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MN 62: Mahârâhulovâda Sutta – Lezione a Râhulo (2)

Questo ho sentito. Una volta il Sublime dimorava presso Sâvatthî, nella Selva del Vincitore, nel giardino di Anâthapindiko. Ora il Sublime preparatosi alla mattina prendendo scodella e mantello, si avviò a Sâvatthî per l’elemosina. Ed anche l’on. Râhulo, ugualmente preparatosi per tempo, lo seguì passo passo. Il Sublime, accortosene, si rivolse a lui dicendo:

“Qualunque forma, passata, futura, presente, esteriore o interiore, materiale o immateriale, volgare o nobile, lontana o vicina, è da considerarsi, conforme a realtà, con perfetta sapienza: ‘Ciò non è mio, ciò non sono io, ciò non è me stesso’.”

“La forma solo, Sublime?”

“La forma, la sensazione, la percezione, i concetti e la coscienza, Râhulo.”

A questo punto l’on. Râhulo pensò: “Chi mai oggi, ammaestrato così dal Sublime in persona, andrà tra la gente per l’elemosina?” E quindi, tornato indietro, si sedette ai piedi d’un albero, con le gambe incrociate, il busto diritto, e s’immerse in meditazione.

L’on. Sâriputto lo vide così com’era, e gli si rivolse così: “Meditatamente esercita, Râhulo, inspirazione ed espirazione: meditatamente esercitata e curata è cosa che dà gran frutto, grande profitto.”

Quando l’on. Râhulo, verso sera, ebbe finito la meditazione, si rese là dov’era il Sublime; salutò riverentemente, si sedette accanto e chiese: “Come dev’essere esercitata l’inspirazione e l’espirazione; come dev’essere curata affinché dia grande frutto, grande profitto?”

“Qualunque cosa si sia all’interno singolarmente prodotta solida e dura, come: capelli, peli, unghie, denti, pelle, carne, tendini, ossa, midollo, reni, cuore, fegato, diaframma, milza, polmoni, stomaco, intestini, ventre, escremento, o qualsiasi altra cosa, è ciò che si definisce elemento di terra interno. Quello che ora vi è di elemento terra interno ed esterno, ciò è proprio terra. E ciò è da considerarsi, secondo realtà, con perfetta sapienza: ‘Ciò non è mio, ciò non sono io, ciò non è me stesso’. Così considerando ci si disgusta della terra, si distacca la mente dalla terra.

Che è ora l’elemento acqua? Esso può essere interno ed esterno: qualunque si sia all’interno singolarmente prodotta: umida e liquida, come bile, muco, marcia, sangue, sudore, siero, lacrime, sego, saliva, moccio, liquido sinoviale, urina o qualsiasi altra cosa acquosa e liquida: questo è l’ elemento d’acqua interno. Ciò che ora vi è di elemento liquido interno ed esterno, ciò è proprio l’elemento acqua. E ciò è da considerarsi, secondo realtà, con perfetta sapienza: ‘Ciò non è mio, ciò non sono io, ciò non è me stesso’. Così considerando ci si disgusta dell’acqua, si distacca la mente dall’acqua.

Che è ora l’elemento fuoco? Esso può essere interno ed esterno: qualunque cosa si sia all’interno singolarmente prodotta focosa e calda, come quello per cui ci si riscalda, si digerisce e s’infuoca [dà calore], e quello per cui il cibo masticato e la bevanda sorbita subisce una completa trasformazione, o qualsiasi altra cosa abbia le stesse caratteristiche: questo si definisce l’elemento di fuoco interno. Ciò che vi è di elemento fuoco interno o esterno, ciò è proprio l’elemento fuoco. E ciò è da considerarsi, secondo realtà, con perfetta sapienza: ‘Ciò non è mio, ciò non sono io, ciò non è me stesso’. Così considerando ci si disgusta del fuoco, si distacca la mente dal fuoco.

Che è ora l’elemento aria? Esso può essere interno ed esterno: qualunque cosa si sia all’interno regolarmente prodotta aerea e volatile, come i venti ascendenti, i venti discendenti, i venti del ventre e dell’intestino, i venti che scorrono in ogni membro, così l’inspirazione e l’espirazione, o qualsiasi altra cosa sia aerea e volatile, questo si chiama elemento d’aria interno. Ciò che vi è di elemento aria interno o esterno, è l’elemento aria. E ciò è da considerarsi, secondo realtà, con perfetta sapienza: ‘Ciò non è mio, ciò non sono io, ciò non è me stesso’. Così considerando ci si disgusta dell’aria, si distacca la mente dall’aria.

Che è ora l’elemento spazio? Esso può essere interno ed esterno: qualunque cosa si sia all’interno regolarmente prodotta spaziosa e spaziata, come la cavità delle orecchie, la cavità del naso, l’apertura della bocca, la cavità dello stomaco e dell’intestino, o qualunque altra cosa ancora si sia all’ interno regolarmente prodotta spaziosa e spaziata, questo è l’elemento spazio interno. Ciò che ora vi è di elemento spazio interno ed esterno, è l ‘elemento spazio. E ciò è da considerarsi, secondo realtà, con perfetta sapienza: ‘Ciò non è mio, ciò non sono io, ciò non è me stesso’. Così considerando ci si disgusta dello spazio, si distacca la mente dallo spazio.

Simile a terra, Râhulo, esercita ascesi; perché se tu fai così, la tua mente, toccata gradevolmente o sgradevolmente non si commuoverà. Sulla terra si getta il puro e l’impuro, si getta sterco, si getta urina, muco, marcia e sangue, e la terra non si commuove, contrista o conturba per quello; così devi fare tu.

Simile all’acqua, Râhulo, esercita ascesi; perché se tu fai così, la tua mente, toccata gradevolmente o sgradevolmente non si commuoverà. Nell’acqua si lava il puro e l’impuro, si lava sterco, urina, muco, marcia e sangue, e l’acqua non si commuove, contrista o conturba per quello; così devi fare tu. Simile al fuoco, Râhulo, esercita ascesi; perché se tu fai così, la tua mente, toccata gradevolmente o sgradevolmente non si commuoverà. Nel fuoco si arde il puro e l’impuro, si arde sterco, urina, muco, marcia e sangue, e il fuoco non si commuove, contrista o conturba per quello; così devi fare tu.

Simile all’aria, Râhulo, esercita ascesi; perché se tu fai così, la tua mente, toccata gradevolmente o sgradevolmente non si commuoverà. L’aria soffia sul puro e l’impuro, spira su sterco, urina, muco, marcia e sangue, e l’aria non si commuove, contrista o conturba per quello; così devi fare tu. Simile allo spazio, Râhulo, esercita ascesi; perché se tu fai così, la tua mente, toccata gradevolmente o sgradevolmente non si commuoverà. Lo spazio non è limitato da niente; così devi fare tu.

Amichevole, Râhulo, esercita ascesi; perché se tu fai così, allora la malevolenza svanirà. Compassionevole esercita ascesi; perché se tu fai così, allora il fastidio svanirà. Lietamente esercita ascesi, perché se tu fai così, allora il dispiacere svanirà. Equanime esercita ascesi; perché se tu fai così, il contrasto svanirà. Memore del disgusto esercita ascesi; perché se tu fai così, allora il desiderio svanirà. Memore della caducità esercita ascesi; perché se tu fai così, allora ciò che è presunzione di sé svanirà.

Meditatamente esercita inspirazione ed espirazione perché ciò dà grande frutto. Ecco che un monaco, recatosi in una foresta o ai piedi d’un albero o in un sito solitario, si siede con le gambe incrociate, il busto diritto e s’immerge in meditazione. Meditatamente inspira ed espira; se inspira o espira lungamente o se lo fa rapidamente, ne è consapevole. Egli si esercita: voglio inspirare ed espirare sentendo tutto il corpo; voglio farlo calmando la combinazione corporea; voglio farlo sentendo piacere, voglio farlo sentendo letizia; voglio farlo sentendo la combinazione mentale; voglio farlo calmando la combinazione mentale; voglio farlo sentendo la mente; voglio farlo sollevando la mente, raccogliendo la mente, rilassando la mente; voglio farlo considerando la caducità, considerando la mancanza di desideri, considerando la distruzione, considerando la rinunzia: così ci si esercita.

Così esercitata, Râhulo, inspirazione ed espirazione dà grande frutto, grande profitto. Così facendo anche gli ultimi respiri cessano consapevoli.”

Questo disse il Sublime. Contento si rallegrò l’onorevole Râhulo della sua parola.

Riscrittura a partire dall’italiano di De Lorenzo, da Pier Antonio Morniroli ed Enrico Federici.
Per distribuzione gratuita esclusivamente.

Testo: Majjhima Nikaya