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SN 22.28: Tatiyaassāda Sutta – Appagamento (3)

A Sāvatthī.
“Monaci, se non ci fosse appagamento nella forma, gli esseri senzienti non la amerebbero. Siccome vi è appagamento nella forma, gli esseri senzienti la amano. Se la forma non avesse svantaggio, gli esseri senzienti non ne sarebbero disillusi. Siccome la forma ha uno svantaggio, gli esseri senzienti fanno sviluppare la relativa disillusione. Se non vi fosse una fuga dalla forma, gli esseri senzienti non cercherebbero di fuggire da essa. Siccome vi è una fuga dalla forma, gli esseri senzienti cercano di fuggire da essa. 

(stessa formula per la sensazione, per la percezione, per le formazioni mentali e per la coscienza)

Finché gli esseri senzienti non capiranno totalmente l’appagamento, lo svantaggio e la fuga di questi cinque aggregati dell’attaccamento come sono essi in realtà, non potranno mai fuggire da questo mondo – con i suoi Mara e Brahma, con i suoi asceti e bramani, con i suoi deva e esseri umani – e vivere con distacco, liberi e con una mente illimitata.

Invece, quando gli esseri senzienti capiranno totalmente l’appagamento, lo svantaggio e la fuga di questi cinque aggregati dell’attaccamento come sono essi in realtà, potranno fuggire da questo mondo – con i suoi Mara e Brahma, con i suoi asceti e bramani, con i suoi deva e esseri umani – e vivere con distacco, liberi e con una mente illimitata.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhu Sujato (2018). Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya