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SN 35.228: Paṭhamasamudda Sutta – L’oceano (1)

“Monaci, la persona ordinaria non istruita parla di “oceano, oceano”. Ma quello non è l’oceano nella Disciplina del Nobile; quello è solo una grande massa d’acqua, una grande distesa d’acqua.

L’occhio, monaci, è l’oceano per una persona; la sua corrente è costituita da forme. Chi resiste a quella corrente costituita da forme si dice che abbia attraversato l’oceano dell’occhio con le sue onde, i suoi vortici, i suoi squali e demoni. Ha superato, è andato oltre, il brahmano si trova su un piano eccelso.

L’orecchio, monaci, è l’oceano per una persona…. La mente è l’oceano per una persona; la sua corrente è costituita da fenomeni mentali. Chi resiste a quella corrente costituita da fenomeni mentali si dice che abbia attraversato l’oceano della mente con le sue onde, i suoi vortici, i suoi squali e demoni. Ha superato, è andato oltre, il brahmano si trova su un piano eccelso.”

Questo è ciò che disse il Beato. Dopo aver detto questo, il Perfetto, il Maestro, aggiunse:

“Colui che ha attraversato questo oceano
così difficile da attraversare,
con i suoi squali, i suoi demoni, i suoi vortici,
il maestro della conoscenza che ha vissuto la vita santa,
che ha raggiunto la fine del mondo,
è chiamato colui che è andato oltre.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Connected Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2000). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya