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Patthana: Capitolo 15

15. Ahara-Paccaya (cibo)

La relazione del cibo è di due tipi: materiale e immateriale. Di questi, il cibo materiale connota l’essenza nutritiva (o quello che viene chiamato cibo commestibile), che a sua volta si suddivide in due specie: interna ed esterna.

Tutte le qualità naturali nate dalle Quattro Cause, relative a quelle creature che vivono di cibo commestibile, sono i paccayuppanna-dhamma legati ai due tipi di cibo materiale.

Quanto al cibo immateriale, è di tre tipi: contatto, attività volitiva della mente e coscienza. Questi tipi di cibo immateriale, o paccaya dhamma, sono causalmente correlati alle proprietà coesistenti, sia mentali che materiali, che sono il loro corrispondente paccayuppanna-dhamma.

In che senso si deve intendere ahara? Ahara deve essere inteso nel senso di “sostenere con forza”, che significa “far esistere fermamente”. Vale a dire, una realtà relativa nutre la sua realtà correlata in modo da consentirle di resistere a lungo, di svilupparsi e di prosperare, per mezzo del supporto. Sebbene la relazione causale del cibo possieda un potere di produzione, il potere del supporto è qui predominante.

In questo caso, i due cibi materiali sono chiamati ahara, perché sostengono fortemente il gruppo delle qualità materiali interne nate dalle Quattro Cause, nutrendole in modo che possano esistere fermamente, durare a lungo e raggiungere senza problemi i limiti della loro vita.

Anche il contatto è un ahara, perché sostiene con forza le sue realtà coesistenti e consente loro di stare fermamente e di durare a lungo nutrendole con l’essenza estratta da oggetti desiderabili e indesiderabili. L’attività volontaria della mente, o (in una parola) la volontà, è un ahara in quanto fornisce coraggio per l’esecuzione di azioni, parole e pensieri. Anche la coscienza è un ahara, in quanto predomina in tutti i pensieri su un oggetto. Questi tre cibi immateriali, nel fornire nutrimento ai mentali coesistenti, influenzano anche i materiali coesistenti.

Ahara può anche essere spiegato dopo il metodo dei Sutta. Proprio come gli uccelli, con il loro istinto di orientamento, volano di albero in albero e di bosco in bosco, e beccano i frutti, sostenendosi così per tutta la loro vita, così anche gli esseri – con le sei classi di coscienza, sperimentano gli oggetti; con i sei tipi di attività mentale volitiva, perseverano a ottenere qualcosa come oggetto; e con i sei tipi di contatto, fanno apparire l’essenza degli oggetti: godono il piacere o soffrono il dolore. Oppure, unicamente con le sei classi di coscienza, che comprendono gli oggetti, si avvalgono della formazione, o del divenire, del corpo e della mente. Oppure, solo con i contatti, facendo apparire gli oggetti in modo che le sensazioni possano essere suscitate attraverso gli stessi, coltivano il desiderio. Oppure, compiendo vari tipi di azioni attraverso la brama accompagnata da volizioni, migrano (per così dire) da esistenza a esistenza. Occorre quindi capire quanto sia esteso il funzionamento dei diversi alimenti.

Fine della relazione Ahara.

The Patthanuddesa Dipani di Mahathera Ledi Sayadaw & Sayadaw U Nyana. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPatthana