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DN 28: Sampasâdanîya Sutta – Calma fede

Così ho sentito.
1. Un tempo il Sublime soggiornava presso Nalanda nel boschetto di Pavarika. Ora il Ven. Sariputta si avvicinò al Sublime e, dopo averlo salutato con rispetto ed essersi seduto accanto, gli disse: “Signore, ho una tale fede nel Sublime, in quanto non c’è mai stato, né mai ci sarà, né c’è oggi un asceta o un bramano che sia più grande e più saggio o che possegga una eccelsa conoscenza come il Sublime.”
Solenni ed ardite sono le parole da te pronunciate, Sariputta! Tu hai ruggito il vero ruggito del leone con ciò che hai appena detto. Sicuramente hai conosciuto tutti i Tathagata che nei tempi passati sono stati degli Arahant, dei Buddha, avendo conosciuto le loro menti con la tua, il loro modo di vivere e la liberazione che hanno raggiunto.”
“Non proprio, Signore.”
“Allora, certamente hai presentito tutti i Tathagata che in tempi futuri saranno degli Arahant, dei Buddha, conoscendo le loro menti con la tua, consapevole di come sarà la loro condotta, … dottrina, … saggezza, … modo di vivere, … liberazione …?”
“Non proprio, Signore.”
Almeno, Sariputta, conosci che sono io oggi un Arahant, un Buddha, comprendi la mia mente con la tua, sei consapevole di quale sia la condotta del Beato, la sua saggezza, la sua dottrina, il suo modo di vivere, il suo Nibbana?”
“No, Signore.”
“Allora, Sariputta, non possiedi nessuna conoscenza riguardo gli Arahant, i Buddha del passato, del futuro o del presente. Allora perché hai pronunciato parole così ardite e solenni? Perché hai ruggito il vero ruggito del leone?”

2. “Signore, io non posseggo alcuna conoscenza sulle menti degli Arahant, dei Buddha del passato, del futuro o del presente. Io conosco soltanto, signore, il lignaggio del Dhamma. Proprio come un re, signore, che governa una città cinta da mura, solida nelle fondamenta, nei bastioni e nelle torri, e con una sola porta d’entrata. In questa città vi è un solo custode a guardia della porta, discreto, intelligente e saggio, il quale ferma tutti i forestieri e fa passare solo coloro che sono a lui conosciuti. E costui, durante il suo giro di guardia in tutti i punti della città, non si accorge delle spaccature e delle crepe presenti nei bastioni di quella città tanto che un animale piccolo come un gatto vi può passare. Pensa: “Qualsiasi imponente creatura non potrà mai entrare o uscire da questa città. Tutti devono per forza passare attraverso questa porta. Solo in questo modo, signore, conosco il lignaggio del Dhamma. Coloro che furono Arahant, Perfetti Svegliati, nei tempi passati, dopo aver superato i cinque ostacoli, distrutto tutti i veleni della mente mediante la saggezza, ben saldi nei quattro fondamenti della presenza mentale, raggiunto i sette fattori del risveglio, hanno totalmente ottenuto il perfetto risveglio. Coloro che saranno Arahant, Perfetti Svegliati faranno altrimenti. Ed anche il Sublime, che adesso è l’Arahant, Perfetto Svegliato ha fatto altrimenti.
Un giorno, signore, mi sono recato dal Sublime per ascoltare un’esposizione del Dhamma. Ed il Sublime mi ha insegnato la dottrina, eccellente in ogni passo, illustrandomi con paragoni i punti non chiari. Ora mentre il Sublime mi stava insegnando il Dhamma, in questo modo, comprendendo quel dhamma, sorse in me una calma fede nel Maestro. Ed ho confessato a me stesso: “Il Sublime è il perfetto perfettamente svegliato; ben insegnato da lui è il Dhamma; beato è il Sangha.

3. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulle rette dottrine, e cioè i Quattro Fondamenti della Presenza mentale, i Quattro Sforzi Supremi, i Quattro Sentieri della Santità, i Cinque Poteri Morali, le Cinque Forze, i Sette Fattori del Risveglio, il Nobile Ottuplice Sentiero [che espone ad] un monaco che, dopo aver distrutto gli influssi impuri, può conoscere e realizzare da sé, anche in questa vita, una sana e benefica liberazione della mente e dell’intuizione, e lì dimorare. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulle rette dottrine. Tutto ciò il Sublime conosce, e oltre a ciò non vi è più nulla da comprendere. Né esiste altro asceta o bramano tanto saggio e grande che possa comprenderle più del Sublime.

4. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sull’esperienza sensuale – come le sei basi dei sensi sono soggettive ed oggettive: la vista e le forme visibili, l’udito ed i suoni, l’olfatto e gli odori, il gusto ed i sapori, il tatto e le forme tangibili, la mente e gli oggetti mentali. Insuperabile, signore, è questo dhamma sull’esperienza sensuale. Né esiste altro asceta o bramano tanto saggio e grande che possa comprenderle più del Sublime.

5. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sui vari modi di rinascita, che sono quattro: si entra nel grembo materno inconsapevoli e si nasce inconsapevoli. Questo è il primo modo. Poi, si entra nel grembo materno consapevoli, ma lì dimorando si nasce inconsapevoli. Questo è il secondo modo. Ancora, si entra e si dimora consapevoli, ma si nasce inconsapevoli. Questo è il terzo modo. Ed ancora, si entra nel grembo materno, si dimora e si nasce consapevoli. Questo è il quarto modo. Insuperabile, signore, è questo dhamma sui vari modi di rinascita.

6. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sui modi di leggere (la mente di un altro), che sono quattro: si può leggere la mente mediante un segno visibile: ‘A questo stai pensando, questi sono i pensieri presenti nella tua mente, così sono i tuoi pensieri.’ Così si può leggere la mente e non diversamente. Questo è il primo modo. Oppure, si può leggere la mente di un altro non mediante un segno visibile, ma udendo un suono emesso da esseri umani, da esseri non umani (Yakka, ecc.), o da un deva, dicendo: ‘A questo stai pensando, questi sono i pensieri presenti nella tua mente, così sono i tuoi pensieri.’ Questo è il secondo modo. Oppure, si può leggere la mente di un altro udendo un suono razionale deliberatamente e sapientemente creato, dicendo: ‘A questo stai pensando, questi … ’ Questo è il terzo modo. Oppure, si può leggere la mente di un altro con nessuno di questi modi descritti prima, ma mediante una piena concentrazione, priva di un’attenzione applicata ai sensi, tanto da leggere intuitivamente i pensieri di un altro, dicendo: ‘Concentrato sulla tua forza mentale dirigo i tuoi pensieri.’ Così si può leggere la mente e non diversamente. Questo è il quarto modo. Insuperabile, signore, è questo dhamma sui modi di leggere la mente di un altro.

7. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla realizzazione della visione in quattro modi. Qui, un asceta o un bramano, attraverso l’ardore, lo sforzo, l’applicazione, la vigilanza e la retta attenzione, raggiunge un tale livello di concentrazione tanto da considerare questo corpo – dalla pianta dei piedi alla punta dei capelli, racchiuso nella pelle, pieno di molti generi di impurità: “In questo corpo ci sono i capelli, i peli del corpo, le unghie, i denti, la pelle, la carne, il fegato, la pleura, la milza, i polmoni, le budella, il mesentere, la gola, le feci, la bile, il pus, il sangue, il sudore, il grasso solido, le lacrime, il grasso liquido, la saliva, il muco, il liquido sinoviale, le urine.” Questa è la prima realizzazione della visione. Poi, successivamente egli contempla le ossa ricoperte di pelle, carne e sangue. Questa è la seconda realizzazione della visione. Poi, successivamente viene a conoscenza del puro flusso della coscienza umana così composto o in questa vita o nella prossima. Questa è la terza realizzazione della visione. Poi, successivamente viene a conoscenza del puro flusso della coscienza umana non composto o in questa vita o nella prossima. Questa è la quarta realizzazione della visione. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla realizzazione della visione.

8. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla classificazione degli individui. Vi sono sette classi: il liberato da ambo i lati, il liberato dalla saggezza, il testimone del corpo, l’illuminato, il liberato dalla fede, il devoto della dottrina, il devoto della fede. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla classificazione degli individui.

9. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sugli sforzi, i sette fattori del risveglio, e cioè: il fattore della presenza mentale, dell’investigazione della realtà, dell’energia, dell’estasi, della tranquillità, della concentrazione e dell’equanimità. Insuperabile, signore, è questo dhamma sugli sforzi.

10. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sui livelli di avanzamento, che sono quattro e cioè: quando l’avanzamento è difficile e la comprensione lenta, quando l’avanzamento è difficile e la comprensione rapida, quando l’avanzamento è facile e la comprensione lenta, quando l’avanzamento è facile e la comprensione rapida. Nel primo caso l’avanzamento è da ritenersi cattivo in quanto difficile e lento; nel secondo caso l’avanzamento è da ritenersi cattivo in quanto difficile. Nel terzo caso l’avanzamento è da ritenersi cattivo in quanto lento. Nel quarto caso l’avanzamento è da ritenersi eccellente in quanto facile e rapido. Insuperabile, signore, è questo dhamma sui livelli di avanzamento.

11. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla retta condotta verbale, e cioè: non bisogna usare la parola intrisa di menzogna, la parola che provoca divisione, la parola calunniosa, ingiuriosa e contenziosa; come si deve coltivare la parola intrisa di saggezza, di gentilezza e confacente in ogni momento. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla retta condotta verbale.

12. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla condotta etica dell’uomo. Come si dovrebbe essere degni di fiducia e puri, senza mai essere ingannevoli, ciarlatani, indovini, esorcisti o accumulare guadagni su guadagni; come controllare le porte dei sensi, essere sobri, messaggeri di pace, dediti alla vigilanza, alla solerzia, allo sforzo, alla meditazione, alla presenza mentale, all’utile conversazione, alla calma, ad essere risoluti e sensibili, distaccati dai desideri dei sensi, mentalmente presenti e ponderati. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla condotta etica dell’uomo.

13. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sui diversi modi di ricevere l’insegnamento, che sono quattro: (1) Il Sublime sa con la sua acuta osservazione che una certa persona, quando mette in pratica ciò che gli è stato insegnato, con la totale distruzione dei Tre Legami, realizzerà lo stato di “Colui che è entrato nella corrente”, che condurrà alla definitiva illuminazione. (2) Con la completa distruzione dei Tre Legami, privo di desiderio, odio ed illusione, realizzerà lo stato di “Colui che ritorna una sola volta” e rinascerà una volta ancora in questo mondo per porre fine alla sofferenza. (3) Con la completa distruzione dei Cinque Legami rinascerà nel mondo dei deva, e lì senza una ulteriore rinascita conseguirà il Nibbana, senza più ritornare in questo mondo. (4) Con la completa distruzione dei Veleni conseguirà la conoscenza e realizzerà se stesso, anche in questa vita, ottenendo la definitiva liberazione della mente e la liberazione della più alta conoscenza. Insuperabile, signore, è questo dhamma sui diversi di ricevere l’insegnamento.

14. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla conoscenza della liberazione che ognuno può ottenere. Perciò il Sublime sa con la sua acuta osservazione se una certa persona realizzerà lo stato di “Colui che è entrato nella corrente”, di “Colui che ritorna una sola volta”, di “Colui che non ritorna” o quello di Arahant. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla conoscenza della liberazione che ognuno può ottenere.

15. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulle dottrine dell’Eternalismo, che sono tre:
(1) Un asceta o un bramano mediante un ardente sforzo, l’esercizio, l’applicazione, il fervore, la retta concentrazione raggiunge una tale estasi spirituale che può ricordarsi delle sue molteplici esistenze anteriori da lui vissute di una nascita, due, tre, quattro, cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, cento, mille, molte centinaia, molte migliaia, molte centinaia di migliaia di nascite. Allora io portavo questo o questo nome, ero di questo e questo lignaggio e di questa casta, vivevo di questo o di questo cibo, provavo queste gioie e questi dolori, e vissi fino a quest’età. Poi da quel luogo trapassai in quest’altro.” Così egli ricorda delle molteplici esistenze anteriori. E così riflette: “Conosco il passato, se l’universo stava espandendosi o stava contraendosi, ma non conosco il futuro. Eterni sono l’anima ed il cosmo, che non portano nulla di nuovo, immobili, come un monte, come un pilastro, tuttavia queste creature trapassano e trasmigrano, rinascono passando da un’esistenza ad un’altra, e sempre così sarà in eterno. Questa è la prima dottrina Eternalista.
(2) Ancora, signore, un asceta o un bramano mediante i precedenti sforzi, ricorda le molteplici esistenze anteriori, come una, due, tre, … fino a venti eoni di espansione e dissoluzione … E così riflette: “Conosco il passato, … e sempre così sarà in eterno. Questa è la seconda dottrina Eternalista.
(3) Ancora, signore, un asceta o un bramano … (come prima) … fino a quaranta eoni di espansione e dissoluzione … E così riflette: “Conosco il passato, … e sempre così sarà in eterno. Questa è la terza dottrina Eternalista. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulle dottrine Eternaliste.

16. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla conoscenza delle anteriori esistenze: come un asceta o un bramano mediante un ardente sforzo, l’esercizio, l’applicazione, il fervore, la retta concentrazione raggiunge una tale estasi spirituale, e ricorda le sue anteriori esistenze, da una a molte, sino a numerose miriadi di espansione e dissoluzione del cosmo. Allora io portavo … (come vv. 15) … ricorda le molteplici esistenze anteriori in ogni dettaglio.
Ci sono deva, signore, la cui durata di vita non è possibile calcolare, ricordano ogni dettaglio della precedente rinascita, di una qualsiasi esistenza precedentemente vissuta, sia corporea sia incorporea, sia percepente sia non percepente, o nessuna delle due. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla conoscenza e reminiscenza di anteriori esistenze.

17. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sulla conoscenza del trapasso degli esseri. Così un asceta o un bramano mediante un ardente sforzo, l’esercizio, … (come versi precedenti) … , raggiunge una tale estasi spirituale, con la quale attraverso il puro e sovrumano occhio divino vede il trapasso e la conseguente rinascita degli esseri; egli riconosce gli esseri come meschini o nobili, di buona o cattiva sorte, fortunati o sfortunati, come sarà la loro rinascita in base alle loro azioni. Questi o questi altri esseri, non meritevoli in azioni, parole e pensieri, biasimati dai nobili, dotati di false visioni e di un kamma relativo a queste false visioni, sono rinati dopo la morte, alla dissoluzione del corpo, in regni di dolore, negli inferi. Invece questi o questi altri esseri, meritevoli in azioni, parole e pensieri, lodati dai nobili, dotati di rette visioni e di un kamma relativo a queste rette visioni, sono rinati dopo la morte, alla dissoluzione del corpo, in regni celesti, nei mondi paradisiaci. In questo modo attraverso il puro e sovrumano occhio divino egli vede il trapasso e la conseguente rinascita degli esseri. Insuperabile, signore, è questo dhamma sulla conoscenza del trapasso e della rinascita degli esseri.

18. Inoltre, signore, anche questo è insuperabile, il modo con cui il Sublime insegna il Dhamma sui due tipi di poteri sovrumani: (1) Il potere sovrumano connesso a veleni mentali e a scopi mondani. Questo potere è detto ignobile. (2) Il potere sovrumano non connesso a veleni mentali e ad altri scopi. Questo potere è detto nobile. E quale potere è detto ignobile? Quando, signore, un asceta o un bramano mediante le qualità prima elencate (vedi vv. 15), raggiunge una tale estasi spirituale, tanto da ottenere dei poteri sovrumani, come: essendo uno diventa molti, essendo molti diventa uno; essendo visibile diventa invisibile; passare attraverso un muro, o un bastione, o una montagna, spostarsi nello spazio; immergersi nella terra come se fosse acqua; camminare sull’acqua come se fosse terra; volare a gambe incrociate come un uccello; toccare la luna ed il sole con le mani; raggiungere fisicamente il mondo di Brahma. Questo, signore, è il potere sovrumano connesso a veleni mentali e a scopi mondani detto ignobile. E quale potere è detto nobile? Quando un monaco può, se vuole, rimanere inconsapevole del disgusto fra ciò che è disgustoso; o consapevole del disgusto fra ciò che non è disgustoso; o inconsapevole del disgusto fra ciò che è sia disgustoso sia non disgustoso; o consapevole del disgusto fra ciò che è sia disgustoso sia non disgustoso; o evitare entrambe le cose, rimanendo indifferente a tali cose, attento e mentalmente presente. Questo, signore, è il potere sovrumano non connesso a veleni mentali e ad altri scopi.

19. Nessuno, signore, anche discendente di una stirpe è in grado di raggiungere mediante la fede, l’energia e lo sforzo – l’umano sforzo, l’umana energia, l’umano progresso e l’umana pazienza – ciò che è stato raggiunto dal Sublime. Signore, il Sublime non segue le normali pratiche legate ai desideri mondani e dei sensi – un sentiero inferiore e pagano, indegno e senza benefici; né segue le abituali pratiche congiunte alla automortificazione, le quali sono dolorose, indegne e senza benefici. Il Sublime è abile nell’ottenere a suo piacimento, totalmente e semplicemente, quella sublime felicità terrena come i Quattro Stati Sublimi.
Se qualcuno mi chiedesse: “Allora, Sariputta, è esistito in passato … esisterà in futuro un asceta o un bramano eguale al Sublime, Illuminato?” Risponderei di sì. Ma se mi fosse chiesto: “Esiste oggi un asceta o un bramano eguale al Sublime, Illuminato?” In questo caso risponderei di no, oppure “Allora, Sariputta, esiste oggi un altro asceta o bramano più eminente, più saggio o Illuminato come il Sublime?” Anche in questo caso risponderei di no.
Ancora, signore, se mi fosse chiesto: “Amico Sariputta, è esistito in passato … esisterà in futuro un altro asceta o bramano eguale al Sublime, un Buddha?” Risponderei di sì. Ma se mi fosse chiesto: “Esiste oggi qualche asceta o bramano eguale al Sublime, un Arahant, un Perfetto Perfettamente Svegliato?” Risponderei di no. E’ impossibile che ciò avvenga. Non potrà mai essere.
Posso rispondere, signore, ai miei interlocutori esponendo il Dhamma del Sublime, senza diffamarlo affermando cose non vere? Posso esporre la dottrina conforme al Dhamma, in modo che nessun seguace possa trovare opportunità di biasimarlo?
“In verità, Sariputta, ti sono state poste alcune domande e tu hai ben risposto, esponendo la dottrina senza diffamarmi. Hai ben esposto la dottrina conforme al Dhamma, tanto che nessun seguace può trovare opportunità di biasimarmi.”

20. Dette queste parole, il Ven. Udayi disse al Sublime: “Eccellente, signore, straordinario, signore, è vedere come il Tathagata sia sereno, controllato e tranquillo, quando, malgrado sia così potente e supremo, non esalta se stesso. Se asceti erranti di una qualsiasi setta dovessero scorgere in loro una tale qualità, costoro si esalterebbero agitando uno stendardo. Eccellente, meraviglioso è vedere … non esalta le proprie virtù.”
“E’ così, Udayi. E’ proprio così. Se asceti erranti, maestri di una qualsiasi dottrina, avessero una tale qualità, si esalterebbero agitando uno stendardo. Ciò è fuor di dubbio.”

21. Poi il Sublime si rivolse al Ven. Sariputta: “Sariputta in questo modo dovresti parlare sia ai monaci sia alle monache, ai seguaci laici, sia uomini sia donne. Se vi fosse qualche stolto colmo di dubbi e perplessità riguardo al Tathagata, una volta ascoltate le tue parole, dissolverà ogni dubbio e perplessità.

Con queste sagge parole Sariputta dichiarò la sua fede al Sublime. Con questo titolo “Calma fede” si designa con altro nome la sua confessione.
Qui si conclude il Quinto sutta [della terza divisione] “Calma fede”.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di T.W. Rhys Davids. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

Testo: Digha Nikaya