaglio (3) — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono risultati minori. Le facoltà non sono inutili.
- SN 48.18: Paṭipanna Sutta - Pratica — Chi ha sviluppato pienamente le cinque facoltà è un arahant. Sviluppandole in misura minore, si raggiungono risultati minori. Chi non ne possiede affatto ne é escluso.
- SN 48.19: Sampanna Sutta - Dotato — Si dice che qualcuno che sviluppa le facoltà è dotato delle stesse.
- SN 48.20: Āsavakkhaya Sutta - La fine degli influssi impuri — Le cinque facoltà conducono alla cessazione degli influssi impuri in questa stessa vita.
- SN 48.21: Punabbhava Sutta - Vite future — Il Buddha non affermò di essere risvegliato finché non realizzò le cinque facoltà.
- SN 48.22: Jīvitindriya Sutta - La facoltà della vita — Tre facoltà: femminilità, mascolinità e vitalità.
- SN 48.23: Aññindriya Sutta - La facoltà dell’Illuminazione — Tre facoltà relative agli stadi della realizzazione del risveglio.
- SN 48.24: Ekabījī Sutta - Generatore di un solo seme — A seconda della forza delle cinque facoltà, ci si perfeziona o si ottiene un risultato minore.
- SN 48.25: Suddhaka Sutta - Versione semplice — Sei facoltà: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente.
- SN 48.26: Sotāpanna Sutta - Colui-che-è-entrato-nella-corrente — Sei facoltà: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente. Chi le comprende è un Sotāpanna.
- SN 48.27: Arahanta Sutta - Un Arahant — Sei facoltà: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente. Colui che è liberato grazie alla comprensione di queste facoltà è un arahant.
- SN 48.28: Sambuddha Sutta - Risvegliato — Il Buddha non affermò di essere risvegliato finché non comprese l'origine, la fine, la gratificazione, il pericolo e la fuga delle sei facoltà.
- SN 48.29: Paṭhamasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (1) — Un vero asceta comprende le sei facoltà secondo le quattro nobili verità.
- SN 48.30: Dutiyasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (2) — Un vero asceta comprende le sei facoltà secondo le quattro nobili verità.
- SN 48.31: Suddhika Sutta - Versione semplice — Cinque facoltà: piacere, dolore, felicità, tristezza ed equanimità.
- SN 48.32: Sotāpanna Sutta - Entrato-nella-corrente — Chi comprende la gratificazione, il pericolo e la fuga delle cinque facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell'equanimità è un Sotāpanna.
- SN 48.33: Arahanta Sutta - Un arahant — Chi è liberato dopo aver compreso la gratificazione, il pericolo e la fuga delle cinque facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell'equanimità è un arahant.
- SN 48.34: Paṭhamasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (1)
- SN 48.35: Dutiyasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (2) — Un vero asceta comprende le cinque facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell'equanimità secondo le quattro nobili verità.
- SN 48.36: Paṭhamavibhaṅga Sutta - Analisi (1)
- SN 48.37: Dutiyavibhaṅga Sutta - Analisi (2)
- SN 48.38: Tatiyavibhaṅga Sutta - Analisi (3) — Le cinque facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell'equanimità sono analizzate in dettaglio. Inoltre, ognuna di esse deve essere considerata in una delle tre sensazioni.
- SN 48.39: Kaṭṭhopama Sutta - Il paragone dei bastoni ardenti — Le cinque facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell'equanimità sorgono a seconda del contatto appropriato, come bastoni ardenti.
- SN 48.40: Uppaṭipāṭika Sutta - Ordine irregolare — Le cinque facoltà del piacere, del dolore, della felicità, della tristezza e dell'equanimità vengono insegnate in un'esposizione dettagliata che le tratta in un ordine insolito. L'abbandono di ciascuna di esse è legato al raggiungimento dei jhana.
- SN 48.41: Jara Sutta – Vecchiaia -- La vecchiaia.
- SN 48.42: Uṇṇābhabrāhmaṇa Sutta - Il brahmano Uṇṇābha — Il brahmano Uṇṇābha sottolinea che le cinque facoltà sensoriali fisiche non condividono un dominio comune, quindi dove si incontrano? Nella mente. L'Uṇṇābha porta avanti l'insegnamento fino al Nibbāna.
- SN 48.43: Sāketa Sutta - A Sāketa — Il Buddha parla delle cinque facoltà e dei cinque poteri. Sono come un fiume che scorre intorno a un'isola centrale.
- SN 48.44: Pubbakotthaka Sutta – Porta Orientale -- Il Buddha e il Ven. Sariputta discutono delle cinque facoltà mentali.
- SN 48.45: Paṭhamapubbārāma Sutta - Al monastero orientale (1) — Avendo sviluppato la saggezza, un monaco può dichiarare il proprio risveglio, poiché la saggezza completa le altre facoltà.
- SN 48.46: Dutiyapubbārāma Sutta - Al monastero orientale (2) — Dopo aver sviluppato la saggezza e la concentrazione, un monaco può dichiarare il proprio risveglio.
- SN 48.47: Tatiyapubbārāma Sutta - Al monastero orientale (3) — Avendo sviluppato l'energia, la consapevolezza, la concentrazione e la saggezza, un monaco può dichiarare il proprio risveglio.
- SN 48.48: Catutthapubbārāma Sutta - Al monastero orientale (4) — Avendo sviluppato la fede, l’energia, la consapevolezza, la concentrazione e la saggezza, un monaco può dichiarare il proprio risveglio.
- SN 48.49: Piṇḍolabhāradvāja Sutta - Bhāradvāja — Dopo aver sviluppato la consapevolezza, la concentrazione e la saggezza, il monaco Piṇḍola Bhāradvāja dichiarò il proprio risveglio.
- SN 48.50: Āpaṇa Sutta - Ad Āpaṇa — Il Buddha chiede a Sāriputta se un nobile discepolo dubita del Buddha. Non solo ha fede, risponde Sāriputta, ma le altre facoltà si sviluppano a loro volta.
- SN 48.51: Sāla Sutta - A Sālā — Così come il leone è il re degli animali, la saggezza è la principale delle qualità che conducono al risveglio.
- SN 48.52: Malla Sutta - Mallika — La nobile conoscenza rende solide le altre facoltà, proprio come la trave di un tetto rende solide le travi che lo sostengono.
- SN 48.53: Sekha Sutta - Il discepolo — Gli aspetti che permettono ai Sotāpanna e agli arahant di conoscere il loro stato.
- SN 48.54: Pada Sutta - Impronte — Così come tutte le impronte si inseriscono in quella di un elefante, la saggezza è la principale delle qualità che conducono al risveglio.
- SN 48.55: Sāra Sutta - Legno profumato — Così come il sandalo rosso è il migliore dei profumi, la saggezza è la principale delle facoltà che conducono al risveglio.
- SN 48.56: Patiṭṭhita Sutta - Stabilita — Quando si stabilisce l'attenzione, le cinque facoltà della fede, dell'energia, della consapevolezza, della concentrazione e della saggezza sono ben sviluppate.
- SN 48.57: Sahampatibrahma Sutta - Brahmā Sahampati — Subito dopo il risveglio del Buddha, Brahmā Sahampati sostiene la riflessione del Buddha secondo cui le cinque facoltà conducono all'immortale.
- SN 48.58: Sūkarakhata Sutta - La grotta del cinghiale — Un monaco onora il Tathagata e il suo insegnamento per amore del supremo rifugio.
- SN 48.59: Paṭhamauppāda Sutta - Sorgere (1) — Le cinque facoltà sorgono solo nella contemplazione di un Tathagata.
- SN 48.60: Dutiyauppāda Sutta - Sorgere (2) — Le cinque facoltà sorgono solo quando vi è la pratica di un Beato.
- SN 48.61: Saṁyojana Sutta - Catene — Queste cinque facoltà se ben sviluppate e coltivate conducono ad abbandonare le catene.
- SN 48.62: Anusaya Sutta - Tendenze — Se queste cinque facoltà sono ben sviluppate e coltivate conducono a sradicare le tendenze profonde.
- SN 48.63: Pariññā Sutta - Completa conoscenza — Se queste cinque facoltà sono ben sviluppate e coltivate conducono alla completa conoscenza del tempo.
- SN 48.64: Āsavakkhaya Sutta - Fine degli influssi impuri — Se queste cinque facoltà sono ben sviluppate e coltivate conducono alla fine degli influssi impuri.
- SN 48.65: Paṭhamaphala Sutta - Due frutti — Ci sono queste cinque facoltà.
- SN 48.66: Dutiyaphala Sutta - Sette benefici -- Sviluppando e coltivando queste cinque facoltà, si possono ottenere sette frutti e benefici.
- SN 48.67: Paṭhamarukkha Sutta - Un albero (1)
- SN 48.68: Dutiyarukkha Sutta - Un albero (2)
- SN 48.69: Tatiyarukkha Sutta - Un albero (3)
- SN 48.70: Catuttharukkha Sutta - Un albero (4)— La facoltà della saggezza sia la migliore delle qualità che conducono al risveglio.
- SN 48.71–82: Gaṅgāpeyyālavagga - Testi brevi sul Gange — Un monaco che sviluppa e coltiva le cinque facoltà pende, tende e scorre verso il nibbana.
- SN 48.83–92: Appamādavagga - Zelo
- SN 48.93–104: Balakaraṇīyavagga - Duro lavoro
- SN 48.105–114: Esanāvagga - Ricerche
- SN 48.115–124: Oghavagga - Flussi — Ci sono cinque catene superiori.
- SN 48.125–136: Punagaṅgāpeyyālavagga - Un altro capitolo di testi brevi sul Gange, ecc. — Un monaco che sviluppa e coltiva le cinque facoltà si inclina, tende e scorre verso il nibbana.
- SN 48.137–146: Punaappamādavagga - Un altro capitolo sullo zelo — Questo testo è composto solo dal titolo. Simile ai sutta in SN 45.139-148.
SN 48.147–158: Punagaṅgāpeyyālavagga - Un altro capitolo di testi brevi sul Gange, ecc. — Questo testo è composto solo dal titolo. Simile ai sutta in SN 45.149-160.
SN 48.159–168: Punaesanāvagga - Un altro capitolo sulle ricerche — Simile ai sutta in SN 45.161-170. - SN 48.169–178: Punaoghavagga - Un altro capitolo sui flussi — Ci sono cinque catene superiori.
49. Sammappadhanasamyutta – I quattro retti sforzi
- SN 49.1: Sammappadhana-samyutta – I quattro retti sforzi -- Come sviluppare le qualità mentali positive.
- SN 49.2–12: Gaṅgāpeyyālavagga - Testi brevi sul Gange
- SN 49.13–22: Appamādavagga - Zelo
- SN 49.23–34: Balakaraṇīyavagga - Lavoro duro
- SN 49.35–44: Esanāvagga - Ricerche
- SN 49.45–54: Oghavagga - Flussi — Ci sono cinque catene superiori.
50. Balasamyutta – Le cinque forze
- SN 50.1: Bala-samyutta – Le cinque forze -- Le cinque forze.
- SN 50.2–12: Gaṅgāpeyyālavagga - Testi brevi sul Gange — Ci sono questi cinque poteri.
- SN 50.13–22: Appamādavagga - Zelo
- SN 50.23–34: Balakaraṇīyavagga - Lavoro duro
- SN 50.35–44: Esanāvagga - Ricerche
- SN 50.45–54: Oghavagga - Flussi
51. Iddhipadasamyutta – Le quattro basi del potere
- SN 51.1: Apāra Sutta - Dalla riva vicina — Le quattro basi del potere psichico conducono dalla riva vicina a quella lontana.
- SN 51.2: Viraddha Sutta - Trascurate — Chi ha trascurato le quattro basi del potere psichico ha trascurato il sentiero che conduce alla fine della sofferenza.
- SN 51.3: Ariya Sutta - Un Nobile — Le quattro basi del potere psichico sono nobili e liberatrici.
- SN 51.4: Nibbidā Sutta - Disincanto — Le quattro basi del potere psichico conducono al disincanto.
- SN 51.5: Iddhipadesa Sutta - In parte — Coloro che hanno sviluppato in parte i poteri psichici hanno sviluppato in parte le quattro basi del potere psichico.
- SN 51.6: Samatta Sutta - Completamente — Coloro che hanno sviluppato pienamente i poteri psichici hanno sviluppato pienamente le quattro basi del potere psichico.
- SN 51.7: Bhikkhu Sutta - Un monaco — Qualunque monaco realizzi la condizione di arahant, lo fa sviluppando le quattro basi del potere psichico.
- SN 51.8: Buddha Sutta - Risvegliato — Grazie allo sviluppo delle quattro basi del potere psichico il Tathagata è chiamato Buddha.
- SN 51.9: Ñāṇa Sutta - Conoscenza — Nella notte del suo risveglio, al Buddha giunsero conoscenza e visione riguardo alle quattro basi del potere psichico.
- SN 51.10: Cetiya Sutta - Al Santuario di Cāpāla — Il Buddha dice di poter vivere fino alla fine di un eone grazie allo sviluppo delle quattro basi del potere psichico. Ma Ānanda non capisce il senso.
- SN 51.11: Pubba Sutta - Prima — Il Buddha racconta il processo di indagine che lo ha portato a comprendere appieno le quattro basi del potere psichico e i poteri che ne derivano.
- SN 51.12: Mahapphala Sutta - Benefiche — Le quattro basi del potere psichico sono molto benefiche.
- SN 51.13: Chandasamādhi Sutta - Concentrazione dovuta all’entusiasmo — Un’analisi delle quattro basi del potere psichico che mostra come l'entusiasmo, l'energia, la coscienza superiore e l'analisi funzionino nel contesto della meditazione avanzata.
- SN 51.14: Moggallāna Sutta - Moggallāna — Quando i monaci più pigri stavano perdendo tempo, il Buddha chiese a Moggallāna di stimolarli. Con la punta del piede scosse il grande edificio in cui si trovavano, terrorizzando i monaci. Essi cercarono rifugio nel Buddha, che insegnò loro le quattro basi del potere psichico.
- SN 51.15: Brahmana Sutta – Il Bramano -- La via del Dhamma ha uno scopo definito.
- SN 51.16: Paṭhamasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (1) — Tutti gli asceti di grande potenza spirituale hanno sviluppato le quattro basi del potere psichico.
- SN 51.17: Dutiyasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (2) — Qualunque asceta di grande potere spirituale ha sviluppato le quattro basi del potere psichico.
- SN 51.18: Bhikkhu Sutta - Un monaco — Grazie allo sviluppo delle quattro basi del potere psichico, un monaco pone fine agli influssi impuri.
- SN 51.19: Iddhādidesanā Sutta - Insegnamento sul potere psichico, ecc. — Il Buddha distingue tra poteri psichici, basi del potere psichico e sviluppo delle basi del potere psichico.
- SN 51.20: Iddhipada-vibhanga Sutta – Analisi delle basi del potere -- Come le quattro basi del potere devono essere sviluppate.
- SN 51.21: Magga Sutta - Il sentiero — Prima del suo risveglio, il Buddha meditò sul sentiero per sviluppare le basi del potere psichico.
- SN 51.22: Ayoguḷa Sutta - La palla di ferro — Ānanda chiede al Buddha se raggiunge il mondo di Brahmā in un corpo creato dalla mente o in un corpo fisico.
- SN 51.23: Bhikkhu Sutta - Un monaco — Grazie allo sviluppo delle quattro basi del potere psichico, un monaco pone fine agli influssi impuri.
- SN 51.24: Suddhika Sutta - Versione semplice — Le quattro basi del potere psichico sono il desiderio, l'energia, la mente superiore e l’analisi.
- SN 51.25: Paṭhamaphala Sutta - Frutti (1) — Le quattro basi del potere psichico conducono alla condizione di arahant o al non-ritorno.
- SN 51.26: Dutiyaphala Sutta - Frutti (2) — Le quattro basi del potere psichico portano a sette benefici: la perfezione o uno dei traguardi minori.
- SN 51.27: Paṭhamaānanda Sutta - Ānanda (1)
- SN 51.28: Dutiyaānanda Sutta - Ānanda (2) — Il Buddha spiega a Ānanda la differenza tra i poteri psichici, le basi del potere psichico e lo sviluppo delle basi del potere psichico.
- SN 51.29: Paṭhamabhikkhu Sutta - Alcuni monaci (1)
- SN 51.30: Dutiyabhikkhu Sutta - Alcuni monaci (2) — Il Buddha spiega ad alcuni monaci la differenza tra i poteri psichici, le basi del potere psichico e lo sviluppo delle basi del potere psichico.
- SN 51.31: Moggallāna Sutta - Moggallāna — Moggallāna è molto potente grazie allo sviluppo delle quattro basi del potere psichico.
- SN 51.32: Tathāgata Sutta - Il Tathagata — Il Tathagata è molto potente grazie allo sviluppo delle quattro basi del potere psichico.
- SN 51.33–44: Gaṅgāpeyyālavagga - Testi brevi sul Gange — Un monaco che sviluppa e coltiva le quattro basi del potere psichico si inclina, tende e scorre verso il nibbana.
- SN 51.45–54: Appamādavagga - Zelo
- SN 51.55–66: Balakaraṇīyavagga - Lavoro duro
- SN 51.67–76: Esanāvagga - Ricerche
- SN 51.77–86: Oghavagga - Flussi — Ci sono cinque catene superiori.
52. Anuruddhasamyutta – Il Ven. Anuruddha
- SN 52.1: Paṭhamarahogata Sutta - In meditazione (1)
- SN 52.2: Dutiyarahogata Sutta - In meditazione (2)— Mentre meditava in solitudine, Anuruddha rifletteva che chi ha trascurato i quattro tipi di meditazione di consapevolezza ha trascurato il sentiero che conduce alla fine della sofferenza. Moggallāna legge la sua mente e lo visita per interrogarlo su questo punto. Anuruddha parla di sviluppare i quattro tipi di meditazione di consapevolezza internamente ed esternamente, in termini di origine e cessazione, e di sviluppare il potere sulle percezioni.
- SN 52.3: Sutanu Sutta - Sulla riva del Sutanu — Quando alcuni monaci chiedono ad Anuruddha come abbia raggiunto una conoscenza così elevata, egli risponde che è grazie allo sviluppo dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 52.4: Paṭhamakaṇḍakī Sutta - Nella foresta di spine (1) — Sāriputta e Moggallāna chiedono ad Anuruddha cosa dovrebbe praticare un novizio. Egli risponde che si tratta dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 52.5: Dutiyakaṇḍakī Sutta - Nella foresta di spine (2) — Sāriputta e Moggallāna chiedono ad Anuruddha cosa dovrebbe praticare un novizio. Egli risponde che si tratta dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 52.6: Tatiyakaṇḍakī Sutta - Nella foresta di spine (3) — Quando Sāriputta chiede ad Anuruddha come abbia raggiunto una conoscenza così elevata, egli risponde che è grazie allo sviluppo dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 52.7: Taṇhākkhaya Sutta - La cessazione della brama — I quattro tipi di meditazione di consapevolezza conducono alla cessazione della brama.
- SN 52.8: Salaḷāgāra Sutta - La capanna dell'albero di incenso — Anche se un re lo supplica di abbandonare la pratica, un monaco che ha sviluppato i quattro tipi di meditazione di consapevolezza è impassibile. La sua mente fluisce verso il Nibbāna come il Gange verso il mare.
- SN 52.9: Ambapālivana Sutta - Nella foresta di Ambapālī — Sāriputta chiede perché Anuruddha abbia un aspetto così sereno, ed egli risponde che è dovuto allo sviluppo dei quattro tipi di meditazione di consapevolezza.
- SN 52.10: Gilayana Sutta – La malattia — Come impedire al dolore di invadere la mente.
- SN 52.11: Kappasahassa Sutta - Mille Eoni — Sviluppando i quattro tipi di meditazione di consapevolezza, Anuruddha esamina mille sistemi di mondi.
- SN 52.12: Iddhividha Sutta - Poteri psichici
- SN 52.13: Dibbasota Sutta - Chiarudienza
- SN 52.14: Cetopariya Sutta - Comprendere la mente
- SN 52.15: Ṭhāna Sutta - Possibile
- SN 52.16: Kammasamādāna Sutta - I risultati delle azioni compiute
- SN 52.17: Sabbatthagāmini Sutta - Dove conducono tutti i sentieri di pratica
- SN 52.18: Nānādhātu Sutta - Elementi diversi
- SN 52.19: Nānādhimutti Sutta - Diverse fedi
- SN 52.20: Indriyaparopariyatta Sutta - Comprendere le facoltà degli altri
- SN 52.21: Jhānādi Sutta - Jhana, ecc.
- SN 52.22: Pubbenivāsa Sutta - Vite passate
- SN 52.23: Dibbacakkhu Sutta - Chiaroveggenza
- SN 52.24: Āsavakkhaya Sutta - La fine degli influssi impuri
53. Jhanasamyutta – Jhana
- SN 53.1–12: Gaṅgāpeyyālavagga - Testi brevi sul Gange — Ci sono questi quattro jhana.
- SN 53.13–22: Appamādavagga - Zelo
- SN 53.23–34: Balakaraṇīyavagga - Lavoro duro
- SN 53.35–44: Esanāvagga - Ricerche
- SN 53.45–54: Oghavagga - Flussi — Ci sono cinque catene superiori.
54. Anapanasamyutta – La presenza mentale del respiro
- SN 54.1: Ekadhamma Sutta - Una realtà — La meditazione sul respiro è molto benefica. Si sviluppa andando in isolamento, stabilendo la consapevolezza del respiro e procedendo attraverso sedici fasi.
- SN 54.2: Bojjhaṅga Sutta - Fattori del risveglio — La meditazione sul respiro è molto benefica. Si sviluppa insieme ai sette fattori del risveglio.
- SN 54.3: Suddhika Sutta - Versione semplice — La meditazione sul respiro è molto benefica. Si sviluppa in isolamento, stabilendo la consapevolezza del respiro e procedendo attraverso sedici fasi.
- SN 54.4: Paṭhamaphala Sutta - Frutti (1) — La meditazione sul respiro è molto benefica. Se sviluppata, conduce alla condizione di arahant o al ritornare-una-sola-volta.
- SN 54.5: Dutiyaphala Sutta - Frutti (2) — La meditazione sul respiro è molto benefica. Se sviluppata, conduce alla condizione di arahant o a uno dei traguardi minori.
- SN 54.6: Arittha Sutta – Ad Arittha -- La pratica della consapevolezza del respiro spiegata in dettaglio.
- SN 54.7: Mahākappina Sutta - Mahākappina — Il Buddha vede il venerabile Mahākappina meditare nelle vicinanze e gli fa notare che la sua fermezza e tranquillità sono dovute alla pratica della meditazione sul respiro.
- SN 54.8: Padīpopama Sutta - La lampada — I benefici che si ottengono seguendo il metodo di meditazione del respiro in sedici passi del Buddha.
- SN 54.9: Vesali Sutta – A Vesali -- La meditazione tramite la consapevolezza del respiro.
- SN 54.10: Kimila Sutta - Kimbila — Quando il Buddha chiede al venerabile Kimbila della meditazione sul respiro, questi non è in grado di rispondere. Su sollecitazione di Ānanda, il Buddha lo spiega in dettaglio.
- SN 54.11: Icchānaṅgala Sutta - Icchānaṅgala — Il Buddha descrive la propria pratica dei sedici passi della meditazione sul respiro.
- SN 54.12: Kaṅkheyya Sutta - Sakaṁbhiya — In che modo medita una persona che sta imparando, rispetto a come medita una persona completamente risvegliata.
- SN 54.13: Ananda Sutta – Ad Ananda -- La pratica della presenza mentale del respiro conduce al completo Risveglio.
- SN 54.14: Dutiyaānanda Sutta - Ānanda (2) — Il Buddha spiega a Ānanda come una realtà soddisfa quattro realtà, quattro realtà soddisfano sette realtà e sette realtà soddisfano due realtà.
- SN 54.15: Paṭhamabhikkhu Sutta - Alcuni monaci (1) — Rispondendo ad alcuni monaci, il Buddha spiega come una realtà realizza quattro realtà, quattro realtà realizzano sette realtà e sette realtà realizzano due realtà.
- SN 54.16: Dutiyabhikkhu Sutta - Alcuni monaci (2) — Il Buddha spiega come una realtà realizza quattro realtà, quattro realtà realizzano sette realtà e sette realtà realizzano due realtà.
- SN 54.17: Saṁyojanappahāna Sutta - Abbandonare le catene
- SN 54.18: Anusayasamugghāta Sutta - Sradicare le tendenze
- SN 54.19: Addhānapariññā Sutta - Comprendere completamente il corso del tempo
- SN 54.20: Āsavakkhaya Sutta - La fine degli influssi impuri — Quando la concentrazione dovuta alla consapevolezza del respiro viene sviluppata e coltivata, conduce alla fine degli influssi impuri.
55. Sotapattisamyutta – Entrata nella corrente
- SN 55.1: Cakkavattirāja Sutta - Un monarca che gira la ruota — Anche un monarca universale può avere una cattiva rinascita, ma chi possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente - fede nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha e condotta etica - è libero da tali destini.
- SN 55.2: Brahmacariyogadha Sutta - Il culmine della vita spirituale — Chi possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente, fede nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha e condotta morale - è colui-che-è-entrato-nella-corrente, destinato al risveglio.
- SN 55.3: Dīghāvuupāsaka Sutta - Dīghāvu — Il seguace laico Dīghāvu è malato e chiede la visita del Buddha. Dīghāvu conferma di possedere i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente e inoltre sei contemplazioni che portano alla visione profonda. Tuttavia, è ancora preoccupato che suo padre possa sentire la sua mancanza quando morirà.
- SN 55.4: Paṭhamasāriputta Sutta - Sāriputta (1) — Sāriputta spiega a Ānanda che chi possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente - fede nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha e condotta morale - è un ‘colui-che-è-entrato-nella-corrente', destinato al risveglio.
- SN 55.5: Sāriputta Sutta - A Sāriputta (2) — Definizione dell’entrata-nella-corrente e dei fattori che la determinano.
- SN 55.6: Thapati Sutta - Gli staffieri — Dopo la stagione delle piogge, gli staffieri Isidatta e Purāṇa sentono che il Buddha è in arrivo e vanno a trovarlo. Descrivono la loro gioia nel sapere quando il Buddha è in arrivo e parlano dei loro compiti speciali di guardia all'harem reale. Il Buddha dice che hanno quattro fattori dell’entrata-nella-corrente: la fede nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha; e qui la generosità piuttosto che la morale è il fattore finale.
- SN 55.7: Veḷudvāreyya Sutta - Veḷudvāra — Come comportarsi se si vuole godere dei piaceri della vita laica e rinascere nei mondi celesti.
- SN 55.8: Paṭhamagiñjakāvasatha Sutta - Nella sala dei mattoni (1)
- SN 55.9: Dutiyagiñjakāvasatha Sutta - Nella sala dei mattoni (2)
- SN 55.10: Tatiyagiñjakāvasatha Sutta - Nella sala dei mattoni (3) — Ānanda chiede al Buddha informazioni sulle rinascite di alcuni discepoli. Il Buddha conferma questi dettagli e propone un modo per conoscere da soli le rinascite, riflettendo sui quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.11: Sahassabhikkhunisaṁgha Sutta - Un Saṅgha di mille monache — Il Buddha insegna a mille monache i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.12: Brāhmaṇa Sutta - I brahmani — Il Buddha contrappone uno stolto rituale brahmanico chiamato "ascesi" ai quattro fattori dell'ingresso nel flusso.
- SN 55.13: Ānandatthera Sutta - Ānanda — Sāriputta chiede ad Ānanda a quante realtà rinuncia e a quante realtà possiede chi entra-nella-corrente.
- SN 55.14: Duggatibhaya Sutta - Paura di una cattiva rinascita — Un nobile discepolo ha trasceso la paura di una cattiva rinascita.
- SN 55.15: Duggativinipātabhaya Sutta - Paura di una cattiva rinascita (2) — Simile al sutta precedente.
- SN 55.16: Paṭhamamittāmacca Sutta - Amici e colleghi (1) — Dovete incoraggiare i vostri amici nei quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.17: Dutiyamittāmacca Sutta - Amici e colleghi (2) — Dovete incoraggiare i vostri amici nei quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.18: Paṭhamadevacārika Sutta - Visita ai deva (1) — Moggallāna visita i deva dei Trentatré e li incoraggia nei quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.19: Dutiyadevacārika Sutta - Visita ai deva (2) — Simile al sutta precedente.
- SN 55.20: Tatiyadevacārika Sutta - Visita ai deva (3) — Simile ai sutta precedenti.
- SN 55.21: Mahānāma Sutta - Mahānāma (1) — Perché un sotapanna non deve temere la morte anche se la sua consapevolezza è offuscata.
- SN 55.22: Mahānāma Sutta - Mahānāma (2) — Un'altra spiegazione del perché un sotapanna non deve temere la morte, anche se la sua consapevolezza è confusa.
- SN 55.23: Godha Sutta - Godha — Mahānāma il Sakya, se necessario, si schiererebbe con il Buddha contro l'intero cosmo.
- SN 55.24: Paṭhamasaraṇānisakka Sutta - Sarakāni (1) — Quando Sarakāni il sakya morì, il Buddha lo dichiarò un sotapanna. Ma altri si lamentarono, poiché era conosciuto come un ubriacone. Tuttavia, il Buddha confermò a Mahānāma che Sarakāni aveva intrapreso i precetti sul letto di morte.
- SN 55.25: Sarakāni Sutta - Sarakāni (2) — Una persona che è stata incompleta nei precetti ottiene l’entrata-nella-corrente alla morte.
- SN 55.26: Anāthapiṇḍika Sutta - Anāthapiṇḍika (1) — Il Ven. Sāriputta dà un'istruzione ad Anāthapiṇḍika - che è malato - e Anāthapiṇḍika si riprende immediatamente.
- SN 55.27: Anāthapiṇḍika Sutta - Anāthapiṇḍika (2) — Anāthapiṇḍika, che è malato, chiede al Ven. Ānanda di fargli visita.
- SN 55.28: Paṭhamabhayaverūpasanta Sutta - Pericoli e minacce (1) — Un nobile discepolo laico ha eliminato la paura di infrangere i precetti, possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente e comprende l'origine dipendente.
- SN 55.29: Dutiyabhayaverūpasanta Sutta - Pericoli e minacce (2) — Un nobile discepolo laico ha eliminato la paura di infrangere i precetti, possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente e comprende l'origine dipendente.
- SN 55.30: Licchavi Sutta - Licchavi — I quattro fattori dell’entrata-nella-corrente e i loro vantaggi nella vita futura.
- SN 55.31: Abhisanda Sutta – Ricchezze (1)
- SN 55.32: Abhisanda Sutta – Ricchezze (2)
- SN 55.33: Abhisanda Sutta – Ricchezze (3)
- Il Buddha descrive tre variazioni dei quattro fattori dell'entrata nella corrente.
- SN 55.34: Paṭhamadevapada Sutta - Impronte dei deva (1) — I quattro fattori dell’entrata-nella-corrente sono le impronte dei deva.
- SN 55.35: Dutiyadevapada Sutta - Impronte dei deva (2) — I quattro fattori dell’entrata-nella-corrente sono le impronte dei deva, perché i deva considerano la non violenza come suprema.
- SN 55.36: Devasabhāgata Sutta - In comune con i deva — Quando una persona possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente, i deva la considerano simile a loro stessi.
- SN 55.37: Mahānāma Sutta - Mahānāma — Il Buddha spiega al Mahānāma cos'è un seguace laico, cos'è un seguace laico virtuoso e un seguace laico realizzato nella fede, nella generosità e nella saggezza.
- SN 55.38: Vassa Sutta - Pioggia — Come la pioggia che cade sulla cima di una montagna, i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente fluiscono verso la fine degli influssi impuri.
- SN 55.39: Kāḷigodha Sutta - Kāḷigodhā — Kāḷigodhā la signora sakya conferma al Buddha di possedere i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.40: Nandiya Sutta - Nandiya — Questo sutta spiega cosa significa per un sotapanna essere attento o senza consapevolezza.
- SN 55.41: Paṭhamaabhisanda Sutta - Merito incommensurabile (1)
- SN 55.42: Dutiyaabhisanda Sutta - Merito incommensurabile (2)
- SN 55.43: Tatiyaabhisanda Sutta - Merito incommensurabile (3) — I quattro fattori dell’entrata-nella-corrente - con la morale come quarto - sono flussi di merito e, come l'oceano, non possono essere contati.
- SN 55.44: Paṭhamamahaddhana Sutta - Ricco (1)
- SN 55.45: Dutiyamahaddhana Sutta - Ricco (2) — Un nobile discepolo che possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente è ricco.
- SN 55.46: Suddhaka Sutta - Versione semplice
- SN 55.47: Nandiya Sutta - Nandiya
- SN 55.48: Bhaddiya Sutta - Bhaddiya
- SN 55.49: Mahānāma Sutta - Mahānāma — Un nobile discepolo che possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente è un sotapanna.
- SN 55.50: Aṅga Sutta - Fattori — Quattro fattori dell’entrata-nella-corrente: frequentare persone buone, ascolto del Dhamma, retta attenzione e retta pratica.
- SN 55.51: Sagāthaka Sutta - Versi — Un nobile discepolo che possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente è un sotapanna.
- SN 55.52: Vassaṁvuttha Sutta - Al termine della stagione delle piogge — Quando un monaco arriva da Sāvatthī a Kapilavatthu, i sakya gli fanno visita e chiedono informazioni sulla salute del Buddha e del Saṅgha.
- SN 55.53: Dhammadinna Sutta - Dhammadinna — Il seguace laico Dhammadinna conduce un gruppo di 500 persone a visitare il Buddha. Li incoraggia a studiare i discorsi profondi, ma loro ribattono che non hanno abbastanza tempo. Allora il Buddha li incoraggia a studiare i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.54: Gilāna Sutta - Malato — Mahānāma chiede al Buddha come un seguace laico dovrebbe insegnare a un saggio laico malato.
- SN 55.55: Sotāpattiphala Sutta - Il frutto dell’entrata-nella-corrente — Frequentare persone rette, l'ascolto del Dhamma, la retta attenzione e la retta pratica conducono al frutto dell’entrata-nella-corrente.
- SN 55.56: Sakadāgāmiphala Sutta - Il frutto del ritornare-una-sola-volta
- SN 55.57: Anāgāmiphala Sutta - Il frutto del non-ritorno
- SN 55.58: Arahattaphala Sutta - Il frutto della condizione di arahant
- SN 55.59: Paññāpaṭilābha Sutta - Saggezza
- SN 55.60: Paññāvuddhi Sutta - Sviluppo della saggezza
- SN 55.61: Paññāvepulla Sutta - La crescita della saggezza
- SN 55.62-74: Mahāpaññavagga - Il capitolo della grande saggezza
56. Saccasamyutta– Le Quattro Nobili Verità
- SN 56.1: Samadhi Sutta - Concentrazione -- Bisogna sviluppare la concentrazione per comprendere le quattro nobili verità.
- SN 56.2: Paṭisallāna Sutta - Isolamento — I monaci devono sviluppare la solitudine per comprendere le quattro nobili verità.
- SN 56.3: Paṭhamakulaputta Sutta - Un signore (1) — I membri delle buone famiglie intraprendono il sentiero per comprendere le quattro nobili verità.
- SN 56.4: Dutiyakulaputta Sutta - Un signore (2) — Simile a sutta precedente.
- SN 56.5: Paṭhamasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (1) — I veri asceti comprendono le quattro nobili verità.
- SN 56.6: Dutiyasamaṇabrāhmaṇa Sutta - Asceti e brahmani (2) — Simile al sutta prcedente.
- SN 56.7: Vitakka Sutta - Pensieri
- SN 56.8: Cinta Sutta - Pensieri (2) — Non fate pensieri negativi. Pensate invece alle quattro nobili verità.
- SN 56.9: Viggāhikakathā Sutta - Discussioni — Non discutete. Invece, conversate sulle quattro nobili verità.
- SN 56.10: Tiracchānakathā Sutta - Chiacchere — Non fate pettegolezzi. Parlate invece delle quattro nobili verità.
- SN 56.11: Dhammacakkappavattana Sutta – La Ruota del Dhamma -- Questo è il primo discorso del Buddha, dato poco dopo il suo Risveglio a cinque monaci con cui aveva praticato le austerità nella foresta per parecchi anni. Il sutta comprende gli insegnamenti essenziali del Buddhismo: le Quattro Nobili Verità e il Nobile Ottuplice Sentiero.
- SN 56.12: Tathāgata Sutta - Tathagata — Tutti i Tathagata comprendono le quattro nobili verità nei loro dodici aspetti.
- SN 56.13: Khandha Sutta - Aggregati — Vengono definite le quattro nobili verità, con i cinque aggregati nell'ambito della verità della sofferenza.
- SN 56.14: Ajjhattikāyatana Sutta - Basi sensoriali interne — Vengono definite le quattro nobili verità, con le sei basi sensoriali sotto la verità della sofferenza.
- SN 56.15: Paṭhamadhāraṇa Sutta - Ricordo (1)
- SN 56.16: Dutiyadhāraṇa Sutta - Ricordo (2) — Il Buddha chiede ai monaci come ricordano le quattro nobili verità.
- SN 56.17: Avijjā Sutta - Ignoranza — L’ignoranza è non conoscere le quattro nobili verità.
- SN 56.18: Vijjā Sutta - La vera conoscenza — La conoscenza è la conoscenza delle quattro nobili verità.
- SN 56.19: Saṅkāsana Sutta - Aspetti — Ognuna delle quattro nobili verità ha innumerevoli aspetti.
- SN 56.20: Tatha Sutta - Reale — Ognuna delle quattro nobili verità è reale, non altrimenti.
- SN 56.21: Paṭhamakoṭigāma Sutta - Koṭigama (1) — È a causa della mancata conoscenza delle quattro nobili verità che sia il Buddha che gli altri hanno errato a lungo nella trasmigrazione.
- SN 56.22: Dutiyakoṭigāma Sutta - Koṭigama (2) — I veri asceti comprendono le quattro nobili verità.
- SN 56.24: Arahanta Sutta - Arahant — Tutti i Buddha sono risvegliati grazie alle quattro nobili verità.
- SN 56.25: Āsavakkhaya Sutta - La distruzione degli influssi impuri — Solo conoscendo e comprendendo le quattro nobili verità si pone fine agli influssi impuri.
- SN 56.26: Mitta Sutta - Gli amici — Dovreste incoraggiare i vostri amici nelle quattro nobili verità.
- SN 56.27: Tatha Sutta - Reale — Le quattro nobili verità sono reali, non false, ecco perché sono nobili.
- SN 56.28: Loka Sutta - Il mondo — In questo mondo, il Tathagata è il Nobile, ecco perché le Quattro Verità sono Nobili.
- SN 56.29: Pariññeyya Sutta - Da comprendere pienamente — La prima verità va compresa; la seconda va abbandonata; la terza va realizzata; la quarta va sviluppata.
- SN 56.30: Gavampati Sutta - Gavampati — Alcuni monaci discutono se le quattro verità siano necessariamente comprese insieme. Il venerabile Gavampati afferma di aver appreso dal Buddha che lo sono: se ne comprendi una, le comprendi tutte.
- SN 56.31: Simsapa Sutta – Le foglie di Simsapa -- Il Buddha paragona la conoscenza che ha ottenuto dal suo Risveglio alle foglie della foresta.
- SN 56.32: Khadirapatta Sutta - Foglie di acacia — Così come è impossibile conservare l'acqua in un cesto di aghi di pino, è impossibile porre fine alla sofferenza senza penetrare le quattro nobili verità.
- SN 56.33: Daṇḍa Sutta - Un bastone — Gli esseri che non hanno compreso le quattro nobili verità vagano da una nascita all'altra, come un bastone lanciato da una parte all'altra.
- SN 56.34: Cela Sutta - Vestiti — Oltre che per i vestiti in fiamme, dovreste sforzarvi di comprendere le quattro nobili verità.
- SN 56.35: Sattisata Sutta - Cento lance — Ancor più che per essere torturati con delle lance, dovreste sforzarvi di comprendere le quattro nobili verità.
- SN 56.36: Pāṇa Sutta - Creature viventi — Le piccole creature dell'oceano sono più numerose di tutte le foglie della giungla dell'India. Tuttavia, le vostre rinascite sono più di tutto questo.
- SN 56.37: Paṭhamasūriya Sutta - Il paragone del Sole (1) — Come l'alba precede il sorgere del sole, la retta visione precede la penetrazione delle quattro nobili verità.
- SN 56.38: Dutiyasūriya Sutta - Il paragone del Sole (2) — Finché non ci sono il sole e la luna, il mondo è nelle tenebre. Allo stesso modo, finché il Tathagata non è sorto e non ha dichiarato le quattro nobili verità, il mondo è nelle tenebre.
- SN 56.39: Indakhīla Sutta - Un pilastro portante — Chi non ha compreso le quattro nobili verità è debole come un batuffolo di cotone, mentre chi le ha comprese è come un pilastro dalle solide fondamenta.
- SN 56.40: Vādatthika Sutta - Alla ricerca di un confronto — Nessuno può confutarvi se siete ben radicati nelle quattro nobili verità.
- SN 56.41: Lokacintā Sutta - Riflessione sul mondo — Il Buddha racconta la curiosa storia di un uomo che, seduto accanto a uno stagno di loto per riflettere sul mondo, vide un esercito entrare in un gambo di loto. Pensò di essere impazzito. Il Buddha disse che no, l'esercito era reale. Tuttavia, non bisogna speculare su queste cose, ma riflettere sulle quattro nobili verità.
- SN 56.42: Papāta Sutta - Una rupe — Il Buddha porta i monaci su un ripido precipizio e sottolinea che coloro che non comprendono le quattro nobili verità cadono in un precipizio ancora più profondo.
- SN 56.43: Mahāpariḷāha Sutta - La grande fiamma — Il Buddha parla di inferi chiamati grande inferno e sottolinea che coloro che non comprendono le quattro nobili verità cadono in un inferno ancora più feroce.
- SN 56.44: Kūṭāgāra Sutta - Una casa — Così come è impossibile salire al piano superiore senza prima costruire i piani inferiori, è impossibile porre fine alla sofferenza senza penetrare le quattro nobili verità.
- SN 56.45: Vāla Sutta - La punta di un capello — Ānanda vede i giovani Licchavi scoccare frecce attraverso i buchi della serratura. Ma vedere le quattro nobili verità è ancora più difficile.
- SN 56.46: Andhakara Sutta – Oscurità -- Viviamo nella più completa oscurità quando non conosciamo le vera natura della realtà che ci circonda.
- SN 56.47: Paṭhamachiggaḷayuga Sutta - Un giogo con un foro (1) — Una tartaruga cieca potrebbe infilare la testa in un giogo con un foro che galleggia nell'oceano prima di qualcuno che rinasce nei regni inferiori come un essere umano.
- SN 56.48: Chiggala Sutta – Il buco -- La famosa parabola del Buddha sulla testuggine cieca che illustra la rarità della nascita umana.
- SN 56.49: Paṭhamasinerupabbatarāja Sutta - Sineru (1) — Come sette pezzi di ghiaia sono più piccoli del monte Sineru, così è la sofferenza residua per chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.50: Dutiyasinerupabbatarāja Sutta - Sineru (2) — Come sette pezzi di ghiaia sono più piccoli del monte Sineru, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.51: Nakhasikhā Sutta - Un’unghia — Come un pezzetto di terra sotto un'unghia rispetto all'intera terra, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.52: Pokkharaṇī Sutta - Lo stagno di loto — Come una goccia d'acqua su un filo d'erba rispetto a un'enorme diga, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.53: Paṭhamasambhejja Sutta - Dove le acque confluiscono (1)
- SN 56.54: Dutiyasambhejja Sutta - Dove le acque confluiscono (2) — Come poche gocce d'acqua rispetto alla confluenza dei grandi fiumi, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.55: Paṭhamamahāpathavī Sutta - La Terra (1)
- SN 56.56: Dutiyamahāpathavī Sutta - La Terra (2) — Come pochi semi di giuggiole rispetto alla grande Terra, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.57: Paṭhamamahāsamudda Sutta - L'oceano (1)
- SN 56.58: Dutiyamahāsamudda Sutta - L'oceano (2) — Come poche gocce d'acqua rispetto all'oceano, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.59: Paṭhamapabbatūpama Sutta - Una montagna (1)
- SN 56.60: Dutiyapabbatūpama Sutta - Una montagna (2) — Come sette pezzi di ghiaia sono più piccoli dell'Himalaya, così è la sofferenza che rimane a chi ha compreso le quattro nobili verità.
- SN 56.61-70: Paṭhamaāmakadhaññapeyyālavagga - Il primo capitolo di Testi brevi sul grano duro
- SN 56.71-80: Dutiyaāmakadhaññapeyyālavagga - Il secondo capitolo di Testi brevi sul grano duro
- SN 56.81-90: Tatiyaāmakadhaññapeyyālavagga - Il terzo capitolo di Testi brevi sul grano duro
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