“Monaci, queste nove percezioni, se sviluppate e coltivate, sono di grande frutto, di grande beneficio. Esse si radicano nell’immortale e hanno l’immortale come fine ultimo. Quali nove?
La percezione della non attrattiva (del corpo), la percezione della morte, la percezione della ripugnanza del cibo, la percezione dell’assenza di piacere in qualsiasi mondo, la percezione dell’impermanenza, la percezione della sofferenza dell’impermanenza, la percezione del non Sé nella sofferenza, la percezione dell’abbandono, la percezione del distacco.
Queste nove percezioni, se sviluppate e coltivate, sono di grande frutto, di grande beneficio. Esse si radicano nell’immortale e hanno l’immortale come fine ultimo.”
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