Skip to content

SN 11.1: Suvira Sutta – Suvira

1. Un tempo il venerabile Anuruddha soggiornava presso Savatthi, nel Boschetto di Jeta, al monastero di Anathapindika.

2. Lì il Beato si rivolse ai monaci: “Monaci.”, e i monaci risposero: “Sì, venerabile signore.”

3. Il Beato così parlò:

4. “Monaci, in tempi passati i Titani divennero nemici dei deva. Allora Sakka, re dei deva, si rivolse a Suvira, figlio di deva, e disse: “Caro, i Titani sono diventati nemici dei deva. Va e cerca di comprenderne la causa.” Suvira, figlio di deva, rispose: “Sì, signore. Lo farò.”, ma non fece nulla.

5. Per la seconda volta, Sakka, re dei deva, si rivolse a Suvira, figlio di deva, e disse: “Caro, i Titani sono diventati nemici dei deva. Va e cerca di comprenderne la causa.” Suvira, figlio di deva, rispose: “Sì, signore. Lo farò.”, ma non fece nulla.

6. Per la terza volta Sakka, ….

7. Monaci, allora Sakka, re dei deva, recitò questa stanza a Suvira, figlio di deva:

“Senza sforzo e senza alcun esercizio
non si ottiene alcuna gioia.
Suvira, recati in quel luogo, e cerca di porre fine alla sofferenza.”

8. [Suvira:]
“Il pigro, senza sforzo non ottiene nulla.
Sakka, ho prosperato in ogni piacere sensuale e ho ricevuti dei privilegi.”

9. [Sakka:]
“Suvira, recati nel luogo dove la pigrizia e l’inerzia
continuamente prosperano nella gioia.
Lì, puoi porre fine alla sofferenza.”

10. [Suvira:]
“Sakka, re dei deva, noi ci deliziamo senza sforzo.
Ho ricevuto dei privilegi, Sakka, quello di essere senza dolore e senza piacere.”

11. [Sakka:]
“Se esiste qualcosa senza sforzo ed immortale
quello è il sentiero che conduce al Nibbana. Suvira, seguilo e poni fine alla sofferenza.”

Monaci, Sakka, re dei deva, grazie ai frutti dei suoi meriti mantiene il potere nello splendore dei Trentatrè e governa su di loro predicando il sorgere dello sforzo. Monaci, seguite il sentiero del raggiante Dhamma attraverso lo sforzo e l’esercizio per il raggiungimento del non raggiunto e per la realizzazione del non realizzato.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Samyutta Nikaya