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P-Dhp 50–64: Bhikṣuvagga – Monaci

La moderazione è un bene ovunque, la moderazione è ovunque un bene,
un monaco che è moderato ovunque è liberato da tutta la sofferenza.

La moderazione del corpo è un bene, la moderazione della parola è un bene, la moderazione della mente è anche un bene, la moderazione è ovunque un bene, un monaco che è moderato ovunque è liberato da tutta la sofferenza.

Colui che controlla le sue mani, controlla i suoi piedi, controlla la sua parola, controlla la facoltà della mente,
con gioia interiore e compostezza, solitario, contento: costui è un vero monaco.

Calmo nel corpo e calmo nella mente, avendo calma e compostezza,
avendo abbandonato il guadagno mondano il monaco è chiamato uno in pace.

Quel monaco che frena la bocca, che parla bene, che è modesto,
che insegna il significato del Dhamma, la sua parola è dolce.

Non si dovrebbe disprezzare i propri guadagni, non si dovrebbe vivere invidiando gli altri,
il monaco invidioso degli altri non raggiunge la concentrazione.

Anche se un monaco guadagna poco non dovrebbe disprezzare i suoi guadagni,
anche gli stessi deva lodano colui di vita pura che è diligente.

Per favore svuota questa barca, monaco, così svuotata sarà leggera,
abbandonando la passione e l’odio, da qui si raggiunge il Nibbāna.

Con mente elevata, felice, avendo superato ciò che è caro e non caro,
allora con molta felicità, il monaco dovrebbe avere presenza mentale.

Quel monaco che dimora con gentilezza amorevole, con fede negli insegnamenti del Buddha,
ha penetrato lo stato di quiete, la gioia nella quiete di tutte le condizioni,
qui e ora c’è il Nibbāna, l’impareggiabile liberazione da tutti i legami.

Per colui entrato in una vuota dimora, un monaco con una mente pacifica,
c’è una gioia sovrumana dalla visione profonda del vero Dhamma.

Proprio come uno con retta presenza mentale riguardo al sorgere e al cessare dei componenti della mente e del corpo
guadagna felicità mentale, questo è lo stato senza morte per colui che conosce.

Non c’è concentrazione per uno senza saggezza, non c’è saggezza per uno senza concentrazione,
colui con concentrazione e saggezza raggiunge il Nibbāna.

Questo è il vero inizio per il monaco saggio:
soddisfazione, custodia dei sensi e moderazione.

Si dovrebbe ricorrere ad amici spirituali, coloro con vita pura, diligenti,
si dovrebbe essere di disposizione amichevole, abili nella condotta,
rallegrandosi frequentemente per questo, il monaco dovrebbe avere presenza mentale.

Traduzione in inglese dal pracrito di Bhikkhu Ānandajoti. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoPatna Dharmapada