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SN 3.15: Sangama Sutta – Una battaglia (2)

A Savatthi. Il Re Ajatasattu del Magadha, figlio della Regina Videha con un esercito marciò verso Kasi contro il Re Pasenadi del Kosala. Il Re Pasenadi seppe: “Il Re Ajatasattu del Magadha, figlio della Regina Videha con un esercito sta marciando verso Kasi contro di me.” Quindi il Re Pasenadi, con un esercito lanciò un contrattacco verso Kasi contro il Re Ajatasattu. Poi il Re Ajatasattu e il Re Pasenadi lottarono contro in battaglia, ed in quella battaglia il Re Pasenadi sconfisse Re Ajatasattu e lo catturò vivo.

Il Re Pasenadi, quindi, pensò: “Anche se il Re Ajatasattu mi ha offeso, è ancora mio nipote. Avendogli confiscato tutte le truppe di elefanti, tutta la sua cavalleria, tutti i suoi carri e tutta la sua fanteria, gli permetto di andare soltanto con la sua vita? ” Quindi il Re Pasenadi – avendo confiscato tutte le sue truppe di elefante, cavalleria, carri e fanteria – lasciò il Re Ajatasattu libero solo con la sua vita.

Poi di mattina presto, un gran numero di monaci, …..andarono a Savatthi per elemosine. …… dopo il pasto …… andarono dal Benedetto e …. [riportarono questi eventi al Benedetto].

Il Benedetto esclamò:

Un uomo può depredare
ciò che serve per i suoi fini,
ma quando altri sono depredati,
colui che ha depredato
è depredato a sua volta.

Uno sciocco pensa,
‘Ora è la mia opportunità’,
finché il suo male
deve maturare ancora.
Ma quando matura,
lo sciocco
cade
nel dolore.

Uccidendo, guadagna
il suo assassinio.
Conquistando, guadagna colui
che lo conquisterà;
insultando, insulta;
molestando, molestia.

E così, attraverso il ciclo delle sue azioni,
colui che ha depredato
è depredato a sua volta.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya