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Np 30: Pariṇata – Offerte destinate al Sangha

Storia
Un tempo, quando il Buddha soggiornava a Sāvatthī nel monastero di Anāthapiṇḍika, una comunità aveva preparato per il Sangha un pasto, e di offrire una veste dopo il pasto.
Ma alcuni monaci andarono da quella comunità e dissero: “Per favore, donateci questa veste.”
“Venerabili, non possiamo farlo. Abbiamo preparato la nostra offerta annuale di elemosina insieme alla veste per il Sangha.”
“Il Sangha ha molti donatori e sostenitori. Ma dal momento che restiamo qui, ci rivolgiamo a voi per il sostegno. Se non ci donate voi, chi lo farà? Quindi donateci la veste.” Su pressione di quei monaci, quella comunità diede loro la veste preparata e servì il cibo al Sangha.
I monaci che sapevano che era stato preparato per il Sangha un pasto con una veste, ma che non sapevano che la veste era stata data a quei monaci, dissero: “Per favore, donateci la veste.”
“Non c’è. Alcuni monaci hanno preso la veste che avevamo preparato per voi.”
I monaci si lamentarono e criticarono quei monaci: “Come hanno potuto quei monaci prendere per se stessi cose che sapevano essere destinate al Sangha?”
Dopo aver rimproverato quei monaci in molti modi, lo dissero al Buddha. Poco dopo egli riunì il Sangha e interrogò i monaci: “È vero, monaci, che avete fatto questo?”
“È vero, signore.”
Il Buddha li rimproverò… “Stolti, come avete potuto fare questo? Questo influenzerà la fede della gente…” … “E, monaci, questa regola di pratica dovrebbe essere così recitata:

Giudizio finale
“Se un monaco prende per sé il sostegno materiale che sa essere destinato al Sangha, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.”

Definizioni
A:
chiunque …
Monaco:
… Il monaco che ha ricevuto l’ordinazione completa da un Sangha unanime attraverso una procedura legale che consiste in una mozione e tre avvisi, che è irreversibile e adatta a rimanere – questo tipo di monaco è inteso in questo caso.
Egli sa:
conosce da solo o gliel’hanno detto altri o gliel’ha detto il donatore.
Per il Sangha:
donato al Sangha, consegnato al Sangha.
Sostegno materiale:
stoffa per la veste, cibo elemosinato, dimora e medicinali; sapone, dentifricio o un pezzo di spago.
Intendere:
hanno detto: “Doneremo”, ” Prepareremo”. Se la prende per sé, allora per lo sforzo c’è un atto di cattiva condotta. Quando la ottiene, diventa soggetto a rinuncia. Dovrebbe essere ceduta a un Sangha, a un gruppo o a un individuo. “E, monaci, dovrebbe essere ceduto in questo modo: “Venerabili, questa cosa, che ho preso per me sapendo che era destinata al Sangha, deve essere ceduta. La cedo al Sangha. … il Sangha dovrebbe dare… voi dovreste dare… vi restituisco questo.”

Permutazioni
Se era destinata al Sangha ed egli la percepisce come tale, e la prende per sé, commette una colpa che comporta la rinuncia e la confessione.
Se era destinata al Sangha, ma non ne è sicuro, e la prende per sé, commette una colpa di cattiva condotta. Se era destinata al Sangha, ma non la percepisce come tale e la prende per sé, non c’è colpa.
Se era destinata a un Sangha e la prende per un altro Sangha o a un monastero, commette una colpa di cattiva condotta. Se era destinata a un monastero e la prende per un altro monastero, a un sangha o a un individuo, commette una colpa di cattiva condotta. Se era destinata a un individuo e la prende per un altro individuo o per un sangha o per un monastero, commette una colpa di cattiva condotta.
Se non era destinata al Sangha, ma la percepisce come tale, commette una colpa di cattiva condotta. Se non era destinata al Sangha, ma non ne è sicuro, commette una colpa di cattiva condotta. Se non era destinata al Sangha e non la percepisce come tale, non c’è colpa.

Nessuna colpa
Non c’è colpa: se alla domanda: “Dove possiamo donare?”, lui risponde: “Donate dove serve”, “Donate dove è destinato”, “Donate dove durerà a lungo”, “Donate dove vi sentite ispirati”, se è pazzo, se è la prima colpa.
La regola di pratica su ciò che era assegnato, la decima, è terminata.

IL TERZO SOTTOCAPITOLO SULLE ELEMOSINE È TERMINATO.

Questo è il riassunto:
“Due su ciotole e vesti,
la stagione delle piogge, al quinta su un dono;
Se stessi, dopo aver tessuto, si affrettano,
Rischiando, e con il Sangha.”

“Venerabili, sono state recitate le trenta regole sulla rinuncia e sulla confessione. A questo proposito vi chiedo: “Siete puri in questo?” Una seconda volta vi chiedo: “Siete puri in questo?” Una terza volta vi chiedo: “Siete puri in questo?” Siete puri in questo e quindi silenziosi. Lo ricorderò così.”

IL CAPITOLO SULLE COLPE CHE COMPORTANO LA RINUNCIA È TERMINATO.
IL TESTO CANONICO SULLE COLPE CHE COMPORTANO L’ESPULSIONE È TERMINATO.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Brahmali. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Nissaggiya Pācittiya