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AN 5.71: Paṭhamacetovimuttiphala Sutta – La liberazione del cuore è il frutto (1)

“Monaci, queste cinque realtà, quando sono sviluppate e coltivate, hanno come frutto e beneficio la liberazione del cuore e la liberazione attraverso la saggezza.

Quali cinque? Un monaco medita osservando la bruttezza del corpo, percepisce la ripugnanza del cibo, percepisce l’insoddisfazione del mondo intero, osserva l’impermanenza di tutte le condizioni, e ha ben radicata la percezione della propria morte. Queste cinque realtà, quando sono sviluppate e coltivate, hanno come frutto e beneficio la liberazione del cuore e la liberazione attraverso la saggezza. Quando un monaco raggiunge la liberazione del cuore e la liberazione attraverso la saggezza, viene chiamato un monaco che ha sollevato l’asta, riempito il fossato e innalzato il pilastro; viene liberato, un nobile con lo stendardo e il fardello deposto, distaccato.

E in che modo un monaco ha sollevato l’asta? È quando un monaco ha rinunciato all’ignoranza, l’ha tagliata alla radice, l’ha resa come un ceppo di palma, l’ha cancellata, in modo che non possa sorgere in futuro. Ecco come un monaco ha sollevato l’asta.

E in che modo un monaco ha riempito il fossato? È quando un monaco ha rinunciato alla trasmigrazione attraverso le nascite nelle vite future, l’ha tagliata alla radice, l’ha resa come un ceppo di palma, l’ha cancellata, in modo che non possa sorgere in futuro. Ecco come un monaco ha riempito il fossato.

E in che modo un monaco ha innalzato il pilastro? È quando un monaco ha rinunciato al desiderio, l’ha tagliato alla radice, l’ha reso come un ceppo di palma, l’ha cancellato, in modo che non possa sorgere in futuro. Ecco come un monaco ha innalzato il pilastro.

E in che modo un monaco è liberato? È quando un monaco ha abbandonato le cinque catene inferiori, le ha tagliate alla radice, le ha rese come un ceppo di palma, le ha cancellate, in modo che non possano sorgere in futuro. È così che un monaco viene liberato.

E in che modo un monaco è un nobile con lo stendardo e il fardello deposto, distaccato? È quando un monaco ha rinunciato alla presunzione ‘io sono’, l’ha tagliata alla radice, l’ha resa come un ceppo di palma, l’ha cancellata, in modo che non possa sorgere in futuro. È così che un monaco è un nobile con lo stendardo e il fardello deposto, distaccato.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya