Skip to content

Pts 3.9: Vipassanākathā – Trattato sulla Visione Profonda

1. “Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava a Sāvatthi nel boschetto di Jeta, nel parco di Anāthapiṇḍika. Lì si rivolse ai monaci: “Monaci.” “Venerabile signore.”, i monaci risposero. Il Beato così disse:

2. “Monaci, quando un monaco vede tutte le formazioni mentali come permanenti non fa una scelta conforme [alla verità], e senza fare una scelta conforme [alla verità] non entra nella certezza della rettitudine, e senza entrare nella certezza della rettitudine non realizza il frutto dell’entrata-nella-corrente o il frutto del ritornare-una-sola-volta o il frutto del non-ritorno o il frutto della condizione di arahant. Monaci, quando un monaco vede tutte le formazioni mentali come impermanenti fa una scelta conforme [alla verità], e facendo una scelta conforme [alla verità] entra nella certezza della rettitudine, e entrando nella certezza della rettitudine realizza il frutto dell’entrata-nella-corrente, o il frutto del ritornare-una-sola-volta, o il frutto del non-ritorno, o il frutto della condizione di arahant.

3. Monaci, quando un monaco vede tutte le formazioni mentali come piacevoli non fa una scelta conforme, e … [e così via come nel § 2 fino a] … o il frutto della condizione di arahant. Monaci, quando un monaco vede tutte le formazioni mentali come dolorose fa una scelta conforme, e … [e così via come nel § 2 fino a] … o il frutto della condizione di arahant.

4. Monaci, quando un monaco vede tutte le idee come Sé, non fa una scelta conforme, e… [e così via come nel § 2 fino a] … o il frutto della condizione di arahant. Monaci, quando un monaco vede tutte le idee come non Sé fa una scelta conforme e … [e così via come nel § 2 fino a] … o il frutto della condizione di arahant.

5. Monaci, quando un monaco vede il nibbana come doloroso non fa una scelta conforme e … [e così via come nel § 2 fino a] … o il frutto della condizione di arahant. Monaci, quando un monaco vede il nibbana come piacevole fa una scelta conforme, e … [e così via come nel § 2 fino a] … o il frutto della condizione di arahant.”

6. In quanti aspetti fa una scelta conforme [alla verità]? In quanti aspetti entra nella certezza della rettitudine?
Fa una scelta conforme [alla verità] in quaranta aspetti. Entra nella certezza della rettitudine in quaranta aspetti.

7. In quali quaranta aspetti fa la scelta conforme?
In quali quaranta aspetti entra nella certezza della rettitudine?
[Vede] i cinque aggregati come impermanenti, dolorosi, come una malattia, un flagello, un dardo, una calamità, un’afflizione, come estranei, come disgreganti, come una piaga, un disastro, un terrore, una minaccia, come volubili, deperibili, non duraturi, come nessuna protezione, nessun riparo, nessun rifugio, come vuoti, vani, inutili, non Sé, come un pericolo, come soggetti al cambiamento, come privi di nucleo, come la radice della calamità, come omicida, come destinati a essere annientati, come soggetti a influssi impuri, come con forma, come esca di Māra, come connessi all’idea di nascita, connessi all’idea di invecchiamento, connessi all’idea di malattia, connessi all’idea di morte, connessi all’idea di dolore, connessi all’idea di lamento, connessi all’idea di disperazione, connessi all’idea di contaminazione.

8. Vedendo ogni aggregato come impermanente, egli fa una scelta conforme; vedendo che la cessazione dei cinque aggregati è il nibbana, che è permanente, egli entra nella certezza della rettitudine.
Vedendo ogni aggregato come doloroso, fa una scelta conforme; vedendo che la cessazione dei cinque aggregati è il nibbana, che è piacevole, entra nella certezza della rettitudine.
… come una malattia, … che è salute, …
… come un flagello, … che non è un flagello, …
… come un dardo, che non è un dardo, …
… come una calamità, … che non è una calamità, …
… come un’afflizione, … che non è un’afflizione, …
… come estraneo, … che è indipendente dagli altri, …
… come disintegrante, … che non è disintegrante, …
… come una peste, … che non è una peste, …
… come un disastro, … che non è un disastro, …
… come un terrore, … che non è un terrore, …
… come minaccia, … che non è una minaccia, …
… come volubile, … che non è volubile, …
… come deperibile, … che è imperituro, …
… come non duraturo, … che è duraturo, …
… come nessuna protezione, … che è una protezione, …
… come nessun rifugio, … che è un rifugio, …
… come nessun riparo, … che è un riparo, …
… come vuoto, … che non è vuoto, …
… come vano, … che non è vano, …
… come vuoto, … che è il vuoto ultimo, …
… come non Sé, … che è il senso ultimo (scopo), …
… come pericolo, … che è senza pericolo, …
… come soggetto al cambiamento, … che non è soggetto al cambiamento, …
… come senza nucleo, … che è il nucleo, …
… come radice della calamità, … che non è la radice della calamità, …
… come assassino, … che non è assassino, …
… come destinato ad essere annientato, … che non è destinato ad essere annientato, …
… come soggetto a influssi impuri, … che è libero da influssi impuri, …
… come con forma, … che è senza forma, …
… come esca materialistica di Māra, … che è immateriale, …
… come connesso all’idea di nascita, … che non è nato, …
… come connesso all’idea di invecchiamento, … che non è invecchiamento, …
… come connesso all’idea di malattia, … che non è malato, …
… come connesso all’idea di morte, … che è senza morte, …
… come connesso all’idea di dolore, … che è senza dolore, …
… come connesso con l’idea di lamento, … che è senza lamento, …
… come connesso all’idea di disperazione, … che è senza disperazione, …
Vedendo i cinque aggregati come connessi all’idea di contaminazione, fa una scelta conforme [alla verità]; vedendo come la cessazione dei cinque aggregati sia il nibbana, che è senza influssi impuri, entra nella certezza della rettitudine.

9. Come impermanente è la contemplazione dell’impermanenza.
Come doloroso è la contemplazione del dolore.
Come una malattia è la contemplazione del dolore.
Come un flagello è contemplazione del dolore.
Come un dardo è contemplazione del dolore.
Come una calamità è contemplazione del dolore.
Come un’afflizione è contemplazione del dolore.
Come alieno è contemplazione del non Sé.
Come disintegrazione è contemplazione dell’impermanenza.
Come una piaga è contemplazione del dolore.
Come disastro è contemplazione del dolore.
Come terrore è contemplazione del dolore.
Come minaccia è contemplazione del dolore.
Come volubile è la contemplazione dell’impermanenza.
Come deperibile è la contemplazione dell’impermanenza.
Come non duraturo è la contemplazione dell’impermanenza.
Come nessuna protezione è la contemplazione del dolore.
Come nessun rifugio è la contemplazione del dolore.
Come nessun riparo è la contemplazione del dolore.
Come inutile è la contemplazione del non Sé.
Come vano è la contemplazione del non Sé.
Come vuoto è la contemplazione del non Sé.
Come non Sé è contemplazione del non Sé.
Come pericolo è contemplazione del dolore.
Come soggetto al cambiamento è la contemplazione dell’impermanenza.
Come assenza di nucleo è contemplazione dell’impermanenza.
Come radice della calamità è la contemplazione del dolore.
Come assassino è la contemplazione del dolore.
Come destinato ad essere annientato è contemplazione dell’impermanenza.
Come soggetto a influssi impuri è contemplazione del dolore.
Come con forma è contemplazione dell’impermanenza.
Come esca materialista di Māra è contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea di nascita è la contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea dell’invecchiamento è la contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea di malattia è la contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea di morte è la contemplazione dell’impermanenza.
Come connesso all’idea di dolore è la contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea di lamento è la contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea di disperazione è la contemplazione del dolore.
Come connesso all’idea di contaminazione è la contemplazione del dolore.
In questi quaranta aspetti fa una scelta conforme [alla verità]. In questi quaranta aspetti entra nella certezza della rettitudine.

10. Quando fa una scelta conforme [alla verità] in questi quaranta aspetti ed entra nella certezza della rettitudine in questi quaranta aspetti, quanti tipi di contemplazione dell’impermanenza, quanti tipi di contemplazione del dolore e quanti tipi di contemplazione del non Sé possiede?
Cinque e venti contemplazioni del non Sé,
e cinquanta contemplazioni dell’impermanenza,
Il resto, che sono centoventicinque,
sono le contemplazioni del dolore.

Fine del Trattato sulla Visione Profonda.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Ñāṇamoli, 1982. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPatisambhidavamsa