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AN 6.38: Attakari Sutta – Il fautore del Sé

Un certo bramano si recò dal Beato ed, ivi giunto, dopo aver scambiato con lui amichevoli saluti, si sedette a lato. Appena seduto il bramano così parlò al Beato:
“Venerabile Gotama, io seguo questa dottrina, seguo questa teoria: “Non esiste il fautore del Sé, non esiste altro fautore.” (Ci si sarebbe aspettata un’approvazione del Buddha su tale teoria, invece viene confutata. Questo rifiuto è altamente istruttivo e di grande importanza al fine di ottenere una migliore comprensione del profondo, sottile ed olistico insegnamento del Buddha. Il Buddha ha insegnato che non esiste un Sé (atta) permanente, eterno, immutabile ed indipendente, ed ha anche insegnato che non vi è “azione” o un “fare”, e quindi è impensabile parlare di un’entità che intende, agisce, sostiene e completa le azioni.)

“Non ho mai visto o sentito una tale dottrina ed una tale teoria, bramano. Come si potrebbe – avanzare da soli, indietreggiare da soli – col dire: “Non esiste il fautore del Sé, non esiste altro fautore? Credete che vi sia un elemento o un’entità che inizia o avvia un’azione?”

“Proprio così, Venerabile.”

“Quando vi è un elemento iniziale, le entità originarie sono chiaramente distinte?”

“Proprio così, Venerabile.”

“Quindi, bramano, quando vi è un elemento iniziale, le entità originarie sono chiaramente distinte, di tali entità, questa è il fautore del Sé e questa è l’altra. (Il senso dovrebbe essere questo: noi distinguiamo chiaramente le azioni iniziate (in noi stessi e negli altri; quindi comprendiamo chiaramente che vi sono delle entità originarie che iniziano quelle azioni; e il “fautore del Sè” e “altro fautore” sono solo delle entità particolari fra queste serie di entità.)
Cosa pensate, bramano, vi è un elemento di azione … vi è un elemento di sforzo … vi è un elemento di tenacia … vi è un elemento di perseveranza … vi è un elemento di costanza?”

“Proprio così, Venerabile.”

“Quando vi è un elemento di sforzo, le entità originarie sono chiaramente distinte?”

“Proprio così, Venerabile.”

“Quindi, bramano, quando vi è un elemento di sforzo, le entità che agiscono sono chiaramente distinte; di tali entità, questa è il fautore del sé e questa è l’altra. Non ho mai visto né sentito una tale dottrina, una tale teoria come la vostra. Come si potrebbe – avanzare da soli, indietreggiare da soli – col dire: “Non esiste il fautore del Sé, non esiste altro fautore?”

“Meraviglioso, Venerabile Gotama! Straordinario, Venerabile Gotama! Il Venerabile Gotama ha reso chiaro il Dhamma in vari modi, proprio come se si rivoltasse ciò che era capovolto, si rivelasse ciò che era nascosto, si mostrasse la via a chi si era smarrito, o si recasse una luce nell’oscurità in modo che chi ha occhi possa vedere le forme, così il Venerabile Gotama — con vari metodi — ha rivelato il Dhamma. Io prendo rifugio nel Venerabile Gotama, nel Dhamma, e nella comunità dei monaci. Possa il Venerabile Gotama accettarmi come seguace laico che ha preso in lui rifugio, da questo giorno e per tutta la vita.”

Traduzione in Inglese dalla versione Pali di K. Nizamis. Tradotto in italiano da Enzo Alfano.

TestoAnguttara Nikaya