Una volta il Benedetto soggiornava a Savatthi nel Boschetto di Jeta, nel monastero di Anathapindika. Lì si rivolse al Ven. Sariputta: “Sariputta, nella Domanda per raggiungere la riva lontana di Ajita si dice:
Coloro che hanno penetrato il Dhamma,
coloro che lo apprendono,
coloro che sono persone ordinarie:
quando, o signore sapiente,
qualcuno [di loro ] ve lo chiede,
dite [anche a me] come dovrebbero vivere.
Come va inteso, nel dettaglio, il significato della breve asserzione [che ho dato in risposta]?
A queste parole il Ven. Sariputta rimase in silenzio.
Una seconda volta…. il Benedetto si rivolse al Ven. Sariputta: “Sariputta, ….
Una terza volta…
Come va inteso, nel dettaglio, il significato della breve asserzione [che ho dato in risposta]?
Per la terza volta il Ven. Sariputta rimase in silenzio.
“Sariputta, ti rendi conto di come ‘questo [fenomeno] è venuto in essere?’”
“Con retto discernimento, signore, ci si rende conto che ‘questo [fenomeno] è venuto in essere’. Vedendo con retto discernimento che ‘questo è venuto in essere’, si pratica per raggiungere il disincanto riguardo a ciò che è venuto in essere, il distacco da esso e la sua cessazione. Con retto discernimento si vede che ‘i fenomeni vengono ad essere mediante il nutrimento’. Vedendo con retto discernimento che ‘i fenomeni vengono ad essere mediante questo nutrimento’, si pratica per ottenere il disincanto, il distacco, la cessazione di quel nutrimento. Con retto discernimento si vede che ‘dalla cessazione di questo nutrimento, ciò che è venuto ad essere è soggetto alla cessazione’. Vedendo con retto discernimento che ‘dalla cessazione di questo nutrimento, ciò che è venuto ad essere è soggetto alla cessazione’, si pratica per ottenere il disincanto, il distacco, la cessazione di ciò che è soggetto alla cessazione. In questo modo si è discepoli. “
“E com’è una persona che ha penetrato il Dhamma?”
“Con retto discernimento, signore, questa persona vede ‘ciò è venuto ad essere’. Vedendo con retto discernimento ‘ciò è venuto ad essere’, essa si libera – tramite il disincanto, il distacco, la cessazione, la mancanza di attaccamento – da ciò che è venuto ad essere. Con retto discernimento vede che ‘ciò è venuto ad essere mediante questo nutrimento’. Vedendo con retto discernimento ‘ciò è venuto ad essere mediante questo nutrimento’, si libera – tramite il disincanto, il distacco, la cessazione, la mancanza di attaccamento – di quel nutrimento. Essa vede con retto discernimento che ‘dalla cessazione di questo nutrimento, ciò che è venuto ad essere è soggetto alla cessazione’. Vedendo con retto discernimento che ‘dalla cessazione di questo nutrimento, ciò che è venuto ad essere è soggetto alla cessazione’, essa si libera – tramite il disincanto, il distacco, la cessazione, la mancanza di attaccamento – da ciò che è soggetto alla cessazione. Così è una persona che ha penetrato il Dhamma.
È in questo modo, o signore, che ho inteso nei dettagli il significato della breve asserzione nella Domanda per raggiungere la riva più lontana di Aijta:
Coloro che hanno penetrato il Dhamma,
coloro che lo apprendono,
coloro che sono persone ordinarie:
quando, o signore sapiente,
qualcuno [di loro ] ve lo chiede,
dite [anche a me] come dovrebbero vivere.
“Eccellente, Sariputta. Eccellente. Chi vede con retto discernimento….(si riprendono gli stessi enunciati di prima).
È così che va inteso nei dettagli il significato della breve asserzione nella Domanda per raggiungere la riva più lontana di Aijta.