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SN 19.1-10: Pathama Vagga – Uno scheletro, ecc.

SN 19.1: Atthi Sutta – Uno scheletro

Così ho sentito. Un tempo il Buddha soggiornava presso Rajagaha, nel Boschetto di bambù, nella riserva degli scoiattoli. Ora in quella circostanza il Venerabile Lakkhana e il Venerabile Mahamoggallana soggiornavano sul Picco degli Avvoltoi. Quindi Mahamoggallana, di mattina presto, dopo essersi vestito e aver preso scodella e mantello, si recò da Lakkhana e gli disse: “Venerabile Lakkhana andiamo a Rajagaha per la questua.”
“Va bene, venerabile.” – Lakkhana rispose. Appena disceso dal Picco degli Avvoltoi Mahamoggallana sorrise in un certo luogo. Quindi Lakkhana disse a Mahamoggallana: “Perchè sorridi Venerabile Mahamoggallana?”“Venerabile Lakkhana, non è il momento giusto per questa domanda. Fammi questa domanda in presenza del Buddha.”

Quindi Lakkhana e Mahamoggallana si recarono a Rajagaha per la questua. Dopo il pasto, al ritorno dalla questua, si recarono dal Buddha e, dopo averlo riverito, si sedettero a lato. Lakkhana disse a Mahamoggallana: “Poco fa, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi Mahamoggallana hai sorriso in un certo luogo. Ora Mahamoggallana perché sorridevi?”

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto uno scheletro fluttuare in aria. Gli avvoltoi, i corvi e i falchi lo inseguivano, lo beccavano e lo martoriavano mentre lui urlava dal dolore. Ho pensato: ‘E’ incredibile, è straordinario che possa esistere un essere senziente, una tale entità, una tale rinascita!’”

Allora il Buddha disse ai monaci: “Monaci, ci sono discepoli che posseggono retta visione e conoscenza, in quanto comprendono, vedono e sono testimoni di una tale realtà. In passato, anch’io vidi quell’essere, ma non ne parlai, perché se ne avessi parlato nessuno mi avrebbe creduto, e avrei recato loro solo danno e sofferenza. Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. Come effetto delle sue azioni egli ha sofferto per molti anni, per centinaia di anni, per migliaia di anni, per centinaia di migliaia di anni negli inferi. Ora sperimenta l’effetto residuo delle sue azioni in tale rinascita.”

SN 19.2: Pesi Sutta – Un pezzo di carne

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un pezzo di carne fluttuare in aria. Gli avvoltoi, i corvi e i falchi lo inseguivano, lo beccavano e lo martoriavano mentre lui urlava dal dolore. …” … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.3: Pinda Sutta – Un brandello di carne
(come sutta precedente)

SN 19.4: Nicchavi Sutta – Un uomo dilaniato

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo dilaniato fluttuare in aria. Gli avvoltoi, i corvi e i falchi lo inseguivano, lo beccavano e lo martoriavano mentre lui urlava dal dolore. …” … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.5: Asiloma Sutta – Capelli come spade

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo i cui capelli erano come spade volanti. E quelle spade si innalzavano e trafiggevano il suo corpo mentre lui urlava dal dolore. …” … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.6: Satti Sutta – Capelli come lance

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo i cui capelli erano come lance volanti. E quelle lance si innalzavano e trafiggevano il suo corpo mentre lui urlava dal dolore. …” … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.7: Usuloma Sutta – Capelli come frecce

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo i cui capelli erano come frecce volanti. E quelle frecce si innalzavano e trafiggevano il suo corpo mentre lui urlava dal dolore. …” … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.8: Suciloma Sutta – Capelli come aghi

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo i cui capelli erano come aghi volanti. E quegli aghi si innalzavano e trafiggevano il suo corpo mentre lui urlava dal dolore. …” … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.9: Dutiyasuciloma Sutta – Capelli come aghi (2)

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo i cui capelli erano come aghi volanti. Gli aghi entravano dalla testa e uscivano dalla bocca, dalla bocca uscivano dal petto, dal petto uscivano dalla pancia, dalla pancia uscivano dalle cosce, dalle cosce uscivano dai polpacci e dai polpacci uscivano dai piedi. E lui urlava dal dolore. … “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

SN 19.10: Kumbhanda Sutta – Testicoli come vasi

“Poco fa, venerabile, appena disceso dal Picco degli Avvoltoi ho visto un uomo con testicoli grandi come vasi volanti. Per poter camminare doveva sollevarli sulla spalla. Per sedersi si appoggiava su di loro. Gli avvoltoi, i corvi e i falchi lo inseguivano, lo beccavano e lo martoriavano mentre lui urlava dal dolore. …” “Quell’essere era un macellaio qui a Rajagaha. …”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya