I dhamma

Secondo il buddhismo l’io non è un’entità individuale, ma è una combinazione di particelle diverse di tipo sensitivo, volitivo, percettivo e di impulsi innati: non esiste l’unitarietà dell’’io né la sua personale immortalità. Le parti costitutive dell’io, o meglio, i fenomeni psico-fisici dell’esistenza vengono classificati come Aggregati, Basi ed Elementi.

Gli Aggregati sono cinque:

  1. Forma o Materia (il proprio corpo, elementi fisici del mondo);
  2. Sensazioni;
  3. Nozioni o Ideazioni;
  4. Costruzioni psichiche soggettive o propensioni karmiche (complessi innati derivati dall'ignoranza);
  5. Coscienza (scorrere dei pensieri).

Le Basi sono dodici:

  1. sei sono interne: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente, cui corrispondono
  2. sei basi esterne: visibile, suono, odore, sapore, tangibile, idee.

Gli Elementi sono diciotto:

  1. sei basi interne;
  2. sei basi esterne
  3. e le rispettive conoscenze che tuttavia costituiscono l’elemento mentale: le idee, per cui si può parlare di 17 elementi effettivi.

Questa triplice classificazione è basata sul fatto che il modo di apprendere è diverso tra gli esseri umani: può essere conciso, normale, prolisso, ecc.
In altre parole i dhamma costituiscono l’infinita varietà dei modi della realtà e quindi gli infiniti accadimenti della nostra esistenza, frutto di azioni compiute in passato e semi di eventi futuri.