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MN 46: Mahâ-dhammasamâdâna Sutta – Il modo di vivere (2)

Questo ho sentito. Una volta il Sublime soggiornava presso Sâvatthî, nella Selva del Vincitore, nel parco di Anâthapindiko. Là egli si rivolse ai monaci: “La maggior parte degli uomini, monaci, nutre la voglia, il desiderio, l’aspirazione: ‘Ah, possa diminuire il non bramato, non desiderato, non piacevole, e crescere il bramato, desiderato, piacevole!’ E a questi uomini che nutrono tale voglia, cresce il non bramato, il non desiderato, il non piacevole e diminuisce il bramato, il desiderato, il piacevole. Qual è la ragione di tutto ciò?”

“Dal Sublime deriva il nostro sapere, da lui scaturisce ed a lui ritorna. Sarebbe bene se il Sublime volesse spiegarcelo. Noi conserveremo la sua parola.”

“Orsù dunque, ascoltate e fate bene attenzione. Ecco che uno è un inesperto uomo comune, senza intendimento per ciò che è santo, alla santa dottrina estraneo, inaccessibile, senza intendimento per ciò che è nobile, alla dottrina dei nobili estraneo, inaccessibile, non conosce le cose di cui curarsi né quelle di cui non curarsi, non conosce le cose degne né quelle indegne. E mentre egli degna le cose indegne e sdegna quelle degne, cresce il non bramato e diminuisce il bramato. Perché? Perché è così che accade se uno ignora.

Ma l’esperto santo uditore, monaci, intendendo ciò che è santo, intimo della santa dottrina, intendendo ciò che è nobile, intimo della dottrina dei nobili, sa come comportarsi. E mentre egli non cura le cose da non curarsi e cura quelle di cui bisogna curarsi, diminuisce il non bramato e cresce il bramato. Perché? Perché proprio così, monaci, deve accadere se uno è sapiente.

Quattro specie di modi di vivere vi sono: quello che porta male presente e male futuro; quello che porta bene presente e male futuro; quello che porta male presente e bene futuro; e quello che porta bene presente e bene futuro. Quello che porta male presente e male futuro non è compreso dal non intelligente che non lo riconosce conforme alla verità. Siccome non lo comprende, non l’intende, non lo riconosce conforme a verità, egli lo segue, non vi rinuncia. Così facendo cresce il non bramato, il non piacevole, e diminuisce il bramato, il piacevole. Non può che essere così per chi ignora.

Il modo che porta bene presente e male futuro non viene ugualmente compreso da chi non capisce. Egli lo segue, non vi rinuncia. Così facendo cresce il non bramato, il non piacevole, e diminuisce il bramato, il piacevole. Non può che essere così per chi ignora.

Quello che porta male presente e bene futuro non è compreso dal non intelligente che non lo riconosce conforme alla verità. Siccome non lo comprende, non l’intende, non lo riconosce conforme a verità, egli lo segue, non vi rinuncia. Così facendo cresce il non bramato, il non piacevole, e diminuisce il bramato, il piacevole. Non può che essere così per chi ignora.

Quello che porta bene presente e bene futuro non è compreso dal non intelligente che non lo riconosce conforme alla verità. Siccome non lo comprende, non l’intende, non lo riconosce conforme a verità, egli lo segue, non vi rinuncia. Così facendo cresce il non bramato, il non piacevole, e diminuisce il bramato, il piacevole. Non può che essere così per chi ignora.

Invece, monaci, colui che capisce riconosce che i primi due modi di vivere sono da evitare e vi rinuncia. Così facendo diminuisce il non bramato e cresce il bramato. Segue solo il modo di vivere che porta male presente e bene futuro, e quello che porta bene presente e bene futuro. Così facendo diminuisce il non bramato e cresce il bramato.

Ma qual è il modo di vivere che porta male presente e male futuro? Ecco che uno è un uccisore, un ladro, un dissoluto, un mentitore, un calunniatore, un villano, un loquace, un bramoso, un malvagio, un falso e prova per i suoi falli pene e tormenti [per essere stato colto sul fatto, per esser stato picchiato e per aver subito aspre condanne]. Costui, con la dissoluzione del corpo, dopo la morte, giunge giù, su cattivi sentieri, in perdizione e danno.

Ma qual è il modo di vivere che porta bene presente e male futuro? Ecco che tutti quelli già nominati traggono piacere e soddisfazione dai loro piccoli e grandi crimini [per non essere stati scoperti] durante la vita. Ma essi, con la dissoluzione del corpo, dopo la morte, giungono giù, su cattivi sentieri, in perdizione e danno.

Ma qual è il modo di vivere che porta male presente e bene futuro? Ecco che uno si astiene a fatica, soffrendo, dall’uccidere, dal rubare, dalla dissolutezza, dal mentire, dal calunniare, dall’essere villano, dalla loquacità, dalla bramosia, dalla cattiveria, ed è sincero; e tutto ciò gli costa in vita pene e tormenti. Ma con la dissoluzione del corpo, dopo la morte, giunge su buoni sentieri, in un mondo celeste.

E qual è il modo di vivere che porta bene presente e bene futuro? Ecco che uno si astiene con piacere e soddisfazione dall’uccidere, dal rubare, dalla dissolutezza, dal mentire, dal calunniare, dall’essere villano, dalla loquacità, dalla bramosia, dalla cattiveria, ed è con piacere e soddisfazione sincero; e tutto ciò gli dà pure piacere e soddisfazione. E costui, con la dissoluzione del corpo, dopo la morte, giunge su buoni sentieri, in un mondo celeste.

Queste sono le quattro specie di modi di vivere Come se si avesse una fiasca di zucca, piena di veleno, ed arrivasse un uomo, che vuol vivere e non morire, che brama benessere ed aborre il dolore, e gli si dicesse: ‘Questa fiasca è piena di veleno, se vuoi, bevi pure. Ma questa bevanda non ti piacerà né per il colore, né per l’odore e per il gusto, e, bevutala, tu morirai, o soffrirai mortali dolori’. Se egli la bevesse ciò sarebbe da paragonare al modo di vivere che porta male presente e male futuro.

Se si avesse una coppa con un contenuto bello, profumato, gustoso, ma intriso di veleno, ed arrivasse un uomo, che vuol vivere e non morire, che brama benessere ed aborre il dolore, e gli si dicesse: ‘Questa coppa così attraente e gustosa contiene anche del veleno. Ti piacerà, ma, bevutala, morirai o soffrirai mortali dolori’. E costui la bevesse, ciò sarebbe da paragonare al modo di vivere che porta bene presente e male futuro. Se si avesse urina putrida infusa di varie erbe medicinali, ed arrivasse un uomo che ha l’itterizia, e gli si dicesse: ‘Mio caro, questa urina putrida con le erbe infuse non ti piacerà, ma il berla ti gioverà’. E consideratamente egli la bevesse, non la rifiutasse. E, pur non piacendogli, dopo averla bevuta, egli si sentisse bene, ciò sarebbe da paragonare al modo di vivere che porta male presente e bene futuro. Se si avesse crema e miele, burro e zucchero, ben mescolati, ed arrivasse un uomo sofferente di sbocchi di sangue, e gli si dicesse: ‘Mio caro, ecco una gradevolissima bevanda che ti piacerà e ti gioverà. E consideratamente egli la bevesse di gusto e, bevutala, si sentisse bene, ciò sarebbe da paragonare al modo di vivere che porta bene presente e bene futuro.

Così come quando nell’ultimo mese della stagione delle piogge, nell’autunno, dopo aver dissolto e fugato le nubi gravide d’acqua, il sole sorge nel cielo e disperde coi suoi raggi ogni nebbia e folgora e splende, così ecco apparire questo modo di vivere che porta bene presente e bene futuro, e disperde raggiando le ciarle dei comuni penitenti e religiosi, e folgora e splende.”

Così parlò il Sublime. Contenti si rallegrarono quei monaci delle sue parole.

Riscrittura a partire dall’italiano di De Lorenzo, da Pier Antonio Morniroli ed Enrico Federici.
Per distribuzione gratuita esclusivamente.

Testo: Majjhima Nikaya