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SN 18.22: Apagata Sutta – Mente libera

A Savatthi. Il venerabile Rahula si recò dal Buddha e, dopo averlo salutato con rispetto, si sedette a lato e gli chiese: “Signore, come si fa comprendere e a vedere che non esiste un sé, una possessione o una predisposizione ad un’idea per questo corpo cosciente e agli stimoli esterni; e superare ogni discriminazione in modo da calmare e liberare la mente?”

“Rahula, quando si vede ogni tipo di forma com’è in realtà – passata, futura o presente; interna o esterna; sottile o grossolana; inferiore o superiore; vicina o lontana – con la retta conoscenza: ‘Questo non è mio, io non sono questo, questo non è il mio sé.’, allora si è liberi da ogni attaccamento. Quando si vede ogni tipo di sensazione … percezione … formazioni mentali … coscienza – con la retta conoscenza: ‘Questo non è mio, io non sono questo, questo non è il mio sé.’, allora si è liberi da ogni attaccamento. In questo modo si comprende e si vede che la mente è libera dal sé, dalla possessione e dalla predisposizione ad un’idea per questo corpo cosciente e agli stimoli esterni; e si supera ogni discriminazione in modo da calmare e liberare la mente.”

I discorsi su Rahula sono completi.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya