Skip to content

G-Dhp 182–200: Theravagga – Monaci anziani

Sulla riva del fiume, un saggio
colui che spera e prega,
il vento leggero lo accarezza.
Si dice che sia libero dall’illusione.

Chi compie il bene e protegge,
il dolore non lo tocca.
Questo è il saggio che io chiamo,
la cui fama non svanisce.

Anche se giovane,
con capelli neri e fresca età,
se domina i sensi e le passioni,
è un saggio, un illuminato.

Il saggio che parla con saggezza,
coltivando virtù e conoscenza,
è veramente sereno,
così proclama il venerabile.

Non per mere apparenze,
né per ricchezza o bellezza,
si diventa veri nobili.

L’invidioso e l’ipocrita
non sono degni.
Solo chi è puro di cuore
può essere chiamato saggio.

Colui che indossa abiti semplici,
ma è disciplinato e controllato,
non è degno per le vesti,
ma per la sua condotta.

Chi coltiva amicizia e compassione,
senza limiti né ostilità,
è un vero saggio,
e dissolve ogni sofferenza.

Un solo atto di gentilezza,
con mente pura, è meritorio.
Chi estende benevolenza a tutti,
senza distinzioni, è un vero saggio.

La mente del compassionevole,
pura e illimitata,
non si attacca a misure mondane,
né si lascia influenzare.

Chi non odia né ferisce,
non condanna né disprezza,
ma estende amicizia a tutti,
è libero dall’odio.

Chi con mente amorevole
abbraccia ogni creatura,
in alto, in basso, ovunque,
senza limiti, con cuore puro e infinito,
non è vincolato dal karma.

Gāndhārī Dharmapada, John Brough, London 1962. Tradotto dal gandhari con l’IA.

TestoGāndhārī Dharmapada