Gli stolti vivono avendo se stessi come propri nemici,
commettendo azioni malvagie, che producono frutti amari.
Compie quell’azione che, una volta compiuta, si rimpiange,
per la quale si dispera, e il risultato lo segue ovunque.
Ma l’azione ben fatta, che, una volta compiuta, non si rimpiange,
per la quale si è contenti e felici, e il risultato lo segue ovunque.
Anche se in uno stolto sorge la conoscenza, ciò va solo a suo svantaggio,
distrugge la buona qualità dello stolto, e gli distruggerà la testa.
Egli desidera il rispetto che gli manca, e il rispetto tra i monaci,
il controllo nei quartieri residenziali, e il culto tra le buone famiglie:
“I capifamiglia e i monaci dovrebbero pensare che questo è fatto da me,
che nessuno è alla mia altezza, in tutto ciò che è da fare e da non fare”,
così pensa lo stolto, mentre i suoi desideri e la sua presunzione aumentano.
Poiché il mezzo per ottenere guadagni è una cosa, il sentiero che conduce al Nibbāna un’altra,
vedendo questo così com’è realmente, il discepolo del Buddha
non dovrebbe dilettarsi negli onori, ma praticare in solitudine.
Lo stolto pensa che ci sia successo, quando pronuncia parole offensive,
ma per colui che sa, la sopportazione è il successo dei buoni.
Senza potere è il potere di colui il cui potere è il potere di uno stolto,
la vergogna non si trova in colui che è potente, protetto dal Dhamma.
Lo stolto che ritiene di essere uno stolto, è almeno saggio in quel frangente,
lo stolto che è orgoglioso della sua saggezza, si dice sia veramente uno stolto.
Lunga è la notte per chi non dorme, lunga è una lega per chi è stanco,
lungo è il ciclo di nascite e morti per gli stolti che non conoscono il Vero Dhamma.
Colui che avvolge pesce marcio con la migliore erba profumata,
fa sì che l’erba profumata odori di marcio, e così avviene con chi frequenta gli stolti.
Colui che avvolge il legno di sandalo con foglie di albero della fiamma,
rende profumata anche la foglia, e così avviene con chi frequenta i saggi.
Se non compie azioni malvagie frequenta chi le compie,
egli è sospettato di malvagità, e la sua cattiva reputazione aumenta.
Lo stolto che frequenta altri stolti è
come una freccia imbrattata in un fascio, imbratta ciò che non è imbrattato,
temendo di essere imbrattato, il saggio non avrà amici malvagi.
Perciò, conoscendo il risultato del frutto,
non dovrebbe seguire il malvagio, il saggio dovrebbe frequentare il saggio.
Anche se uno stolto sta vicino a un saggio per tutta la vita,
non impara il Dhamma, come il cucchiaio non impara il sapore del cibo.
Se un uomo perspicace sta vicino a un saggio anche solo per un secondo,
impara rapidamente il Dhamma, come la lingua impara il sapore del cibo.
Non si dovrebbe disprezzare una piccola malvagità pensando: “Non capiterà a me”,
attraverso la caduta di gocce d’acqua la brocca si riempie rapidamente,
lo stolto, accumulando a poco a poco, si riempie di malvagità.
Non si dovrebbe disprezzare un piccolo merito pensando: “Non capiterà a me”,
attraverso la caduta di gocce d’acqua la brocca si riempie rapidamente,
il saggio, accumulando a poco a poco, si riempie di merito.
Traduzione in inglese dal pracrito di Bhikkhu Ānandajoti. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.
Testo: Patna Dharmapada