§ Una allieva di Ajaan Fuang racconta che la prima volta che lo incontrò, lui le chiese: “Dove vai di solito per accumulare meriti?”. Lei rispose che aveva contribuito a sponsorizzare un’immagine del Buddha in quel tempio e a costruire un crematorio in quell’altro tempio, ecc. Quindi lui le chiese ancora: “Perché non hai accumulato meriti nel tuo cuore?”.
§ Una volta Ajaan Fuang chiese a una delle sue allieve di tagliare l’erba e le erbacce che minacciavano di invadere il monastero. Lei, però, non aveva molta voglia di fare quel lavoro, e mentre tagliava continuava a chiedersi: “Che tipo di karma ho accumulato per dover lavorare così duramente?”. Quando ebbe finito, lui le disse: “Beh, hai ottenuto qualche merito, ma non molti”.
“Cosa? Dopo tutto quel lavoro, non ho ancora ottenuto molto?”
“Se vuoi raggiungere il tuo pieno merito, il merito deve arrivare fino al cuore.”
§ C’è un’altra storia che riguarda l’erba. Un giorno Ajaan Fuang indicò l’ erba alta vicino alla sua capanna e chiese alla stessa donna: “Non vuoi l’erba al cancello del recinto?”
“Cosa intendi con erba al cancello del recinto?”
“L’opportunità di fare del bene proprio lì vicino, cosa che tutti gli altri trascurano. Questa si chiama ‘erba al pascolo’.”
§ Un’altra volta, Ajaan Fuang portò alcuni dei suoi allievi di Bangkok sulla collina per pulire l’area intorno al chedi. Trovarono un grosso mucchio di spazzatura che qualcuno aveva gettato via lassù, e uno del gruppo si lamentò: “Come si può essere così irrispettosi da fare una cosa del genere?”. Ma Ajaan Fuang le disse: “Non criticare chi l’ha fatto. Se non avessero gettato la spazzatura qui, non avremmo avuto l’opportunità di guadagnarci il merito che deriva dal ripulirla”.
§ Una donna della città di Samut Prakaan, appena fuori Bangkok, ha inviato un messaggio tramite uno degli allievi di Ajaan Fuang dicendogli che avrebbe voluto donare una grossa somma di denaro per contribuire alla costruzione della statua del Buddha al Wat Dhammasathit, ma voleva che andasse a casa sua per impartire una benedizione mentre consegnava l’assegno. Lui si è rifiutato di andare, dicendo: “Se le persone vogliono meriti, devono andarli a cercare. Non possono aspettarsi che siano i meriti a venire a cercare loro”.
§ Un’altra donna una volta telefonò all’ufficio principale di Wat Makut, dicendo che aveva intenzione di preparare un pasto per i monaci a casa sua e voleva invitare Ajaan Fuang perché aveva sentito dire che era un Nobile Discepolo.
Quando gli fu consegnato l’invito, lui lo rifiutò, dicendo: “Il suo riso è così speciale che solo i Nobili Discepoli possono mangiarlo?”
§ Una delle allieve di Ajaan Fuang gli disse che le sarebbe piaciuto fare qualcosa di speciale per guadagnare meriti nel giorno del suo compleanno. Lui rispose: “Perché deve essere proprio il tuo compleanno? Ottieni meno meriti se lo fai in un altro giorno? Se vuoi guadagnare meriti, fallo pure il giorno in cui ti viene in mente. Non aspettare il tuo compleanno, perché il giorno della tua morte potrebbe arrivare prima”.
§ Riferendosi a persone a cui non piaceva meditare ma che erano felici di aiutare durante i lavori di costruzione del tempio, Ajaan Fuang disse una volta: “I meriti leggeri non li colpiscono, quindi bisogna trovare dei meriti davvero pesanti da fargli guadagnare. È l’unico modo per tenerli soddisfatti”.
§ Poco dopo il completamento del chedi, un gruppo di allievi di Ajaan Fuang era seduto ad ammirarlo, gioendo di tutti i meriti che li attendevano perché avevano contribuito alla sua costruzione. Ajaan Fuang passò di lì e sentì quello che stavano dicendo, così commentò, come se non si rivolgesse a nessuno in particolare: “Non attaccatevi alle cose materiali. Quando accumulate meriti, non attaccatevi ad essi. Se vi lasciate trasportare, pensando ‘Ho costruito questo chedi con le mie mani’, fate attenzione. Se moriste in questo momento, tutto ciò che riuscireste a pensare sarebbe: ‘Questo chedi è mio, è mio’. Invece di rinascere in mondi celesti con tutti gli altri, rinascereste come spiriti famelici a guardia del chedi per una settimana circa, perché il vostro cuore era fisso sulle cose materiali”.
§ “Se, quando fai del bene, rimani bloccato sulla tua bontà, non sarai mai libero. Ovunque tu sia bloccato, è lì che c’è divenire e nascita.”
§ C’è un’antica tradizione nel Buddhismo, basata sui racconti di Apadana, secondo cui ogni volta che fai un dono alla dottrina o compi qualche altra azione meritoria, dovresti dedicare il merito dell’azione a un obiettivo specifico. A volte Ajaan Fuang consigliava ai suoi allievi di fare dediche simili ogni volta che meditavano, sebbene la dedica che raccomandava dipendesse da persona a persona. A volte raccomandava la dedica che fece Re Asoka alla fine della sua vita: “Che nelle mie vite future io possa avere la sovranità sulla mente”. Altre volte diceva: “Non c’è bisogno di fare lunghe e prolisse dediche. Ripeti a te stesso: se dovessi rinascere, che io possa sempre incontrare gli insegnamenti del Buddha. Ma non sempre raccomandava tali dediche. Una volta una donna gli disse che, quando accumulava meriti, non riusciva a pensare a un obiettivo particolare a cui dedicarli. Lui le rispose: “Se la mente è piena, non c’è bisogno di fare alcuna dedica se non lo si desidera. È come mangiare. Che tu esprima o meno il desiderio di saziarti, se continui a mangiare, non c’è modo di non saziarti”.
Testo: La stessa consapevolezza