1. Un tempo il Beato soggiornava presso Savatthi, nel Boschetto di Jeta, al monastero di Anathapindika.
2. In quella occasione il venerabile Vangisa, essendo divenuto un arahat e godendo di tale beatitudine, recitò questi versi:
“Prima andavo di villaggio in villaggio e di città in città
inebriato della mia abilità di creare versi.
Poi vidi il Perfetto, perfettamente Svegliato e in me sorse la fede,
Egli mi insegnò gli aggregati, gli elementi e le facoltà mentali,
quindi lasciai la casa per l’ascetismo.
Per il bene di molti il Saggio ha realizzato l’Illuminazione
per i monaci e per le monache che vanno in giro per la questua.
Per il mio bene venni alla presenza del Beato.
Ho raggiunto la triplice conoscenza, compiuto il mio compito.
Conosco le precedenti nascite, ho purificato il mio occhio celeste,
e sono capace di leggere la mente altrui.”