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SN 55.37: Mahānāma Sutta – Mahānāma

Un tempo il Buddha soggiornava nella terra dei Sakya, presso Kapilavatthu, nel monastero dell’Albero Baniano. Mahānāma il Sakya si avvicinò al Buddha, si inchinò, si sedette a lato e gli disse: “Signore, come si definisce un seguace laico?”
“Mahānāma, quando hai preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Saṅgha, sei considerato un seguace laico.”
“Ma come si definisce un seguace laico dal punto di vista morale?”
“Quando un seguace laico non uccide creature viventi, non ruba, non commette cattiva condotta sessuale, non mente e non consuma bevande alcoliche che causano negligenza, è considerato un seguace laico con una buona condotta morale.”
“E come si definisce un seguace laico con fede?”
“È quando un seguace laico ha fede nel Buddha: ‘Il Beato è un Tathagata, un Perfettamente e Completamente Risvegliato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato.’ Allora è considerato un seguace laico con fede.”
“E come si definisce un seguace laico generoso?”
“È quando un seguace laico vive in casa liberato dalla macchia dell’avarizia, generoso, magnanimo, impegnato nella beneficenza, che ama donare e condividere. Allora è considerato un seguace laico generoso.”
“E come si definisce un seguace laico saggio?”
“È quando un seguace laico è saggio. Possiede la saggezza del sorgere e del cessare, che è nobile, profonda e conduce alla completa cessazione della sofferenza. Allora è considerato un seguace laico saggio.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya