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Itivuttaka: La sezione delle triadi

(Iti 50-99)

§ 50. {Iti 3.1; Iti 44}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono queste tre radici non salutari. Quali tre? La cupidigia, l’avversione, l’ignoranza. Queste sono le tre radici non salutari .”
Cupidigia, avversione, ignoranza
sorgono
nelle persone con la mente malvagia
come i frutti
della canna di bambù.
 
§ 51. {Iti 3.2; Iti 45}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre elementi. Quali tre? L’elemento della forma, l’elemento della non-forma, e l’elemento della cessazione. ( L’elemento della forma corrisponde all’esperienza della forma del corpo come si presenta nel primo dei quattro stadi dell’assorbimento meditativo. L’elemento della non-forma corrisponde all’esperienza della non-forma basato sul quarto stadio dell’assorbimento meditativo: la dimensione dell’infinità dello spazio, dell’infinità della coscienza, della vacuità, e della né-percezione-né-non-percezione. L’elemento della cessazione è l’esperienza della totale distruzione della sofferenza.) Questi sono i tre elementi.”
Comprendendo l’elemento della forma,
non stabilendosi nella non-forma,
e liberati nella cessazione
sono persone che hanno distrutto la morte.
Avendo con il proprio corpo
l’immortalità
l’elemento libero
dalle acquisizioni,
avendo realizzato l’abbandono
delle acquisizioni,
libero dalle fermentazioni mentali,
il Perfettamente
Risvegliato
insegna la condizione
della non sofferenza,
senza impurità.

§ 52. {Iti 3.3; Iti 46}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono queste tre sensazioni. Quali tre? Una sensazione piacevole, una sensazione dolorosa, una sensazione neutra. Queste sono le tre sensazioni.”
Concentrato,
mentalmente presente,
vigile,
il discepolo
del Risvegliato
conosce le sensazioni,
come sorgono,
la loro origine,
come si esauriscono
e il sentiero che conduce alla loro cessazione.
Con la distruzione delle sensazioni, un monaco
libero dal desiderio
è completamente libero.

§ 53. {Iti 3.4; Iti 47}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: ” Vi sono queste tre sensazioni. Una sensazione piacevole, una sensazione dolorosa, una sensazione neutra.

Una sensazione piacevole deve essere considerata come dolorosa. Una sensazione dolorosa deve essere considerata come una freccia. Una sensazione neutra come impermanente. Quando un monaco considera una sensazione piacevole come dolorosa, una sensazione dolorosa come una freccia, e una sensazione neutra come impermanente, allora può essere chiamato nobile, uno che vede rettamente, che ha reciso la brama, distrutto i legami, e che — dalla perfetta distruzione della presunzione — ha posto fine alla sofferenza e al dolore.”

Colui che vede il piacere
come sofferenza,
vede il dolore come una freccia,
vede le sensazioni neutre
come impermanenti:
è un monaco
che vede rettamente.
Da ciò è ritenuto libero già in questa esistenza.
Un maestro della perfetta conoscenza,
pacifico,
è un saggio
senza legami.

§ 54. {Iti 3.5; Iti 48}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di ricerca. Quali tre? La ricerca del piacere dei sensi, la ricerca del divenire, la ricerca della vita santa. Questi sono i tre tipi di ricerca.”

Concentrato,
mentalmente presente,
vigile,
il discepolo
del Risvegliato
conosce i tre tipi di ricerca,
come sorgono,
la loro origine,
come si esauriscono
e il sentiero che conduce alla loro cessazione.
Con la distruzione delle ricerche, un monaco
libero dal desiderio
è completamente libero.

§ 55. {Iti 3.6; Iti 48}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: ” Vi sono questi tre tipi di ricerca. Quali tre? La ricerca del piacere dei sensi, la ricerca del divenire, la ricerca della vita santa. Questi sono i tre tipi di ricerca.”

La ricerca del piacere dei sensi, la ricerca del divenire,
assieme alla ricerca della vita santa —
cioè, comprendere la verità
fondata sull’accumulo
delle opinioni:
attraverso l’abbandono delle ricerche,
l’annullamento delle opinioni
e dell’attaccamento
ad ogni desiderio,
reso libero dalla distruzione
della brama,
attraverso la distruzione delle ricerche, il monaco
è libero dal dubbio
e dal desiderio.

§ 56. {Iti 3.7; Iti 49}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre influssi impuri. Quali tre? L’influsso impuro del desiderio sensuale, l’influsso impuro del divenire, l’influsso impuro dell’ignoranza. Questi sono i tre influssi impuri.”

Concentrato,
mentalmente presente,
vigile,
il discepolo
del Risvegliato
conosce i tre influssi impuri,
come sorgono,
la loro origine,
come si esauriscono
e il sentiero che conduce alla loro cessazione.
Con la distruzione degli influssi impuri, un monaco
libero dal desiderio
è completamente libero.

§ 57. {Iti 3.8; Iti 49}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre influssi impuri. Quali tre? L’influsso impuro del desiderio sensuale, l’influsso impuro del divenire, l’influsso impuro dell’ignoranza. Questi sono i tre influssi impuri.”

Il suo influsso impuro del desiderio sensuale
distrutto,
la sua ignoranza
eliminata,
il suo influsso impuro del divenire
esaurito:
colui che è completamente liberato, dalle acquisizioni,
porta il suo ultimo corpo,
avendo sconfitto Mara
con la sua cavalcatura.

§ 58. {Iti 3.9; Iti 50}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono tre tipi di brama. Quali tre? La brama per i piaceri dei sensi, la brama per il divenire, la brama per il non-divenire. Questi sono i tre tipi di brama.”

Legati al laccio della brama,
le loro menti colpite
dal divenire e dal non-divenire,
incatenati al vincolo di Mara —
e non ancora salvi da questo vincolo,
gli esseri errano eternamente,
di nascita in morte.
Mentre coloro che hanno abbandonato la brama,
liberi dalla brama del divenire e del non-divenire,
raggiungendo la distruzione degli influssi impuri,
già in questo mondo,
sono andati al di là.

§ 59. {Iti 3.10; Iti 50}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Con queste tre qualità un monaco è andato oltre il dominio di Mara e splende come il sole. Quali tre? In questo caso un monaco possegga l’aggregato della virtù della concentrazione, della saggezza di colui che è andato al di là della pratica [cioè, un arahant]. Con queste tre qualità un monaco è andato oltre il dominio di Mara e splende come il sole. “

Virtù, concentrazione, saggezza:
colui che li abbia ben sviluppate,
supera il dominio di Mara,
e splende
come il sole.

§ 60. {Iti 3.11; Iti 51}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono queste tre condizioni per gli atti meritori. Quali tre? La condizione dell’atto meritorio prodotto dalla generosità, la condizione dell’atto meritorio prodotto dalla virtù, e la condizione dell’atto meritorio prodotto dalla pratica meditativa. Queste sono le tre condizioni per gli atti meritori.”

Pratica l’atto meritorio
perchè produce gioia per molto tempo —
sviluppa la generosità,
una vita moderata,
una mente compassionevole.
Sviluppando queste
tre cose
che portano felicità,
il saggio rinasce
in un mondo felice
e privo di afflizioni.

§ 61. {Iti 3.12; Iti 52}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre occhi. Quali tre? L’occhio di carne, l’occhio divino [chiaroveggenza], e l’occhio della saggezza. Questi sono i tre occhi.”

L’occhio di carne,
l’occhio divino,
l’occhio della saggezza
insuperabile:
questi tre occhi furono insegnati
dal Sublime.
Il sorgere dell’occhio di carne
è il sentiero che conduce all’occhio divino.
Ma la saggezza sorge,
con l’occhio della saggezza insuperabile:
colui che possiede quest’occhio
è libero
dalla sofferenza e dal dolore.

§ 62. {Iti 3.13; Iti 52}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono queste tre facoltà. Quali tre? La facoltà del ‘Conoscerò ciò che ancora non si conosce,’ la facoltà della conoscenza assoluta, la facoltà di colui che possiede la conoscenza assoluta. (Secondo il Commento, la prima di queste facoltà corrisponde alla prima nobile meta, il sentiero che conduce all’entrata nella corrente; la seconda, alle successive sei, fino al sentiero che conduce alla santità; e la terza, la meta suprema, la santità.) Queste sono le tre facoltà.”

Per il discepolo che sta praticando
secondo il retto sentiero:
prima, la conoscenza della distruzione;
poi, subito dopo,
la conoscenza assoluta;
e poi, dalla distruzione
dei vincoli — del divenire —
c’è la conoscenza,
la conoscenza assoluta di colui pienamente liberato
di colui che è Equanime: (Equanime (tadi): si veda la note a Iti §44.)
Colui che possiede queste facoltà,
è in pace,
gode questo stato di pace,
porta il suo ultimo corpo,
avendo sconfitto Mara
con la sua cavalcatura.

§ 63. {Iti 3.14; Iti 53}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tempi. Quali tre? Il tempo passato, il tempo futuro, e il tempo presente. Questi sono i tre tempi.”

Percependo in base a indicazioni, gli esseri
si affidano ad esse.
Non comprendendo pienamente queste indicazioni,
entrano nei vincoli
della morte.
Ma comprendendo pienamente le indicazioni, uno
non gli dà un senso.
Ottenendo la piena liberazione,
lo stato di pace insuperabile,
perfetto,
pacifico,
godendo questo stato di pace,
prudente,
un saggio
si serve di queste classificazioni
ma non viene classificato. (La persona presente mentalmente alle nozioni di passato, presente e futuro non si basa su di esse, e di conseguenza non ha attaccamento a queste denominazioni. Senza attaccamento, si è liberi da nascita e morte.)

§ 64. {Iti 3.15; Iti 54}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di cattiva condotta. Quali tre? La cattiva condotta fisica, la cattiva condotta verbale, la cattiva condotta mentale. Questi sono i tre tipi di cattiva condotta.”

Avendo avuto
una cattiva condotta fisica,
verbale,
e mentale,
o qualsiasi altra cattiva condotta,
non avendo compiuto ciò che è salutare,
avendo compiuto ciò che non lo è,
alla dissoluzione del corpo,
lo stolto rinascerà
all’inferno.

§ 65. {Iti 3.16; Iti 55}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di buona condotta. Quali tre? La buona condotta fisica, la buona condotta verbale, la buona condotta mentale. Questi sono i tre tipi di buona condotta.”

Avendo abbandonato
la cattiva condotta fisica,
verbale,
mentale,
e qualsiasi altra cattiva condotta,
non avendo compiuto ciò che è non salutare,
avendo compiuto ciò che lo è,
alla dissoluzione del corpo,
il saggio rinascerà
in paradiso.

§ 66. {Iti 3.17; Iti 55}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di purezza. Quali tre? La purezza fisica, la purezza verbale, la purezza mentale. Questi sono i tre tipi di purezza.”

Puro nel corpo,
puro nella parola,
puro nella consapevolezza
— libero da influssi impuri —
chi è puro,
perfetto in tali purezze,
è chiamato colui che ha abbandonato
il Tutto.

§ 67. {Iti 3.18; Iti 56}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono queste tre forme di oculatezza. Quali tre? L’oculatezza fisica, l’oculatezza verbale, e l’oculatezza mentale. Queste sono le tre forme di oculatezza.”

Oculato nel corpo, oculato nella parola,
oculato nella mente, libero da influssi impuri:
un saggio perfetto in tali oculatezze
è chiamato colui che si è pulito da ogni male.

§ 68. {Iti 3.19; Iti 56}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Chiunque non abbia abbandonato il desiderio bramoso, l’avversione, l’ignoranza è chiamato colui che è passato sotto il dominio di Mara, affascinato dal suo potere. Egli è alla mercè del Maligno. Ma chiunque abbia abbandonato il desiderio bramoso, l’avversione, l’ignoranza è chiamato colui che non è passato sotto il dominio di Mara, si è liberato del suo potere. Quella persona non è alla mercè del Maligno.”

Chi ha distrutto
il desiderio bramoso, l’avversione, e l’ignoranza
è chiamato colui che è
è sereno mentalmente,
che è divenuto Brahma,
il risvegliato, il Tathagata,
senza odio e paura,
che ha abbandonato
il Tutto.

§ 69. {Iti 3.20; Iti 57}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Chiunque — monaco o monaca — non abbia abbandonato il desiderio bramoso, l’avversione, l’ignoranza, è chiamato colui che non ha attraversato l’oceano con i suoi flutti, i suoi frangenti, i suoi vortici, i suoi mostri e i suoi demoni. Chiunque — monaco o monaca —abbia abbandonato il desiderio bramoso, l’avversione, l’ignoranza, è chiamato colui che ha attraversato l’oceano con i suoi flutti, i suoi frangenti, i suoi vortici, i suoi mostri e i suoi demoni . Avendo attraversato, avendo raggiunto l’ultima spiaggia, se sta in piedi sulla parte più alta, un bramano.”

Colui che ha distrutto
il desiderio bramoso, l’avversione e l’ignoranza,
ha attraversato questo oceano
con i suoi squali,
i suoi demoni,
con i suoi pericolosi flutti,
così difficili da superare.
Libero da ogni attaccamento
— da ogni legame,
lasciato la morte —
ha abbandonato la sofferenza
e le future nascite.
Avendo ottenuto la meta
non può essere definito,
ha superato in astuzia, io vi dico,
il Re della Morte.

§ 70. {Iti 3.21; Iti 58}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Ho visto esseri che — con cattiva condotta fisica, verbale, e mentale; ingiuriano i nobili, hanno false visioni e compiono atti sotto l’influenza di queste false visioni— alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Senza averlo ascoltato da altri asceti e bramani che vi dico che ho visto esseri che — con cattiva condotta fisica, verbale, e mentale; ingiuriano i nobili, hanno false visioni e compiono atti sotto l’influenza di queste false visioni— alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Dopo averlo conosciuto, visto e contemplato personalmente che vi dico che ho visto esseri che — con cattiva condotta fisica, verbale, e mentale; ingiuriano i nobili, hanno false visioni e compiono atti sotto l’influenza di queste false visioni— alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno.”

Con la mente erroneamente diretta,
mentendo,
compiendo atti sbagliati con il corpo:
una persona
di poco sapere,
che compie il male
in questa breve vita,
alla dissoluzione del corpo,
stolto,
rinascerà all’inferno.

§ 71. {Iti 3.22; Iti 59}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Ho visto esseri che — con buona condotta fisica, verbale, e mentale; non ingiuriano i nobili, hanno rette visioni e compiono atti sotto l’influenza di queste rette visioni— alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi celesti, in una felice destinazione, nei reami paradisiaci. Senza averlo ascoltato da altri asceti e bramani che vi dico che ho visto esseri che — con buona condotta fisica, verbale, e mentale; non ingiuriano i nobili, hanno rette visioni e compiono atti sotto l’influenza di queste rette visioni— alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi celesti, in una felice destinazione, nei reami paradisiaci. Dopo averlo conosciuto, visto e contemplato personalmente che vi dico che ho visto esseri che — con buona condotta fisica, verbale, e mentale; non ingiuriano i nobili, hanno rette visioni e compiono atti sotto l’influenza di queste rette visioni— alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi celesti, in una felice destinazione, nei reami paradisiaci.”

Con la mente rettamente diretta,
pronunciando rette parole,
compiendo rette azioni con il corpo:
una persona
di poco sapere,
che compie atti meritori
in questa breve vita,
alla dissoluzione del corpo,
saggio,
rinascerà in paradiso.

§ 72. {Iti 3.23; Iti 61}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre elementi di salvezza. Quali tre? L’elemento di salvezza dai piaceri dei sensi: la rinuncia. L’elemento di salvezza dalla forma: la mancanza di forma. Per ciò che è nato, composto e rinasce condizionatamente, il suo elemento di salvezza è la cessazione. Questi sono i tre elementi di salvezza.”

Conoscendo la salvezza dai piaceri dei sensi,
e superando le forme
— sempre
ardente —
calmando
ogni processo condizionato:
un monaco è
colui che ha la retta visione.
Libero da ciò,
un maestro della perfetta conoscenza,
sereno,
è un saggio
che è andato oltre ogni legame.

§ 73. {Iti 3.24; Iti 62}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “I fenomeni senza forma sono più sereni di quelli della forma; la cessazione, è più serena dei fenomeni senza forma.”

Quegli esseri nati nella forma,
e quelli che si stabiliscono nella non-forma,
privi della conoscenza della cessazione,
ritornano a future rinascite.
Ma, comprendendo la forma,
e non stabilendosi nelle cose senza forma,
si liberano della cessazione
e si lasciano la morte dietro.
Avendo toccato con il suo corpo
l’elemento immortale
senza acquisizioni,
avendo realizzato la liberazione
dalle acquisizioni,
libero dagli influssi impuri,
il Perfettamente Risvegliato
ha insegnato lo stato
senza sofferenza,
e senza impurità.

§ 74. {Iti 3.25; Iti 62}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono tre tipi di figli al mondo. Quali tre? Quello con nascita superiore, quello con nascita simile, quello con nascita inferiore.

“Qual è il figlio con nascita superiore? In questo caso i genitori non hanno mai preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma, e nel Sangha. Non si astengono dall’uccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dal mentire, dal bere bevande inebrianti. Sono senza princìpi morali e dediti al male per indole. Eppure, il loro figlio ha preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma, nel Sangha. Si astiene dall’uccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dal mentire, dal bere bevande inebrianti. Ha princìpi morali ed è ammirevole per indole. Costui è chiamato il figlio con nascita superiore.

“E qual è il figlio con nascita simile? In questo caso i genitori hanno preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma, e nel Sangha. Si astengono dall’uccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dal mentire, dal bere bevande inebrianti. Sono di sani princìpi e ammirevoli per indole. Anche il loro figlio ha preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma, nel Sangha. Si astiene dall’uccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dal mentire, dal bere bevande inebrianti. Ha princìpi morali ed è ammirevole per indole. Costui è chiamato il figlio con nascita simile.

“E qual è il figlio con nascita inferiore? In questo caso i genitori hanno preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma, e nel Sangha. Si astengono dall’uccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dal mentire, dal bere bevande inebrianti. Sono di sani princìpi e ammirevoli per indole. Eppure, il loro figlio non ha preso rifugio nel Buddha, nel Dhamma, nel Sangha. Non si astiene dall’uccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dal mentire, dal bere bevande inebrianti. È senza moralità e dedito al male per indole. Costui è chiamato il figlio con nascita inferiore.”

Il saggio desidera un figlio
con nascita superiore o simile,
non uno
con nascita inferiore,
una disgrazia in famiglia.
Questi figli nel mondo,
sono seguaci laici,
pieni di virtù, di fede;
generosi, liberi dall’avarizia,
splendono nelle assemblee
come la luna
senza nubi.

§ 75. {Iti 3.26; Iti 64}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Si possono trovare questi tre tipi di persone al mondo. Quali tre? Quello come una nuvola senza pioggia, quello fa piovere localmente, e quello che fa piovere ovunque.

“E com’è una persona come una nuvola senza pioggia? In questo caso una persona non offre da mangiare, da bere, abiti, mezzi di trasporto, ghirlande, profumi, unguenti, giacigli, alloggi, o lampade a qualche asceta o a qualche bramano, a qualche povero, a mendicanti, o a bisognosi. Così è una persona come una nuvola senza pioggia.

“E com’è una persona che fa piovere localmente? In questo caso una persona offre da mangiare, da bere, abiti, mezzi di trasporto, ghirlande, profumi, unguenti, giacigli, alloggi, o lampade ad alcuni asceti o bramani, ad alcuni poveri, a mendicanti, a bisognosi e non ad altri. Così è una persona che fa piovere localmente.

“E com’è una persona che fa piovere ovunque? In questo caso una persona offre da mangiare, da bere, abiti, mezzi di trasporto, ghirlande, profumi, unguenti, giacigli, alloggi, o lampade a tutti gli asceti e bramani, a tutti i poveri, mendicanti, e bisognosi. Così è una persona che fa piovere ovunque.

“Questi sono i tre tipi di persona che si possono trovare al mondo.”

Nè ad asceti,
né a bramani,
né a poveri,
né a mendicanti
dona ciò che possiede:
cibo,
bevande,
beni.
Costui, il più infimo tra tutti,
è chiamato come una nuvola senza pioggia.
Ad alcuni dona,
ad altri no:
il saggio lo chiama
colui che fa piovere localmente.
Una persona col dono della generosità,
amorevole verso tutti gli esseri,
prova gioia a distribuire i suoi averi:
“Dateli!
“Donate!”
dice.
Come una nuvola — roboando, tuonando — riversa la pioggia,
riempiendo d’acqua, bagnando
gli altipiani e gli avvallamenti:
così è questa
persona.
Avendo rettamente accumulato
ricchezza ottenuta con sacrifici,
soddisfa con cibo e bevande
chi cade
in miseria.

§ 76. {Iti 3.27; Iti 67}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Aspirando a queste tre forme di felicità, una persona saggia dovrebbe custodire la sua virtù. Quali tre? [Pensando,] ‘Possa io ricevere lodi,’ una persona saggia custodisce la sua virtù. [Pensando,] ‘Possa io diventare ricco,’ una persona saggia custodisce la sua virtù. [Pensando,] ‘Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, possa io rinascere in una felice destinazione, in paradiso,’ una persona saggia custodisce la sua virtù. Aspirando a queste tre forme di felicità, una persona saggia dovrebbe custodire la sua virtù. “

Il saggio,
dovrebbe custodire la sua virtù,
aspirando a queste tre forme di felicità:
lode;
ricchezza;
e, dopo la morte, rinascere
in paradiso.
Anche se non commettete azioni malvagie
ma frequentate chi le fa,
siete sospettati di commettere il male.
La vostra cattiva reputazione
aumenta.
Il tipo di persona con cui fate amicizia,
con cui vi frequentate,
così diventerete —
simili a loro.
Colui che è seguito,
colui che segue,
colui che è toccato,
colui che tocca
— come una freccia avvelenata —
contamina la faretra.
Così, temendo la contaminazione, la persona saggia
non dovrebbe essere amico
di persone malvagie.
Un uomo che avvolge un pesce marcio
con dei fili di erba kusa
rende anche l’erba puzzolente:
così è
se frequentate gli stolti.
Ma un uomo che avvolge una polvere d’incenso
con una foglia di un albero
rende profumata anche la foglia:
così è
se frequentate
il saggio.
Così,
conoscendo il risultato
come la foglia resa involucro,
non dovreste frequentare
persone malvagie.
Il saggio frequenta
i suoi simili.
Il malvagio
vi conduce verso l’inferno.
Il virtuoso vi aiuta ad ottenere
una felice destinazione.

§ 77. {Iti 3.28; Iti 69}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Questo corpo perirà; la coscienza è destinata a dissolversi; tutti gli aggregati son impermanenti, dolorosi, soggetti al cambiamento.”

Conoscendo il corpo destinato a perire,
e la coscienza a dissolversi,
vedendo il pericolo negli aggregati,
siete andati al di là
della nascita e della morte.
Avendo ottenuto la pace suprema,
aspettate il vostro tempo,
sereni.

§ 78. {Iti 3.29; Iti 70}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “In conformità ai loro elementi (al loro temperamento) che gli esseri si incontrano e si associano fra di loro. Esseri di bassa disposizione si associano con esseri di bassa disposizione. Esseri di virtuosa disposizione si associano con esseri di virtuosa disposizione. Ciò si verificava nel passato, si verificherà nel futuro, si verifica nel presente, che gli esseri si incontrano e si associano fra di loro. Esseri di bassa disposizione si associano con esseri di bassa disposizione. Esseri di virtuosa disposizione si associano con esseri di virtuosa disposizione.”

Questo sottobosco di relazioni illecite nasce
dall’associarsi
ed tagliato radicalmente
dal non associarsi.
Come uno che galleggia
su una piccola tavola di legno
affonderebbe
nel vasto oceano,
così uno che vive una vita virtuosa
affonda,
frequentando un fannullone.
Così evita i fannulloni,
quelli con poca perseveranza.
Vivi con le persone nobili —
contemplativi, risoluti, assorti nei jhana,
la loro perseveranza è sempre costante:
i saggi.

§ 79. {Iti 3.30; Iti 71}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Queste tre cose conducono un monaco al fallimento della sua pratica. Quali tre? In questo caso un monaco gioisce delle sua varie attività, (Vari tipi di attività quotidiane, sia personali sia comunitarie, tipo aggiustare le vesti, ecc.) gode delle attività, prova diletto in queste attività. Gli piace chiaccherare, gioisce nel chiaccherare, prova diletto nelle chiacchiere inutili. Gli piace dormire, gioisce nel dormire, prova diletto nel dormire. Queste sono le tre cose che conducono un monaco al fallimento della sua pratica .

” Queste tre cose non conducono un monaco al fallimento della sua pratica. Quali tre? In questo caso un monaco non gioisce delle sua varie attività, non gode delle attività, non prova diletto in queste attività. Non gli piace chiaccherare, non gioisce nel chiaccherare, non prova diletto nelle chiacchiere inutili. Non gli piace dormire, non gioisce nel dormire, non prova diletto nel dormire. Queste sono le tre cose che non conducono un monaco al fallimento della sua pratica.”

Godendo delle attività,
provando diletto nelle chiacchiere inutili,
provando piacere nel dormire,
e agitato:
è incapace
— un monaco così —
di ottenere
il risveglio.
Allora dovrebbe essere una persona con pochi doveri,
tranquillo.
Così sarà capace
— un monaco così —
di ottenere il supremo
risveglio.

§ 80. {Iti 3.31; Iti 72}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di pensieri nocivi. Quali tre? Il pensiero di non voler essere disprezzato; il pensiero del profitto, dell’offerte, della fama; il pensiero dell’empatia verso gli altri. (Secondo il Commento, ciò è riferito alla tendenza dei monaci di stare troppo con i laici, di essere troppo suscettibili della loro sorte, “felice se sono felici, triste se sono tristi, occuparsi delle loro faccende.”) Questi sono i tre tipi di pensieri nocivi.”

Incatenato
al pensiero di non voler essere disprezzato;
al profitto, alle offerte, al rispetto;
nel stare bene con i compagni:
sei lontano dalla distruzione dei legami.
Ma chiunque in questa vita,
abbia abbandonato
figli,
bestiame,
matrimonio,
parenti:
è capace
— un monaco così —
di ottenere il supremo
risveglio.

§ 81. {Iti 3.32; Iti 73}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Ho visto esseri dominati dal ricevere offerte — le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Ho visto esseri dominati dal non ricevere offerte— le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Ho visto esseri dominati sia dal ricevere offerte sia dal non ricevere offerte — le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno.

” Senza averlo ascoltato da altri asceti e bramani che vi dico, ‘Ho visto esseri dominati dal ricevere offerte — le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Ho visto esseri dominati dal non ricevere offerte— le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Ho visto esseri dominati sia dal ricevere offerte sia dal non ricevere offerte — le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno.’

” Dopo averlo conosciuto, visto e contemplato personalmente che vi dico ‘Ho visto esseri dominati dal ricevere offerte — le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Ho visto esseri dominati dal non ricevere offerte— le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Ho visto esseri dominati sia dal ricevere offerte sia dal non ricevere offerte — le loro menti oppresse — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasceranno nei mondi di privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno.

Sia ricevendo offerte
sia non ricevendole:
la sua concentrazione
non vacilla,
sempre
mentalmente presente:
—assorto nei jhana,
con sottile e chiara visione,
godendo della distruzione dell’attaccamento —
costui è chiamato
uomo colmo di integrità.

§ 82. {Iti 3.33; Iti 75}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Questi tre suoni divini echeggiano fra i deva in determinate occasioni. Quali tre? Quando un nobile discepolo, tagliando i suoi capelli e la sua barba, indossando la veste ocra, decide di abbandonare la vita di famiglia per la vita santa, in quell’occasione il suono divino echeggia fra i deva: ‘Questo nobile discepolo ha deciso di combattere Mara.’ Questo è il primo suono divino che echeggia fra i deva in determinate occasioni.

Quando un nobile discepolo dedica la sua vita allo sviluppo delle qualità che conducono al Risveglio, (I quattro fondamenti della presenza mentale, i quattro retti sforzi, le quattro basi dei poteri sovrumani, le cinque facoltà, i cinque poteri, i sette fattori del Risveglio, e il nobile ottuplice sentiero.) in quell’occasione il suono divino echeggia fra i deva: ‘Questo nobile discepolo sta combattendo Mara.’ Questo è il secondo suono divino che echeggia fra i deva in determinate occasioni.

Quando un nobile discepolo, attraverso la distruzione degli influssi impuri dimora nella libera presenza mentale e nella libera saggezza, avendole conosciuto e realizzate perfettamente già durante la sua vita, in quell’occasione il suono divino echeggia fra i deva: ‘Questo nobile discepolo ha vinto la battaglia contro Mara e ne esce vittorioso.’ Questo è il secondo suono divino che echeggia fra i deva in determinate occasioni.

“Questi sono i tre suoni divini che echeggiano fra i deva in determinate occasioni.”

Vedendo che ha vinto la battaglia
— il discepolo
del Perfettamente Risvegliato —
anche i deva rendono omaggio
a costui che è grande, completamente saggio.
“Omaggio a te, O distinto uomo —
che hai ottenuto una difficile vittoria,
sconfiggendo l’esercito della Morte,
privo di osatcoli
nella liberazione.”
Così gli rendono omaggio, i deva,
a colui che ha ottenuto la cara meta,
perché vedono in lui nessun mezzo
che lo porterebbe sotto il dominio della Morte.

§ 83. {Iti 3.34; Iti 76}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Quando un deva sta per morire, cinque presagi appaiono: la sua ghirlanda appassisce, i suoi vestiti si sporcano, il sudore traspira dalle sue ascelle, una mancanza di luce discende sul suo corpo, ed egli non gode più del suo trono celeste. I deva, sapendo che ‘Questo figlio dei deva sta per discendere dalla sua condizione,’ lo incoraggiano con tre frasi: “Vai via da qui, venerato, verso una buona nascita. Raggiunta una buona nascita, ottieni ciò che è buono ottenere. E avendo ottenuto ciò che è buono ottenere, stabilizzati in esso.'”

Detto ciò, un monaco chiese al Beato: “Qual è, signore, la buona nascita riconosciuta dai deva? Cosa è considerato buono ottenere? Cosa è riconosciuto come ben stabilizzato?”

“L’umana esistenza, monaci, è riconosciuta dai deva come una buona nascita. Divenendo un essere umano, acquisendo la fede nel Dhamma e nel Vinaya insegnati dal Tathagata: ciò dai deva è considerato buono ottenere. Quando quella fede in lui si stabilizza — radicata, salda e forte, e non può essere distrutta da qualche asceta o bramano; deva, Mara, o Brahma; o qualsiasi altro al mondo: ciò è riconosciuto dai deva come ben stabilizzato.”

Quando un deva muore
lasciando il mondo dei deva
tre suoni echeggiano
— l’incoraggiamento degli altri deva.
‘Vai via da qui,
venerato,
verso una buona nascita,
in compagnia
degli esseri umani.
Col divenire un essere umano,
acquisisci la fede
insuperabile
nel vero Dhamma.
Questa tua fede
nel vero Dhamma, ben insegnata,
si stabilizzerà,
radicata,
salda,
— incrollabile
finchè vivrai.
Avendo abbandonato
la cattiva condotta fisica,
la cattiva condotta verbale,
la cattiva condotta mentale,
e qualsiasi altra cattiva condotta;
avendo compiuto ciò che è salutare col corpo,
con la parola,
e con la mente
libero dagli aggregati,
poi — avendo compiuto
atti meritori
tramite la generosità —
convincerai altri mortali
nel vero Dhamma e
nella vita santa.’
Con questa compassione, i deva —
Sapendo che un altro deva sta per morire —
Lo incoraggiano
‘Ritorna, deva,
ancora e ancora.’

§ 84. {Iti 3.35; Iti 78}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Queste tre persone appaiono nel mondo, per il beneficio e la felicità di molti, per compassione del mondo — per il benessere e per la felicità di esseri umani e divini. Quali tre?

“In questo caso un Tathagata appare nel mondo, un Perfettamente e Completamente Risvegliato, con perfetta conoscenza e condotta, il Glorioso, conoscitore del cosmo, maestro insuperabile di coloro che vogliono essere istruiti, maestro di esseri umani e divini, il Risvegliato, il Beato. Egli insegna il Dhamma ammirevole all’inizio, nel mezzo, e alla fine. Egli proclama la vita santa nella sua completezza ed essenza, interamente perfetta, colma di purezza. Questa è la prima persona che appare nel mondo, per il beneficio e la felicità di molti, per compassione del mondo — per il benessere e per la felicità di esseri umani e divini.

“Inoltre, vi è il discepolo di quel Maestro che è divenuto Perfetto, i suoi influssi impuri distrutti, che ha raggiunto la completezza, il compito adempiuto, lasciato il fardello, ottenuto la vera meta, distrutto completamente i legami del divenire, e si è liberato attraverso la perfetta conoscenza. Egli insegna il Dhamma ammirevole all’inizio, nel mezzo, e alla fine. Egli proclama la vita santa nella sua completezza ed essenza, interamnete perfetta, colma di purezza. Questa è la seconda persona che appare nel mondo, per il beneficio e la felicità di molti, per compassione del mondo — per il benessere e per la felicità di esseri umani e divini.

“Inoltre, vi è il discepolo di quel Maestro che è ancora un praticante, che segue il sentiero, erudito, in possesso di una [buona] pratica e princìpi morali. Anche egli insegna il Dhamma ammirevole all’inizio, nel mezzo, e alla fine. Egli proclama la vita santa nella sua completezza ed essenza, interamnete perfetta, colma di purezza. Questa è la terza persona che appare nel mondo, per il beneficio e la felicità di molti, per compassione del mondo — per il benessere e per la felicità di esseri umani e divini.
“Queste sono le tre persone che appaiono nel mondo, per il beneficio e la felicità di molti, per compassione del mondo — per il benessere e per la felicità di esseri umani e divini “

Il Maestro,
Il Grande Veggente,
è il primo nel mondo;
lo segue, il discepolo
divenuto Perfetto;
e poi il praticante,
erudito, che segue il sentiero,
in possesso di virtù,
e di buona pratica.
Questi tre, i primi
fra gli esseri umani e divini,
splendono, proclamando il Dhamma,
aprendo la porta all’Immortalità,
liberando molti dai vari lacci.
Coloro che seguono il sentiero,
ben insegnato dal Sublime
insuperabile,
porranno fine alla sofferenza
in questa stessa vita —
coloro che ascoltano gli insegnamenti
del Glorioso.

§ 85. {Iti 3.36; Iti 80}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Rimanete concentrati, monaci, sull’impurità del corpo. Sia la presenza mentale del respiro ben stabilita dentro di voi. Rimanete concentrati sull’impermanenza delle cose condizionate. Per colui che rimane concentrato sull’impurità del corpo, l’ossessione del desiderio bramoso per l’elemento della bellezza viene abbandonato. Per colui dove la presenza mentale del respiro è ben stabilita dentro di sè, non esitono quei pensieri esteriori concettuali. Per colui che rimane concentrato sull’impermanenza delle cose condizionate, l’ignoranza viene abbandonata e la perfetta conoscenza sorge.”

Concentrandosi sull’impurità
del corpo,
mentalmente presente
sul respiro,
vedendo
la distruzione di tutte le cose condizionate
— sempre
ardente:
è un monaco
che possiede la chiara visione.
E’ completamente liberato.
Un maestro della perfetta conoscenza,
sereno,
è un saggio
senza nessun legame.

§ 86. {Iti 3.37; Iti 81}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “In riferimento ad un monaco che pratica il Dhamma secondo il Dhamma, questo è il modo secondo il Dhamma come si dovrebbe praticare il Dhamma secondo il Dhamma. Quando si parla, si parla del Dhamma e non dell’Adhamma. Quando si pensa, si pensa al Dhamma e non dell’Adhamma. Evitando queste due cose, si rimane equanimi, mentalmente presenti, consapevoli.”

Il Dhamma come sua dimora,
il Dhamma come sua gioia,
un monaco contempla il Dhamma,
ricorda il Dhamma,
non si allontana
dal vero Dhamma.
Sia camminando,
stando in piedi,
sedendo, o
giacendo
— la sua mente internamente attenta —
egli giunge
alla vera pace.

§ 87. {Iti 3.38; Iti 82}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di pensieri non salutari che producono cecità, mancanza di visione, di conoscenza, di saggezza, inducono alla vessazione, e non portano al Nibbana. Quali tre? Il pensiero relativo al desiderio sensuale… Il pensiero relativo ad una cattiva volontà… Il pensiero nocivo che produce cecità, mancanza di visione, di conoscenza, di saggezza, induce alla vessazione, e non porta al Nibbana. Questi sono i tre tipi di pensieri non salutari che producono cecità, mancanza di visione, di conoscenza, di saggezza, inducono alla vessazione, e non portano al Nibbana.

“Questi sono i tre tipi di pensieri salutari che non producono cecità, ma la visione, la conoscenza, la saggezza, non inducono alla vessazione, e portano al Nibbana. Quali tre? Il pensiero relativo alla rinuncia… Il pensiero relativo alla buona volontà… Il pensiero positivo che non produce cecità, ma la visione, la conoscenza, la saggezza, non induce alla vessazione, e porta al Nibbana. Questi sono i tre tipi di pensieri salutari che non producono cecità, ma la visione, la conoscenza, la saggezza, non inducono alla vessazione, e portano al Nibbana.”

Tre tipi di pensieri salutari
devono essere perseguiti,
tre tipi di pensieri nocivi
devono essere abbandonati.
Colui che placa i pensieri persistenti
— come la pioggia riversa una nuvola di polvere —
attraverso la continua presenza mentale,
ottiene in questa stessa vita
lo stato
di pace.

§ 88. {Iti 3.39; Iti 83}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre tipi di impurità interne, che sono nemici interni, rivali interni, assassini interni, avversari interni. Quali tre? La cupidigia come impurità interna, nemico interno, rivale interno, assassino interno, avversario interno. L’avversione… L’ignoranza come impurità interna, nemico interno, rivale interno, assassino interno, avversario interno. Questi sono i tre tipi di impurità interne, che sono nemici interni, rivali interni, assassini interni, avversari interni.”

La cupidigia causa danno morale e fisico.
La cupidigia sconvolge la mente.
Le persone non comprendono
come un pericolo sorga dall’interno.
Una persona avida,
non conosce il suo beneficio;
quando è avida,
non vede il Dhamma.
Offuscata dalla cupidigia,
egli cade nelle tenebre, cieco.
Ma quando, abbandonando la cupidigia,
non prova interesse
per cose che producono cupidigia,
essa scivola via —
come l’acqua
dalla foglia di loto.
L’avversione causa danno morale e fisico.
L’avversione sconvolge la mente.
Le persone non comprendono
come un pericolo sorga dall’interno.
Una persona piena di avversione,
non conosce il suo beneficio;
quando è piena di avversione,
non vede il Dhamma.
Offuscata dall’avversione,
egli cade nelle tenebre, cieco.
Ma quando, abbandonando l’avversione,
non prova interesse
per cose che producono avversione,
essa scivola via —
come un frutto di palma dal suo ramo.
L’ignoranza causa danno morale e fisico.
L’ignoranza sconvolge la mente.
Le persone non comprendono
come un pericolo sorga dall’interno.
Una persona priva di conoscenza,
non conosce il suo beneficio;
quando è priva di conoscenza,
non vede il Dhamma.
Offuscata dall’ignoranza,
egli cade nelle tenebre, cieco.
Ma quando, abbandonando l’ignoranza,
non prova interesse
per cose che producono ignoranza
egli disperde ogni ignoranza —
come il sorgere del sole, l’oscurità.

§ 89. {Iti 3.40; Iti 85}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Dominato da queste tre forme di falso Dhamma — la sua mente oppressa — Devadatta (Devadatta, un cugino del Buddha, causò uno scisma nel Sangha. La sua storia è narrata in Cv VII. Il suo ” esiguo raggiungimento di una insignificante meta ” era la sua padronanza dei poteri sovrumani.) è destinato ai mondi di privazione, all’inferno, per un eone. Quali tre? Dominato dal desiderio maligno — la sua mente oppressa — Devadatta è destinato ai mondi di privazione, all’inferno, per un eone. Dominato dall’amicizia con persone malvagie — la sua mente oppressa — Devadatta è destinato ai mondi di privazione, all’inferno, per un eone. E, essendoci qualcos’altro da compiere, tuttavia si fermò a metà strada con un esiguo raggiungimento di una insignificante meta. Dominato da queste tre forme di falso Dhamma — la sua mente oppressa — Devadatta è destinato ai mondi di privazione, all’inferno, per un eone.”

Possa nessuno al mondo
rinascere
con desideri maligni.
Sappiate che,
attraverso quel
desiderio maligno,
la sua destinazione sarà
come quelli che hanno quei desideri maligni.
Ho sentito come Devadatta,
— visto come un saggio, un dotto,
e ovunque onorato —
assalì il Tathagata
e rinacque nel reame delle quattro porte, terribile luogo:
l’Avici, l’inferno assoluto.
Chi aggredisce
colui che è incorrotto
che non compie azioni malvagie:
quel male commesso si ripercuote su di lui,
con una mente corrotta,
senza alcun rispetto.
Chi pensa
di inquinare l’oceano
con una piccola dose di veleno,
fallirebbe,
perché vi è troppa acqua.
Così
Quando qualcuno calunnia
il Tathagata
— il Perfetto,
con la mente pacificata —
l’offesa non ha nessun effetto su di lui.
Una persona saggia dovrebbe avere come amici,
dovrebbe frequentare,
persone come lui —
che seguono il sentiero
della distruzione
della sofferenza e del dolore.

§ 90. {Iti 3.41; Iti 87}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono tre sublimi oggetti di fiducia. Quali tre?

“Rispetto a qualsiasi essere — apode, bipede, quadrupede, dalle molte zampe; con forma o senza forma; percepente, non-percepente, né percepente nè non-percepente — il Tathagata, il Perfettamente Risvegliato, è considerato un sublime. Coloro che credono nel Risvegliato hanno fiducia in ciò che è sublime; e per coloro che hanno fiducia in ciò che è sublime, il risultato sarà sublime.

“Rispetto a qualsiasi qualità, condizionata o non condizionata, — all’ebrezza, alla distruzione della brama, alla rimozione dell’attaccamento, alla cessazione del ciclo delle rinascite, alla distruzione del desiderio, alla cessazione, alla realizzazione del Nibbana — la distruzione del desiderio bramoso è considerato sublime. Coloro che credono nella distruzione del desiderio bramoso hanno fiducia in ciò che è sublime; e per coloro che hanno fiducia in ciò che è sublime, il risultato sarà sublime.

“Rispetto a qualsiasi realtà condizionata, il Nobile Ottuplice Sentiero — retta visione, retto pensiero, retta parola, retta azione, retti mezzi di sussistenza, retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione — è considerato sublime. Coloro che credono nel Nobile Ottuplice Sentiero hanno fiducia in ciò che è sublime; e per coloro che hanno fiducia in ciò che è sublime, il risultato sarà sublime.

“Rispetto a qualsiasi comunità o gruppo di persone, il Sangha dei discepoli del Tathagata è considerato sublime — cioè, i quattro [gruppi di nobili discepoli] divisi in coppie, otto persone. ( I quattro gruppi di nobili discepoli collocati in coppie sono coloro che hanno ottenuto (1) il sentiero dell’’entrata nella corrente’ e realizzato l’entrata nella corrente; (2) il sentiero del tornare una sola volta e la sua realizzazione; (3) il sentiero del non-ritorno e la sua realizzazione; e (4) il sentiero della santità e la sua realizzazione. Presi singolarmente sono otto “mete individuali.”) Coloro che credono nel Sangha hanno fiducia in ciò che è sublime; e per coloro che hanno fiducia in ciò che è sublime, il risultato sarà sublime.
“Questi, monaci, i tre oggetti sublimi di fiducia.”

Con
la fiducia,
nel sublime Dhamma,
nel sublime Buddha,
insuperabile
nel ricevere offerte;
fiducia nel sublime Dhamma,
la distruzione del desiderio bramoso,
è felicità;
fiducia nel sublime Sangha,
insuperabile
campo di merito;
avendo donato al sublime,
si sviluppano meriti sublimi,
sublime bellezza e sublime lunga vita,
stato, onore,
felicità, e forza.
Avendo donato al sublime,
la persona saggia, concentrata
nel sublime Dhamma,
sia deva sia uomo,
gioisce,
avendo ottenuto il sublime.

§ 91. {Iti 3.42; Iti 89}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Questo è un miserevole modo di vivere: il mendicare. E’ offensivo [dire], ‘ Sei un mendicante! Vai in giro a chiedere l’elemosina con una ciotola in mano!’ Tuttavia giovani sensibili di buona famiglia hanno intrapreso questo modo di vivere. Essi non sono stati costretti da re o da furfanti, né a causa di debiti, né per paura, né perché privi di altri mezzi di sostentamento, ma perché pensano: ‘Siamo vittime della nascita, della vecchiaia e della morte, della sofferenza, dei lamenti, delle pene, dell’angoscia, dei dispiaceri, del dolore, sopraffatti da questa massa di sofferenza. E possiamo conoscere il modo per porre fine a tutta questa massa di sofferenza e dolore!’ Ma questo giovane di buona famiglia, avendo abbandonato la vita ordinaria, potrebbe ancora essere avido dei piaceri dei sensi, forte nelle sue passioni, con una mente ostile, corrotto nei suoi scopi, con poca presenza mentale, disattento, non concentrato, la sua mente confusa, e con le sue facoltà non tenute sotto controllo. Egli è come un tizzone ardente di una pira funebre — brucia alle estremità, ma coperto di escrementi nel mezzo — che non viene usato né in un villaggio né nella foresta. Ha perduto le gioie della vita di famiglia e non ha completato lo scopo della vita ascetica.”

Ha perso
sia le gioie della vita di famiglia
sia lo scopo della vita ascetica
— uomo sventurato!
Rovinando tutto, si butta via,
e perisce
come un tizzone ardente di una pira funebre.
Meglio inghiottire una palla di ferro infuocata
— incandescente, fiammeggiante —
piuttosto che, privo di morale
e di controllo,
mangiare il cibo elemosinato del paese.

§ 92. {Iti 3.43; Iti 91}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Anche se un monaco, afferrandomi per il mantello, seguisse ogni mio movimento, ogni mio passo, e fosse ancora pieno di bramosia per gli oggetti dei sensi, forte nelle sue passioni, con una mente ostile, corrotto nei suoi scopi, con poca presenza mentale, disattento, non concentrato, la sua mente confusa, e con le sue facoltà non tenute sotto controllo, egli sarebbe molto lontano da me, ed io da lui. Perché? Perché egli non vede il Dhamma. Non vedendo il Dhamma, non vede me.

“Anche se un monaco vivesse molto lontano da me, e fosse senza bramosia per gli oggetti dei sensi, controllato nelle sue passioni, senza una mente ostile, non corrotto nei suoi scopi, con piena presenza mentale, attento, concentrato, la sua mente vigile, e con le sue facoltà tenute sotto controllo, allora sarebbe molto vicino a me, ed io a lui. Perchè? Perché vede il Dhamma. Vedendo il Dhamma, egli vede me.”

Anche se mi segue passo passo,
pieno di desiderio, di vessazione:
è molto lontano da me! —
il perturbato
dall’imperturbato,
l’incatenato
da colui libero da ogni vincolo,
l’avido
da colui senza cupidigia.
Ma la persona saggia che, attraverso
la perfetta conoscenza del Dhamma,
la saggezza del Dhamma,
è sereno e impertubabile
come un lago in assenza di vento:
l’imperturbato vicino all’imperturbato,
il Liberato vicino al Liberato,
colui che è senza bramosia
vicino a colui che è senza bramosia.

§ 93. {Iti 3.44; Iti 92}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Monaci, vi sono questi tre fuochi. Quali tre? Il fuoco del desiderio bramoso, il fuoco dell’avversione, il fuoco dell’ignoranza. Questi, monaci, sono i tre fuochi.”

Il fuoco del desiderio bramoso brucia in un mortale
eccitato, affascinato
dai desideri dei sensi;
il fuoco dell’avversione, in una persona malvagia
e assassina;
il fuoco dell’ignoranza, in una persona ottusa
che ignora
il nobile insegnamento.
Non penetrando mentalmente questi tre fuochi, le persone
— credendo ad un sè —
non si liberano dalle catene di Mara,
aumentano le schiere dell’inferno,
i ventri degli animali, dei demoni,
il reame degli spiriti famelici.
Invece coloro che, giorno e notte,
seguono
gli insegnamenti
del Perfettamente Risvegliato,
estinguono il fuoco del desiderio,
costantemente percepiscono il pericolo delle impurità.
Essi, eccellenti persone,
estinguono il fuoco dell’avversione
con la buona volontà,
e il fuoco dell’ignoranza
con la saggezza che conduce
alla retta visione.
Essi, i saggi, notte e giorno,
avendo estinto [i fuochi],
avendo, senza residuo,
compreso la sofferenza,
sono, senza residuo,
completamenti liberati.
Essi, i saggi, con la acuta saggezza
la nobile visione,
la perfetta conoscenza,
conoscendo per esperienza diretta
la distruzione della nascita,
non vanno incontro a future rinascite.

§ 94. {Iti 3.45; Iti 94}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Un monaco dovrebbe investigare in un modo che — la sua coscienza sia né esteriormente dissipata e distratta, né interiormente stabilita — egli deve essere, privo di attaccamento, sereno, e senza semi per la futura nascita, vecchiaia, morte o sofferenza.”

Per un monaco che abbia abbandonato
i sette attaccamenti
e reciso la guida: (I “sette attaccamenti” sono il desiderio bramoso, l’avversione, l’ignoranza, le false visioni, l’orgoglio, l’afflizione, e la cattiva condotta. La “guida” è la brama, che porta a nuove nascite.)
l’errare di nascita in nascita
è finito,
non vi saranno più
ulteriori rinascite.

§ 95. {Iti 3.46; Iti 94}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi tre modi di ottenere i piaceri dei sensi. Quali tre? Coloro che sono già provvisti dei piaceri dei sensi, coloro che si dilettano nella loro creazione, coloro che controllano ciò che hanno creato gli altri. (Queste tre categorie denotano tre livelli di deva nei paradisi dei piaceri sensuali. “Coloro che li controllano” sono deva che fanno parte della sfera più alta.) Questi sono i tre modi di ottenere i piaceri dei sensi.”

I deva che sono già provvisti dei piaceri
alcuni che li controllano,
altri che si dilettano nel crearli,
ed altri ancora che ne godono
in questa esistenza
o in qualche altra,
non vanno al di là
dell’errare di nascita in nascita.
Comprendendo il pericolo
nei piaceri dei sensi, il saggio
abbandoni ogni desiderio dei sensi,
sia quelli umani
sia quelli divini.
Avendo reciso il desiderio
per le forme care e piacevoli
così difficili da trascendere,
avendo, senza residuo,
compreso la sofferenza,
essi sono, senza residuo,
completamente liberati.
Essi, i saggi, con la acuta saggezza
la nobile visione,
la perfetta conoscenza,
conoscendo per esperienza diretta
la distruzione della nascita,
non vanno incontro a future rinascite.

§ 96. {Iti 3.47; Iti 95}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Legato dal vincolo della sensualità e del divenire, è colui ‘che ritorna’, destinato a nascere di nuovo in questo mondo. Libero dal vincolo della sensualità e legato al vincolo del divenire , è colui che ‘non ritorna’, destinato a non rinascere più in questo mondo. Libero sia dal vincolo della sensualità sia dal vincolo del divenire, costui è un arahant i cui influssi impuri sono stati distrutti.”

Legati sia
dal vincolo della sensualità
sia dal vincolo del divenire,
gli esseri sono costretti ad errare
di nascita
in morte.
Coloro che hanno abbandonato la sensualità
senza distruggere gli influssi impuri,
sono legati dal vincolo del divenire,
sono detti ‘coloro che non ritornano’.
Invece coloro che hanno reciso il dubbio
senza più orgoglio
o ulteriori esistenze,
hanno ottenuto
la distruzione degli influssi impuri,
già in questo mondo
sono andati
al di là.

§ 97. {Iti 3.48; Iti 96}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Un monaco dalle ammirevoli virtù, dalle ammirevoli qualità, dalla ammirevole saggezza è detto, sia nel Dhamma sia nel Vinaya, colui che è completo, realizzato, una persona eccelsa.

“E com’è un monaco dalle ammirevoli virtù ? In questo caso un monaco è virtuoso. Vive seguendo le regole del Patimokkha, colmo di moralità nei suoi comportamenti e nelle sue attività. Egli si esercita, seguendo le regole della pratica, vedendo il pericolo anche nelle colpe più sottili. In questo modo un monaco è una persona con ammirevoli virtù.

“E com’è un monaco dalle ammirevoli qualità? In questo caso un monaco vive dedito allo sviluppo delle sette [serie di ] qualità che conducono al Risveglio. In questo modo un monaco è una persona dalle ammirevoli qualità.

“E com’è un monaco dalla ammirevole saggezza? In questo caso un monaco, tramite la distruzione degli influssi impuri, vive nella completa presenza mentale e nella retta saggezza, le quali sono libere da influssi impuri, avendole conosciute e rese manifeste attraverso l’esperienza diretta in questa stessa vita. In questo modo un monaco è una persona dalla ammirevole saggezza. Sia nel Dhamma sia nel Vinaya è detto colui che è completo, realizzato, una persona eccelsa.”

Evitando il male
con la mente, con la parola, o con le azioni,
è detto una persona di ammirevole virtù:
il monaco coscienzioso.
Con le qualità ben sviluppate
per ottenere il risveglio,
è detto una persona dalle ammirevoli qualità:
il monaco umile.
Conoscendo in questa vita,
per esperienza diretta,
la fine della sofferenza
è detto una persona dalla ammirevole saggezza:
il monaco privo di influssi impuri.
Con queste cose,
tranquillo, senza alcun dubbio,
distaccato dal mondo,
è detto ‘colui che ha abbandonato
il Tutto’.

§ 98. {Iti 3.49; Iti 98}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “Vi sono questi due tipi di dono: un dono di beni materiali e un dono del Dhamma. Dei due, questo è il migliore: un dono del Dhamma. Vi sono questi due tipi di condivisione: la condivisione di beni materiali e la condivisione del Dhamma. Dei due, questo è il migliore: la condivisione del Dhamma. Vi sono questi due tipi di assistenza: l’assistenza con beni materiali e l’assistenza con il Dhamma. Dei due, questo è il migliore : l’aiuto con il Dhamma.”

Il dono che viene chiamato
come il dono supremo e insuperabile,
è la condivisione che il Beato ha esaltato:
chi — fiducioso nell’acquisire dei meriti,
saggio, dotto —
non l’offrisse nel momento opportuno?
Sia coloro che lo proclamano
sia coloro che lo ascoltano,
fiduciosi nell’insegnamento del Risvegliato:
esso purifica ogni beneficio —
a coloro che credono
nell’insegnamento del Sublime.

§ 99. {Iti 3.50; Iti 98}

Questo è stato detto dal Beato, è stato detto dall’Arahant, e così ho sentito: “[una persona] Può essere considerata un bramano con la triplice conoscenza solo in virtù del Dhamma, e non in base alla recitazione dei versi sacri. E come una persona può essere considerata un bramano con la triplice conoscenza solo in virtù del Dhamma, e non in base alla recitazione dei versi sacri?

“In questo caso un monaco ricorda le sue vite passte, e cioè, una nascita, due… cinque, dieci… cinquanta, cento, mille, centomila, molti eoni cosmici: ‘In quella esistenza avevo quel nome, appartenevo a quel clan, avevo quell’aspetto. Così era il mio cibo, le mie esperienze di dolore e piacere, così la durata della mia vita. Dopo la morte, rinacqui lì. There too I had such a name, belonged to such a clan, had such an appearance. Lì avevo quel nome, appartenevo a quel clan, avevo quell’aspetto. Così era il mio cibo, le mie esperienze di dolore e piacere, così la durata della mia vita. Dopo la morte, rinacqui quì.’ Così egli ricorda le sue vite passate in tutti i loro dettagli e particolari.

“Questa è la prima conoscenza da lui ottenuta. L’ignoranza è stata distrutta; la conoscenza è sorta; l’oscurità è stata dissolta; la luce è comparsa — come accade a colui che è vigile, ardente e risoluto.

“Poi, il monaco vede — tramite l’occhio divino, purificato e che va oltre l’umano — esseri che muoiono e rinascono, e li riconosce come inferiori o superiori, belli o brutti, fortunate e sfortunate in base alle loro azioni: ‘Questi esseri — dediti alla cattiva condotta fisica, verbale e mentale; che hanno insultato i nobili, creduto in false teorie e commesso azioni malvagie sotto l’influenza di queste azioni — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, sono rinati nei mondi della privazione, in una cattiva destinazione, nei reami inferiori, all’inferno. Invece questi esseri — dediti alla buona condotta fisica, verbale e mentale; che non hanno insultato i nobili, che credono in rette teorie e commettono azioni salutari sotto l’influenza di queste teorie — alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, sono rinati in una felice destinazione, nei reami celesti.’ Così — tramite l’occhio divino, purificato e che va oltre l’umano — egli vede gli esseri che muoiono e rinascono, e li riconosce come inferiori o superiori, belli o brutti, fortunate e sfortunate in base alle loro azioni.

“Questa è la seconda conoscenza da lui ottenuta. L’ignoranza è stata distrutta; la conoscenza è sorta; l’oscurità è stata dissolta; la luce è comparsa — come accade a colui che è vigile, ardente e risoluto.

“Poi ancora, il monaco — con la distruzione degli influssi impuri — rimane nella completa presenza mentale e nella retta saggezza, le quali sono libere da influssi impuri, avendole conosciute e rese manifeste attraverso l’esperienza diretta in questa stessa vita. In questo modo un monaco è una persona dalla ammirevole saggezza.

” Questa è la terza conoscenza da lui ottenuta. L’ignoranza è stata distrutta; la conoscenza è sorta; l’oscurità è stata dissolta; la luce è comparsa — come accade a colui che è vigile, ardente e risoluto.

“In questo modo io affermo che , in virtù Dhamma, [una persona] può essere considerata un bramano con la triplice conoscenza, e non in base alla recitazione dei versi sacri.”

Conosce le proprie vite passate.
Contempla sia i regni celesti sia i regni del dolore,
ha ottenuto la distruzione delle nascite,
è un saggio che possiede la perfetta conoscenza.

Per mezzo di queste tre conoscenze
Diviene un bramano dalla triplice conoscenza. (Nella tradizione hindù, un “uomo dalla triplice conoscenza” era colui che aveva la conoscenza dei tre Veda. Si veda anche: MN 4.)
Costui io chiamo ‘un uomo dalla triplice conoscenza —
non altri,
in grado solo a recitare i versi sacri.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoItivuttaka