[…]
[…]
[…] radioso
Senza negligenza, o monaci,
[…]
[…]
Le antiche sillabe risuonano…
La mente… possa esser salda!
Le azioni salde possano compiersi.
[…]
Colui che vive cento anni,
ma è dedito all’inerzia,
non ha conquistato […]
[…]
Ciò che perisce, questa forma
logorata dal tempo, fragile,
il corpo si dissolve come schiuma.
Qual è la gioia? Quale il dolore?
La tua luce splende ancora,
ma la terra è senza sostanza.
Come il primo fulgore del sole,
il saggio penetra in profondità,
ma chi è instabile vacilla
e non procede oltre.
Colui che abbandona il retto sentiero,
senza colpa apparente,
è come un pesce senz’acqua:
cosa resta per lui?
Siano essi giovani, vecchi,
o uomini nel fiore degli anni,
tutti avanzano verso la fine,
come frutti maturi sul ramo.
Come il frutto, giunto a maturazione,
teme di cadere dall’albero,
così ogni essere vivente
teme la morte inevitabile.
Come un fiume che scorre,
portando via ogni cosa,
così la vecchiaia e la morte
trascinano via le creature.
E come il vaso di argilla
fatto dal vasaio,
alla fine si sbriciola:
tale è la vita dei mortali.
Questa stessa sorte
attende tutti gli uomini,
anche quelli che oggi gioiscono:
la morte li raggiungerà.
Nessuno vede l’altro,
ma molti sono osservati.
Nessuno è visto singolarmente,
ma tutti insieme sono visibili.
Chi può dire
quanto durerà la vita?
Anche il giovane muore,
uomini e donne, senza eccezione.
Gli uccelli cantano al mattino,
le nuvole portano la pioggia,
ma le parole vane sono inutili,
senza meta, come un carro senza ruote.
I gioielli, gli ornamenti,
i vestiti colorati,
le perle e i monili:
tutto ciò svanirà.
I tesori, le ricchezze,
sparsi in ogni direzione,
i palazzi e i laghi artificiali:
tutto ciò svanirà.
Con questa saggezza,
con questa chiara visione,
con la consapevolezza della fragilità,
con la comprensione della vecchiaia,
purifica te stesso al massimo grado,
raggiungi la liberazione suprema.
Con questa saggezza,
con questa perfetta conoscenza,
con la consapevolezza dell’impermanenza,
con la comprensione della legge del tempo,
purifica te stesso al massimo grado,
raggiungi la liberazione suprema.
Con questa saggezza,
con questa fama gloriosa,
con la mente libera dall’attaccamento,
con la comprensione del declino,
purifica te stesso al massimo grado,
raggiungi la liberazione suprema.
Con la disciplina e la pazienza,
con la rinuncia come scudo,
purifica te stesso al massimo grado,
raggiungi la liberazione suprema.
Se il monarca celeste splende luminoso,
ma il corpo è preda della vecchiaia,
solo il Dharma rimane senza decadenza.
Tutti gli esseri, infine, si dissolvono.
Prima ero, poi non sarò,
nel mezzo, sono legato al ciclo delle rinascite.
Libero in ogni luogo, con mente distaccata,
non rinascerò più in questo mondo.
Gāndhārī Dharmapada, John Brough, London 1962. Tradotto dal gandhari con l’IA.
Testo: Gāndhārī Dharmapada