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Pc 17: Nikkaḍḍhana – Buttare fuori un monaco

Storia
Un tempo il Buddha soggiornava a Sāvatthī, nel boschetto di Jeta, nel monastero di Anāthapiṇḍika. In quel momento alcuni monaci stavano riparando una grande dimora nelle vicinanze, con l’intenzione di soggiornarvi durante la stagione delle piogge. Altri monaci li videro e dissero: “Questi monaci stanno riparando una dimora. Buttiamoli fuori.” Ma alcuni di loro dissero: “Aspettiamo che abbiano finito di ripararla.”
Poco dopo quei monaci dissero a quegli altri monaci: “Andatevene, questa dimora è nostra.”
“Non avreste dovuto dircelo prima? Ne avremmo riparata un’altra.”
“Questa dimora appartiene al Sangha?”
“Sì.”
“Allora andatevene! Questa dimora è nostra.”
“La dimora è grande. Ci possiamo stare tutti.”
Ma loro dissero: “Andatevene, questa dimora è nostra.”, li afferrarono per il collo e li buttarono fuori con rabbia.
Gli altri monaci si mortificarono. Quando gli altri monaci chiesero loro il motivo, raccontarono quello che era successo.
I monaci si lamentarono e li criticarono: “Come hanno potuto alcuni monaci buttare fuori con rabbia altri monaci da una dimora appartenente al Sangha?”
Dopo averli rimproverati in molti modi, i monaci ne parlarono al Buddha. Poco dopo egli riunì il Sangha e interrogò i monaci: “È vero, monaci, che avete fatto questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come avete potuto fare questo? Questo influenzerà la fede della gente…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Se un monaco, in preda all’ira, butta fuori un monaco da una dimora appartenente al Sangha, o lo fa buttare fuori, commette una colpa che comporta la confessione.”

Definizioni
A:
chiunque …
Monaco:
… Il monaco che ha ricevuto l’ordinazione completa da un Sangha unanime attraverso una procedura legale che consiste in una mozione e tre avvisi, che è irreversibile e adatta a rimanere – questo tipo di monaco è inteso in questo caso.
Un monaco:
un altro monaco.
Con rabbia:
ira, odio, ostilità.
Una dimora appartenente al Sangha:
data al Sangha, ceduta al Sangha.
Buttare fuori:
se lo afferra in una stanza e lo butta fuori all’ingresso, commette una colpa che comporta la confessione. Se lo afferra all’ingresso e lo butta fuori, commette una colpa che comporta la confessione. Anche se lo fa passare attraverso molte porte con un solo sforzo, commette una colpa che comporta la confessione.
Lo ha buttato fuori:
se lo chiede a un altro, commette una colpa che comporta la confessione. Se lo chiede una sola volta, anche se l’altro gli fa passare molte porte, commette una colpa che comporta la confessione.

Permutazioni
Se appartiene al Sangha, ed egli la percepisce come tale, e in preda all’ira lo butta fuori o lo fa buttare fuori, commette una colpa che comporta la confessione. Se appartiene al Sangha, ma non ne è sicuro, e in preda all’ira lo butta fuori o lo fa buttare fuori, commette una colpa che comporta la confessione. Se appartiene al Sangha, ma la percepisce come appartenente a un individuo e, in preda alla rabbia, lo butta fuori o lo fa buttare fuori, commette una colpa che comporta la confessione.
Se butta fuori uno dei suoi oggetti o li fa buttare fuori, commette una colpa di cattiva condotta. Se lo butta fuori o lo fa buttare fuori nei pressi di una dimora, da una sala di riunione, da sotto una copertura, dai piedi di un albero o da uno spazio all’aperto, commette una colpa di cattiva condotta. Se butta fuori uno dei suoi oggetti da uno di questi luoghi o lo fa buttare, commette una colpa di cattiva condotta. Se butta fuori uno che non è pienamente ordinato, o lo fa buttare fuori, da una dimora, nei pressi di una dimora, da una sala di riunione, da sotto una copertura, dai piedi di un albero o da uno spazio all’aperto, commette una colpa di cattiva condotta. Se butta fuori o fa buttare fuori uno dei loro oggetti da uno qualsiasi di questi luoghi, commette una colpa di cattiva condotta.
Se appartiene a un individuo, ma la percepisce come appartenente al Sangha, commette una colpa di cattiva condotta. Se appartiene a un individuo, ma non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta. Se appartiene a un individuo e la percepisce come tale, ma quell’individuo non è lui, commette una colpa di cattiva condotta. Se appartiene a lui, non c’è colpa.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se butta fuori uno svergognato, o lo fa buttare fuori; se butta fuori gli oggetti che appartengono a quella persona, o li fa buttare fuori; se butta fuori uno che è pazzo, o lo fa buttare fuori; se butta fuori gli oggetti che appartengono a quella persona, o li fa buttare fuori; se butta fuori uno che è litigioso e polemico, che crea problemi nel Sangha, o lo fa buttare fuori; se butta fuori o fa buttare fuori gli oggetti che appartengono a quella persona; se butta fuori un discepolo o un allievo che non si comporta correttamente, o lo fa buttare fuori; se butta fuori o fa buttare fuori gli oggetti che appartengono a quella persona; se è pazzo; se è la prima colpa.
La regola di pratica sul buttare fuori, la settima, è terminata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Pācittiya