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SN 55.12: Brāhmaṇa Sutta – I brahmani

A Sāvatthī. “Monaci, i brahmani sostengono una pratica chiamata ‘ascesi’. Incoraggiano i loro discepoli: ‘Per favore, brava gente, alzatevi, rivolgetevi a oriente e camminate. Non evitate una fossa, un dirupo, un ceppo, un terreno spinoso, una palude o una fogna. Aspettate la morte nel luogo in cui cadete. E alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinascerete in un mondo paradisiaco’.
Ma questa pratica dei brahmani è una procedura stolta, una procedura stupida. Non porta al disincanto, al distacco, alla cessazione, alla pace, alla visione profonda, al risveglio o al nibbana. Ma nella pratica del Nobile sostengo una pratica di ‘ascesi’ che conduce esclusivamente al disincanto, al distacco, alla cessazione, alla pace, alla visione profonda, al risveglio o al nibbana. E qual è questa pratica di ‘ascesi’? È quando un nobile discepolo ha fede nel Buddha… nel Dhamma… nel Saṅgha… e ha la condotta morale amata dai nobili… che conduce alla concentrazione. Questa è la pratica di ‘ascesi’ che conduce esclusivamente al disincanto, al distacco, alla cessazione, alla pace, alla visione profonda, al risveglio o al nibbana.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya