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SN 55.27: Anāthapiṇḍika Sutta – Anāthapiṇḍika (2)

A Sāvatthī. Una volta il capofamiglia Anāthapiṇḍika era infermo, sofferente, gravemente malato. Così disse a uno dei suoi uomini: “Vieni, mio buon uomo. Vai dal Ven. Ānanda e, una volta arrivato, salutalo con rispetto a mio nome e digli: ‘Venerabile signore, Anāthapiṇḍika il capofamiglia è infermo, sofferente, gravemente malato. Egli vi rende omaggio’. Poi aggiungi: ‘Sarebbe bene che il Ven. Ānanda visitasse la casa di Anāthapiṇḍika, per compassione nei suoi confronti.’”
“Come desideri, signore.” – rispose l’uomo ad Anāthapiṇḍika il capofamiglia. Quindi l’uomo si recò dal Ven. Ānanda e, una volta arrivato, dopo averlo salutato con rispetto, si sedette a lato. Lì seduto, disse: “Venerabile signore, Anāthapiṇḍika il capofamiglia è infermo, sofferente, gravemente malato. Egli vi rende omaggio’. Poi aggiungi: ‘Sarebbe bene che il Ven. Ānanda visitasse la casa di Anāthapiṇḍika, per compassione nei suoi confronti.”
Il Ven. Ānanda acconsentì in silenzio.
Poi, al mattino presto, il Ven. Ānanda, dopo aver preso mantello e scodella, si recò a casa di Anāthapiṇḍika. All’arrivo, si sedette al posto preparato. Appena seduto, disse ad Anāthapiṇḍika: “Spero che tu stia migliorando, capofamiglia. Spero che tu stia bene. Spero che i tuoi dolori diminuiscano e non aumentino. Spero che ci siano segni di miglioramento e non di peggioramento.”
“Non sto migliorando, venerabile signore. Non mi sento bene. I miei dolori aumentano, non diminuiscono. Ci sono segni di aumento e non di diminuzione.”
“Capofamiglia, per una persona comune non istruita dotata di quattro qualità, c’è il timore, la preoccupazione, la paura della morte in relazione alla vita successiva. Quali quattro C’è il caso in cui una persona comune non istruita non ha fede nel Buddha. Quando vede la mancanza di fede nel Buddha in se stesso, si spaventa, si preoccupa, teme la morte in relazione alla prossima vita.
C’è il caso in cui una persona comune non istruita non ha fede nel Dhamma. Quando vede la mancanza di fede nel Dhamma in se stesso, si spaventa, si preoccupa, teme la morte in relazione alla prossima vita.
C’è il caso in cui una persona comune non istruita non ha fede nel Saṅgha. Quando vede la mancanza di fede nel Saṅgha in se stesso, si spaventa, si preoccupa, teme la morte in relazione alla prossima vita.
C’è il caso in cui una persona comune non istruita non possiede nessuna virtù. Quando vede la mancanza di virtù in se stesso, si spaventa, si preoccupa, teme la morte in relazione alla prossima vita.
Capofamiglia, per una persona comune non istruita dotata di queste quattro qualità, c’è il timore, la preoccupazione, la paura della morte in relazione alla vita successiva.
Ora, per un nobile discepolo istruito dotato di quattro qualità, non c’è timore, non c’è preoccupazione, non c’è paura della morte in relazione alla vita successiva. Quali quattro? (Ciò sembra significare che, sebbene si possa temere il dolore della morte, non si ha paura di dove si rinascerà dopo la morte.)
C’è il caso in cui un nobile discepolo è dotato di una fede comprovata nel Buddha: ‘Quel Beato è un Tathagata, un Perfettamente e Completamente Risvegliato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato’.
C’è il caso in cui un nobile discepolo è dotato di una fede comprovata nel Dhamma: ‘Il Dhamma è ben spiegato dal Buddha: è evidente nella vita presente, è immediatamente efficace, invita all’analisi, è ammirevole, in modo che le persone sagge possano conoscerlo personalmente’.
C’è il caso in cui un nobile discepolo è dotato di una fede comprovata nel Saṅgha: ‘Il Saṅgha dei discepoli del Buddha pratica il sentiero che è valido, positivo, pratico, metodico e retto.’ È composto dalle quattro coppie, dagli otto individui. Questo è il Saṅgha dei discepoli del Buddha che è degno di offerte dedicate ai deva, degno di ospitalità, degno di una donazione religiosa, degno di venerazione ed è il supremo campo di merito per il mondo’.
C’è il caso in cui un nobile discepolo è dotato della virtù amata dai nobili: integra, salda, pura, liberatoria, lodata dal saggio, conosciuta, che conduce alla concentrazione.
Capofamiglia, per un nobile discepolo istruito dotato di queste quattro qualità, non c’è timore, non c’è preoccupazione, non c’è paura della morte per la vita successiva.”
“Non ho alcun timore, venerabile Ānanda. Perché dovrei aver paura? Sono dotato di una fede comprovata nel Buddha… nel Dhamma… e nel Saṅgha…. E per quanto riguarda le regole di pratica per i laici insegnate dal Beato, non vedo in me alcuna trasgressione.”
“Questo è un merito per te, capofamiglia, un grande merito. Hai ottenuto il frutto dell’entrata-nella-corrente.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Ṭhānissaro Bhikkhu, Handful of leaves: an Anthology from the Saṁyutta Nikāya © 2014-2021. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya