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Pv 4.8: Gūthakhādakapetavatthu – Lo spettro mangiatore di escrementi

Moggallana Bhante:
Oh, sfortunato, ti trovi in un mucchio di escrementi. Chi sei tu? Che tipo di azione malvagia hai compiuto? Come posso sapere con certezza cosa ti è successo?

Spettro:
Bhante, io sono uno spettro. Come risultato delle mie azioni malvagie sono rinato in questo mondo degli spiriti. Sto soffrendo molto.

Moggallana Bhante:
Che tipo di azioni malvagie hai compiuto con il corpo, con la parola o con la mente per soffrire in questo modo?

Spettro:
Quando ero nel mondo umano, ho permesso a un monaco di soggiornare in casa mia. Il monaco era molto avido e geloso degli altri. Insultava i monaci virtuosi.
Ho ascoltato le parole di quel monaco malvagio. Così anch’io insultavo i monaci virtuosi. Questa è l’azione malvagia che ho compiuto e che mi ha fatto rinascere nel mondo degli spiriti.

Moggallana Bhante:
Hai frequentato quel monaco malvagio pensando che fosse un buon amico. Cosa è successo al monaco dopo la morte?

Spettro:
Bhante, anche quel monaco malvagio è rinato nel mondo degli spiriti. Sta soffrendo nella stessa cloaca di escrementi dove soffro io. Io sono in piedi sulla sua testa. Qui vive come un servo per me.
Bhante, io devo nutrirmi degli escrementi degli altri, mentre lui deve nutrirsi dei miei.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli del Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thera,
Stories of Ghosts from the Petavatthu © 2018 Mahamegha Publications. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPetavatthu