Così ho sentito. Un tempo il Buddha soggiornava presso Savatthi nel boschetto di Jeta al monastero di Anāthapiṇḍika. Quindi il Venerabile Mahākassapa si recò dal Buddha e, dopo averlo riverito, si sedette a lato e disse: “Qual è la causa, qual è la ragione per cui in passato c’erano meno regole nella pratica ma più monaci illuminati? E qual è la causa, qual è la ragione per cui ai giorni nostri ci sono più regole nella pratica e meno monaci illuminati?”
“E’ così, Kassapa. Quando gli essere senzienti sono in declino e il vero Dhamma inizia a scomparire, allora ci sono più regole nella pratica e meno monaci illuminati. Il vero Dhamma inizia a scomparire appena il falso Dhamma appare nel mondo. Appena il falso Dhamma appare nel mondo allora il vero Dhamma inizia a scomparire.
E’ come il vero oro, che non scompare appena il falso oro non appare nel mondo. Appena il falso oro appare nel mondo allora il vero oro scompare. Allo stesso modo, il vero Dhamma inizia a scomparire appena il falso Dhamma appare nel mondo. Quindi quando il falso Dhamma appare nel mondo allora il vero Dhamma inizia a scomparire.
Non sono gli elementi della terra, dell’acqua, del fuoco o dell’aria che fanno scomparire il vero Dhamma, ma è la stupidità umana che fa scomparire il vero Dhamma. Il vero Dhamma non scompare come una barca che subito affonda.
Ci sono cinque realtà nocive che conducono al declino e alla scomparsa del vero Dhamma. Quali cinque? E’ quando i monaci, le monache, i discepoli laici e le discepole laiche non rispettano e non onorano il Maestro, il Dhamma, il Sangha, la pratica e la meditazione. Queste cinque realtà nocive conducono al declino e alla scomparsa del vero Dhamma.
Ci sono cinque realtà che conducono alla prosecuzione, alla perseveranza e rendono duraturo il vero Dhamma. E’ quando i monaci, le monache, i discepoli laici e le discepole laiche rispettano e onorano il Maestro, il Dhamma, il Sangha, la pratica e la meditazione. Queste cinque realtà conducono alla prosecuzione, alla perseveranza e rendono duraturo il vero Dhamma.”
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