A Savatthī. “Monaci, quando ci soffermiamo a contemplare la gratificazione in realtà vincolanti, la brama aumenta. Con la brama come condizione, l’attaccamento viene ad essere; con l’attaccamento come condizione, l’esistenza; con l’esistenza come condizione, la nascita; con la nascita come condizione, vecchiaia e morte, dolore, lamento, sofferenza, dispiacere e disperazione diventano realtà. Questa è l’origine di tutta questa massa di sofferenza.
“E come se, monaci, una lampada a olio bruciasse a causa dell’olio e di uno stoppino, e un uomo vi versasse dell’olio e di tanto in tanto aggiustasse lo stoppino. Così, sostenuta da quell’olio, alimentata da esso, quella lampada brucerebbe per un tempo molto lungo. Così anche, quando si vive contemplando la gratificazione in realtà vincolanti, la brama aumenta…. Questa è l’origine di tutta questa massa di sofferenza.
“Monaci, quando ci soffermiamo a contemplare il pericolo in realtà vincolanti, il desiderio cessa. Con la cessazione della brama vi è la cessazione dell’attaccamento; con la cessazione dell’attaccamento, la cessazione dell’esistenza … la cessazione della nascita … vecchiaia e morte, dolore, lamento, sofferenza, dispiacere e disperazione cessano. Tale è la cessazione di tutta questa massa di sofferenza.
“E’ come se, monaci, una lampada a olio bruciasse a causa dell’olio e di uno stoppino, e l’uomo non vi versasse dell’olio né aggiustasse lo stoppino di tanto in tanto. Così, esaurito il combustibile, quella lampada, non essendo più alimentata con altro combustibile, priva di sostentamento, si spegnerebbe. Così anche, quando si vive contemplando il pericolo in realtà vincolanti, la brama cessa…. Tale è la cessazione di tutta questa massa di sofferenza.”