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SN 47.7: Makkaṭa Sutta – La scimmia

“Monaci, nell’Himalaya, il re delle montagne, ci sono zone impervie e irregolari dove non possono andare né scimmie né esseri umani; ci sono zone impervie e irregolari dove possono andare le scimmie ma non gli esseri umani; ci sono zone tranquille e piacevoli dove possono andare sia le scimmie sia gli esseri umani. Lungo i sentieri delle scimmie, i cacciatori preparano delle trappole per catturarle.
Le scimmie che non sono stupide e frivole, quando vedono la trappola, la evitano da lontano. Ma una scimmia stupida e frivola si avvicina alla trappola e l’afferra con la mano, vi rimane impigliata. Pensando: ‘Libererò la mia mano’, l’afferra con l’altra mano e vi rimane impigliata. Pensando: ‘Libererò entrambe le mani’, l’afferra con il piede e vi rimane impigliata. Pensando: ‘Libererò entrambe le mani e il piede’, l’afferra con l’altro piede e vi rimane impigliata. Pensando: ‘Libererò mani e piedi’, l’afferra con il muso e vi rimane impigliata. Così, monaci, quella scimmia, intrappolata in cinque punti, resta lì a guaire, e il cacciatore può fare di lei ciò che vuole. Il cacciatore la trafigge, la fissa a quel blocco di legno e se ne va dove vuole. Così è, monaci, quando ci si allontana dal proprio luogo ancestrale per entrare in territorio altrui.
Perciò, monaci, non allontanatevi dal vostro luogo ancestrale per entrare in territorio altrui. Mara avrà facile accesso a coloro che si allontanano dal proprio luogo ancestrale per entrare in territorio altrui; Mara si impadronirà di loro.
E cosa non è il luogo ancestrale di un monaco ma è territorio altrui? Sono le cinque catene del piacere sensuale …. (come sopra) … Ecco cosa non è il luogo ancestrale di un monaco, ma è territorio altrui.
Dimorate nel vostro luogo ancestrale, monaci, nel vostro territorio originario. Mara non avrà accesso a coloro che si muovono nel proprio luogo ancestrale, nel proprio territorio originario; Mara non riuscirà ad avere la meglio su di loro.
E qual è il luogo ancestrale di un monaco, il suo territorio originario? Sono i quattro fondamenti della presenza mentale. Quali quattro? Ecco, monaci, un monaco dimora contemplando il corpo sul corpo, ardente, chiaramente consapevole, attento, avendo rimosso la cupidigia e l’angoscia nei confronti del mondo. Egli dimora contemplando le sensazioni sulle sensazioni… la mente sulla mente… i fenomeni mentali sui fenomeni mentali, con ardore, chiaramente consapevole, attento, avendo rimosso la cupidigia e l’angoscia nei confronti del mondo. Questo è il luogo ancestrale di un monaco, il suo territorio originario.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Connected Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2000). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya