“Monaci, quando ci sono le mani si discerne il prendere e il lasciare. Quando ci sono i piedi si discerne l’andare e il venire. Quando ci sono le membra si discerne il piegarsi e l’allungarsi. Quando c’è il ventre si discerne la fame e la sete.
Allo stesso modo, monaci, quando c’è l’occhio, il piacere e il dolore sorgono internamente con il contatto visivo come condizione. Quando c’è l’orecchio, il piacere e il dolore sorgono internamente con il contatto uditivo come condizione …. Quando c’è la mente, il piacere e il dolore sorgono internamente con il contatto mentale come condizione.
Quando, monaci, non ci sono le mani non si discerne il prendere e il lasciare. Quando non ci sono i piedi non si discerne l’andare e il venire. Quando non ci sono le membra non si discerne il piegarsi e l’allungarsi. Quando non c’è il ventre non si discerne la fame e la sete.
Allo stesso modo, monaci, quando non c’è l’occhio nessun piacere e dolore sorgono internamente con il contatto visivo come condizione. Quando non c’è l’orecchio nessun piacere e dolore sorgono internamente con il contatto uditivo come condizione…. Quando non c’è la mente nessun piacere e dolore sorgono internamente con il contatto mentale come condizione.”