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SN 2.10: Suriya Sutta – La preghiera di protezione della Divinità del Sole

Così ho sentito. Una volta il Benedetto soggiornava presso Savatthi, a Jetavana al convento di Anathapindika. In quel tempo Suriya, la divinità del sole fu rapito da Rahu, Dio degli Asura. Chiamò quindi la mente del Benedetto e recitò a memoria questa stanza:

i. “O Buddha, Eroe, la tua arte libera completamente dal male. La mia adorazione a te. Io sono precipitato nell’angoscia. Sii tu il mio rifugio.”

Quindi il Benedetto indirizzò una stanza a Rahu, Dio degli Asura, in favore di Suriya così:

ii. “O Rahu, Suriya ha preso rifugio nel Tathagata, il Perfetto. Libera Suriya. I Buddha irradieranno di compassione il mondo.

iii. “O Rahu, non ingoiare colui che scaccia l’oscurità, la luce, il radioso. Rahu, libera Suriya, mio figlio.”

Quindi Rahu, Dio degli Asura, liberò Suriya ed immediatamente venne alla presenza di Vepacitta, Dio degli Asura e stette in piedi accanto a lui tremando di paura. Poi Vepacitta indirizzò a Rahu questa stanza:

iv. “Rahu, perché hai liberato improvvisamente Suriya? Perché è venuto tremando? “

“Ho parlato col Buddha con una stanza (chiedendomi di liberare Suriya). Se non avessi liberato Suriya la mia testa sarebbe stata divisa in sette pezzi. Ed in vita, non avrei avuto felicità. (Perciò liberai Suriya). “

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Piyadassi Thera. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoSamyutta Nikaya