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SN 41.2: Paṭhamaisidatta Sutta – Isidatta (1)

Un tempo alcuni monaci anziani dimoravano presso Macchikāsaṇḍa, nel boschetto del mango selvatico.
Allora il capofamiglia Citta si avvicinò a loro, si inchinò, si sedette a lato e disse loro: “Signori, che i monaci anziani possano accettare la mia offerta per il pasto di domani.”
Essi acconsentirono in silenzio. Consapevole che i monaci anziani avevano acconsentito, Citta si alzò dal suo posto, si inchinò e li circondò rispettosamente, tenendoli alla sua destra, prima di andarsene.

Poi, verso l’alba, i monaci anziani si vestirono e, dopo aver preso ciotola e mantello, si recarono a casa di Citta e si sedettero ai posti preparati. Allora Citta si avvicinò a loro, si inchinò, si sedette a lato e chiese al venerabile più anziano: “Signore, parlano della ‘diversità degli elementi’. In che modo il Buddha ha parlato della diversità degli elementi?”
Detto questo, il venerabile anziano rimase in silenzio.
Una seconda volta …
Una terza volta, Citta gli chiese: “Signore, si parla della ‘diversità degli elementi’. In che modo il Buddha ha parlato della diversità degli elementi?”
E una seconda volta e una terza volta l’anziano venerabile rimase in silenzio.

A quel tempo il venerabile Isidatta era il monaco più giovane di quel Saṅgha. Egli chiese al venerabile più anziano: “Signore, posso rispondere alla domanda di Citta?”
“Rispondi pure, venerabile Isidatta.”
“Citta, è questa la tua domanda: ‘Si parla della “diversità degli elementi”. In che modo il Buddha ha parlato della diversità degli elementi?’”
“Sì, signore.”
“Questa è la diversità degli elementi di cui parla il Buddha.
L’elemento occhio, l’elemento vista, l’elemento coscienza visiva … L’elemento mente, l’elemento pensiero, l’elemento coscienza mentale.
In questo modo il Buddha ha parlato della diversità degli elementi.”

Allora Citta, avendo approvato e concordato con quanto detto da Isidatta, servì e soddisfò i monaci anziani con le proprie mani con una varietà di cibi deliziosi. Dopo mangiato i monaci anziani, lavarono le mani e le ciotole, si alzarono dai loro posti e se ne andarono.

Quindi il venerabile anziano disse al venerabile Isidatta: “Isidatta, è un bene che tu ti sia sentito motivato a rispondere a quella domanda, perché io non l’ho fatto. Quindi, quando si presenterà una domanda simile, anche tu dovresti rispondere se ti senti motivato.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya