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SN 22.64: Maññamāna Sutta – Identità

A Sāvatthī.

Quindi un monaco si reca dal Buddha e, dopo averlo riverito, si sedette a lato e disse: “Signore, possa il Buddha insegnarmi il Dhamma in breve.
Così, dopo averla ascoltato, potrò vivere in solitudine, attento, ardente e risoluto.”

“Quando vi è identità, monaco, sei schiavo di Māra. Senza identità, sei libero dal Maligno.”

“Ho compreso, Beato! Ho compreso, Sublime!”

“Ma come hai compreso il significato dettagliato della mia breve esposizione?”
“Signore, quando vi è identità per la forma sei schiavo di Māra. Senza identità, sei libero dal Maligno. Quando vi è identità per la sensazione … per la percezione … per le formazioni mentali … per la coscienza, sei schiavo di Māra. Senza identità, sei libero dal Maligno. Così ho compreso il significato dettagliato della breve esposizione del Buddha.”

“Bene, monaco! È bene che tu comprenda il significato dettagliato di ciò che ho detto in breve in questo modo. Quando vi è identità per la forma …. Ecco come comprendere il significato dettagliato di ciò che ho detto in breve.”

Poi quel monaco, dopo aver approvato le parole del Buddha, si alzò dal suo posto, riverì rispettosamente il Buddha, e andò via.

Quindi quel monaco, vivendo in solitudine, attento, ardente e risoluto, realizzò presto il fine supremo del sentiero ascetico in questa stessa vita. Egli visse dopo aver raggiunto con la propria visione profonda la meta per cui si abbandona la vita laica per l’ascetismo.

Egli comprese: “La rinascita è finita; la vita santa è stata compiuta; ciò che doveva essere fatto è stato fatto; non ci sarà rinascita in un’altra esistenza.” E quel monaco divenne uno degli Arahant.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya