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AN 10.20: Dutiyaariyāvāsa Sutta – Dimore dei Nobili (2)

Un tempo il Beato soggiornava tra i Kuru presso la città dei Kuru chiamata Kammāsadamma. Lì il Beato si rivolse ai monaci … Il Beato così disse: “Monaci, ci sono queste dieci nobili dimore in cui risiedono i nobili del passato, del presente e del futuro. Quali dieci? Ecco, un monaco (1) ha abbandonato cinque fattori; (2) possiede sei fattori; (3) ha un’unica guardia (4) e quattro sostegni; (5) ha dissipato le verità personali, (6) ha rinunciato totalmente alla ricerca, (7) ha purificato le sue intenzioni, (8) ha calmato l’attività del corpo, ed è diventato (9) ben liberato nella mente e (10) ben liberato dalla saggezza.
(1) In che modo un monaco ha abbandonato cinque fattori? In questo caso, un monaco ha abbandonato il desiderio sensuale, la cattiva volontà, il torpore e la sonnolenza, l’inquietudine e il rimorso e il dubbio. In questo modo un monaco ha abbandonato cinque fattori.
(2) E in che modo un monaco possiede sei fattori? In questo caso, avendo visto una forma con gli occhi, un monaco non è né contento né triste, ma dimora equanime, mentalmente presente e con una chiara consapevolezza. Avendo udito un suono con l’orecchio … Avendo sentito un odore con il naso … Avendo sperimentato un sapore con la lingua … Avendo sentito un oggetto tattile con il corpo … Avendo conosciuto un fenomeno mentale con la mente, un monaco non è né contento né triste, ma dimora equanime, mentalmente presente e con una chiara consapevolezza. In questo modo un monaco possiede sei fattori.
(3) E in che modo un monaco ha un’unica guardia? In questo caso, un monaco possiede una mente protetta dalla presenza mentale. In questo modo un monaco ha un’unica guardia.
(4) E in che modo un monaco ha quattro sostegni? In questo caso, dopo aver riflettuto, un monaco usa alcune realtà, sopporta pazientemente altre realtà, evita alcune realtà e ne elimina altre ancora. In questo modo un monaco ha quattro sostegni.
(5) E in che modo un monaco ha dissipato le verità personali? In questo caso, qualsiasi verità personale ordinaria possa essere sostenuta dagli asceti e dai brahmani ordinari – cioè: ‘Il mondo è eterno’ o ‘Il mondo non è eterno’; ‘Il mondo è finito’ o ‘Il mondo è infinito’; ‘L’anima e il corpo sono la stessa cosa’ o ‘L’anima è una cosa e il corpo un’altra’; ‘Il Tathāgata esiste dopo la morte’ o ‘Il Tathāgata non esiste dopo la morte’ o ‘Il Tathāgata esiste e non esiste dopo la morte’ o ‘Il Tathāgata né esiste né non esiste dopo la morte’ – un monaco li ha tutti rifiutati e dissipati, li ha abbandonati, li ha respinti, li ha eliminati, li ha ignorati e li ha lasciati. In questo modo un monaco ha dissipato le verità personali.
(6) E in che modo un monaco ha rinunciato totalmente alla ricerca? In questo caso, un monaco ha abbandonato la ricerca dei piaceri sensuali e la ricerca dell’esistenza e ha rinunciato alla ricerca di una vita spirituale. In questo modo un monaco ha rinunciato totalmente alla ricerca.
(7) E in che modo un monaco ha purificato le sue intenzioni? In questo caso, un monaco ha abbandonato l’intenzione sensuale, l’intenzione di cattiva volontà e l’intenzione di nuocere. In questo modo un monaco ha purificato le sue intenzioni.
(8) E in che modo un monaco ha calmato l’attività del corpo? In questo caso, con l’abbandono del piacere e del dolore, con l’anteriore scomparsa di gioia ed angoscia – entra e dimora nel quarto jhana: purezza dell’equanimità e della presenza mentale, al di là del piacere e del dolore. In questo modo un monaco ha calmato l’attività del corpo.
(9) E in che modo un monaco è ben liberato nella mente? La mente di un monaco è liberata dalla brama, dall’odio e dall’ignoranza. In questo modo un monaco è ben liberato nella mente.
(10) E in che modo un monaco è ben liberato dalla saggezza? In questo caso, un monaco comprende: ‘Ho abbandonato la brama, l’ho recisa alla radice, l’ho resa come un ceppo di palma, l’ho cancellata in modo che non sia più soggetta a sorgere in futuro; ho abbandonato l’odio. .. ho abbandonato l’ignoranza, l’ho recisa alla radice, l’ho resa come un ceppo di palma, l’ho cancellata in modo che non sia più soggetta a sorgere in futuro’. In questo modo un monaco è ben liberato dalla saggezza.
Monaci, qualsiasi nobile del passato abbia dimorato in nobili dimore, tutti hanno dimorato in queste dieci nobili dimore. Qualunque nobile in futuro dimorerà in nobili dimore, tutti dimoreranno in queste dieci nobili dimore. Qualsiasi nobile al momento dimori in nobili dimore, tutti dimorano in queste dieci nobili dimore.
Queste sono le dieci nobili dimore in cui risiedono i nobili del passato, del presente e del futuro.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.