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SN 4.18: Pinda Sutta – Elemosine

1. Una volta il Beato soggiornava nel villaggio bramano di Pancasala.

2. In quella occasione i ragazzi del villaggio di Pancasala stavano raccogliendo del cibo per gli ospiti.

3. Il Beato, di mattina presto dopo essersi vestito ed aver preso la sua ciotola, entrò nel villaggio di Pancasala per la questua.

4. In quella occasione i bramani capifamiglia di Pancasala erano sotto il dominio di Mara il Maligno, tanto da non offrire neanche un po’ di cibo all’asceta Gotama.

5. Il Beato come entrò nel villaggio di Pancasala con la ciotola vuota così ritornò.

6. Allora Mara il Maligno si avvicinò al Beato e gli disse: “Così l’asceta non ha avuto nemmeno un po’ di cibo.”

7. “Maligno è stata opera tua non farmi avere del cibo.”

8. Quindi il venerabile signore, il Beato, ritornò una seconda volta a questuare nel villaggio di Pancasala e questa volta gli fu offerto del cibo.

“Mara, hai causato demerito, recando offesa al Tathagata,
Maligno, tali frutti non verranno a me!
Noi siamo appagati, anche se non riceviamo nulla.
Ci nutriamo della gioia come i deva radiosi.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya