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AN 8.26: Jivaka Sutta – A Jivaka, il discepolo laico

Così ho sentito. Una volta il Beato soggiornava a Rajagaha, nel boschetto di mango di Jivaka. Allora Jivaka Komarabhacca andò a trovare il Beato e, arrivato, lo salutò con riverenza e si sedette da un lato. Una volta seduto, disse al Beato: “Signore, come si è un discepolo laico?”

“Jivaka, quando si prende rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha, in questa misura si è allora un discepolo laico.”

“Ed in quale misura, signore, un discepolo laico è virtuoso?”

“Jivaka, quando si astiene dal prendere la vita, dal rubare, da cattiva condotta sessuale, dal mentire, e da bevande fermentate e distillate che trascinano l’ebrezza, in questa misura si è allora un discepolo laico virtuoso.”

“Ed in quale misura, signore, un discepolo laico pratica per il proprio beneficio ma non per quello degli altri?”

“Jivaka, quando un discepolo laico ha fede ma non incoraggia gli altri ad avere fede; quando è virtuoso ma non incoraggia gli altri ad essere virtuosi; quando è generoso ma non incoraggia gli altri ad essere generosi; quando desidera vedere i monaci ma non incoraggia gli altri a vedere i monaci; quando vuole sentire il vero Dhamma ma non incoraggia gli altri a sentire il vero Dhamma; quando si ricorda del Dhamma che ha sentito ma non incoraggia gli altri a ricordarsi del Dhamma che hanno sentito; quando esplora il senso del Dhamma che ha sentito ma non incoraggia gli altri ad esplorare il senso del Dhamma che hanno sentito; quando, conoscendo il Dhamma ed il suo siginificato, pratica il Dhamma in linea col Dhamma, ma non incoraggia gli altri a praticare il Dhamma in linea col Dhamma: in questa misura allora un discepolo laico pratica per il proprio beneficio ma non per il beneficio degli altri.”

“Ed in quale misura, signore, un discepolo laico pratica sia per il proprio beneficio che per il beneficio degli altri?”

“Jivaka, quando un discepolo laico ha fede ed incoraggia gli altri ad avere fede; quando è virtuoso ed incoraggia gli altri ad essere virtuosi; quando è generoso ed incoraggia gli altri ad essere generosi; quando desidera vedere i monaci ed incoraggia gli altri a vedere i monaci; quando vuole sentire il vero Dhamma ed incoraggia gli altri a sentire il vero Dhamma; quando si ricorda del Dhamma che ha sentito ed incoraggia gli altri a ricordarsi del Dhamma che hanno sentito; quando esplora il senso del Dhamma che ha sentito ed incoraggia gli altri ad esplorare il senso del Dhamma che hanno sentito; quando conoscendo il Dhamma ed il suo significato, pratica il Dhamma in linea col Dhamma ed incoraggia gli altri a praticare il Dhamma in linea col Dhamma: in questa misura allora un discepolo laico pratica sia per il proprio beneficio sia per il beneficio degli altri.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pali di Thanissaro Bhikkhu. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya