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SN 36.31: Niramisa Sutta – Al di là del mondo

C’è, monaci, una gioia in questo mondo, una gioia che trascende il mondo, ed una gioia ancora più grande.
C’è una felicità in questo mondo, una felicità che trascende il mondo ed una felicità ancora più grande.
C’è un equanimità in questo mondo, un equanimità che trascende il mondo, ed un equanimità ancora più grande.
C’è una liberazione in questo mondo, una liberazione che trascende il mondo, ed una liberazione ancora più grande.

1. Adesso, monaci, che cosa è la gioia in questo mondo? Ci sono queste cinque forme di desiderio dei sensi: un’immagine visibile dagli occhi e desiderata, piacevole ed ammaliatrice, associata al desiderio sensuale, che provoca la brama.

Un suono sentito dall’orecchio…..
Un aroma odorato dal naso……
Un sapore assaggiato dalla lingua…..
Una sensazione provata dal corpo…..
Questa è la gioia derivante da questi cinque sensi: la gioia di questo mondo.

Adesso qual è la gioia che trascende il mondo?
Distaccato dal desiderio dei sensi, dagli stati d’animo malsani, un monaco entra e dimora nel primo assorbimento meditativo, jhâna, caratterizzato dall’idea razionale e dal pensiero discorsivo, che porta gioia nata dal distacco. Con la scomparsa dell’idea razionale e del pensiero discorsivo, entra e dimora nel secondo assorbimento meditativo, nato dalla Concentrazione, pieno di estasi e gioia.
Questa è la gioia che trascende il mondo.

Adesso qual è la gioia ancora più grande?
Quando un monaco, liberato dagli influssi impuri, controlla la sua mente priva di avidità, odio ed ignoranza, così la gioia nasce in lui.
Questa è la gioia ancora più grande.

2. Adesso, monaci, che cos’è la felicità in questo mondo?
Ci sono queste cinque forme di desiderio sensuale: un’immagine visibile dagli occhi e desiderata, piacevole e seducente, vincolata al desiderio sensuale.
Un suono udito dall’orecchio…..
Un aroma odorato dal naso……
Un sapore assaggiato dalla lingua…..
Una sensazione provata dal corpo…..
La gioia e il piacere derivanti da questi cinque sensi sono detti: la felicità in questo mondo.

Adesso qual è la felicità che trascende il mondo?
Distaccato dal desiderio dei sensi, dagli stati d’animo malsani, un monaco entra e dimora nel primo assorbimento meditativo, jhâna, caratterizzato dall’idea razionale e dal pensiero discorsivo, che porta gioia nata dal distacco. Con la scomparsa dell’idea razionale e del pensiero discorsivo, entra e dimora nel secondo assorbimento meditativo, nato dalla Concentrazione, pieno di estasi e gioia.
Dopo lo svanire dell’estasi, entra e dimora nel terzo assorbimento meditativo, e dimora nell’equanimità, mentalmente presente e chiaramente consapevole, e sperimenta quella sensazione di cui gli uomini nobili affermano: “Felice è l’uomo equanime e presente mentalmente.”
Questa è la felicità che trascende il mondo.

Adesso qual è la felicità ancora più grande?
Quando un monaco, liberato dagli influssi impuri, controlla la sua mente priva di avidità, odio ed ignoranza, così la felicità nasce in lui.
Questa è la felicità che è ancora più grande.

3. Adesso, monaci, che cos’è l’equanimità in questo mondo?
Ci sono queste cinque forme di desiderio sensuale: un’immagine visibile dagli occhi e desiderata, piacevole e seducente, vincolata al desiderio sensuale.
Un suono udito dall’orecchio…..
Un aroma odorato dal naso……
Un sapore assaggiato dalla lingua…..
Una sensazione provata dal corpo…..
E l’equanimità derivante da questi cinque sensi è detta: l’equanimità in questo mondo.

Adesso qual è l’equanimità che trascende il mondo?
Con l’abbandono del piacere e del dolore e con la scomparsa della gioia e della sofferenza precedenti, un monaco entra e dimora nel quarto assorbimento meditativo, in una dimensione che è al di là del piacere e del dolore , purificato dall’equanimità.
Questa è l’equanimità che trascende il mondo.

Adesso qual è l’equanimità ancora più grande?
Quando un monaco, liberato dagli influssi impuri, controlla la sua mente priva di avidità, odio ed ignoranza, così la felicità nasce in lui.
Questa è l’equanimità ancora più grande.

4. Adesso, monaci, che cosa è la liberazione in questo mondo? La liberazione legata alla materia.
Che cos’è la liberazione che trascende il mondo? La liberazione legata all’assoluto.
E qual è la liberazione ancora più grande? Quando un monaco, liberato dagli influssi impuri, controlla la sua mente priva di avidità, odio ed ignoranza, così la liberazione appare.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Nyanaponika Thera. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya