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AN 11.5: Tatiyaupanisā Sutta – Condizioni vitali (3)

Lì il venerabile Ānanda si rivolse ai monaci …
“Una persona priva di morale, che manca di morale, ha distrutto una condizione vitale per non avere rimpianti. Quando ci sono rimpianti, chi ha rimpianti ha distrutto una condizione vitale per la gioia. Quando non c’è gioia, chi è privo di gioia ha distrutto una condizione vitale per l’estasi. Quando non c’è estasi, chi è privo di estasi ha distrutto una condizione vitale per la quiete. Quando non c’è quiete, chi è privo di quiete ha distrutto una condizione vitale per la beatitudine. Quando non c’è beatitudine, chi è privo di beatitudine ha distrutto una condizione vitale per la retta concentrazione. Quando non c’è retta concentrazione, chi è privo della retta concentrazione ha distrutto una condizione vitale per la vera conoscenza e visione. Quando non c’è vera conoscenza e visione, chi è privo della vera conoscenza e visione ha distrutto una condizione vitale per il disincanto. Quando non c’è disincanto, chi è privo di disincanto ha distrutto una condizione vitale per il distacco. Quando non c’è distacco, chi è privo del distacco ha distrutto una condizione vitale per la conoscenza e la visione della liberazione.

Supponiamo che ci sia un albero a cui mancano i rami e il fogliame. I suoi germogli, la corteccia, il legno tenero e il durame non crescerebbero fino alla maturità.
Allo stesso modo, una persona immorale, che è priva di morale, ha distrutto una condizione vitale per non avere rimpianti. Quando ci sono rimpianti, chi ha rimpianti ha distrutto una condizione vitale per la gioia. … Quando non c’è distacco, chi è privo del distacco ha distrutto una condizione vitale per la conoscenza e la visione della liberazione. Una persona morale, che ha realizzato la propria morale, ha realizzato una condizione vitale per non avere rimpianti. Quando non ci sono rimpianti, chi non ha rimpianti ha realizzato una condizione vitale per la gioia. Quando c’è gioia, chi ha realizzato la gioia ha realizzato la condizione vitale per l’estasi. Quando c’è estasi, chi ha realizzato l’estasi ha realizzato la condizione vitale per la quiete. Quando c’è quiete, chi ha realizzato la quiete ha realizzato la condizione vitale per la beatitudine. Quando c’è beatitudine, chi ha realizzato la beatitudine ha realizzato una condizione vitale per la retta concentrazione. Quando c’è retta concentrazione, colui che ha realizzato la retta concentrazione ha realizzato una condizione vitale per la vera conoscenza e visione. Quando c’è vera conoscenza e visione, chi ha realizzato la vera conoscenza e visione ha realizzato una condizione vitale per il disincanto. Quando c’è disincanto, colui che ha realizzato il disincanto ha realizzato una condizione vitale per il distacco. Quando c’è il distacco, chi ha realizzato il distacco ha realizzato una condizione vitale per la conoscenza e la visione della liberazione.

Supponiamo che ci sia un albero completo di rami e fogliame. I suoi germogli, la corteccia, il legno tenero e il durame crescerebbero fino alla maturità.
Allo stesso modo, una persona morale, che ha realizzato la propria morale, ha realizzato una condizione vitale per non avere rimpianti. Quando non ci sono rimpianti, chi non ha rimpianti ha realizzato una condizione vitale per la gioia. … Quando c’è distacco, chi ha realizzato il distacco ha realizzato una condizione vitale per la conoscenza e la visione della liberazione.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato, 2018. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.