SN 35.152: Atthinukhopariyaayo Sutta – Vi è un fondamento?

"Monaci, esiste un fondamento dove un monaco, lontano dalla fede, da ogni convinzione, inclinazione, speculazione razionale, opinioni e dottrine, potrebbe affermare il raggiungimento dell'Illuminazione: 'La nascita è distrutta, la vita santa vissuta, ciò che doveva esser fatto è stato fatto, non ci saranno altre rinascite in questo mondo?'”
“Per noi, Signore, tutte le cose hanno il Benedetto come radice, come guida, come rifugio. E' bene che il Benedetto renda più chiare queste parole, così ascoltandole i monaci le ricorderanno.”
“Esiste un fondamento dove un monaco.....? Qual è quel fondamento?
Monaci, nel vedere un oggetto tramite la vista si riconosce in noi la presenza di avidità, avversione o illusione così: 'Avidità, avversione o illusione sono in me presenti.' o si riconosce l'assenza di queste cose, così:'Non vi è avidità, avversione o illusione in me presenti.' Ora, monaci, come riconoscete la presenza o l'assenza di queste cose in voi? Attraverso la fede, la convinzione, la speculazione razionale, da opinioni e dottrine?”
“No, Signore.”
“Vengono riconosciuti dall'occhio della saggezza?”
“Sì, Signore.”
“Allora, monaci, questo è il fondamento dove un monaco, lontano dalla fede, da ogni convinzione, inclinazione, speculazione razionale, opinioni e dottrine, potrebbe affermare il raggiungimento dell'Illuminazione: 'La nascita è distrutta, la vita santa vissuta, ciò che doveva esser fatto è stato fatto, non ci saranno altre rinascite in questo mondo.'
[Così per l'udito, olfatto, gusto, sensazioni tattili, mente.]

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Maurice O'Connell Walshe. Fonte: Samyutta Nikaya: An Anthology (WH 318-321), by M. O'C. Walshe (Kandy: Buddhist Publication Society, 1985). Copyright © 1985 Buddhist Publication Society. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.