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SN 55.28: Paṭhamabhayaverūpasanta Sutta – Pericoli e minacce (1)

A Sāvatthī.
Seduto a lato, il Buddha disse al capofamiglia Anāthapiṇḍika: “Capofamiglia, quando un nobile discepolo ha eliminato i cinque pericoli e le minacce, possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente e ha chiaramente visto e compreso il nobile ciclo con saggezza, può, se lo desidera, dichiarare: ’Non ci saranno mai più rinascite negli inferi, nel regno animale e nel regno degli spiriti’. Non ci saranno mai più rinascite in mondi inferiori, in mondi di sofferenza. Sono un sotapanna (colui-che-è-entrato-nella-coorente’)! Non sono soggetto a rinascere in mondi inferiori e sono destinato al risveglio. Quali sono i cinque pericoli e le minacce che ha eliminato? Chi uccide creature viventi crea pericoli e minacce sia nella vita presente che in quelle future, e sperimenta dolore e tristezza mentale. Perciò questi pericoli e questa minacce sono eliminati per chi si astiene dall’uccidere gli esseri viventi. Chi ruba… Chi commette abusi sessuali… Chi mente… Chi fa uso di bevande alcoliche che causano negligenza crea pericoli e minacce sia nella vita presente che in quelle future, e sperimenta dolore e tristezza mentale. Perciò questi pericoli e queste minacce cessano per chi si astiene da bevande alcoliche che causano negligenza. Questi sono i cinque pericoli e minacce che ha eliminato.
Quali sono i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente che possiede? È quando un nobile discepolo ha fede nel Buddha… nel Dhamma… nel Saṅgha… E possiede la condotta morale amata dai nobili… che conduce alla concentrazione. Questi sono i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente che possiede.
E qual è il ciclo nobile che ha visto chiaramente e compreso con saggezza? Un nobile discepolo si concentra rettamente sull’origine dipendente: ‘Quando questo è, quello è; a causa del sorgere di questo, quello sorge. Quando questo non è, quello non è; a causa della cessazione di questo, quello cessa’. Cioè: l’ignoranza è la condizione per le formazioni mentali. Le formazioni mentali sono la condizione per la coscienza. La coscienza è la condizione per il nome e la forma. Nome e forma sono la condizione per i sei campi di senso. I sei campi di senso sono la condizione per il contatto. Il contatto è la condizione per la sensazione. La sensazione è la condizione per la brama. La brama è la condizione per l’attaccamento. L’attaccamento è la condizione per il divenire. Il divenire è la condizione per la rinascita. La rinascita è la condizione per la vecchiaia e la morte, il dolore, il lamento, la tristezza e l’angoscia. Così ha origine tutta questa massa di sofferenza. Quando l’ignoranza cessa di esistere e non rimane più nulla, le formazioni mentali cessano. Quando le formazioni mentali cessano, cessa la coscienza. Quando la coscienza cessa, cessano il nome e la forma. Quando nome e forma cessano, cessano i sei campi di senso. Quando i sei campi di senso cessano, cessa il contatto. Quando il contatto cessa, cessa la sensazione. Quando la sensazione cessa, cessa la brama. Quando cessa la brama, cessa l’attaccamento. Quando l’attaccamento cessa, cessa il divenire. Quando il divenire cessa, cessa la rinascita. Quando la rinascita cessa, cessano la vecchiaia e la morte, il dolore, il lamento, la tristezza e l’angoscia. Così cessa questa intera massa di sofferenza. Questo è il nobile ciclo che egli ha visto chiaramente e compreso con saggezza.
Quando un nobile discepolo ha eliminato i cinque pericoli e le minacce, possiede i quattro fattori dell’entrata-nella-corrente e ha chiaramente visto e compreso il nobile ciclo con saggezza, può, se lo desidera, dichiarare: ’Non ci saranno mai più rinascite negli inferi, nel regno animale e nel regno degli spiriti’. Non ci saranno mai più rinascite in mondi inferiori, in mondi di sofferenza. Sono un sotapanna! Non sono soggetto a rinascere in mondi inferiori e sono destinato al risveglio.’”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya